SULLA SUPERIORITÀ DELLA SFERA IRRAZIONALE SU QUELLA RAZIONALE

Aperto da PhyroSphera, 04 Dicembre 2022, 02:05:49 AM

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daniele22

Citazione di: Socrate78 il 07 Dicembre 2022, 20:16:44 PMLe emozioni nascono dal giudizio semplicemente perché noi giudichiamo sempre e lo facciamo in ogni istante della nostra vita. Anche dal punto di vista cerebrale la corteccia dove ha sede la razionalità è connessa con il sistema limbico (emotivo), quindi è plausibile quello che dico quando dico che è il giudizio a comandare l'emozione e a scatenarla. Anche quando sembra che l'emozione sia istantanea, c'è sempre un giudizio immediato. Ad esempio nel momento in cui io faccio un incidente e vengo tamponato immediatamente GIUDICO il fatto come dannoso e negativo e quindi provo rabbia e mi scappa anche qualche imprecazione, ma è perché prima ho giudicato come negativa la cosa. Anche quando ci si innamora questo accade perché noi valutiamo che quella persona potrà darci in futuro molta gioia e felicità e staremo bene con lei, costruiremo uno splendido futuro insieme, e da quest'insieme di giudizi e aspettative nasce l'innamoramento, ma come si vede si tratta sempre di valutazioni che vengono fatte.
Che sia plausibile non lo nego di certo. Sul fatto che noi giudichiamo in ogni istante della nostra vita mi sembra cosa più che assodata. Sul fatto che l'emozione sia regolata da una valutazione razionale non sono per nulla d'accordo, ma la mia è solo un'opinione buona quanto la tua. La mia dettata dal fatto che la mia storia personale è anche il ricordo (conoscenza) delle cose che possono dare piacere o dolore etc etc; si tratta cioè anche di storia emotiva sedimentata. Ribadisco quindi che secondo me l'emozione si produce là dove l'immanenza a volte sorprendente della realtà incontra tale memoria; la ragione viene dopo e di solito la prima cosa che fa è quella di cercare di attribuire una responsabilità per quanto è accaduto

Socrate78

Attenzione Daniele, in realtà quando noi proviamo un'emozione perché abbiamo il ricordo di una cosa che in passato ci ha provocato piacere, gioia (o dolore), in effetti anche se non ce ne rendiamo conto operiamo una valutazione razionale, è come se dicessimo: "Siccome questa realtà in passato ci ha fatto stare bene, ALLORA è altamente probabile che ci dia ancora felicità!", dietro vi è un giudizio razionale sulla probabilità che quella realtà ci dia ancora piacere, ed è per questo che proviamo gioia!
Come vedi la ragione è presente a guidare l'emozione, si tratta di un giudizio sulla positività di quella realtà visto che in passato ci ha fatto stare bene.

viator

Citazione di: Socrate78 il 07 Dicembre 2022, 21:34:40 PMAttenzione Daniele, in realtà quando noi proviamo un'emozione perché abbiamo il ricordo di una cosa che in passato ci ha provocato piacere, gioia (o dolore), in effetti anche se non ce ne rendiamo conto operiamo una valutazione razionale, è come se dicessimo: "Siccome questa realtà in passato ci ha fatto stare bene, ALLORA è altamente probabile che ci dia ancora felicità!", dietro vi è un giudizio razionale sulla probabilità che quella realtà ci dia ancora piacere, ed è per questo che proviamo gioia!
Come vedi la ragione è presente a guidare l'emozione, si tratta di un giudizio sulla positività di quella realtà visto che in passato ci ha fatto stare bene.
Salve Socrate78. Ma certo !! come abbiamo fatto a non capirlo prima ??.

La dimostrazione del tuo sensatissimo ragionare è la seguente : e se ciò che ci capita non l'abbiamo mai sperimentato precedentemente ? Ovviamente, per prima cosa ci si pensa per bene sopra (tornare al mio esempio della maniglia arroventata)........poi, con calma e poderatezza, decidiamo quale emozione provare, quale sentimento nutrire ed infine - alla Muzio Scevola - cosa fare della braciola che ormai penzola, ben arrostita dal nostro polso.

Ma non è che sei un pochetto masochista ? Ti piace lanciarti in ragionamenti assurdi per far risaltare le modeste prestazioni del tuo cervello? Senza offesa, neh !. Salutoni.

Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

daniele22

Citazione di: Socrate78 il 07 Dicembre 2022, 21:34:40 PMAttenzione Daniele, in realtà quando noi proviamo un'emozione perché abbiamo il ricordo di una cosa che in passato ci ha provocato piacere, gioia (o dolore), in effetti anche se non ce ne rendiamo conto operiamo una valutazione razionale, è come se dicessimo: "Siccome questa realtà in passato ci ha fatto stare bene, ALLORA è altamente probabile che ci dia ancora felicità!", dietro vi è un giudizio razionale sulla probabilità che quella realtà ci dia ancora piacere, ed è per questo che proviamo gioia!
Come vedi la ragione è presente a guidare l'emozione, si tratta di un giudizio sulla positività di quella realtà visto che in passato ci ha fatto stare bene.
Avevo detto che la tua opinione era plausibile, ma l'illustre viator evidentemente si è irritato di fronte a questo morbido mio pensare e ha deciso di esprimersi in proposito. Senza offesa e in tutta sincerità sembra pure a me che la tua visione sia difficilmente condivisibile, solo che finché uno fa i conti con se stesso, cioè con la propria esperienza personale, unica e intima, può anche pensare di essere un "diverso", e troppa sicurezza può infine rivelare una certa arroganza, ma evidentemente dopo la risposta di viator quella che prima sarebbe risultata come arroganza ora verrebbe ridimensionata ad una certa sicurezza che non risulterebbe più essere troppa. Sempre che non si sia, io e l'illustrissimo, due "diversi", ma uguali. In questo caso bisognerebbe rivolgersi allora alle funamboliche imprese espresse da altro pensiero, non il tuo, circa l'uguaglianza mela = frutta. Ma qui entriamo nella viatorica dimensione concessa solo alle menti umancelesti. Buona giornata

viator

Salve, sempre brillante daniele22. Irritarmi con te ? Giammai!. Irritarmi per le tue opinioni ? Mai neppure.

Semplicemente, l'amico Socrate78 non capirà mai che emozioni e sentimenti fan parte delle espressioni istintive che mai nessun ragionamento potrà generare e sottomettere ma - al limite - solo cercare di tacitare o nascondere all'interno di quella che è la sfera (razionale, quindi mentale e comportamentale) ulteriore rispetto appunto all'irrazionale (l'istinto, il quale è il primo governatore della psiche, fornendo ad essa gli adeguati segnali sopravvivenziali).

La decisione consapevole di Muzio Scevola di sacrificare la propria mano per impressionare Porsenna...........venne certo presa DOPO che che l'istinto di Muzio Scevola ebbe scatenato l'impulso automatico al ritrarla.

Se l'istinto non avesse PRECEDENTEMENTE inviato l'impulso segnalante il pericolo di danneggiare la mano.........egli non avrebbe neppure potuto o dovuto prendere la SUCCESSIVA decisione di mantenerla sul fuoco.

L'ovvietà di simile mia considerazione è infantilmente evidente, tranne per chi non sa distinguere tra reazioni istintive e scelte deliberate. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Socrate78

La mia visione in realtà può benissimo essere confermata da come funziona il nostro cervello, e cioè considerando il fatto che la corteccia dove ha sede il giudizio razionale invia sempre impulsi al sistema limbico, che produce le emozioni. L'impulso della corteccia contiene il giudizio sulla realtà, ma siccome il segnale viaggia veloce nel cervello noi non siamo consapevoli del nostro giudicare, ma lo facciamo in maniera spontanea ed immediata, ecco perché non ci sembra che ci sia la ragione dietro le emozioni, perché il giudizio e l'emozione corrispondente avvengono praticamente in contemporanea. Prova di questo è il fatto che se si tagliano (mediante lobotomia, nel secolo scorso la si faceva nei manicomi sui malati di mente  ritenuti incurabili!) le connessioni tra la corteccia frontale e il sistema limbico ecco che si produce un individuo che è come uno zombie apatico, che non prova nessuna emozione o stimolo di fronte alla realtà, perché accade questo? Perché il soggetto non essendo più in grado di giudicare non può nemmeno emozionarsi, e rimane come un vegetale, incapace di reagire agli stimoli, tolta la ragione quindi anche le emozioni come vedi svaniscono.
Comunque, tornando al tema del topic, secondo voi è corretto affermare che il filosofo che ha sostenuto la superiorità della sfera dell'irrazionale su quella del razionale sia Nietzsche? Nietzsche infatti esalta lo spirito dionisiaco ed istintuale e quindi sembra voler proporre un uomo il più possibile privo dei freni inibitori della razionalità.

Ipazia

F.Nietzsche è troppo filosoficamente acuto per prospettare una soluzione così banale al "disagio della civiltà ". Egli si rende conto delle contraddizioni della civilizzazione e degli stereotopi umani che essa produce. Si ribella a tanta acefala stereotipia e cerca strade per venirne fuori. Non dissimilmente da quello che faranno Freud, Reich, Lacan, desideranti e antipsichiatri, nel secolo successivo.

FN non lo fa con la sistematicità dei citati, bensì con una critica intuizionista faidatè, ma la sua furia filosofica ha scoperchiato un vaso di Pandora stagnante da millenni, aprendo la strada ad una critica più razionalmente fondata del disagio della civiltà.

Oggi quel disagio, capitanato dal capitalismo "filantropico" di ispirazione fabiana è sotto gli occhi di chiunque non si sia lasciato lobotomizzare dalle tecniche invasive della omologazione globalizzata,  enormemente più potenti delle ideologie del passato.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jacopus

Il sistema che collega emozioni e controllo cognitivo è un sistema top/down e bottom/up, ovvero funziona al meglio attraverso un passaggio di informazioni che sale dalle emozioni alla sfera riflessiva neo corticale e viceversa. Questa reciprocità deve inoltre tener conto delle funzioni corporee, che incidono sia sulle emozioni che sulle capacità cognitive. Ritenere che ci sia un centro direzionale univoco nel cervello, che ci rende quel che siamo, è "l'errore di Cartesio". Il SNC in realtà è strettamente incarnato nel corpo, tanto più se si considera che il SNC è comunque collegato con il Sistema Nervoso Periferico, che detiene, sparpagliati nel corpo milioni di neuroni, cinquecento dei quali nell' intestìno, una sorta di cervello di riserva.
Pensare alla razionalità come a qualcosa di scisso dal nostro corpo preso nel suo insieme è la conseguenza di dottrine religiose che hanno insegnato a considerare il corpo come un luogo "basso", "volgare", preda di istinti e animalità a cui si contrappone la mente, specchio di quella entità impalpabile chiamata anima.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Alberto Knox

L anima con la razionalità non c entra niente. 

Se il mondo appare spiegabile razionalmente (o Almeno in gran parte) qual è l origine di quella razionalità? Non può venire dalle nostre menti perchè la nostra mente riflette ciò che già c è. 
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

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