Su alcuni termini di attualità e su Gramsci

Aperto da Jacopus, 13 Agosto 2023, 18:06:50 PM

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Alberto Knox

#60
Scusate ma qual' è oggi la propaganda dominante? in Occidente le teconologie di sviluppo con intelligenza artificiale annessa è un tema che oggi è molto ricorrente , auto elettriche , bioetica, case green. Io perlomeno vedo questo come propaganda dominante . Questa bioetica coinvolge tutto il pianeta poichè riguarda tutti ma appare evidente che le tecnologie per affrontare il problema e la tecnologia in generale, non offre a tutti le stesse possibilità e questo è in aperto contrastro con le tendenze alla globalizzaione che l' Occidente ostenta con la bioetica planetaria ma che nella quale è celata gli interessi della globalizzazione in atto. Non passa giorno senza che uno dei portavoce degli stati uniti (ma non solo) non dichiari quanto sia bello e giusto esportare dappertutto democrazia, teconologia, libero mercato. E tutto questo è a favore delle multinazionali , vi ricorderete i No global , argomento andato nel dimeticatoio a causa dell 'emergenza climatica. Cosa ne pensate a riguardo? 
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Phil

@anthonyi 

Non è un'attenuante che anche le politiche marxiste siano fatte di propaganda, al riguardo con me sfondi una porta aperta (anche se comunque non apprezzo i discorsi del tipo «ha cominciato prima lui...» oppure «sì, ma anche lui dice le bugie» e simili). La menzogna precisa a cui mi riferivo non è quella riguardo il diritto alla felicità (che infatti menzogna non è), ma quella che hai intavolato parlando di un «mondo amato dagli uomini, che collaborano ad esso orgogliosi del loro ruolo, qualunque esso sia» (quando l'ho letta mi è venuto spontaneo ricordare i toni di certi "cinegiornali sui treni in orario"; d'altronde non credo ci sia bisogno di lunghe argomentazioni riguardo il contenuto falsato di tale slogan).
Dopo aver puntualizzato su Gramsci e Gurdjieff, questo tono alla Guido Notari (o Nevio Nepoti, a scelta), anche per par condicio, non potevo proprio ignorarlo.

anthonyi

Fai gli stessi sbagli di ipazia, Phil, non é diritto alla felicità, che vorrebbe dire che io definisco giuridicamente cosa é la felicita, é diritto alla ricerca della felicità, quella che ciascun individuo definisce da sé.
Poi perché dici che la tendenza generale degli americani ad amare ed accettare il sistema in cui vivono é una menzogna, in usa si ragiona proprio così, la politica non la si fa per cambiare il sistema, ma per risolvere specifici ed immediati problemi, che possono anche essere problemi sociali, le proposte politiche sociali ci sono, ma sono sempre proposte specifiche.
E gli americani sono anche spesso orgogliosi del lavoro che fanno, capisco che questo per chi vive immerso nella cultura di odio sociale prodotta dall'ideologia marxiana é difficile da credere. 

anthonyi

Citazione di: Alberto Knox il 19 Agosto 2023, 21:21:09 PM. Non passa giorno senza che uno dei portavoce degli stati uniti (ma non solo) non dichiari quanto sia bello e giusto esportare dappertutto democrazia, teconologia, libero mercato. E tutto questo è a favore delle multinazionali , vi ricorderete i No global , argomento andato nel dimeticatoio a causa dell 'emergenza climatica. Cosa ne pensate a riguardo? 
Fammi capire, alBerto, cosa c' é di sbagliato nella democrazia, nella tecnologia, nel libero mercato?
Naturalmente democrazia e libero mercato sono scelte politiche, ragionevolmente, gli USA possono portare la loro esperienza, ma poi la scelta la fanno i popoli.
Sulla tecnologia hai ragione, sono le multinazionali che, esportando tecnologia in altri paesi, ci guadagnano. Ma i paesi che la ricevono guadagnano ancora di più, vedi l'Ucraina che grazie alla collaborazione con aziende in gran parte americane ha aumentato nettamente le sue produzioni agricole, almeno fino al 2021.

Phil

Citazione di: anthonyi il 19 Agosto 2023, 21:46:25 PMFai gli stessi sbagli di ipazia, Phil, non é diritto alla felicità, che vorrebbe dire che io definisco giuridicamente cosa é la felicita, é diritto alla ricerca della felicità, quella che ciascun individuo definisce da sé.
Hai perfettamente ragione nel segnalare che ho sbagliato nel citarti in modo parziale: avevi giustamente scritto «diritto alla ricerca della felicità», mentre io ho frettolosamente scritto «diritto alla felicità»; non a caso, a ciò ho anteposto «non mi riferisco a...» ossia non è quello che mi interessava commentare (quindi nessuno sbaglio "a l'Ipazia", anche perché, ripeto, sfondi una porta aperta con certe osservazioni; detto più esplicitamente: non sono affatto comunista, né marxista, né marxiano, etc.).

Citazione di: anthonyi il 19 Agosto 2023, 21:46:25 PMPoi perché dici che la tendenza generale degli americani ad amare ed accettare il sistema in cui vivono é una menzogna, in usa si ragiona proprio così,
Stavolta temo il fraintendimento sia tuo (uno pari, dunque); non ho mai detto qualcosa del genere; mi sono sempre riferito alla tua frase, senza mai assegnarla agli americani. Nondimeno, se me lo chiedi, per me resta vero che solo nei film fatti da americani (e nemmeno tutti) c'è lo spazzino che è orgoglioso del suo lavoro e ama il mondo perché ha la fortuna di fare lo spazzino negli "United States of motherf**king America". La società americana, quella fuori dai film, non è affatto così (detto da uno che non la ignora e non si limita alla propaganda del «proud to be American»). Se hai modo di ascoltare il discorso fra americani medi, non percepirai affatto "amore per il mondo" (quale?) e noterai che l'orgoglio per il loro ruolo è direttamente proporzionale allo stipendio e al successo sociale che porta; sono americani, non Carmelitani Scalzi.

Citazione di: anthonyi il 19 Agosto 2023, 21:46:25 PMcapisco che questo per chi vive immerso nella cultura di odio sociale prodotta dall'ideologia marxiana é difficile da credere.
Qui, se ti riferisci a me, stai di nuovo mancando di molto il bersaglio; va bene polarizzare e semplificare, ma non è che un'osservazione critica a ciò che dici la possono fare solo i marxisti (o no? Ribadisco che non ho in camera il poster di Marx, Che Guevara, Putin o altri).

Alberto Knox

#65
Citazione di: anthonyi il 19 Agosto 2023, 21:59:48 PMFammi capire, alBerto, cosa c' é di sbagliato nella democrazia, nella tecnologia, nel libero mercato?
Naturalmente non ho nulla contro queste cose. Se tutti ne possono trarre profitto e pari possibilità di sviluppo. La tecnolgia offre a tutti le stesse possibilità di sviluppo? era questa la domanda centrale. 
Teoricamente è sempre tutto molto bello ma poi è l'esperienza personale che mi fa vedere che non è tutto oro quello che luccica. Sfruttamento sul lavoro specie per i lavoratori interinali , precarietà e salari inequi  sono evidenti nonostante tutti i vantaggi che tale globalizzazione avrebbe dovuto portare. Forse stiamo ancora subendo gli effetti della crisi cominciata nel 2008 o forse questo sistema non è in grado, da solo, di risolvere i gravi problemi che ci portiamo dietro da anni.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

anthonyi

#66
Citazione di: Alberto Knox il 20 Agosto 2023, 01:13:43 AMNaturalmente non ho nulla contro queste cose. Se tutti ne possono trarre profitto e pari possibilità di sviluppo. La tecnolgia offre a tutti le stesse possibilità di sviluppo? era questa la domanda centrale. 
Teoricamente è sempre tutto molto bello ma poi è l'esperienza personale che mi fa vedere che non è tutto oro quello che luccica. Sfruttamento sul lavoro specie per i lavoratori interinali , precarietà e salari inequi  sono evidenti nonostante tutti i vantaggi che tale globalizzazione avrebbe dovuto portare. Forse stiamo ancora subendo gli effetti della crisi cominciata nel 2008 o forse questo sistema non è in grado, da solo, di risolvere i gravi problemi che ci portiamo dietro da anni.
Ammesso e non concesso che nei paesi destinatari ci siano le iniquità alle quali ti riferisci, cosa c'entra la collaborazione con le imprese USA. A meno che tu non consideri iniquo proprio il fatto che siano le imprese USA a guadagnare, e quindi preferisci che questi paesi rimangano sottosviluppati piuttosto che collaborare con esse.
Comunque l'idea che hai che l'equità sia l'egualitarismo io non la condivido, anche perché é un'idea che non fa parte del mondo reale.
Al massimo nel mondo reale si può cercare di dare pari opportunità, poi però i risultati finali devono dipendere dalle capacità individuali.

anthonyi

#67
Citazione di: Phil il 19 Agosto 2023, 22:30:34 PMQui, se ti riferisci a me, stai di nuovo mancando di molto il bersaglio; va bene polarizzare e semplificare, ma non è che un'osservazione critica a ciò che dici la possono fare solo i marxisti (o no? Ribadisco che non ho in camera il poster di Marx, Che Guevara, Putin o altri).
Il mio riferimento, per quanto riguarda questa parte, non é tanto a una posizione personale ideologica quanto al fatto che comunque in Italia l'ideologia marxiana é tanto presente da indurre molte persone a ragionare con le sue asserzioni. Marx parla di sfruttamento e allora le persone pensano che lo sfruttamento Marxiano esista veramente come proprietà di sistema.
Questo vuol dire che queste persone pensano che ci sia una classe, i capitalisti, che quotidianamente si appropriano di una parte del loro prodotto che gli spetterebbe.
E' chiaro che in queste condizioni l'incaxxatura ti viene, e ti viene soprattutto se il tuo lavoro ti dà un reddito più basso.
Negli USA, semplicemente, queste premesse ideologiche non ci sono, la convinzione é che il reddito da lavoro sia il giusto riconoscimento del merito e delle capacità individuali, ed é una convinzione di quelli che lavorano.
Poi certo, la narrazione propagandistica calca un po' la mano, rafforzando qualcosa che comunque, tendenzialmente già c'é.
Tu mi hai portato l'esempio del cinema, ma tu ritieni realmente che il cinema americano sia più finto di quello italiano? Nelle espressioni d'arte gli artisti esprimono la loro ideologia che, a volte, contiene pezzi di realtà.

Ipazia

Le classi esistono fin dall'inizio delle civiltà antiche e se la retorica capitalistica le cancella a chiacchiere, la realtà sociale le riconferma ogni volta che timbri il cartellino, paghi le tasse, e trovi i paletti di confine della proprietà privata.

Tutto ciò è  declinabile anche diversamente, ma non certo nel fantastico mondo del capitale che è riuscito a rendere astratta, ma sempre più onnipotente, la figura del padrone, grazie a sofisticati strumenti di dominio e imbonimento.

Lo ha realizzato sulla spinta delle sue contraddizioni che si amplificano ideologicamente e demograficamente man mano che il divario tra ricchi e poveri cresce, facendo diventare la quantità, qualità; diritto acquisito per volontà divina, astratta e sovrumana: il Capitale.

Contro la quale anche il riduzionismo di phil a dimensioni condominiali serve poco per capire la portata dei fenomeni socioeconomici e politici reali, laddove la partita si gioca a livelli di magnitudo incommensurabili e incontrollabili, con automatismi alla portata solo di coloro che hanno accesso alla cabina di regia.

Gli stessi che rendono così ridicoli i governanti sovranisti italiani, sommersi da "profughi" in assenza di cannoniere, figurarsi la plebe votante.

("...ma cosa crede, che l'euro sia stato inventato per la sua felicità !": in pecunia, veritas)
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

anthonyi

Quello che non esiste come entità ontologica é l'odio e la lotta di classe. Queste categorie esistono solo se ci sono lavoratori convinti della loro utilità. E i ragionamenti razionali dimostrano che questa utilità non sussiste, odio e lotta di classe hanno solo l'effetto di peggiorare la competitività e produttività delle imprese avendo l'effetto di lungo periodo di abbassare le condizioni economiche dei lavoratori. 

Phil

Citazione di: anthonyi il 20 Agosto 2023, 06:40:55 AMTu mi hai portato l'esempio del cinema, ma tu ritieni realmente che il cinema americano sia più finto di quello italiano? Nelle espressioni d'arte gli artisti esprimono la loro ideologia che, a volte, contiene pezzi di realtà.
Quello che intendevo non è questione di quale cinema (o quale regista) sia più verosimile, ma di quanto sia fuorviante, se non drasticamente alienante, (tentare di) ragionare politicamente basandosi principalmente su stereotipi e macchiette da cinema (come nei discorsi sui gender, v. altro topic o quando si citano cantanti come fossero statisti), specialmente se lontani da ciò che almeno si vive in prima persona (qualunque stereotipo italiano è facile da rimodulare se si vive in Italia con un minimo di spirito critico, ma per chi vive all'estero e di italiano vede solo i film, capisco sia più difficile; idem per gli USA, la Russia, etc.). 
Un'u-topia o una visione ideologicamente distorta restano tali anche se piuttosto che essere scritte in un libro sono su pellicola, anzi su un maxi-schermo fanno ancora più effetto, e questo vale ovviamente non solo per le "distorsioni mancine". Se lo scopo del dialogo è ragionare, l'ideologia è spesso un terzo (o quarto, se sono due) incomodo fra i parlanti, ostacolo che rischia di deformare l'interlocutore ancor più di ciò che egli dice (come avete fatto, simpaticamente "d'ufficio", tu e Ipazia con il qui presente "tertium", assegnato di volta in volta "all'altra sponda" solo per aver sollevato obiezioni), inquinando e "affaticando" pesantemente il discorso.

Jacopus

Il dibattito in corso verifica "in piccolo", la tesi di McGilchrist, secondo il quale la cultura occidentale ha prediletto l'emisfero sinistro, che è quello della classificazione e della ripartizione in categorie nette e distinte, che a sua volta costruisce le categorie antinomiche, la cui base originaria è la distinzione amico/nemico. Grazie a questa scelta abbiamo ottenuto il grande successo della technè ma ne stiamo ora pagando il prezzo, nel momento in cui le contraddizioni di questo pensiero non riescono più ad essere assorbite dalla natura. L'altro prezzo che abbiamo pagato è stato quello della violenza istituzionale. Difficile anche determinare quando questi meccanismi siano profondi e connessi con la mente tribale dell'uomo.
Ritengo che in questo forum vi sia genericamente un campione di persone che per curiosità intellettuale e passione per la riflessione sia una élite della popolazione italiana ma nonostante questo, il pensiero dicotomico fondato sul dominio dell'emisfero sinistro è notevolmente diffuso e ben pochi forumisti hanno acquisito la capacità di far dialogare i due emisferi, al fine di considerare insieme la specificità e la totalità di ogni problema.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Alberto Knox

Citazione di: Jacopus il 20 Agosto 2023, 11:49:32 AMil pensiero dicotomico fondato sul dominio dell'emisfero sinistro è notevolmente diffuso e ben pochi forumisti hanno acquisito la capacità di far dialogare i due emisferi, al fine di considerare insieme la specificità e la totalità di ogni problema.
spero non ti inserisci fra questi pochi forumisti dunque. Anche il vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto fa parte dell incapacità di far dialogare i due emisferi. ovvero l'icapacità di razionalizzare con l antinomia che il mondo ci consegna.

cit. di jacopus
Servirebbe un profondo mutamento di paradigma e di visione del mondo, ma non vedo nulla di tutto ciò. Anzi vedo un progressivo imbarbarimento, una sempre più evidente incapacità e non volontà di affrontare questi problemi.


e che cos'è questo se non il vedere il bicchiere mezzo vuoto?
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Jacopus

Forse hai ragione Alberto, come dire , mi hai preso in castagna😳. Ma a mia difesa posso citare sempre McGilchrist, il quale afferma che il pensiero dell'emisfero sinistro domina e produce una riduzione progressiva della capacità di pensiero della civiltà e in questo modo potrebbe anche lui essere accusato di predomino dell'emisfero sinistro. In effetti far dialogare i due emisferi è tanto difficile quanto essenziale.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

Citazione di: Phil il 20 Agosto 2023, 11:34:30 AMSe lo scopo del dialogo è ragionare, l'ideologia è spesso un terzo (o quarto, se sono due) incomodo fra i parlanti, ostacolo che rischia di deformare l'interlocutore ancor più di ciò che egli dice (come avete fatto, simpaticamente "d'ufficio", tu e Ipazia con il qui presente "tertium", assegnato di volta in volta "all'altra sponda" solo per aver sollevato obiezioni), inquinando e "affaticando" pesantemente il discorso.

La mia critica è al riduzionismo fenomenologico della tua ideologia, che qui compare anche nella dissociazione tra interlocutore e sua ideologia che invece sono un tutt'uno, quando la disputa diventa ideologica.

Se lo scopo del dialogo è ragionare, ognuno ragiona attraverso la propria visione del mondo, senza pararsi le terga con una "verità oggettiva non ideologica", ancora più falsificatrice di una appartenenza palesata.

La questione è semplice: viviamo in un mondo classista o egualitario ? Se classista, qual'è l'unità di misura del "valore" sociale che determina la "scala" ? Ci sta bene così o vogliamo qualcosa di meno iniquo ? ecc.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

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