Stiamo vivendo una di tante vite in un Universo Virtuale

Aperto da Andrea Molino, 01 Luglio 2016, 09:52:28 AM

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donquixote

Citazione di: Andrea Molino il 01 Luglio 2016, 15:17:05 PM1) Visto che la nostra vita è fortemente condizionata sia dalla religione che dalla scienza, mi sembra ovvio fare i conti con entrambe le cose e proponendo una visione che contrasta (o supera) entrambe, mi sembra necessario cercare di proporla in modo minimamente "credibile", altrimenti sarebbe solo fantascienza. Ho avuto un'educazione religiosa completa e sono sempre stato appassionato di scienza, quindi nel mio piccolo, un po' le conosco. Per concepire la mia teoria, ritengo di essermi liberato piuttosto a fondo dei pregiudizi (ricordo che sostengo di essere in un universo virtuale), ma non voglio prescindere da ciò che conosco e sperimento.

Per quanto riguarda il condizionamento della scienza concordo, molto meno per la religione, perchè in un periodo come l'attuale in cui anche il Pontefice sa poco o nulla della dottrina che dovrebbe custodire il suo condizionamento è pressochè nullo e il suo intervento determina di frequente un rigetto che causa un effetto opposto a quello auspicato. E in ogni caso non mi pare che la tua ipotesi superi le due discipline, ma è talmente intrisa di concetti scientifici e tecnologici da diventare addirittura fantascientifica, quindi condizionata dalla scienza in maniera totale.

Citazione di: Andrea Molino il 01 Luglio 2016, 15:17:05 PM
2) Per concepire una teoria, non è necessario conoscere tutte le informazioni: Newton non ha fatto cadere tutte le mele del mondo per formulare la sua teoria sulla gravità, ma ha colto lo schema generale partendo da alcune osservazioni. Io ho individuato il mio schema mettendo insieme osservazioni provenienti dagli ambiti più disparati, dalle religioni, alle scienze, alla storia, all'informatica ecc. In ogni caso, si tratta di una teoria tutta da dimostrare o confutare che ho cercato di giustificare e che desidero condividere per capire se risulta interessante ad altri oltre me. Sono lieto di discutere qualunque elemento che venga portato a confutazione, ma le tue obiezioni, per ora, non sono volte a confutare la mia teoria, ma la mia capacità di proporre una teoria valida.

A parte il fatto che Newton con la teoria sulla gravità non voleva cogliere la natura dell'universo e nemmeno il senso della vita, in ogni caso la mela non è stata una "informazione" (le mele cadono da sempre eppure ci voleva Newton per leggere in quel modo la loro caduta) ma la "scintilla" che gli ha dato modo di intuire e concepire la sua teoria. E comunque non contestavo affatto la tua capacità di proporre una teoria, ma solo il metodo utilizzato per tentare di cogliere "la natura dell'universo e il senso della vita".
In ogni caso leggendo il saggio io non ho trovato nessuna descrizione né della natura dell'universo e nemmeno del senso della vita (per senso della vita si intende della "vita" in generale o solo di quella umana?) ma solo una ipotesi di come secondo te l'uomo organizzerà la propria vita nel futuro. In tale ipotesi si utilizza spesso l'aggettivo virtuale, ma io non capisco (mi scuso per i miei limiti) che cosa tu voglia intendere con "mondo virtuale" e "mondo reale". Se, come di solito si fa, si utilizza l'attributo "virtuale" in luogo di "immaginario" allora da sempre l'uomo vive in un mondo virtuale: ogni organizzazione sociale umana è una "virtualizzazione" e una riproduzione più o meno fedele della natura oppure una applicazione di uno dei più velenosi frutti dell'immaginazione (virtualizzazione) umana che sono le ideologie, e inoltre anche all'interno di una società umana ognuno potrà comunque vivere la propria vita "immaginaria" o illusoria oltre a quella reale; l'utilizzo di tecnologie avanzate non determina una maggiore "virtualizzazione" del mondo, ma solo una diversa configurazione. Nelle descrizioni della cronologia si fa a mio avviso un po' di confusione fra il virtuale (second life e i "visori" per la realtà virtuale, anche se anche questi mezzi hanni molti limiti, perchè nulla di tecnologico potrà mai rendere più "virtuale" la vita di quanto possa fare l'immaginazione umana) con la connessione in rete e il telelavoro. Lo sviluppo dei mezzi di comunicazione non eliminerà il "luogo fisico" e quindi reale di lavoro rendendolo virtuale, ma lo renderà semplicemente fungibile: un giorno a casa, un altro in ufficio, un altro su di una spiaggia caraibica; sempre e comunque luoghi "reali". Inoltre tale mondo "virtuale" dovrà interagire in maniera sempre più intensa con quello "reale", altrimenti da dove verrebbe l'energia per far funzionare tutti gli apparecchi di cui parli? Inoltre sono molto perplesso dall'uso che fai del termine evoluzione: vorrei capire in quale senso intendi tale termine, in particolare quando parli di evoluzione dell'intelletto.
Poi, en passant, noto che tutto il mondo "di fuori", ovvero ciò che è al di là dell'ambito umano, non viene minimamente preso in considerazione: siccome è un dato di fatto che l'uomo dipenda da quello per la sua pura e semplice sopravvivenza non era forse il caso di considerarlo e di inserire la specie umana nel contesto che gli è proprio?
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

Andrea Molino

Citazione di: sgiombo il 01 Luglio 2016, 19:34:45 PM
Citazione di: Andrea Molino il 01 Luglio 2016, 17:50:36 PMSupponendo che tu l'abbia fatto, puntualizzo che gli indizi a cui mi riferisco, sono le tracce lasciate durante vite precedenti nel tessuto culturale dei vari popoli,..
Non ho letto tutto il tuo scritto perché francamente, trovando gratuite escursioni "a briglia sciolta" della fantasia le prime pagine, mi sembra un' inutile perdita di tempo (per me personalmente, dati i miei interessi culturali, ovviamente!) continuare la lettura.
.....
Non è mia intenzione farti perdere tempo, però mi risulta difficile discutere di un testo che non hai letto.
In ogni caso, rispetto il fatto che la mia teoria non ti sembri valida e mi piacerebbe sapere se ne hai una migliore o se concordi con la teoria di qualcun altro....

Andrea Molino

Citazione di: Phil il 01 Luglio 2016, 19:47:44 PMRispondo in Grassetto Corsivo

"Avendo raggiunto uno stadio evolutivo in cui non esiste più alcun limite, in cui ogni difficoltà è priva di significato, in cui tutti possono sapere tutto di Tutti e di Tutto, la possibilità di essere felici è stata eliminata insieme alla possibilità di essere infelici" (p.15)
Forse c'è il rischio di confondere conoscenza e felicità: entrambe vengono cercate, ma essere onniscienti non significa essere felici; una società onnisciente e (ammesso e non concesso) immortale (ma dubito che "madre natura" lo consentirebbe...) non avrebbe affatto risolto il problema di cercare continuamente d'essere felice... qui banalizzo molto, ma per intenderci: la felicità che provo guardando i colori di un tramonto, sfiorato dalla brezza estiva dopo una giornata torrida, non ha nulla a che fare con il mio essere immortale o malato o onnisciente; eliminare la possibilità di tale felicità non richiede uno stadio di evoluzione estremo, e se lo richiedesse, allora tale stato di evoluzione non cercherebbe di tornare indietro a ciò che ormai non ritiene più felicità...
OK, mi spiego: per me la felicità deriva dalla soddisfazione, la soddisfazione presuppone il desiderio o il bisogno e deriva dal superamento delle difficoltà. Quindi senza desideri, bisogni e difficoltà risulta difficile essere felici. Se poi vogliamo parlare della "meraviglia" che deriva dalla contemplazione delle cose belle, concordo con te, ma considera che noi ci meravigliamo sempre di cose che succedono raramente, mentre se puoi averle sempre diventano banali.

"Ergo quando ritorniamo alla vita reale, non vediamo l'ora di tornare a vivere un'altra vita virtuale" (p. 18)
Perché relegare nel virtuale ciò che è possibile realmente? Come dire: migliaia di persone vorrebbero giocare a tennis, ma piuttosto che costruire campi, racchette e palline da tennis, creano in videogioco sofisticatissimo che simuli una partita (e magari rimpiangono anche la possibilità di infortunarsi, per poter poi apprezzare la salute... anche perché con le loro avanzate tecnologie, qualunque infortunio guarirebbe in un'ora, per cui non si rischierebbe molto..).
Il modo in cui questi "iperevoluti" canalizzano la nostalgia, non mi pare affatto iperevoluto...
Il motivo principale è che non le risorse necessarie per fare tutto quello che vorremmo nel mondo fisico sarebbero eccessive: basta pensare a ciò che succederebbe al nostro pianeta, se i 6 miliardi di cinesi, indiani, africani volessero "divertirsi" quanto noi occidentali che siamo circa un miliardo.

Il fatto stesso che l'umanità rimpianga il passato travagliato e imperfetto, al punto di ricrearlo virtualmente, dimostra come tale società "reale" non sia affatto insensibile alla felicità o alle emozioni, ma anzi, abbia fatto del rimpianto/nostalgia il coronamento delle sue estreme possibilità tecnologiche... e resta da chiedersi come mai non ci sia un gruppo di nostalgici che, volendo rompere l'idillio sopito del paradiso, si sia opposto con forza ai tecnocrati che custodiscono la perfezione del Sistema (questa rivolta sarebbe così tipicamente umana...).
Se hai letto tutto il testo, avrai visto che ho considerato che un piccola percentuale di uomini abbiano fatto scelte differenti da quella "virtuale".
Comunque resta da chiedersi anche perché nella nostra realtà, il 99% degli uomini accetti di subire le conseguenze delle decisioni del rimanente 1% ... 
 

"Mi sembra abbastanza ovvio che se nei primi anni di vita, magari a catechismo ci venisse spiegato come funziona questo fantastico ambiente di gioco virtuale, tutta la nostra vita sarebbe decisamente più esaltante" (p. 43)
Al contrario, è come se il mago ti svelasse i suoi trucchi: ucciderebbe l'incanto e il fascino dello spettacolo... oppure, è come se mentre guardi un film, in una scena di pathos o azione, uno dei protagonisti si fermasse, ti guardasse dritto dallo schermo e ti dicesse: "rilassati, in fondo è solo un film..." ...e questa possibilità di mortificante disincanto è uno dei motivi per cui i Conservatori probabilmente cercherebbero di pilotare la storia lontano dal virtuale, senza voler chiudere il cerchio (sapendo che non c'è affatto il lieto fine, ma solo un finale noioso....).
Quindi ci sono molti milioni di persone che credono nella reincarnazione e rinunciano al fascino e all'incanto  ;)

Andrea Molino

Citazione di: donquixote il 01 Luglio 2016, 19:54:23 PMRispondo in Grassetto Corsivo

Citazione di: Andrea Molino il 01 Luglio 2016, 15:17:05 PM1) Visto che la nostra vita è fortemente condizionata sia dalla religione che dalla scienza, mi sembra ovvio fare i conti con entrambe le cose e proponendo una visione che contrasta (o supera) entrambe, mi sembra necessario cercare di proporla in modo minimamente "credibile", altrimenti sarebbe solo fantascienza. Ho avuto un'educazione religiosa completa e sono sempre stato appassionato di scienza, quindi nel mio piccolo, un po' le conosco. Per concepire la mia teoria, ritengo di essermi liberato piuttosto a fondo dei pregiudizi (ricordo che sostengo di essere in un universo virtuale), ma non voglio prescindere da ciò che conosco e sperimento.

Per quanto riguarda il condizionamento della scienza concordo, molto meno per la religione, perchè in un periodo come l'attuale in cui anche il Pontefice sa poco o nulla della dottrina che dovrebbe custodire il suo condizionamento è pressochè nullo e il suo intervento determina di frequente un rigetto che causa un effetto opposto a quello auspicato.
Considero l'influenza delle religioni nella storia di tutti i popoli non solo del Papa ai giorni nostri.
E in ogni caso non mi pare che la tua ipotesi superi le due discipline, ma è talmente intrisa di concetti scientifici e tecnologici da diventare addirittura fantascientifica, quindi condizionata dalla scienza in maniera totale.
La mia tesi è che tutte le religioni (presenti o passate) abbiano elementi che costituiscono altrettanti indizi della natura virtuale dell'universo. In altre termini le "rivelazioni" religiose sono frammenti di conoscenza della vera natura dell'universo provenienti da epoche remote. La scienza, tenta di spiegare tutto, ma sta evidenziando l'incapacità di superare certi limiti. 

Citazione di: Andrea Molino il 01 Luglio 2016, 15:17:05 PM
2) Per concepire una teoria, non è necessario conoscere tutte le informazioni: Newton non ha fatto cadere tutte le mele del mondo per formulare la sua teoria sulla gravità, ma ha colto lo schema generale partendo da alcune osservazioni. Io ho individuato il mio schema mettendo insieme osservazioni provenienti dagli ambiti più disparati, dalle religioni, alle scienze, alla storia, all'informatica ecc. In ogni caso, si tratta di una teoria tutta da dimostrare o confutare che ho cercato di giustificare e che desidero condividere per capire se risulta interessante ad altri oltre me. Sono lieto di discutere qualunque elemento che venga portato a confutazione, ma le tue obiezioni, per ora, non sono volte a confutare la mia teoria, ma la mia capacità di proporre una teoria valida.

A parte il fatto che Newton con la teoria sulla gravità non voleva cogliere la natura dell'universo e nemmeno il senso della vita, in ogni caso la mela non è stata una "informazione" (le mele cadono da sempre eppure ci voleva Newton per leggere in quel modo la loro caduta) ma la "scintilla" che gli ha dato modo di intuire e concepire la sua teoria. E comunque non contestavo affatto la tua capacità di proporre una teoria, ma solo il metodo utilizzato per tentare di cogliere "la natura dell'universo e il senso della vita".
Se contesti il metodo, suppongo che tu lo ritenga errato, ma se usassi un metodo sbagliato, non sarei capace di proporre una teoria valida.

In ogni caso leggendo il saggio io non ho trovato nessuna descrizione né della natura dell'universo e nemmeno del senso della vita (per senso della vita si intende della "vita" in generale o solo di quella umana?) ma solo una ipotesi di come secondo te l'uomo organizzerà la propria vita nel futuro. In tale ipotesi si utilizza spesso l'aggettivo virtuale, ma io non capisco (mi scuso per i miei limiti) che cosa tu voglia intendere con "mondo virtuale" e "mondo reale".
Come ho scritto nella prefazione, sono ben conscio del fatto che l'argomento è estremamente ostico e le mie capacità espressive sono limitate, infatti chiedo al lettore di fare uno sforzo per cercare di "cogliere il senso del discorso" anche se uso termini impropri. Quello che posso fare è cercare di rispondere alle vostre domande...
In sintesi:
Qual'è la natura dell'universo? L'universo che conosciamo è un ambiente di realtà virtuale.
Qual'è il senso della vita? La vita acquista senso quando possiamo imparare e abbiamo limiti da superare.

Se, come di solito si fa, si utilizza l'attributo "virtuale" in luogo di "immaginario" allora da sempre l'uomo vive in un mondo virtuale: ogni organizzazione sociale umana è una "virtualizzazione" e una riproduzione più o meno fedele della natura oppure una applicazione di uno dei più velenosi frutti dell'immaginazione (virtualizzazione) umana che sono le ideologie, e inoltre anche all'interno di una società umana ognuno potrà comunque vivere la propria vita "immaginaria" o illusoria oltre a quella reale; l'utilizzo di tecnologie avanzate non determina una maggiore "virtualizzazione" del mondo, ma solo una diversa configurazione.
La tecnologia renderà possibile un'esperienza di realtà virtuale indistinguibile da quella reale.
O come sostengo nella mia teoria, lo ha già fatto, visto che si siamo vivendo.

Nelle descrizioni della cronologia si fa a mio avviso un po' di confusione fra il virtuale (second life e i "visori" per la realtà virtuale, anche se anche questi mezzi hanni molti limiti, perchè nulla di tecnologico potrà mai rendere più "virtuale" la vita di quanto possa fare l'immaginazione umana) con la connessione in rete e il telelavoro.
Potrà sembrare "confusione", ma l'intenzione era di citare alcune delle tappe rilevanti sulla via della virtualizzazione dagli ambienti 3D sul monitor del PC, ai visori, agli innesti neurali... Rispetto la tua opinione, ma da informatico, ti assicuro che si può rendere più virtuale la vita già ora, e non solo nella nostra mente, ma sopratutto nell'interazione con le altre persone.

Lo sviluppo dei mezzi di comunicazione non eliminerà il "luogo fisico" e quindi reale di lavoro rendendolo virtuale, ma lo renderà semplicemente fungibile: un giorno a casa, un altro in ufficio, un altro su di una spiaggia caraibica; sempre e comunque luoghi "reali".
E' la tua opinione, ma forse ti mancano un po' di informazioni sulle ultime tendenze...

Inoltre tale mondo "virtuale" dovrà interagire in maniera sempre più intensa con quello "reale", altrimenti da dove verrebbe l'energia per far funzionare tutti gli apparecchi di cui parli? Non sono sicuro di aver capito, comunque un mondo virtualizzato consumerà solo una frazione dell'energia necessaria in un mondo fisico.

Inoltre sono molto perplesso dall'uso che fai del termine evoluzione: vorrei capire in quale senso intendi tale termine, in particolare quando parli di evoluzione dell'intelletto.
Supponi che tra 100 anni un individuo potrà connettersi "al sistema" tramite un'interfaccia neurale ed avere accesso immediato a qualunque informazione dello scibile umano come se fosse già nella sua memoria: non pensi che il suo intelletto (la sua capacità di comprendere le cose) avrà modo di evolversi molto rapidamente?

Poi, en passant, noto che tutto il mondo "di fuori", ovvero ciò che è al di là dell'ambito umano, non viene minimamente preso in considerazione: siccome è un dato di fatto che l'uomo dipenda da quello per la sua pura e semplice sopravvivenza non era forse il caso di considerarlo e di inserire la specie umana nel contesto che gli è proprio?
Se ti riferisci alla Natura, l'ho considerato eccome: quando l'uomo smetterà di cementificare, coltivare in modo estensivo, allevare in modo intensivo e bruciare carburante, la Natura potrà ritornare allo stato in cui si trovava prima della rivoluzione industriale, con grande gioia dei pochi che decideranno di non farsi virtualizzare. 

acquario69

andrea molino scrive

Supponi che tra 100 anni un individuo potrà connettersi "al sistema" tramite un'interfaccia neurale ed avere accesso immediato a qualunque informazione dello scibile umano come se fosse già nella sua memoria: non pensi che il suo intelletto (la sua capacità di comprendere le cose) avrà modo di evolversi molto rapidamente?

la domanda non e' rivolta a me..ma rispondo per la domanda in se stessa ma anche perché vorrei sollevare un dubbio
perché mi chiedo se e' di informazioni che abbiamo veramente bisogno,
e se questo inserire o avere maggiori informazioni ci dia effettivamente la capacita di comprensione o se invece non accade proprio il contrario,ostacolando la comprensione stessa..e se non sia percio il caso di considerare che bisognerebbe togliere anziché aggiungere..o in altri termini se e' di informazioni "quantitative",e che riguardano solo il mentale,o se e' di informazioni "qualitative" più ampie che bisognerebbe tornare a recuperare (?)


donquixote scrive 

l'utilizzo di tecnologie avanzate non determina una maggiore "virtualizzazione" del mondo, ma solo una diversa configurazione. Nelle descrizioni della cronologia si fa a mio avviso un po' di confusione fra il virtuale (second life e i "visori" per la realtà virtuale, anche se anche questi mezzi hanni molti limiti, perchè nulla di tecnologico potrà mai rendere più "virtuale" la vita di quanto possa fare l'immaginazione umana)


secondo te (vorrei solo chiederti una tua opinione) non pensi che il virtuale (l'uso digitale,informatico ecc) a lungo andare non finisca per alimentare un tipo di immaginazione che arriva a farci scambiare il reale dal virtuale,alienandoci?
e che più ci connettiamo al virtuale e più ci disconnettiamo dalla vita reale?

sgiombo

Citazione di: Andrea Molino il 01 Luglio 2016, 23:25:38 PM
Citazione di: sgiombo il 01 Luglio 2016, 19:34:45 PM
Citazione di: Andrea Molino il 01 Luglio 2016, 17:50:36 PMSupponendo che tu l'abbia fatto, puntualizzo che gli indizi a cui mi riferisco, sono le tracce lasciate durante vite precedenti nel tessuto culturale dei vari popoli,..
Non ho letto tutto il tuo scritto perché francamente, trovando gratuite escursioni "a briglia sciolta" della fantasia le prime pagine, mi sembra un' inutile perdita di tempo (per me personalmente, dati i miei interessi culturali, ovviamente!) continuare la lettura.
.....
Non è mia intenzione farti perdere tempo, però mi risulta difficile discutere di un testo che non hai letto.
In ogni caso, rispetto il fatto che la mia teoria non ti sembri valida e mi piacerebbe sapere se ne hai una migliore o se concordi con la teoria di qualcun altro....
CitazioneSe ti interessa puoi leggere i miei interventi nel forum.
In particolare mi permetterei di consigliarti quelli nelle recenti discussioni "La coscienza di sé da un punto di vista neurologico" (nell' ambito dell' argomento "Scienza e tecnologia") e "Cartesio aveva ragione?" e "Come dimostrare logicamente l' esistenza della coscienza" (entrambi nell' argomento "Tematiche filosofiche", attualmente alla pag. 1 e alla pag. 2 rispettivamente); o forse anche meglio la lettera-on-line in questo stesso sito "Riflessioni" intitolata "Il paradosso delle moderne neuroscienze (é la n° 175).


sgiombo

#21
Citazione di: Andrea Molino il 02 Luglio 2016, 00:44:33 AM
Citazione di: donquixote il 01 Luglio 2016, 19:54:23 PMSe ti riferisci alla Natura, l'ho considerato eccome: quando l'uomo smetterà di cementificare, coltivare in modo estensivo, allevare in modo intensivo e bruciare carburante, la Natura potrà ritornare allo stato in cui si trovava prima della rivoluzione industriale, con grande gioia dei pochi che decideranno di non farsi virtualizzare.
Non prendo in considerazione l' infondato (e dissennato) ottimismo che caratterizza questa affermazione (alcuni rilevanti cambiamenti ambientali, per esempio climatici, sono già drammaticamente irreversibili, le scorie radioattive delle bombe nucleari e degli impianti nucleari "pacifici" continueranno a irradiare letalmente per decine di migliaia di anni e più, molte specie animali e vegetali sono già state fatte artificialmente estinguere ed é in corso una drammatica, pericolosissima riduzione della biodiversità, ecc.); nè in generale quello che per me é il totale irrealismo di tutta la teoria.

Mi colpiscono comunque le parole finali circa i "pochi che decideranno di non farsi virtualizzare": sarò un "troglodita pre-virtuale" (fiero appartenente alla classe 1952), ma a me sembra che siano sempre stati e tuttora siano in pochi (e dalla "normalità comportamentale" per lo meno dubbia) a preferire -potendo scegliere- la masturbazione (anche se più o meno ben "assistita" dalla pornografia; anche se dalla pornografia delle videocassette piuttosto che cartacea; o da quella dei CD digitali piuttosto che quella delle videocassette; anche se quella dei "guanti che danno sensazioni tattili erotiche e occhiali che le danno visive" piuttosto che quella dei CD digitali; anche se quella degli "impianti neurali" -ammesso che sia realmente possibile- a quella dei "guanti che danno sensazioni tattili erotiche e occhiali che le danno visive") ai rapporti sessuali autentici (per non parlare dell' amore nelle sue reali, autentiche componenti mentali e fisiche) e in tanti a preferire di gran lunga il sesso autentico (per non parlare dell' amore nelle sue reali, autentiche componenti mentali e fisiche) alla masturbazione, per quanto "egregiamente e sofisticatamente assistita" dalla più strabiliante e fantascientifica "realtà virtuale"...

Sariputra

Perchè ho come la sensazione che l'intera discussione, più che "virtuale" sia...surreale??
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Andrea Molino

Citazione di: sgiombo il 02 Luglio 2016, 09:56:30 AM
Citazione di: Andrea Molino il 02 Luglio 2016, 00:44:33 AM
Citazione di: donquixote il 01 Luglio 2016, 19:54:23 PMSe ti riferisci alla Natura, l'ho considerato eccome: quando l'uomo smetterà di cementificare, coltivare in modo estensivo, allevare in modo intensivo e bruciare carburante, la Natura potrà ritornare allo stato in cui si trovava prima della rivoluzione industriale, con grande gioia dei pochi che decideranno di non farsi virtualizzare.
Non prendo in considerazione l' infondato (e dissennato) ottimismo che caratterizza questa affermazione (alcuni rilevanti cambiamenti ambientali, per esempio climatici, sono già drammaticamente irreversibili, le scorie radioattive delle bombe nucleari e degli impianti nucleari "pacifici" continueranno a irradiare letalmente per decine di migliaia di anni e più, molte specie animali e vegetali sono già state fatte artificialmente estinguere ed é in corso una drammatica, pericolosissima riduzione della biodiversità, ecc.); nè in generale quello che per me é il totale irrealismo di tutta la teoria.

Mi colpiscono comunque le parole finali circa i "pochi che decideranno di non farsi virtualizzare": sarò un "troglodita pre-virtuale" (fiero appartenente alla classe 1952), ma a me sembra che siano sempre stati e tuttora siano in pochi (e dalla "normalità comportamentale" per lo meno dubbia) a preferire -potendo scegliere- la masturbazione (anche se più o meno ben "assistita" dalla pornografia; anche se dalla pornografia delle videocassette piuttosto che cartacea; o da quella dei CD digitali piuttosto che quella delle videocassette; anche se quella dei "guanti che danno sensazioni tattili erotiche e occhiali che le danno visive" piuttosto che quella dei CD digitali; anche se quella degli "impianti neurali" -ammesso che sia realmente possibile- a quella dei "guanti che danno sensazioni tattili erotiche e occhiali che le danno visive") ai rapporti sessuali autentici (per non parlare dell' amore nelle sue reali, autentiche componenti mentali e fisiche) e in tanti a preferire di gran lunga il sesso autentico (per non parlare dell' amore nelle sue reali, autentiche componenti mentali e fisiche) alla masturbazione, per quanto "egregiamente e sofisticatamente assistita" dalla più strabiliante e fantascientifica "realtà virtuale"...

Non vorrei essere stato frainteso: io non sono un promotore della virtualizzazione ma osservo che la direzione in cui stiamo andando è quella!
Tu sei libero di illuderti nel modo che preferisci, ma si vendono 1,3 miliardi di smartphone all'anno, le strade sono piene di zombie che camminano guardando il mondo attraverso un monitor, nei ristoranti ci sono coppie sedute di fronte che comunicano con altri su facebook, le persone si conoscono usando applicazioni...
Perfino tu, io e gli altri del forum stiamo a discutere da casa davanti a uno schermo, invece che al bar davanti a una birra.
I pochi che decideranno di non farsi virtualizzare, sono come i pochi che oggi decidono di non avere un computer, uno smartphone o un'automobile.
Comunque è bello che si possa ancora pensarla in modo diverso: per me la parte migliore della mia teoria è che molto più realistica delle altre che conosco...


sgiombo

#24
Citazione di: Andrea Molino il 02 Luglio 2016, 13:39:27 PM
Citazione di: sgiombo il 02 Luglio 2016, 09:56:30 AM
Citazione di: Andrea Molino il 02 Luglio 2016, 00:44:33 AM
Citazione di: donquixote il 01 Luglio 2016, 19:54:23 PMSe ti riferisci alla Natura, l'ho considerato eccome: quando l'uomo smetterà di cementificare, coltivare in modo estensivo, allevare in modo intensivo e bruciare carburante, la Natura potrà ritornare allo stato in cui si trovava prima della rivoluzione industriale, con grande gioia dei pochi che decideranno di non farsi virtualizzare.
Non prendo in considerazione l' infondato (e dissennato) ottimismo che caratterizza questa affermazione (alcuni rilevanti cambiamenti ambientali, per esempio climatici, sono già drammaticamente irreversibili, le scorie radioattive delle bombe nucleari e degli impianti nucleari "pacifici" continueranno a irradiare letalmente per decine di migliaia di anni e più, molte specie animali e vegetali sono già state fatte artificialmente estinguere ed é in corso una drammatica, pericolosissima riduzione della biodiversità, ecc.); nè in generale quello che per me é il totale irrealismo di tutta la teoria.

Mi colpiscono comunque le parole finali circa i "pochi che decideranno di non farsi virtualizzare": sarò un "troglodita pre-virtuale" (fiero appartenente alla classe 1952), ma a me sembra che siano sempre stati e tuttora siano in pochi (e dalla "normalità comportamentale" per lo meno dubbia) a preferire -potendo scegliere- la masturbazione (anche se più o meno ben "assistita" dalla pornografia; anche se dalla pornografia delle videocassette piuttosto che cartacea; o da quella dei CD digitali piuttosto che quella delle videocassette; anche se quella dei "guanti che danno sensazioni tattili erotiche e occhiali che le danno visive" piuttosto che quella dei CD digitali; anche se quella degli "impianti neurali" -ammesso che sia realmente possibile- a quella dei "guanti che danno sensazioni tattili erotiche e occhiali che le danno visive") ai rapporti sessuali autentici (per non parlare dell' amore nelle sue reali, autentiche componenti mentali e fisiche) e in tanti a preferire di gran lunga il sesso autentico (per non parlare dell' amore nelle sue reali, autentiche componenti mentali e fisiche) alla masturbazione, per quanto "egregiamente e sofisticatamente assistita" dalla più strabiliante e fantascientifica "realtà virtuale"...

Non vorrei essere stato frainteso: io non sono un promotore della virtualizzazione ma osservo che la direzione in cui stiamo andando è quella!
Tu sei libero di illuderti nel modo che preferisci, ma si vendono 1,3 miliardi di smartphone all'anno, le strade sono piene di zombie che camminano guardando il mondo attraverso un monitor, nei ristoranti ci sono coppie sedute di fronte che comunicano con altri su facebook, le persone si conoscono usando applicazioni...
Perfino tu, io e gli altri del forum stiamo a discutere da casa davanti a uno schermo, invece che al bar davanti a una birra.
I pochi che decideranno di non farsi virtualizzare, sono come i pochi che oggi decidono di non avere un computer, uno smartphone o un'automobile.
Comunque è bello che si possa ancora pensarla in modo diverso: per me la parte migliore della mia teoria è che molto più realistica delle altre che conosco...
CitazioneConcordo ovviamente che è bello che si possa ancora pensarla in modo diverso; invece non concordo affatto circa il presunto realismo della tua -invece del tutto fantascientifica- teoria.

Per fortuna le discussioni che facciamo nel forum non sono affatto "virtuali" ma reali, fra persone reali e non "virtuali": essere sobriamente consapevoli di portata e limiti di ciò che é moderno anziché abbandonarsi a elucubrazioni del tutto irrealistiche non significa certo disprezzare quel che di (limitatamente) utile e/o dilettevole se ne può ricavare; in particolare nel mio caso la possibilità di conoscere (sia pure solo per iscritto e a distanza) persone che condividono taluni miei interessi e con le quali potere intavolare interessanti discussioni (persone reali e "non virtuali", con le quali discutere realmente e non "virtualmente", anche se a distanza), cosa che senza Internet, se dovessi limitarmi ai contatti più naturali e immediati (ma non più bensì altrettanto reali e non meno "virtuali" bensì altrettanto -e cioé "per niente- tali) con le persone che ho fisicamente vicino non potrei fare (dovrei imitarmi a discutere degli Europei di calcio o al limite dei per me ben più interessanti Tour de France o Campionato Mondiale moto-GP e poco altro).

Ti assicuro che, malgrado il fatto che
si vendono 1,3 miliardi di smartphone all'anno, le strade sono piene di zombie che camminano guardando il mondo attraverso un monitor, nei ristoranti ci sono coppie sedute di fronte che comunicano con altri [altre persone reali e non "virtuali", N.d.R.] su facebook, le persone [reali e non "virtuali", N.d.R.] si conoscono [realmente e non "virtualmehnte", N.d.R.] usando applicazioni..., le persone che trombano di gusto sono molte, ma molte di più che quelle che si masturbano (per di più come "ripiego" in mancanza di meglio, anche se magari con una certa soddisfazione -comunque "un po' meno di gusto"- anche grazie alla "realtà virtuale"):

ti illudi tu, non io!

Andrea Molino

Citazione di: sgiombo il 02 Luglio 2016, 15:21:36 PM
Citazione di: Andrea Molino il 02 Luglio 2016, 13:39:27 PM
Citazione di: sgiombo il 02 Luglio 2016, 09:56:30 AM
CitazioneConcordo ovviamente che è bello che si possa ancora pensarla in modo diverso; invece non concordo affatto circa il presunto realismo della tua -invece del tutto fantascientifica- teoria.

Per fortuna le discussioni che facciamo nel forum non sono affatto "virtuali" ma reali, fra persone reali e non "virtuali": essere sobriamente consapevoli di portata e limiti di ciò che é moderno anziché abbandonarsi a elucubrazioni del tutto irrealistiche non significa certo disprezzare quel che di (limitatamente) utile e/o dilettevole se ne può ricavare; in particolare nel mio caso la possibilità di conoscere (sia pure solo per iscritto e a distanza) persone che condividono taluni miei interessi e con le quali potere intavolare interessanti discussioni (persone reali e "non virtuali", con le quali discutere realmente e non "virtualmente", anche se a distanza), cosa che senza Internet, se dovessi limitarmi ai contatti più naturali e immediati (ma non più bensì altrettanto reali e non meno "virtuali" bensì altrettanto -e cioé "per niente- tali) con le persone che ho fisicamente vicino non potrei fare (dovrei imitarmi a discutere degli Europei di calcio o al limite dei per me ben più interessanti Tour de France o Campionato Mondiale moto-GP e poco altro).

Ti assicuro che, malgrado il fatto che
si vendono 1,3 miliardi di smartphone all'anno, le strade sono piene di zombie che camminano guardando il mondo attraverso un monitor, nei ristoranti ci sono coppie sedute di fronte che comunicano con altri [altre persone reali e non "virtuali", N.d.R.] su facebook, le persone [reali e non "virtuali", N.d.R.] si conoscono [realmente e non "virtualmehnte", N.d.R.] usando applicazioni..., le persone che trombano di gusto sono molte, ma molte di più che quelle che si masturbano (per di più come "ripiego" in mancanza di meglio, anche se magari con una certa soddisfazione -comunque "un po' meno di gusto"- anche grazie alla "realtà virtuale"):

ti illudi tu, non io!
Scusa ma faccio fatica a seguirti...
Hai appena detto che apprezzi un sistema di comunicazione basato sulla rete che consente a persone reali di conoscersi e comunicare eliminando i problemi legati alla distanza. 
Gli ambienti di realtà virtuale non sono altro che un evoluzione di quello che apprezzi, solo che invece di scrivere soltanto, si può interagire con altre forme di comunicazione.

Poi non capisco cosa centri la tua propensione al coito, con il tema della discussione....

sgiombo

#26
Citazione di: Andrea Molino il 02 Luglio 2016, 15:57:55 PM
Citazione di: sgiombo il 02 Luglio 2016, 15:21:36 PM
Citazione di: Andrea Molino il 02 Luglio 2016, 13:39:27 PM
Citazione di: sgiombo il 02 Luglio 2016, 09:56:30 AM
CitazioneConcordo ovviamente che è bello che si possa ancora pensarla in modo diverso; invece non concordo affatto circa il presunto realismo della tua -invece del tutto fantascientifica- teoria.

Per fortuna le discussioni che facciamo nel forum non sono affatto "virtuali" ma reali, fra persone reali e non "virtuali": essere sobriamente consapevoli di portata e limiti di ciò che é moderno anziché abbandonarsi a elucubrazioni del tutto irrealistiche non significa certo disprezzare quel che di (limitatamente) utile e/o dilettevole se ne può ricavare; in particolare nel mio caso la possibilità di conoscere (sia pure solo per iscritto e a distanza) persone che condividono taluni miei interessi e con le quali potere intavolare interessanti discussioni (persone reali e "non virtuali", con le quali discutere realmente e non "virtualmente", anche se a distanza), cosa che senza Internet, se dovessi limitarmi ai contatti più naturali e immediati (ma non più bensì altrettanto reali e non meno "virtuali" bensì altrettanto -e cioé "per niente- tali) con le persone che ho fisicamente vicino non potrei fare (dovrei imitarmi a discutere degli Europei di calcio o al limite dei per me ben più interessanti Tour de France o Campionato Mondiale moto-GP e poco altro).

Ti assicuro che, malgrado il fatto che
si vendono 1,3 miliardi di smartphone all'anno, le strade sono piene di zombie che camminano guardando il mondo attraverso un monitor, nei ristoranti ci sono coppie sedute di fronte che comunicano con altri [altre persone reali e non "virtuali", N.d.R.] su facebook, le persone [reali e non "virtuali", N.d.R.] si conoscono [realmente e non "virtualmehnte", N.d.R.] usando applicazioni..., le persone che trombano di gusto sono molte, ma molte di più che quelle che si masturbano (per di più come "ripiego" in mancanza di meglio, anche se magari con una certa soddisfazione -comunque "un po' meno di gusto"- anche grazie alla "realtà virtuale"):

ti illudi tu, non io!

(Peraltro per un fautore del "virtuale uber alles" non dovrebbe essere un problema).
Scusa ma faccio fatica a seguirti...
Hai appena detto che apprezzi un sistema di comunicazione basato sulla rete che consente a persone reali di conoscersi e comunicare eliminando i problemi legati alla distanza.
Gli ambienti di realtà virtuale non sono altro che un evoluzione di quello che apprezzi, solo che invece di scrivere soltanto, si può interagire con altre forme di comunicazione.

Poi non capisco cosa centri la tua propensione al coito, con il tema della discussione....
CitazioneInfatti un sistema di comunicazione basato sulla rete che consente a persone reali [reali e non affatto "virtuali", N.d.R.] di conoscersi e comunicare [realmente e non affatto "virtualmete", N.d.R.] eliminando i problemi legati alla distanza é una cosa, la pretesa (da parte tua: "con grande gioia dei pochi che decideranno di non farsi virtualizzare") preferibilità del "virtuale" al reale é tutt' altra cosa: per parte mia non ho mai disprezzato il progresso tecnico per ciò e limitatamente ai casi in cui (limitatamente e non "a costo zero", non senza qualche sempre inevitabile effetto collaterale negativo) ha conseguenze complessivamante utili e/o dilettevoli.

Non é che per apprezzare ciò che di buono può darci il progresso tecnico lo si debba per forza necessariamente divinizzare, assolutizzare (confondendo fantascienza e realtà, dimenticando la limitatezza delle risorse materiali reali indispensabili ad applicarlo e i costi umani, personali, sociali, ambientali, ecc. che comporta), o che se ne debbano ignorare i pericolosissimi, drammatici rischi che (invero secondo me a causa degli assetti sociali vigenti) può far correre e di fatto fa correre al' umanità!

La (naturalissima e non patologicamente esagerata: non sono un maniaco sessuale!) propensione al coito, o meglio la preferenza del coito alla masturbazione, che ritengo non solo mia, mi sembra un' ottimo argomento per negare la tua affermazione circa la presunta "grande gioia dei pochi che decideranno di non farsi virtualizzare", ammesso e non concesso che "farsi virtualizzare più o meno integralmente" sia realisticamente possibile.

donquixote

#27
Citazione di: Andrea Molino il 02 Luglio 2016, 00:44:33 AMLa mia tesi è che tutte le religioni (presenti o passate) abbiano elementi che costituiscono altrettanti indizi della natura virtuale dell'universo. In altre termini le "rivelazioni" religiose sono frammenti di conoscenza della vera natura dell'universo provenienti da epoche remote. La scienza, tenta di spiegare tutto, ma sta evidenziando l'incapacità di superare certi limiti.

Le dottrine religiose non sono "frammenti" ma un corpus unico che spiega la natura dell'universo e il senso della vita, così come hanno tentato di fare anche alcune "filosofie". La scienza, al contrario, ha la pretesa di spiegare "tutto" ma a causa dei suoi metodi di indagine può cogliere solo dei "frammenti", che fra l'altro non è nemmeno detto che siano frammenti di verità visto che si è corretta migliaia di volte nel corso dei secoli e le sue teorie devono necessariamente essere tutte "potenzialmente false".


Citazione di: Andrea Molino il 02 Luglio 2016, 00:44:33 AMSe contesti il metodo, suppongo che tu lo ritenga errato, ma se usassi un metodo sbagliato, non sarei capace di proporre una teoria valida.

Come dicevo sopra la scienza ha la pretesa di raggiungere la verità del tutto attraverso i metodi sbagliati, ma non per questo tutti gli scienziati sono degli incapaci: partono da un pregiudizio sbagliato (quello del metodo) che siccome è ampiamente condiviso non si pongono il problema di metterlo in discussione. Del resto sono scienziati e non filosofi.

Citazione di: Andrea Molino il 02 Luglio 2016, 00:44:33 AMIn sintesi: Qual'è la natura dell'universo? L'universo che conosciamo è un ambiente di realtà virtuale. Qual'è il senso della vita? La vita acquista senso quando possiamo imparare e abbiamo limiti da superare.

Colgo una lieve contraddizione: come si fa ad affermare che la natura dell'universo è un ambiente di realtà virtuale senza poter conoscere quello "reale" per poterlo confrontare, visto che tu affermi che noi conosciamo solo quello virtuale?
Non commento la definizione di senso della vita perchè è talmente vaga da poterci mettere dentro tutto: quanto uno dovrebbe imparare? quali limiti dovrebbe superare?


Citazione di: Andrea Molino il 02 Luglio 2016, 00:44:33 AMLa tecnologia renderà possibile un'esperienza di realtà virtuale indistinguibile da quella reale. O come sostengo nella mia teoria, lo ha già fatto, visto che si siamo vivendo.

Rimango convinto che la mia concezione di realtà virtuale sia profondamente diversa dalla tua: sarebbe più interessante se chiarissi con qualche esempio. D'altronde se le due realtà saranno, come dici, indistinguibili, come può essere possibile definire l'una "virtuale" e l'altra "reale"?


Citazione di: Andrea Molino il 02 Luglio 2016, 00:44:33 AMNon sono sicuro di aver capito, comunque un mondo virtualizzato consumerà solo una frazione dell'energia necessaria in un mondo fisico.

a me risulta che per quanto la tecnologia possa fare passi da gigante non potrà certo eliminare le funzioni corporali umane, per cui bisognerà sempre coltivare i campi, allevare bestiame, costruire case in cui vivere e soddisfare tutti i bisogni di un essere umano moderno. E la produzione di oggetti tecnologici e il loro funzionamento richiederà certo molta più energia di quella impiegata per costruire una spada di legno che potrà far vivere ad un bambino la "vita virtuale" di Ettore che combatte contro Achille.

Citazione di: Andrea Molino il 02 Luglio 2016, 00:44:33 AMSupponi che tra 100 anni un individuo potrà connettersi "al sistema" tramite un'interfaccia neurale ed avere accesso immediato a qualunque informazione dello scibile umano come se fosse già nella sua memoria: non pensi che il suo intelletto (la sua capacità di comprendere le cose) avrà modo di evolversi molto rapidamente?

Posso immaginarmi un enorme hard disk contenente tutte le informazioni dello scibile umano allocato da qualche parte e a cui ogni uomo è connesso in maniera permanente, ma a parte il fatto che questa ipotesi va ben oltre la fantascienza poichè presuppone fra l'altro che tale hard disk aggiorni costantemente le proprie informazioni apprendendole direttamente dagli uomini ad esso collegati e queste sono nell'ordine dei miliardi al minuto, a questa supposizione manca la parte più importante: ognuno "leggerà" le medesime informazioni in maniera diversa perchè se l'hard disk è uguale per tutti il microprocessore e il software (per rimanere all'esempio informatico) è diverso per ogni uomo, per cui ogni elaborazione delle informazioni sarà diversa da qualsiasi altra. Inoltre la sovrabbondanza di informazioni anzichè far "evolvere" alcunchè potrà solo causare un cortocircuito mentale poichè mancheranno le necessarie sinapsi per connettere tutte queste informazioni in maniera sensata. Il risultato potrà essere solo la follia o il blocco permanente del sistema.


Citazione di: Andrea Molino il 02 Luglio 2016, 00:44:33 AMSe ti riferisci alla Natura, l'ho considerato eccome: quando l'uomo smetterà di cementificare, coltivare in modo estensivo, allevare in modo intensivo e bruciare carburante, la Natura potrà ritornare allo stato in cui si trovava prima della rivoluzione industriale, con grande gioia dei pochi che decideranno di non farsi virtualizzare.

Se l'uomo smettesse di "cementificare, coltivare in modo estensivo, allevare in modo intensivo e bruciare carburante" non sarebbe l'uomo moderno, ovvero quello che è. E il fatto che l'uomo che cementifica, coltiva estensivamente, accumula rifiuti tossici eccetera è il medesimo che ha inventato tutte le diavolerie tecnologiche per fare tutte queste belle cose non ti fa sorgere il sospetto che magari non sia così tanto "evoluto"?


Citazione di: acquario69 il 02 Luglio 2016, 07:54:05 AMsecondo te (vorrei solo chiederti una tua opinione) non pensi che il virtuale (l'uso digitale,informatico ecc) a lungo andare non finisca per alimentare un tipo di immaginazione che arriva a farci scambiare il reale dal virtuale,alienandoci? e che più ci connettiamo al virtuale e più ci disconnettiamo dalla vita reale?

L'epoca moderna è quella in cui l'uomo dice di godere di un "benessere" mai raggiunto prima ma è anche quella in cui sempre più persone sono insoddisfatte della propria vita e tentano di sfuggire alla propria condizione immedesimandosi in vite altrui che ritengono più soddisfacenti della propria. Il successo del "virtuale" non può che essere una spia di questa condizione, oltre ad essere una forma estrema di individualismo che ti consente di "costruire" la tua vita senza farla dipendere dagli altri. L'imminente crollo di questo castello di illusioni (le cui fondamenta sono state poste nell'illuminismo con l'enunciazione di "principi" del tutto "virtuali", quindi campati in aria e senza alcuna attinenza con la realtà) che l'uomo moderno ha faticosamente costruito non potrà che farlo soffocare sotto un cumulo di macerie morali, culturali e anche materiali.
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

Andrea Molino

Ho l'impressione di aver perso di vista il nocciolo della questione cercando di rispondere alle risposte delle risposte delle risposte...

Tento di riportare l'attenzione sull'argomento che mi piacerebbe discutere.
La mia teoria tenta di rispondere alle domande:
 "Qual'è l'origine dell'universo?"
 "Qual'è il senso della vita?"
 "Cosa c'è dopo la morte?"

Elenco di seguito, in modo molto semplicistico e schematico le risposte  fornite da Religioni e Scienza, al solo scopo di distinguere le varie proposte.
Vi esorto di evitare di farmi le pulci su ogni inesattezza, altrimenti non ne usciamo...

1) Le religioni più diffuse propongono le seguenti risposte:
     a) Monoteiste: Dia ha creato l'universo / Conquistarsi il paradiso / Il paradiso o l'inferno
     b) Induismo:    Brahma ha creato l'universo / Migliorare il proprio karma / Reincarnazione o Purificazione
     c) Taoismo:      Tutto scaturisce dalla Radice / Cercare di eliminare le passioni individuali e le regole e convenzioni sociali / Ritorno alla Radice
     c) Buddismo:    Non pertinente / Trovare l'equilibrio assoluto / Reincarnazione o Nirvana

2) I fisici teorici hanno elaborato varie teorie sull'evoluzione dell'universo, ma lasciano aperta la questione della sua origine, cioè non spiegano da dove o da cosa o chi sarebbe venuta l'energia per crearlo. Inoltre, non si occupano del senso della vita e in generale vedono la morte come "definitiva"

3) I filosofi, credo che nei secoli, abbiano prodotto molte domande e molte risposte, ma non sono in grado di farne una sintesi decente, quindi evito. magari qualcuno di voi sarà in grado di farlo...

4) Le mie risposte alle domande iniziali sono in estrema sintesi le seguenti (nel mio saggio ci sono tutti i particolari):
"Qual'è l'origine dell'universo?"
L'universo in cui viviamo è un perfetto ambiente di realtà virtuale cioè un ambiente in cui un individuo può vivere ed interagire con gli altri individui in modo
indistinguibile dal mondo fisico. Per funzionare richiede il supporto di computer, software e interfacce che consentono agli umani di connettersi.
A seconda delle leggi fisiche programmate, è possibile ricreare un ambiente identico a quello fisico come nel caso di quello in cui viviamo noi, ma è anche possibile fornire super poteri, creare esseri fantastici, muoversi alla velocità della luce ecc. 

"Qual'è il senso della vita?"
Imparare, Scoprire, Esplorare, Contemplare, Inventare, Costruire, Superare i propri limiti, Interagire con gli altri.

"Cosa c'è dopo la morte?"
Il ritorno alla realtà fisica dove risiedono i computer che creano l'ambiente virtuale in cui viviamo. Nella realtà fisica viviamo per la maggior parte grazie ad un supporto vitale simile a quello ipotizzato per i lunghi viaggi spaziali e connessi con altro ambiente di realtà virtuale che però segue leggi fisiche che eliminano tutti i limiti dell'umana natura.
Dalla realtà fisica possiamo ripartire verso questo universo, per altre vite che consentono di fare nuove esperienze partendo da potenzialità sempre diverse e vivendo in qualunque epoca.

La mia teoria può essere considerata un'ipotesi valida?
Quale delle teorie sopra citate o non citate per mia ignoranza ritenete sia più valida?
Se pensate che ciò che a me sembra sensato, sia ridicolo, potreste fornirmi la vostra risposta alle domande di cui sopra?


Grazie!

Phil

Citazione di: Andrea Molino il 01 Luglio 2016, 23:58:03 PMper me la felicità deriva dalla soddisfazione, la soddisfazione presuppone il desiderio o il bisogno e deriva dal superamento delle difficoltà. Quindi senza desideri, bisogni e difficoltà risulta difficile essere felici 
Proprio perché l'uomo, correggimi se sbaglio, è storicamente bravo a crearsi sogni da realizzare e traguardi da raggiungere, spostando la felicità sempre un passo più avanti di dove lui sia (costringendosi così ad inseguirla), mi sembra difficile ipotizzare un futuro in cui questo gioco del rincorrere la felicità finisca semplicemente per motivi di conoscenza o di salute... che, ripeto, secondo me, non sono da considerare gli unici requisiti della felicità: posso essere sano e dotto, ma senza sentirmi affatto felice... giusto?

Citazione di: Andrea Molino il 01 Luglio 2016, 23:58:03 PMSe hai letto tutto il testo, avrai visto che ho considerato che un piccola percentuale di uomini abbiano fatto scelte differenti da quella "virtuale". Comunque resta da chiedersi anche perché nella nostra realtà, il 99% degli uomini accetti di subire le conseguenze delle decisioni del rimanente 1%
Secondo me, da profano, quella percentuale di nostalgici della dimensione biologica (vado a memoria: 5-10%) è un po' bassa, ma l'autore sei tu e non sarò certo io a correggerti!
P.s. Probabilmente perché quell'1% è composto da chi può uccidere/annichilire gli oppositori e/o da chi è stato eletto(voluto) da parte di quel 99%  :)

Citazione di: Andrea Molino il 01 Luglio 2016, 23:58:03 PMQuindi ci sono molti milioni di persone che credono nella reincarnazione e rinunciano al fascino e all'incanto
Attenzione: parlavi di "gioco virtuale", mentre chi crede nella reincarnazione dubito consideri la vita un gioco virtuale, anche perché le modalità e i cicli della reincarnazione non sono "a scelta", come nei videogame o nella tua (fanta)proposta, ma connessi a meriti, colpe, karma, etc. che, se ci si crede, sono questioni per nulla ludiche...

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