Stiamo vivendo una di tante vite in un Universo Virtuale

Aperto da Andrea Molino, 01 Luglio 2016, 09:52:28 AM

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Phil

Citazione di: Sariputra il 02 Luglio 2016, 11:34:07 AM
Perchè ho come la sensazione che l'intera discussione, più che "virtuale" sia...surreale??
Citazione di: Phil il 01 Luglio 2016, 19:47:44 PM
P.s. Chiaramente, si tratta di osservazioni che "stanno al gioco", che vogliono prendere sul serio il verosimile proposto dal saggio... altrimenti concludiamo che è mera fantascienza, per cui tutto è lecito  ;)

acquario69

#31
Citazione di: Andrea Molino il 02 Luglio 2016, 23:31:40 PM
Ho l'impressione di aver perso di vista il nocciolo della questione cercando di rispondere alle risposte delle risposte delle risposte...

La mia teoria può essere considerata un'ipotesi valida?
Se pensate che ciò che a me sembra sensato, sia ridicolo, potreste fornirmi la vostra risposta alle domande di cui sopra?

al momento a me viene da chiedermi (e da chiederti) come fai a conciliare questo qui sotto..

si vendono 1,3 miliardi di smartphone all'anno, le strade sono piene di zombie che camminano guardando il mondo attraverso un monitor, nei ristoranti ci sono coppie sedute di fronte che comunicano con altri su facebook, le persone si conoscono usando applicazioni...
Perfino tu, io e gli altri del forum stiamo a discutere da casa davanti a uno schermo, invece che al bar davanti a una birra.

(e questo lo condivido al 100%)


con quest'altro:

L'universo in cui viviamo è un perfetto ambiente di realtà virtuale cioè un ambiente in cui un individuo può vivere ed interagire con gli altri individui in modo indistinguibile dal mondo fisico. Per funzionare richiede il supporto di computer, software e interfacce che consentono agli umani di connettersi.
A seconda delle leggi fisiche programmate, è possibile ricreare un ambiente identico a quello fisico come nel caso di quello in cui viviamo noi, ma è anche possibile fornire super poteri, creare esseri fantastici, muoversi alla velocità della luce ecc.

Il ritorno alla realtà fisica dove risiedono i computer che creano l'ambiente virtuale in cui viviamo. Nella realtà fisica viviamo per la maggior parte grazie ad un supporto vitale simile a quello ipotizzato per i lunghi viaggi spaziali e connessi con altro ambiente di realtà virtuale che però segue leggi fisiche che eliminano tutti i limiti dell'umana natura.
Dalla realtà fisica possiamo ripartire verso questo universo, per altre vite che consentono di fare nuove esperienze partendo da potenzialità sempre diverse e vivendo in qualunque epoca.


secondo queste tue ultime considerazioni allora mi viene da pensare che sono proprio gli "zombi" sopra che si ritroverebbero perfettamente integrati in un mondo o universo del genere,così come lo hai appunto descritto...quindi se questi sono "zombi" allora anche tutto il "sistema" risulterebbe insensato,("zombificato" in partenza  :) ) secondo me.

====

a donquixote:
grazie per aver espresso la tua opinione che ti avevo chiesto

paul11

Andrea Molino,
è troppo schematico il tuo scritto, andrebbe sviluppato; anche per questo ci sono molte domande esistenziali non comtemplate.
Ad esempio, scrivi di difficoltà che è un ordine logico oggettivo di affrontare i problemi, ma non del disagio esistenziale che accenni
però giustamente alla fine del tuo scritto come motivazione condizionante di un annichilimento individuale.
Ma proprio perchè se l'immaginario che da sempre è nell'uomo mentalmente, tenti di virtualizzarlo con la tecnica, non è che di per sè "guarisci" la problematica mente-psiche-disagio- senso della vita.Non sono le configurazioni esterne all'uomo che possono in sè e per sè agire taumaturgicamente. Potrebbe essere anche il contrario, come sembra già oggi evidente, quando assuefazioni al virtuale, le costruzioni di paradisi artificiali, alcool e droghe mostrano da una parte il disagio e dall'altra che per quanto il virtuale possa essere potenze si scontra con la natura umana inesplicabile.
Penso anch'io che il virtuale possa risolvere molte difficoltà, ma come supporto pedagogico-emotivo  non come vissuto.
Perchè manca anche il concetto di autocoscienza, come il luogo in cui le esperienze, l'imparare, il conoscere decantano in essenza,, per cui il senso della vita non è la quantità di visualizzazioni e informazioni che ci girano attorno, bensì il senso di tutto questo.
Di nuovo sono le relazioni le vere e fondamentali problematiche, ai mutare dei tempi virtuali o reali, e delle innumerevoli vite di persone come sommatoria di un immaginario collettivo che è la cultura umana da sempre presente.

Noi oggi vviamo la fase di mezzo fra reale e virtuale della tecnica, dove vorremmo che il reale diventasse il virtuale laddove
in qualche modo pensiamo di essere a proprio agio soprattutto i social comunicativi, ma di nuovo il reale ci chiama ai ruoli sociali, ai compiti individuali, agli esercizi di sopravvivenza e ricerca di signifcati per l nostra autocoscienza.

Il virtuale rompe barriere fisiche così che l'esistenza si libera da condizioni appunto fisiche aprendo a scenari e rappresentazioni di vita in cui le emozioni e il vissuto si confondono talmente in una nuova realtà che non è reale,siamo protagonisti di un videogioco senza confini,di innumerevli scenari, ma dove la vita è "sbattuta" emotivamente, ma rimane il dubbio esistenziale dell'autocoscienza,inalienabile, perchè la vita in qualunque tempo e universo è sempre narrazione e rappresentazioni di un io narrante che si relaziona nel reale, nell'immaginario, nel virtuale.
Non nascondo che le utopie mi attirano, come la città del sole di T.Campanella, perchè ci costringono a misurare la nostra attuale esistenza e un utopia, un'immagine di quello che potrebbe o a volte dovrebbe essere.
Ma tutte le utopie devono presentare nel loro modello un chi fa cosa e il suo governo:chi governa, chi controlla, come e chi filtra le conoscenze e altre innumerevoli domande, perchè temo che siano spesso gabbie dorate senza confine, dove l'uomo soffrirebbe ancora di più invece di liberarsi. Quando manca il chiaro momento di relazione fra i soggetti in qualunque modalità di mondo si trovi e tutto è confuso, il singolo individuo si chiude in se stesso mancando di verità di autenticità.

acquario69

#33
Citazione di: Andrea Molino il 02 Luglio 2016, 23:31:40 PM
Tento di riportare l'attenzione sull'argomento che mi piacerebbe discutere.
La mia teoria tenta di rispondere alle domande:
"Qual'è l'origine dell'universo?"
"Qual'è il senso della vita?"
"Cosa c'è dopo la morte?"

io ho come l'impressione che questo discorso,questo argomento metterebbe pure un certo disagio generale,quando a mio avviso penso proprio che bisognerebbe affrontarlo e approfondirlo perché riguarda il nostro tempo e la nostra stessa esistenza non solo fisica ma in primo luogo di coscienza e/o auto-coscienza.

almeno per quello che mi riguarda,avendo vissuto sia prima che ci fosse internet e il suo virtuale,sia dopo,ho la netta sensazione che ci siamo scollati gravemente dalla realtà e vi sarebbe in corso un mutamento di tipo antropologico vero e proprio (già da prima con la televisione,che magari ha pure preparato il terreno fertile) che pero ora non siamo più in grado di sopportare.

forse non e' un caso che tenti di riportare l'argomento con domande che riguardano da sempre e per sempre la nostra venuta al mondo..ma la differenza e' che oggi penso vi sia una gran confusione proprio per tutti i motivi di sopra ed allora può succedere (ma non sto dicendo che sia il tuo caso personale) che ci si aggrappa a tutto e il suo contrario (cioè al nulla nichilistico,anch'esso a mio avviso il suo estremo tentativo,dal lato rovesciato della stessa medaglia) pur di ri-trovare le risposte

comunque voglio provare a dare dei suggerimenti (naturalmente,dal mio punto di vista)

- Qual'e l'origine dell'universo?
risposta:
e se invece l'universo non avesse ne un inizio (in questo caso intesa come origine) e ne' una fine?

"Cosa c'è dopo la morte?"
risposta:
- e se invece più semplicemente,non esiste ne un prima e ne un dopo? ("mai nato,mai morto")

..inizio,fine...prima,dopo  (e se fossero solo congetture - limiti - del mentale?)..mi verrebbe da dire anch'esse "virtuali" in un certo senso

"Qual'è il senso della vita?"
risposta:
- probabilmente nella consapevolezza stessa delle due domande/risposte qui sopra...

Phil

Citazione di: Andrea Molino il 02 Luglio 2016, 23:31:40 PMTento di riportare l'attenzione sull'argomento che mi piacerebbe discutere. La mia teoria tenta di rispondere alle domande: "Qual'è l'origine dell'universo?" "Qual'è il senso della vita?" "Cosa c'è dopo la morte?"

In parallelo con quanto scritto da acquario69, considererei un approccio "eterodosso", più decostruttivo (in senso filosofico): interroghiamoci innanzitutto sulle domande, prima di considerare la storia delle risposte...

"Qual'è l'origine dell'universo?"
"Origine" e "fine" sono due espressioni del "codice binario" (dicotomico) di quel "software" che chiamiamo ragionamento; curiosamente, non ci si chiede quasi mai qual'è la fine spazio-temporale dell'universo, ma solo l'inizio... eppure, in fondo, quanto è davvero pensabile un'origine assoluta? Concettualmente (poiché si parla di ipotesi relative a miliardi di anni fa) non è sempre possibile chiedersi "cosa c'era prima?"? 
Forse questa "domanda perpetua", ci indica che siamo ai confini della pensabilità (almeno stando a come è "programmato" il "software mentale" che usiamo oggi, metaforicamente parlando) per cui voler rispondere a tutti i costi comporta o atti di fede o un regresso all'infinito oppure l'abbandono di una visione lineare per adottarne una circolare (tipo eterno ritorno) in cui non c'è un inizio...

"Qual'è il senso della vita?"
Si tratta di intendersi su quale significato abbia qui il termine "senso". Essere vivi è una condizione (individuabile tramite parametri "fisiobiologici") e le condizioni, solitamente, non hanno un senso, se non inteso metaforicamente come "finalità" o "causa".
Se per senso intendiamo "finalità", sappiamo tutti (ma non per esperienza personale) come finisce la vita: ci "spegniamo";
se per senso intendiamo il "motivo/perchè", la risposta è un rapporto carnale-causale;
se per senso intendiamo "scopo/valore-aggiunto", chiaramente ogni vivente può scegliere quello a cui dedicarsi (come la lista che tu hai proposto), non ce n'è uno da scoprire (semmai da inventare) necessariamente valido per tutti...

"Cosa c'è dopo la morte?"
La domanda implicita e prioritaria è "se c'è qualcosa"; chiedere direttamente "cosa", presuppone che ci sia qualcosa, e questa convinzione (tutta da valutare) preorienta il rispondere (vedi religioni...).

Andrea Molino

Possiamo anche discutere all'infinito sul modo di porre le domande o sull'opportunità di farlo o sulla futilità delle risposte, ma a me piacerebbe proprio conoscere le Vostre risposte! Vorrei sapere se voi come persone avete una vostra visione che risponde a quelle domande oppure se siete già tutti sereni nella convinzione che siete nati dal caso e finirete nell'oblio, Vorrei sapere cosa raccontate ai vostri figli (se ne avete) e cosa vi siete raccontati quando avete perso una persona cara (se vi è successo).

Per me le discussioni filosofiche sono divertenti se hanno come scopo la ricerca di risposte sensate a un qualche dubbio esistenziale, se invece sono fine a se stesse non mi interessano più, perché non ho più abbastanza tempo da dedicarci come facevo da ragazzo con i miei amici.

Phil

Puntare dritti alla soluzione, talvolta, significa "partire al galoppo per cercare il cavallo che stiamo già cavalcando" (cit.)... credo che invece riflettere sulle domande aiuti a non porsi falsi problemi, a sopportare meglio il peso del "non lo so", ad evitare "vicoli ciechi" e, soprattutto, ad avere già qualche indizio sulla direzione in cui cercare l'eventuale risposta... 

Ad esempio, fra le righe del post precedente, magari l'hai già notato, c'erano tutte le mie risposte (per quel poco che valgono, mere opinioni): 
- l'origine dell'universo: un falso problema, almeno finché restiamo nel ragionamento dicotomico classico (magari in futuro avremo un'altra forma mentis); non credo si possa uscire dal regresso all'infinito...
- il senso della vita (se non si intende essere nati da un coito ed essere destinati alla morte) è un foglio in bianco: ognuno può scriverci, persino a matita (quindi cancellare e riscrivere), quello che vuole...
- il post-mortem: se proprio dovessi "puntare" (di natura sono paziente, so attendere...), scommetterei su quello che sembra succedere agli altri animali: il corpo (autocoscienza inclusa) si spegne e, salvo interventi esterni, si avvia la naturale decomposizione...

Magari ti suonano come risposte aride, ottuse e disimpegnate, ma sono quelle che posso darti (e comunque non ti consiglio di fidarti di me, non sono mai stato bravo ad indovinare  ;D ).

donquixote

Citazione di: Andrea Molino il 03 Luglio 2016, 20:05:49 PMPossiamo anche discutere all'infinito sul modo di porre le domande o sull'opportunità di farlo o sulla futilità delle risposte, ma a me piacerebbe proprio conoscere le Vostre risposte! Vorrei sapere se voi come persone avete una vostra visione che risponde a quelle domande oppure se siete già tutti sereni nella convinzione che siete nati dal caso e finirete nell'oblio, Vorrei sapere cosa raccontate ai vostri figli (se ne avete) e cosa vi siete raccontati quando avete perso una persona cara (se vi è successo). Per me le discussioni filosofiche sono divertenti se hanno come scopo la ricerca di risposte sensate a un qualche dubbio esistenziale, se invece sono fine a se stesse non mi interessano più, perché non ho più abbastanza tempo da dedicarci come facevo da ragazzo con i miei amici.

Credo che ognuno abbia le sue risposte e che non tutti siano convinti di essere nati dal caso e di finire nell'oblio, ma l'argomento di questa discussione è la teoria che tu hai esposto, non le risposte che ognuno di noi dà alle domande esistenziali. Se, come affermi,

Citazione di: Andrea MolinoHo passato molti anni alla ricerca di una teoria "convincente" sulla natura dell'universo e sul senso della vita tentando di conciliare le speranze religiose, con le certezze scientifiche perché non potevo contare sulla Fede ne accettare le limitazioni imposte dalla Fisica: non potevo prescindere dalla logica, ma non riuscivo nemmeno a credere che che la mia vita terminasse nell'oblio.

e la esponi per metterla alla prova di una critica intellettuale allora devi stare al gioco, e se non solo non sai ribattere in modo sensato alle obiezioni di qualunque genere ti vengono poste, ma addirittura cambi le carte in tavola chiedendo ad ognuno di esporre le proprie convinzioni (per poi magari criticarle a tua volta in una sorta di gioco ad esclusione) allora significa che la tua teoria è talmente insostenibile e indifendibile che nemmeno il suo autore se la sente di provarci; scagliare il sasso e poi ritrarre la mano non è mai un comportamento apprezzabile. Per quanto mi riguarda dovresti ritenere già soddisfacente il fatto che qualcuno prenda su serio quello che affermi e cerchi di rifletterci su per valutare, secondo il suo modo di vedere, cosa può andare e cosa no, perchè a grandi pensatori di ogni epoca (uno per tutti: Nietzsche) non capitò mai nemmeno l'occasione di poter "mettere alla prova" i suoi pensieri. E in ogni caso se ritieni "non divertenti" e "fine a se stesse" le obiezioni poste dai frequentatori del forum  nessuno ti trattiene qui sopra, perchè noi tentiamo, compatibilmente con i nostri limiti, di mantenere la discussione ad un livello un tantino più elevato del mero gossip intellettuale.
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

Duc in altum!

#38
**  scritto da Andrea Molino:
CitazioneHo passato molti anni alla ricerca di una teoria "convincente" sulla natura dell'universo e sul senso della vita tentando di conciliare le speranze religiose, con le certezze scientifiche perché non potevo contare sulla Fede ne accettare le limitazioni imposte dalla Fisica: non potevo prescindere dalla logica, ma non riuscivo nemmeno a credere che che la mia vita terminasse nell'oblio.
Sarà banale la mia riflessione, anche se è risaputo che la verità risiede nella semplicità, ma perché ricercare una teoria convincente sulla natura dell'universo e sul senso della vita, quando già tutte le teorie confluiscono nelle uniche due possibilità: o c'è Dio, e quindi tutto è per volere dell'Onnipotente Scienziato/Sacerdote, che concilia la fisica e la religione divise per convenienza o ignoranza o follia dall'uomo, o c'è il Caso, quindi l'universo e la vita intelligente sono dovuti ad un avvenimento fatale datosi dopo una serie accidentale di combinazioni fortuite, che esclude la speranza religiosa e la certezza scientifica dai meriti ontologici.

Anche l'eventuale Universo Virtuale non può fare a meno di esistere o per un imprevisto sincronico, o perché Dio ha così deciso a suo piacimento.


La discussione, inevitabilmente, rientra di nuovo sulla fede: "Voi chi dite che io sia?", dice l'Universo o la Vita.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

acquario69

#39
Citazione di: Andrea Molino il 03 Luglio 2016, 20:05:49 PM
Possiamo anche discutere all'infinito sul modo di porre le domande o sull'opportunità di farlo o sulla futilità delle risposte, ma a me piacerebbe proprio conoscere le Vostre risposte! Vorrei sapere se voi come persone avete una vostra visione che risponde a quelle domande oppure se siete già tutti sereni nella convinzione che siete nati dal caso e finirete nell'oblio, Vorrei sapere cosa raccontate ai vostri figli (se ne avete) e cosa vi siete raccontati quando avete perso una persona cara (se vi è successo).

Per me le discussioni filosofiche sono divertenti se hanno come scopo la ricerca di risposte sensate a un qualche dubbio esistenziale, se invece sono fine a se stesse non mi interessano più, perché non ho più abbastanza tempo da dedicarci come facevo da ragazzo con i miei amici.


trovo curioso,questo tuo ultimo commento.
sei partito con una tua teoria,rendendoti aperto e disponibile a qualsiasi confronto (e a un certo punto ne fai proprio richiesta);

"La mia teoria può essere considerata un'ipotesi valida?
Quale delle teorie sopra citate o non citate per mia ignoranza ritenete sia più valida?
Se pensate che ciò che a me sembra sensato, sia ridicolo, potreste fornirmi la vostra risposta alle domande di cui sopra?"

ed ora mi sembra che lo stai chiudendo,inoltre ribaltando le cose,accusando implicitamente chi ha voluto intervenire,di non rispondere direttamente alla tue domande,aggiungendo pure che ci giriamo inutilmente intorno...ma non e' che stai proiettando all'esterno qualcosa che al contrario ti riguarda in prima persona?

a me sembra che infatti neghi pure l'evidenza,perché le risposte ci sono state e siccome ora posso parlare delle mie,quelle che ti ho proposto lo sono a tutti gli effetti (naturalmente a prescindere se poi le ritrovi valide o meno,e quantomeno l'atteggiamento che si dovrebbe almeno avere in questi casi e' di dare la possibilità di accoglierle,di aprirsi e non di rifiutarle o chiuderle in partenza)

te le ribadisco qui sotto,provando a spiegarlo meglio di prima:

- Qual'e l'origine dell'universo?
risposta:
e se invece l'universo non avesse ne un inizio (in questo caso intesa come origine) e ne' una fine?

in altri termini,per me questo vuol dire che l'universo non ha tempo e che quest'ultimo riguarda solo il concepire dell'uomo per come e' strutturato e che a sua volta l'uomo non può riportare tutto a se stesso solo secondo i suoi parametri (antropocentrici) e limitanti

"Cosa c'è dopo la morte?"
risposta:
- e se invece più semplicemente,non esiste ne un prima e ne un dopo? ("mai nato,mai morto")

per me la morte non può esistere, (anche questo ritengo che sia un nostro parametro,come descritto sopra) alla stessa maniera che noi consideriamo "essere in vita" come ad infinite e diverse modalità della stessa manifestazione...come l'acqua che a seconda della temperatura puo trasformarsi in ghiaccio,oppure che si scogli e diventa vapore...ma rimane fondamentalmente la stessa sostanza manifesta,di un unica essenza immanifesta,perenne ed immutabile

(l'UNO contiene il TUTTO e il TUTTO contiene l'UNO)


..inizio,fine...prima,dopo  (e se fossero solo congetture - limiti - del mentale?)..mi verrebbe da dire anch'esse "virtuali" in un certo senso

appunto come sopra

"Qual'è il senso della vita?"
risposta:
- probabilmente nella consapevolezza stessa delle due domande/risposte qui sopra...

su questo non mi sembra necessario aggiungere altro

Andrea Molino

Mi scuso se sono risultato antipatico nel mio ultimo intervento, ma ho aggiunto la "provocazione" finale, per cercare di uscire da un impasse: non riuscivo più a seguire linee multiple di obiezioni, molte delle quali riguardavano altre obiezioni precedenti legate ad equivoci sul testo del mio saggio.

Mi assumo pienamente la colpa dei travisamenti e chiedo venia per la mia incapacità di spiegare bene un'ipotesi a dir poco complicata e poco intuitiva. 

Probabilmente ho commesso i seguenti errori: 
1) Ho avuto la presunzione di essere in grado di scrivere in modo "evocativo e suggestivo" quando era già abbastanza complesso farlo in modo "diretto"
2) Ho preteso dal lettore di applicarsi in uno sforzo interpretativo improponibile
3) Ho dato per scontato che tutti avessero una buona conoscenza degli ultimi sviluppi tecnologici in campo informatico
4) Ho dato per scontato che i lettori fossero, anche loro, alla ricerca di risposte alle domande che mi ero posto io

Non era mia intenzione rendere incomprensibile la mia ipotesi, ma mi sono reso conto di aver commesso questi errori cercando di rispondere alle vostre obiezioni, quindi la discussione, almeno per me, è stata molto utile.

Inizialmente, mi aspettavo di ricevere obiezioni o domande del tipo:
"Interessante, ma secondo me Dio esiste!"
"Cosa intendi per Realtà Virtuale?"
"Non posso credere di essere solo una rappresentazione tridimensionale all'interno di un computer"
"Ma la cronologia contiene fatti veri o inventati?"
"Potrebbe piacere agli scienziati induisti"
"Cosa intendi per Civiltà della Sfinge?"
"Non capisco la tua concezione del Tempo"
"In effetti potrebbe essere allettante per disabili ed anziani"

In pratica pensavo che di primo acchito, avreste potuto esprimere una semplice opinione come succede quando si esce dal cinema dopo aver visto film come "Matrix" o "Il sesto senso" e sono rimasto sconcertato che nessuno notasse la "bellezza" dell'idea ala base del mio "film".

Quando mi sono reso conto che probabilmente le vostre obiezione erano di tutt'altro tenore per colpa della mia incapacità espressiva, ho provato a sintetizzare la mia ipotesi paragonandola ad altre ipotesi di tipo teologico, sperando di portare la discussione sulla valutazione dell'idea di partenza, prima di iniziare la meta-critica.
Purtroppo anche questo tentativo è stato fallimentare, probabilmente perché, a parte me, siete tutti serenamente agnostici ;-)
Io sono stato convintamente agnostico per 10 anni, poi ho dovuto ammettere che non ero affatto sereno e ho ricominciato a cercare.

A questo punto non so più che pesci pigliare, perché non so se abbia senso discutere "dell'opportunità di mangiare più pesce e meno carne" con un vegano ;-)
In ogni caso ho intenzione di revisionare il testo del mio saggio per renderlo più fruibile.

Inoltre sto scrivendo una nuova parte che descriva in modo più diretto e sintetico la mia ipotesi. Appena pronta, la aggiungerò anche qui e spero che abbiate ancora voglia di leggerlo.... Magari questa volta riuscirò a spiegarmi, in caso contrario smetterò di tediarvi.

Nel frattempo, per quelli che non hanno ancora un'idea chiara di cosa sia la realtà virtuale di cui parlo, metto alcuni link di ciò che è già disponibile oggi sul mercato. 
L'ultimo link è quello di un video che anch'io ho visto solo ora e l'ho trovato impressionante, specie pensando alle evoluzioni future.
Non voglio promuovere un abbandono del mondo fisico, ma fare in modo che si possa discutere tutti della stessa cosa: 
https://it.wikipedia.org/wiki/Realt%C3%A0_virtuale
http://www.realtavirtuale.net/
http://www.wired.it/gadget/videogiochi/2016/06/03/realta-virtuale-per-il-fotorealismo-servono-decenni/
https://youtu.be/qYfNzhLXYGc

acquario69

#41
premesso che desidero fare un commento generale e che non ha nessun riferimento a chicchessia

a me quello che mi sembra davvero assurdo e' il motivo per cui la realtà virtuale debba finire per sostituirsi a quella "normale"...che non sarebbe nemmeno corretto dargli un attributo,perché la realtà e' la realtà,ce ne una sola,e credo dovrebbe essere la cosa più ovvia in assoluto

ma temo proprio che l'ovvietà non sappiamo più cosa significa o ancora meglio dire che non l'avvertiamo nemmeno più.


per me non ce nemmeno bisogno di scomodare satana,perché questo rovesciamento e questa parodia,questa sub-umanita alle porte non può essere che l'anticamera dell' "inferno"...

http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/filosofiacritica/virtualereale.htm

http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=42089

Duc in altum!

**  scritto da Andrea Molino:
CitazionePurtroppo anche questo tentativo è stato fallimentare, probabilmente perché, a parte me, siete tutti serenamente agnostici
Mi dispiace deluderti, ma io ho confutato dal punto di vista di un credente in Cristo, serenamente cattolico, anche perché, come avevo già scritto in alcune riflessioni del VF (vecchio-forum), non ho nessun problema ad immaginarmi Dio con il suo joestyck tra le mani che osserva il Tutto in uno schermo "virtuale" per Lui, realissimo per noi.
Ma siamo sempre allo stesso punto: è Lui che ha deciso di progettare, di realizzare e di dar vita a questo Universo Virtuale, quindi il problema non è se siamo in una dimensione tipo videogioco, ma che se così fosse per volontà divina, le regole per giungere all'ultimo livello, e non perire come Pac-Man mangiato dai fantasmi, sono quelle della fede, e non dell'ingegneria informatica o della meccanica quantistica.
Inoltre, può anche darsi che siamo in un Universo Virtuale datosi per caso (dimensione accettabile anch'essa solo per fede), ma allora è accidentale anche quello reale, e quindi, a questo punto, chi è che può decidere quale di questi ultimi due è virtuale?

Pace&Bene
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Jean

Il gioco si chiama "Cave", grotta, e si ambienta in due stanze virtuali. I giocatori sono persone che -per incidente o malattie varie- hanno perso alcune funzioni del corpo e devono ritrovarle muovendosi. L'esperimento in corso presso lo IRCCS Auxologico Italiano di Milano è la novità del momento e si chiama "Telepresenza Immersiva Virtuale" o TIV. Si tratta di un nuovo metodo per la riabilitazione fisica che passa però per la realtà virtuale.
Come funziona? Su tre schermi e sul pavimento vengono riprodotti ambienti diversi... casa, ufficio, palestra ecc. ... grazie al computer e alla visione 3D. Il paziente interagisce con un joystick e con occhiali tridimensionali, mentre viene monitorato da una serie di strumenti medici. Mimando il cammino può dirigersi nei vari ambienti, usando il joystick "allena" braccia e mani e grazie alle varie fasi del gioco allena anche l'orientamento, la memoria e l'attenzione. Nato principalmente per aiutare chi deve recuperare dopo un ictus, o dopo una diagnosi di demenza o di Alzheimer, il "gioco" TIV si sta espandendo anche per malati di Parkinson e per persone reduci dal coma.
In certe situazioni si può usare anche per vincere problemi psicologici come le ansie, lo stress e la fobia. Pochi giorni di questa terapia virtuale hanno accorciato di moltissimo la convalescenza di anziani reduci da ictus, hanno aiutato a ritrovare il proprio agio certi pazienti affetti da Alzheimer e funziona anche per i disturbi post traumatici. Il sistema permette una corretta lettura degli spazi, dei volumi e delle distanze, abituando il paziente a ritrovare la capacità di movimento autonomo in ambienti diversi dalla stanza di ospedale, preparandolo quindi al ritorno a casa senza particolari traumi susseguenti. Tutto questo senza nemmeno accorgersi di essere in terapia, infatti "Cave" è un videogioco che può anche divertire e incoraggiare.
http://benessere.guidone.it/2016/07/05/la-riabilitazione-fisica-diventa-virtuale/
 


buongiorno Andrea,

come vedi ho esordito con una notizia d'oggi sulle applicazioni, non possibili, ma reali, della realtà virtuale.

La tua ipotesi, perché no, potrebbe anche partire da qui... dai benefici (innegabili) che sta già producendo. 
Una volta che qualcosa s'afferma e trova una sua produttiva collocazione si prova e si proverà ad usarla anche in ambiti differenti.

Lascio alla fantasia di chi legge il compito, se vorrà assumerselo, d'immaginare ulteriori passaggi per ipotizzarne ulteriori sviluppi, che potrebbero esser differenti da quelli proposti da Andrea.

Mentre è del tutto attuale per l'uomo esser diventato almeno in parte bionico, grazie all'ausilio di protesi, innesti ecc., comprendo il disagio all'idea di un totale interfacciamento uomo-computer.

Tuttavia dovreste chiedere a chi ne usufruisce, a chi senza tali ausili non avrebbe possibilità di relazione, per esempio a Stephen Hawking, se davvero rinuncerebbe alla possibilità, via avatar o in altro modo, di ritrovarsi a compiere le funzioni che per noi son normali...

Il fulcro del discorso è che l'uomo ha una certa plasticità e capacità d'adattamento e difficilmente, una volta che abbia provato e usufruito di qualche beneficio, sia pur derivante da una macchina o un computer, saprà/potrà/vorrà rinunciarvi.

Andrea ha colto questa prerogativa (ovviamente padroni tutti di connotarla positivamente o all'opposto), portandola alle estreme conseguenze, con un percorso logico (secondo la sua logica, valida al pari di quella di chiunque altro) certamente da affinare, integrare, revisionare, puntualizzare, contestualizzare ecc. ecc. come tutti i percorsi, pensieri e costrutti, in ogni ambito si trovino collocati. 
Anche Giona, pur nel campo della fede... parla di cantiere aperto...

Chiedendo un giudizio sulla possibilità/validità/plausibilità/fattibilità ecc. della sua teoria forse non aveva ben realizzato dove si trovasse... e chi gli ha risposto l'ha un po' de-virtualizzato, per dirla con un sorriso... ma ha fatto bene, a mio avviso, a proporla (un po' mi son sentito responsabile...) e ha fatto bene il forum a riceverla, contestarla, sezionarla e quant'altro... non è stata una perdita di tempo, poiché non  ci son attività, di pensiero o ludiche, migliori l'una dell'altra.

Quindi grazie, Andrea, per come ti sei posto e per aver fatto ammenda della tua reazione a seguito di un momento di disorientamento, corroborandomi dell'opinione (a priori... ho rischiato) che avevo di te nel presentarti all'amico Eutidemo...


Ho letto il tuo saggio (altrimenti non avrei risposto) e diversamente dall'opinione generale sin qui raccolta non ti imputo una sfrenata fantasia... ma il contrario, d'esserti fermato al punto che ti corrisponde, l'informatica e le sue applicazioni. 

Anche il nostro Duc è andato ben oltre...

... non ho nessun problema ad immaginarmi Dio con il suo joestyck tra le mani che osserva il Tutto in uno schermo "virtuale" per Lui, realissimo per noi...

tuttavia ponendo tra le mani del Creatore un apparato dalla dubbia utilità... forse per quello le cose vanno così male nel nostro mondo reale, dipendesse da te son certo gli forniresti quello appropriato (joystick)...  ;)

La mia fantasia, fosse richiesto, mi evidenzierebbe l'improponibilità della gestione di un tale mondo virtuale attraverso server, hard disk e qualsivoglia supporto di memorizzazione... troppi limiti fisici e di velocità elaborativa... vai oltre, Andrea, tutte le informazioni passate e presenti (... che dire delle future..?) non son mai state e non saranno perse... è di questi tempi la ricezione di un segnale gravitazionale, se non addirittura associato alla materia oscura... questione di ricettori, no?

E come, da dove arriva l'informazione (pensiero) in noi..? C'è mica bisogno di fili o degli spinotti di Matrix, eh...


Comunque chi cerca trova... o almeno si è divertito (come me) a cercare...

Buon viaggio.


 
Cordialmente

Jean

Andrea Molino

GRAZIE 1000 JEAN!
Il tuo intervento è esattamente del tipo che mi aspettavo di vedere, indipendentemente dal fatto di essere d'accordo o contrario.
E' bello vedere cosa può produrre la curiosità!

Mi hai ridato la speranza: mi sentivo come l'ultimo dei moicani  ;D


Comunque, mi riprometto a breve di inserire una versione più digeribile della mia ipotesi....


A presto!

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