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SOLIPSISMO 2

Aperto da daniele22, 12 Dicembre 2022, 09:47:08 AM

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Eutidemo

Sarebbe interessante aprire un TOPIC sui "sogni lucidi"; che, da qualche tempo, mi riesce sempre meglio di fare.
E' un tema molto complesso ed elusivo, ma penso che prima o poi lo affronterò in questo FORUM; tanto più che già l'ho fatto in sogno, ricevendo molte repliche oniriche! ;)

Kephas

Citazione di: Eutidemo il 17 Dicembre 2022, 05:05:48 AM
Sarebbe interessante aprire un TOPIC sui "sogni lucidi"; che, da qualche tempo, mi riesce sempre meglio di fare.
E' un tema molto complesso ed elusivo, ma penso che prima o poi lo affronterò in questo FORUM; tanto più che già l'ho fatto in sogno, ricevendo molte repliche oniriche! ;)

Sarebbe a mio avviso un TOPIC molto interessante

magari si riuscirà a capire, come mai la sfera onirica è anche all'origine di grandi scoperte quali: l'elicottero, l'insulina, la penicillina, la struttura dell'atomo, il DNA, ed altre ancora.
O almeno così si legge da altre parti.

L'amore è come il mare in tempesta, che tutto travolge nei primi momenti, poi l'arcobaleno che tutto colora, i sogni ed i momenti, poi tutto con il tempo si placa, rimane l'onda tranquilla che torna e ritorna a lambire le sponde.

daniele22

Poco di personale e molto di ideologico Ipazia: questo in riferimento al mio ultimo intervento a te diretto. Anarchismo e comunismo. A parte il fatto che poco o nulla so della loro dottrina, immagino ben che l'anarchico fosse percepito come la peste nera per quelli che sarebbero poi divenuti l'Unione Sovietica. Questo soprattutto perché la Russia doveva per forza di cose fronteggiare altre nazioni che non erano certamente inclini al comunismo. E l'accesa disputa che vede addirittura il POUM, spaccatosi dai filo bolscevichi, agire contro questi ultimi alleandosi più o meno con gli anarchici, tale disputa appunto emerge ancora nell'estate del '37 a Barcelona ed è ben descritta da Orwell nel suo "Omaggio alla Catalogna". Ma oggi, di fronte alla necessità di pensare ad un ordine mondiale, e dato pure che qualche Re sembra averlo già bello e pronto, dico, dobbiamo tirarla ancora per le lunghe? Ti preoccupa l'etica? Io, daniele, posso dirti della mia etica: non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. Non posso costituirmi come ordine per un altro, altrimenti che anarchico sarei? Siccome poi succede pure che magari uno voglia farti del bene e invece tu lo percepisci come male, starebbe a te dirglielo per l'intanto. E a niko dico che io ce l'ho tanto col capitalismo, ma di fatto lo sostengo proprio come te. Fatti una ragione pertanto sulle tue responsabilità, almeno come individuo indefinito, perché quelle sono, né più, né meno.
Abbandonando ora il misto personale-ideologico sarebbe da segnalare che l'anarchico, tra l'altro, ha una particolare sensibilità nei confronti del Re , e ne ha ben pieno diritto dato che corrisponde alla sua perfetta antitesi. Balzo quindi al tema posto da Eutidemo sulle congetture di Vero Tarca nel quale io diedi ragione ad Eutidemo (vedi: tematiche filosofiche – Negazione e differenza, secondo la concezione di Vero Tarca – aperto da Eutidemo il 4 marzo 2022 – Post numero 19). Visto che Eutidemo giudicò un po' complesso il mio ragionamento lo spiegherò allora qui a tutti. Da anarchico quale mi ritengo essere mi identifico come l'antitesi al Re, anche senza ben sapere quello che sarebbe nei desideri del Re, ma son certo che di promesse si tratta. Però, al tempo stesso, da eretico, avendo espresso la validità della tesi di Eutidemo contro le congetture di Vero Tarca, mi insedio nei mondi delle menti umancelesti proponendomi come sintesi alla tesi di Eraclito, che considero la prima tesi filosofica mondana (affermazione, positivo, verità), e all'antitesi di Parmenide (negazione, negativo, falsità) e i suoi derivati. Volevo cioè dire nel mio intervento di allora che in senso temporale il positivo (la verità), il logos viene prima del negativo che vuole negarla, cioè l'essere. Mettendo un attimo da parte Vero Tarca e ritornando a noi, significo che non accetto in senso filosofico quel che venne dopo Parmenide. Per altre vie mi sembra di averne parlato sconfessando il noumeno a favore del fenomeno. E in questo senso sconfesso anche la concezione del marxismo, ovvero ribaltandola, sostenendo cioè che il fenomeno corrisponda alla materia, mentre il noumeno corrisponda all'ideologia. Cioè, la sensazione prodotta dal fenomeno produce l'ideologia, così come ne ho parlato con Green Demetr nell'ultimo post che ho fatto in: Tematiche filosofiche – Fenomenologia dello Spirito di Hegel – aperto da Green Demetr il 30 novembre 2021 – Post numero 117 e successivi. Lì parlavo appunto di fede in qualcosa, e un'ideologia è senz'altro qualcosa. A titolo di precisazione quando parlo di una cosa o di qualcosa io intendo qualsiasi cosa che la nostra mente possa imbrigliare tanto da poterne parlare, anche a vanvera. Lasciando così Zenone alle sue pretese di negare lo spazio quando invece, con lo stesso ragionamento poteva dedicarsi a negare il tempo, giungo quindi alla sintesi già esposta a Ipazia nel topic "La realtà e la percezione del tempo" , e che mi ha fatto perdere la pazienza:
l'essere è fatto della stessa sostanza del divenire, solo che l'essere non si mostra e il divenire è invece percepibile (dal corpo-mente). Se è vero che tutto quel che la nostra mente può realizzare può farlo solo se ciò che realizza riesce ad inquadrarlo in qualche misura nel divenire, questo significa pure implicitamente che la mente ha realizzato l'esistenza di una causa che sarebbe quella che l'oggetto realizzato produce nei confronti nostri e/o di altre cose. Allora, visto che l'essere è comunque un oggetto mentale (una parola, un sintagma, un qualcosa di cui si può parlare anche a vanvera) e quindi per forza di cose realizzato dalla nostra mente, questo significherà per quanto detto prima che la nostra mente, o forse la prima mente che lo espresse in forma di parola, tale mente appunto avrebbe colto in qualche misura il suo divenire. Allora, quale sarebbe 'sto benedetto divenire dell'essere? Il divenire dell'essere sta nel considerarlo come la sua possibilità di percepire una causa e, assimilandone l'effetto, in successione temporale produrre vari effetti che a loro volta, nel proseguire del divenire diverranno altre cause. Questo marchio invisibile, che si potrebbe chiamare il logos dell'essere, è lo stesso marchio che sta in ciascuna cosa, noi stessi compresi, che è percepibile dalla mente tramite i sensi nel suo divenire, e che noi enti umani esterniamo tramite il nostro logos umano: il verbo, la parola, il discorso.
A questo punto, seguendo il filo del mio pensiero relativo a Vero Tarca, la sintesi avrebbe aggiustato la tesi in quanto il divenire che è in me non può rinunciare ad una fede sul divenire dell'essere poiché il divenire dell' "essere individuo" soggiace al divenire dell' "essere del genere umano" almeno in prima battuta ed essendo io daniele un mondano. Ridimensiona pure l'antitesi nella sua pretesa che l'essere non sia assoggettato al tempo, che sia cioè immoto e sola causa. A questo punto, riferendomi al pensiero sul tema della concezione di Vero Tarca, la sintesi diventa nuova tesi affermando a sua volta che:
Qui si entra nei terreni del solipsismo andando innanzitutto a rilevare che Heidegger sulla scia di Hegel si è inventato "l'esserci" tirando fuori di fatto dall'indagine sul reale "l'essere dell'individuo" e qui compie l'errore, il quale si manifesta eclatante tanto in questo forum, quanto nelle piazzole degli autogrill in autostrada dove, oltre a Re-Enzi, c'è chi ancora appronta tavoli clandestini per il gioco delle tre carte. E non parliamo di altri luoghi, non ce n'è proprio bisogno. Mica sono scemo!! Ma voi pensate che un sito internet dove in teoria si dovrebbe parlare di cultura non sia in qualche modo monitorato quand'anche usato da persone asservite da qualche interesse di cui noi nulla si sa? Io lo pensavo, prima di entrare nel forum, da buon ingenuo. Mi pareva proprio impensabile che in uno dei tempietti della cultura potesse esservi corruzione, anche se mai mi si è svelata finora in modi palesi. Mi sono reso conto infine di quello che mai potrò sapere almeno fintanto che non sia disposto a tirare la corda fino alle estreme conseguenze. Mi son reso conto che la personalità, in combutta con l'io che ne modula l'onestà o la disonestà governa il mondo intero. E io dovrei tenere fuori dalla disamina del mondo in cui vivo il problema di come e quanto il conoscitore possa influenzare i campi di indagine del conosciuto? In tutta sincerità mi sembrerebbe una cosa da fuori di testa. L'ho già detto, il metodo scientifico funziona, ma ci è dato di sapere chi c'è dietro i selezionatori delle ricerche che sono da farsi o non farsi?
In fondo si tratta solo di capire che noi individui non dovremmo stare più di tanto attenti al fatto che la Terra gira attorno al Sole, questo già lo sappiamo e lo abbiamo indagato assai, questo accade da sempre anche in astronomia. Dovremmo invece renderci conto che le cose che accadono dentro di noi sono rovesciate rispetto al mondo presunto là fuori, e giustamente pretenderemmo che fosse il Sole a girare intorno a noi, ma tutti noi, non una parte.
Pertanto, se qualcuno ha qualcosa da chiedere o contestare ... dica pure
P.s.: Ovvio che la concezione in voga per quel che attiene l'evoluzione viene messa in discussione affermando che il caso non esiste e che l'evoluzione sia direzionata

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