Soggettivo, collettivo, oggettivo

Aperto da viator, 03 Febbraio 2019, 17:04:00 PM

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Ipazia

#30
Citazione di: sgiombo il 08 Febbraio 2019, 10:59:53 AM
Se uno pensa di essere, in quanto percepito sensibilmente dagli altri, nulla più che una macchina biologica e vive bene lo stesso é perché ha superato conseguentemente qualsiasi residua illusione provvidenzialistica o metafisica (religiosa o parareligiosa: gli "sweet dreams" di cui parla il per me pessimo filosofo monista materialista Daniel Dennett) su una presunta "superiorità" umana (oggettiva e non meramente soggettiva, unicamente per quanto riguarda noi stessi) rispetto al resto della natura.

Non si tratta di superiorità, ma di alterità della dimensione psichica umana. Se la psicologia è una scienza, è perchè la neurologia e le neuroscienze non sono (ancora e forse mai) riuscite a ridurre l'umano ad una macchina biologica. Mi spiace sgiombo, ma aldilà delle tue altisonanti dichiarazioni di principio, sei pure tu vittima dei pre-giudizi scientisti per cui l'idea di un universo antropologico è eretica e il determinismo causale deve essere (così come Hume discrimina metafisica morale da scienza) quello ingenuo e gnoseologicamente impotente della causa efficiente.
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pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

sgiombo

#31
Citazione di: Ipazia il 08 Febbraio 2019, 14:15:31 PM
Non si tratta di superiorità, ma di alterità della dimensione psichica umana. Se la psicologia è una scienza, è perchè la neurologia e le neuroscienze non sono (ancora e forse mai) riuscite a ridurre l'umano ad una macchina biologica. Mi spiace sgiombo, ma aldilà delle tue altisonanti dichiarazioni di principio, sei pure tu vittima dei pre-giudizi scientisti per cui l'idea di un universo antropologico è eretica e il determinismo causale deve essere (così come Hume discrimina metafisica morale da scienza) quello ingenuo e gnoseologicamente impotente della causa efficiente.
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Su queste poche righe sono costretto a fare diverse precisazioni.

1) Non ho fatto alcuna altisonante dichiarazione di principio ma solo pacate riflessioni.

2) Non sono vittima di alcun pregiudizio scientista ma attraverso una pacata critica razionale delle conoscenze scientifiche rilevo che conditio sine qua non (indimostrabile: Hume!) della loro possibilità in quanto conoscenze (vere) é un determinismo (per lo meno debole, probabilistico - statistico), incompatibile con il libero arbitrio (per lo meno forte, non probabilistico - statistico).

3) "Non si tratta di superiorità, ma di alterità della dimensione psichica umana"mi sembra una tipica altisonante dichiarazione di principio non argomentata: l' uomo, oltre che mente, coscienza, "psiche" é anche cervello; e nel suo agire intersoggattivamente constatabile nell' ambito del mondo materiale naturale é giudato dal cervello deterministicamente (e non liberoarbitrariamente), anche se a determinati eventi neurofisiologici cerebrali sono inevitabilmente corrispondenti (ma in maniera meramente soggettiva e non intersoggettiva nelle coscienze dei "titolari dei cervelli osservati" e non intersoggettivamente in quelle degli "osservatori" includenti i cervelli  osservati stessi) esperienze coscienti, e in particolare mentali, ivi comprese illusorie "libere scelte arbitrarie".
Questo determinismo, al contrario dell' illusione nel libero arbitrio, é fra l' altro gnoseologicamente potentissimo (mentre casomai l' illusione del libero arbitrio, essendo incompatibile con la conoscenza scientifica, é epistemicamente impotentissima).
L' illusione circa la realtà del libero arbitrio come caratteristica umana "soprannaturale" e dunque "superiore" alla naturalità di tutti gli altri animali storicamente é stata di fatto (e tuttora é) una delle tesi tipiche di tutte le religioni e le metafisiche idealistiche più o meno antiche, superata nella misura in cui tali religioni e idealismo sono stati più o meno conseguentemente superati da atteggiamenti naturalistici (di fatto quasi unaninemente monistici materialistici; ma ho la presunzione di sostenere che il mio personale dualismo "parallelistico" sia più conseguentemente naturalistico di qualsiasi monismo materialistico).

4) Le neuroscienze non si occupano di coscienza ma di cervelli e corrispondenze fra coscienza e neurofisiologia cerebrale (nel che già hanno ottenuto importati risultati; sono scienze in senso stretto o forte; dunque non possono occuparsi degli aspetti meramente soggettivi e non intersoggettivi e non misurabili della coscienza, se non per l' appunto limitatamente alle loro corrispondenze con la neurofisiologia cerebrale).
Mentre la psicologia é una scienza umana o "debole" che si occupa di fenomeni non misurabili e non (postulabili essere) intersoggettivi; e di conseguenza non sarà mai una scienza in senso proprio o "forte" come le scienze naturali in quanto i suoi oggetti di indagine non presentano le conditiones sine qua non indispensabili per la conoscibilità scientifica in senso proprio.

5) la coscienza umana (ma nemmeno animale in generale) non potrà mai essere ridotta a macchina biologica; ma invece il cervello umano, esattamente come tutti gli altri sistemi nervosi animali, sì, eccome!.
E la coscienza umana, compresi pensieri, aspirazioni, ragionamenti, decisioni, credenze, ecc. diviene necessariamente in corrispondenza biunivoca con determinati eventi neurofisiologici cerebrali "perfettamente" riducibili alla fisica - chimica e al suo divenire deterministico.

6) Il deterministico naturalistico della causa efficiente non é ingenuo ma invece epistemicamente sofisticato; ed é l' unico compatibile con il divenire naturale del mondo materiale di cui facciamo parte come umanità, divenendo inderogabilmente secondo le sue ineccepibili leggi deterministiche (per lo meno in senso debole, probabilistico - statistico); almeno se il mondo materiale naturale stesso é scientificamente conoscibile: pretendere che lo sia e che esistano realmente il libero arbitrio da parte degli uomini e le cause finali non solo é estremamente ingenuo, ma significa cadere in una patente contraddizione.