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Sò di non sapere.

Aperto da iano, 04 Agosto 2023, 10:29:01 AM

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Pensarbene

A volte la modestia mi infastidisce: preferisco Einstein che mostra la lingua al mondo o la prima donna che si è spogliata in pubblico inventando lo spogliarello!
Detto questo,  Diderot inventò la moderna  enciclopedia imitato da altri, Treccani compreo, CD-Rom e software...
Nessuna enciclopedia può contenere il sapere umano passato e attuale, biografie, opere, scoperte, insegnamenti, ecc ... 
Quindi nessuna mente lo può, anche perché il sapere enciclopedico non è sapere ma  un surgelato, un cristallo in parte...sognante e oppiaceo.
Allora, meglio che uno dica:"io sono fiero di sapere quello che so e non mi basta altro, a meno che mi interessi o mi serva!"

Ipazia

#31
Non butterei alle ortiche millenni di esperienza etica ed epistemica con soluzioni livellatrici realmente "populistiche" nel senso deteriore del termine.

Un apprendistato gnoseologico "meritocratico" pare necessario, altrimenti a forza di "uno vale uno" ci troviamo qualche nullità, opportunamente corrotta, ministro degli esteri o presidente.

Distinguerei inoltre nettamente la natura sociale delle scienze naturali da quello delle scienze umane. Le prime si limitano ad una sfera del sapere induttivo/deditivo rigoroso, con metodologie collaudate; le seconde, in aggiunta a ciò, non possono sottrarsi al chemin de fer finalistico della scelta, basata spesso su elementi insufficienti che delegano al futuro la soluzione del rebus.

Focalizzare il contesto dell'affermazione, elimina l'elemento "gigionesco" dalla citazione socratica.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

#32
Citazione di: Ipazia il 12 Agosto 2023, 07:18:42 AMFocalizzare il contesto dell'affermazione, elimina l'elemento "gigionesco" dalla citazione socratica.
Sicuramente, e i contesti sono tanti quanti i possibili significati di ''sapere'', quindi diventa un invito a riflettere su cosa sia,  se ha un fine o una fine, ma è certamente un invito all'umiltà, una censura alle boccacce Einsteniane, un invito a ridimensionarsi se di sapere ci siamo gonfiati, come fanno certi animali per suscitare timore e rispetto.
Un invito a sapere, senza divenire sapere.
Non è un invito alla non meritocrazia, a pretendere in quanto siamo uno senza alcun sforzo fare, ma la consapevolezza che uno siamo e uno torniamo, usando quindi l'accortezza di restare uno anche quando ci tolgono i titoli acquisiti.
In una parola, non personalizzare il sapere.
Un sò di non essere sapere che ci lascia liberi, privi di condizionamenti precostituiti, di lasciarci sorprendere , spalancando gli occhi sulla realtà come se fosse sempre la prima volta in una continua rinascita.
Una guerra  contro l'ovvio e la banalità.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

... che rischia di diventare una disfatta metafisica se il paradigma rimane quello dell'assoluto. Il sapere assoluto non esiste così come non esiste un essere assoluto dato che il divenire lo falsifica in ogni sua frazione temporale.

Si può allungare il brodo finché si vuole ma restando nella metafisica dell'assoluto il "so di non sapere" vince facile sul terreno della banalità spacciata per filosofia. Occidentale o orientale che sia.

Può essere un buon punto di partenza, ma se alla fine di un percorso epistemico, relativo e specifico come non può non essere, permane l'ignoranza, siamo di fronte non ad un filosofo, ma ad un caso clinico.

Anche il sapere filosofico deve esplicitare i suoi fondamenti, metodologia, parametri di giudizio e finalità, così come qualsiasi forma di sapere naturale.

Esplicitando il proprio pensiero si fanno i conti con le aporie, contraddizioni, che vanno corrette cambiando la risoluzione del fenomeno, la prospettiva, ma tenendo gli appoggi della mente sempre saldamente a terra, nella fenomenologia delle cose in divenire, i fatti, ovvero nella fenomenologia reale, laddove su molte questioni sappiamo onestamente di non sapere.

Resistendo alla tentazione, menschliches alzu menschliches, di fingere ipotesi.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

#34
Ma alla fine cos'è la metafisica al di fuori della sua definizione?
E' qualcosa che riguarda l'insieme di coloro che affermano di conoscere una verità che però non esiste.
Essi al massimo possono sapere qualcosa di relativo, ma cosa succede quando loro diventano quel qualcosa?
Succede che quel qualcosa diventa assolutamente vitale per loro.
Io credo che in effetti siamo fatti di questi saperi sedimentati in noi, fattisi carne, ma allo stesso tempo credo che così come ci siamo fatti possiamo disfarci, e che questo disfacimento equivalga alla nostra esplicitazione.
Cioè, quella che pareva una verità, una ovvietà, una volta messi in grado di osservarla , sistematicamente non ci apparirà più tale.
In sostanza siamo fatti di ciò che non sappiamo di sapere, e smettiamo di esserlo quando esplicitiamo ciò che non sapevamo di sapere.
Ovviamente non sapere di sapere è una contraddizione in termini che và spiegata.
Il mio sapere condiziona il mio agire, ma non in modo determinato a causa del  libero arbitrio. Se però il libero arbitrio viene inibito allora il mio sapere mi condiziona in modo determinato, e un modo per impedire al libero arbitrio di intervenire è agire senza pensare, perchè ''io non sò quel saper'', ma ''io sono quel sapere''.
La massa non esercita alcuna forza di gravità, perchè l'esercizio deriva da una scelta: la massa è la forza di gravità.

Il sapere assoluto non esiste, ma nella misura in cui ne siamo inconsapevoli noi esercitiamo un sapere in modo assoluto, identificandoci con quel sapere.
E' un continuo rimando fra ciò che sappiamo di non sapere e ciò che non sappiamo di sapere.

In altri termini, in quanto esseri pensanti, non possiamo considerarci del tutto separati dai nostri pensieri, talchè siamo a volte  i nostri pensieri.

Non c'è una sostanziale differenza corpo e anima, fra hardware e software, perchè sono due modi diversi di fare la stessa cosa, capaci di realizzare cioè i modo diverso le stesse condizioni.Hardware e software essendo capaci di realizzare le stesse condizioni possono scambiarsi con naturalezza i ruoli.
Il software è ''volatile'', nel senso che l'hardware, ciò che rimane, può essere riprogrammato cambiando il software, ma un software che non venga mai cambiato equivale funzionalmente ad un hardware.
L'hardware stesso non è definito come ciò che non cambia, ma come ciò è stato reso solido nella prospettiva di non cambiarlo, ma che può essere comunque modificato.
Materiale è ciò che permane, ma vale anche il viceversa, e non è scontato che lo sia. Ciò che pur volatile, permane, diventa materia, corpo, assolutizzandosi.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#35
Citazione di: Ipazia il 12 Agosto 2023, 11:54:56 AM.

Può essere un buon punto di partenza, ma se alla fine di un percorso epistemico, relativo e specifico come non può non essere, permane l'ignoranza, siamo di fronte non ad un filosofo, ma ad un caso clinico.
ignoranza di cosa?
Che dietro ogni forma di sapere vi sia  una metodologia più o meno esplicita mi sembra un osservazione interessante, da approfondire.
L'esplicitazione del nostro pensiero ci consenta di correggerlo, ma di fatto ciò comporta una sua sostituzione.
Vai dal meccanico perchè l'auto ha qualcosa che non và, ed esci  con una macchina nuova, più che modificata.
Le metafisiche non si aggiustano, si cambiano.
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Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

Citazione di: iano il 12 Agosto 2023, 15:27:06 PMignoranza di cosa?
Che dietro ogni forma di sapere vi sia  una metodologia più o meno esplicita mi sembra un osservazione interessante, da approfondire.
L'esplicitazione del nostro pensiero ci consenta di correggerlo, ma di fatto ciò comporta una sua sostituzione.
Vai dal meccanico perchè l'auto ha qualcosa che non và, ed esci  con una macchina nuova, più che modificata.
Le metafisiche non si aggiustano, si cambiano.

Vai dal meccanico ed esci con la macchina ancora rotta. È questo il caso clinico, relativo all'ignoranza del meccanico.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
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iano

#37
Citazione di: Ipazia il 12 Agosto 2023, 22:11:01 PMVai dal meccanico ed esci con la macchina ancora rotta. È questo il caso clinico, relativo all'ignoranza del meccanico.

Giusto.
Diciamo allora che non possiamo escludere che la macchina resti comunque rotta, anche se il meccanico la aggiusta, perchè lui aggiusterà solo le anomalie rilevate.
Concordo sul fatto che il progresso scientifico possa descriversi come un aggiustamento continuo, perchè ciò che deduciamo dalle ipotesi (la parte metafisica, seppur di seconda mano, della teoria) per via logica, può precisarsi sempre meglio.
Ma l'autentica metafisica và oltre l'ipotesi che sembra funzionare, su cui, essendo nota, si può o meno concordarsi in modo ragionevole.
L'autentica metafisica non la puoi cambiare perchè nascosta, finché non viene esplicitata, una volta che ciò accade automaticamente decade, e diventa un ipotesi problematica perchè scopriamo di non essere in grado di definirla in modo soddisfacente sotto tutti i punti di vista.
Ad esempio l'ipotesi di uno spazio e tempo assoluto era forse posseduta da tutti come ovvietà,Newton compreso, ma quando Newton la esplicita  come ipotesi necessaria, l'ovvietà viene meno.
Facendo luce sull'ovvietà, esplicitandone il sommerso, l'ovvietà viene declassata ad ipotesi di comodo.
L'Ipotesi non fingo, che tu sempre citi,( e che io faccio fatica ogni volta a ricordarne il significato, perchè in effetti tendo ad interpretarla al contrario, dato che per me ogni ipotesi è e resta una finzione, per quanto la teoria possa avere successo.)
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Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

Sì, l'ambito della metafisica è oltre le certezze acquisite nella "fisica", che nel loro funzionare in modo riproducibile ovunque, certificano il loro contenuto di sapere.

L'automobile, essendo un artefatto interamente dedotto, non dovrebbe riservare sorprese a prova di meccanico sapiente.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

Citazione di: Ipazia il 12 Agosto 2023, 22:34:55 PMSì, l'ambito della metafisica è oltre le certezze acquisite nella "fisica", che nel loro funzionare in modo riproducibile ovunque, certificano il loro contenuto di sapere.

L'automobile, essendo un artefatto interamente dedotto, non dovrebbe riservare sorprese a prova di meccanico sapiente.
Corretto.
A meno che non l'abbia costruita in parte a sua insaputa.  :D
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

Citazione di: iano il 12 Agosto 2023, 23:01:13 PMCorretto.
A meno che non l'abbia costruita in parte a sua insaputa.  :D

Coi prototipi succede, ma la serie livella tutto, emissioni e paranoia motoristica incluse.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
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