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SILLOGISMO UNIVERSITARIO

Aperto da Eutidemo, 13 Aprile 2016, 06:06:22 AM

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Eutidemo

Non intendevo dire che chi ha scritto quel test fosse un elaboratore; intendevo solo dire che -secondo me- esso è stato simbolicamente pre-elaborato in logica binaria da un PC, e, poi, tradotto (malamente) in parole da esseri umani...che non avevano voglia di faticare molto.
:-)
Inoltre,  quanto al "contesto", io non mi riferivo affatto al "contesto in cui è stato fatto il test" (che, ovviamente, è quello di ammissione ad una facoltà -Psicologia- ); mi riferivo, invece, al fatto che i redattori del test, usano le parole senza tenere conto del "contesto" in cui si svolge l'"azione narrata", rendendone così ambiguo il "senso" ed il "significato".
A parte questo, con un test del genere, secondo me non sarà MAI possibile verificare le "conoscenze di base di una logica precisa del candidato", in quanto a costui non è concesso di spiegare le ragioni della sua risposta (come stiamo facendo noi qui); ma deve limitarsi semplicemente a barrare una casella, senza poter argomentare perchè.
Successivamente, i burocrati dell'Università, si limiteranno a meramente sommare le caselle barrate in modo "esatto" e quelle no (secondo il loro molto sindacabile giudizio); anzi,  lo farà il computer, risparmiando loro ulteriore tempo e fatica.
Capisco che bisogna risparmiare  tempo e fatica; ma così facendo il test risulta del tutto inutile.
Diviene un'operazione di facciata; soprattutto quando le domande e le risposte sono formulate in modo semanticamente ambiguo.
In tale contesto, infatti, la domanda specifica voleva sicuramente essere "un problema di logica"; ma la linguistica e la grammatica c'entravano eccome.
Senza l'uso accorto dell'una o dell'altra, infatti, qualunque domanda diventa ambigua; e, quindi, è impossibile giudicare se la risposta fornita sia o meno "logica".

green demetr

Ma poi perchè fanno una domanda da test di ingegneria, ad un test di psicologia???????

Almeno a Filosofia gli esami di logica li devi fare, ma a psicologia non credo proprio!!! MAH!!!
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Donalduck

La formulazione del quesito è un po' ambigua. Infatti le due condizioni 1) "Se parte Massimo, parte anche Patrizio" e 2) "Se non parte Luciano non parte nemmeno Patrizio", rischiano di entrare in conflitto: cosa decide Patrizio se Massimo (che non ha vincoli decisionali) decide di partire e Luciano (che pure non ha vincoli decisionali) decide di non partire? Una delle due condizioni diventa necessariamente falsa e la decisione di Patrizio indeterminata (in pratica Patrizio si sarebbe posto due vincoli potenzialmente contradditori).
Quindi l'affermazione B può essere considerata una deduzione logica delle premesse, solo se assumiamo che le due condizioni 1) e 2) non possano entrare in conflitto (ossia che Patrizio non sia così distratto o sprovveduto da porsi due condizioni potenzialmente incompatibili), il che implicherebbe un vincolo diretto (non dichiarato) anche tra la decisione di Massimo e quella di Luciano, che renda impossibile il caso conflittuale "Massimo decide di partire, Luciano di non partire".
Nel contesto specifico (prova d'esame) potrebbe essere ragionevole dare per scontata questa assunzione, ma la formulazione resta (volutamente?) depistante.

Eutidemo

Come giustamente si chiede Green Demetr, ma perchè mai fanno una domanda da test di Ingegneria, ad un test di Psicologia?
Forse perchè loro non ne sono capaci?
;)
Ma, secondo me, lo stesso esercizio n° 3, della Facoltà di Ingegneria è concepito molto male, e tradotto peggio in lingua italiana; a meno che il depistaggio non sia "doloso", e il test si riduca ad un semplice indovinello col "trucchetto" verbale.
Cioè, in buona sostanza, un SOFISMA...nello stile di Protagora.
:o
Ora cercherò di evidenziare meglio quella, che, secondo me, è la "pietra dello scandalo" filosofica.
Ed infatti, nell'"esercizio n° 3 di base", della Facoltà di Ingegneria, si ha la seguente conversione di proposizioni in simboli:
*************************************
"Massimo parte" = p
"Patrizio parte" = q
 "Luciano parte" = r
 "Luigi parte" = s.
*************************************
Ed ora rammentiamo i termini del problema:
"" Luciano, Luigi, Massimo e Patrizio stanno valutando se partire per una vacanza. Si sa che: se parte Massimo, parte anche Patrizio; se non parte Luciano non parte nemmeno Patrizio; se parte Luciano parte anche Luigi: Quale delle seguenti affermazioni può essere dedotta?"
E, nel test, si dà per buona solo la risposta b), e, cioè, "se non parte Luigi non parte nemmeno Massimo". 
*********************************************
Ma, per ora, restando ai predicati di Luciano e Patrizio, si ha simbolicamente la premessa  ~ r  → ~ q   (la "tilde"  ~, in logica formale, significa "non"), il che verbalmente suona: ""Se non parte Luciano non parte nemmeno Patrizio".
Ora, applicando a tale affermazione la "regola della contrapposizione", i redattori del test ne deducono                                                   (q  →  r); cioè che, se parte Patrizio, allora parte pure Luciano.
Ma è questo il punto ambiguo, perchè, leggendo il testo verbale, sembra di capire che la partenza di Patrizio sia pregiudiziale a quella di Luciano; cioè, che Luciano partirebbe soltanto nel caso in cui Patrizio scegliesse di partire.
Il che NON E', perchè la partenza di Luciano non è affatto subordinata a quella di Patrizio; ma, semmai, il contrario.
I redattori del test, invece, evidentemente intendevano dire un'altra cosa: e, cioè, che, se Patrizio parte, vuol dire che parte pure Luciano, nel senso che, se quest'ultimo non partisse, il primo non potrebbe partire (~ r  → ~ q).
Per cui, appunto: (q  →  r) 
E questo è indubbiamente giusto, ma da come è scritto il test non si capisce assolutamente.
Ed infatti, l'indovinello esordisce che i quattro amici che: "...stanno valutando se partire per una vacanza..."; per cui si induce che la valutazione discende dalle singole scelte, in rapporto di pregiudizialità l'una rispetto all'altra. 
Comunque, una volta compreso cosa i redattori intendevano dire, ne consegue che:
                                             
- se Massimo parte, parte anche Patrizio    p  →  q
- se parte Patrizio, parte anche Luciano      q  →  r
- se parte Luciano parte anche Luigi            r →  s
Per cui, per la "regola della concatenazione" (cioè "omissis mediis"), avremo che:
- se parte Massimo parte anche Luigi                     p  →  s
A questo punto, applicando una seconda volta la "regola della contrapposizione", se ne deduce: 
- se non parte Luigi non parte Massimo       ~ s → ~ p 
Cioè, la Risposta b) del test.
Come già spiegato sopra, però, anche in questo caso la redazione del test è fuorviante.
Ed infatti, con la Risposta b), concludendo che "se non parte Luigi non parte nemmeno Massimo" (~ s → ~ p), i redattori del test non intendono affatto dire che che la partenza di Luigi sia propedutica o pregiudiziale a quella di Massimo (come chiunque legge capisce); bensì, sostanzialmente, il contrario. 
Cioè, che Luigi può partire solo se parte Massimo; per cui, se Luigi non parte, ciò si spiega solo perchè nemmeno Massimo è in partenza (~ s → ~ p).
Ma esprimere il concetto scrivendo: "Se non parte Luigi non parte nemmeno Massimo", nel contesto, assume un senso completamente diverso da quello voluto.
O, almeno, così a me sembra.
:-\

Donalduck

Eutidemo ha scritto:
CitazioneMa è questo il punto ambiguo, perchè, leggendo il testo verbale, sembra di capire che la partenza di Patrizio sia pregiudiziale a quella di Luciano; cioè, che Luciano partirebbe soltanto nel caso in cui Patrizio scegliesse di partire.
Anch'io ho trovato una qualche ambiguità (o almeno una malizia al limite del trabocchetto) nella formulazione del quesito, ma per altre ragioni (vedi intervento precedente).
Tuttavia, uno dei principi basilari della logica (non in particolare quella formale, la logica in generale) è non trarre conclusioni arbitrarie. Ragionando con "sembra di capire", a meno che la frase non sia priva di un significato univoco (ma non è questo il caso), non si applica la logica, ma si arriva in un territorio nebbioso in cui interpretazioni soggettive impediscono un confronto oggettivo di ragionamenti.
La frase "se parte Patrizio, allora parte pure Luciano" non autorizza in alcun modo a sostenere che "Luciano partirebbe soltanto nel caso in cui Patrizio scegliesse di partire". E' vero che, nel contesto specifico (gli amici stanno decidendo, ognuno, se partire o no, e la decisione di alcuni condiziona quella di altri) è facile cadere in errore, ma evitare questo tipo di errori fa parte dell'allenamento alla logica. Il discorso riguarda anche il linguaggio, ossia il principio di non sovraccaricare una frase di significati presunti impliciti, ma che non risultano in maniera inequivocabile dalla formulazione e dal contesto.

Eutidemo

Sono d'accordo con Donald Duck. :)
Secondo la logica del test, invero, dire che "se non parte Luciano non parte nemmeno Patrizio",  equivale a dire  (per la regola della contrapposizione) che "se parte Patrizio, significa che parte -o è partito- per forza anche Luciano... altrimenti mancherebbe il presupposto della partenza di Patrizio".
Il che è logico e corretto. ;)
Ed infatti, i redattori del test non intendono affatto invertire il rapporto di causalità tra la partenza di Luciano e quella di Patrizio, ma lo esprimono "elletticamente", in modo da indurre in errore chi legge...facendo "sembrare" IL CONTRARIO: "Se parte Patrizio, parte pure Luciano". >:(
Una volta compreso questo, la CONCATENAZIONE è la seguente:
1) Se parte Massimo, parte anche Patrizio. 
2) Se parte Patrizio, parte anche Luciano (nel senso che abbiamo spiegato sopra, che è il contrario di quello che sembra leggendo)
3) se parte Luciano parte anche Luigi.
Per cui, ne consegue che, se parte Massimo, parte anche Luigi, collegando -per la "regola della concatenazione"- il primo nome di 1) (Massimo) e il secondo nome di 3) (Luigi).
Arrivati a questo punto, applicando una seconda volta la "regola della contrapposizione", avremo che la proposizione "se parte Massimo parte anche Luigi", equivale a dire che, "se non parte Luigi, non parte nemmeno Massimo".
Questo, perchè Luigi parte solo se parte Massimo; e quindi, se Luigi non parte, vuol dire che Massimo non è in partenza.
E' lo stesso ragionamento già fatto per Luciano e Patrizio. ;)