Siamo liberi di pensare ciò che vogliamo?

Aperto da Carlo Pierini, 10 Agosto 2017, 17:35:27 PM

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Carlo Pierini

Citazione di: lorenzo il 29 Agosto 2017, 21:17:10 PM
Ma che c'è da spiegare? Leggendo
Citazione"cominciamo a vedere la mente (di cui il pensiero è un aspetto) nella sua relazione con il cervello e vediamo come possiamo configurarla rispetto a ciò che osservano, per esempio, le neuroscienze."
avevo inteso che queste (le neuroscenze) potessero osservare come il cervello configura la mente (certo che il periodo è un po' contorto).

Infatti, se si estrapolano le frasi dal loro contesto... si sa cosa succede, no?

green demetr

Citazione di: Carlo Pierini il 28 Agosto 2017, 12:42:45 PM
Citazione di: green demetr il 28 Agosto 2017, 07:11:29 AM
E' la mente ad essere un aspetto del Pensiero, mai viceversa.
Dammi delle buone ragioni per essere d'accordo con te.

Sarebbe la distinzione fra un dualista come me (se proprio mi devo mettere nelle categorie analitiche che a voi riduzionisti piacciono tanto) e un monista come te.

Se io dico Mente, ho già in mente, cosa sia la mente.

Il fatto che io abbia già in mente qualcosa relativo alla mente, è frutto del lavoro delle informazioni che la casta degli scienziati ha deciso di informare il suo pubblico.

Perciò l'oggetto mente è fuori dal soggetto.

Ora come sappiamo gli americani manco ce l'hanno la parola "Pensiero", per loro "Mind" vuole dire sia "Mente" che "Pensiero" che "Spirito".

Indi per cui non esiste qualcosa che non sia contenuto di qualcos'altro.

Loro partono dalla Mind, punto e a capo. In quel caso la parola Pensiero, per loro sarà dunque frutto di questo nuovo soggetto, che non è il soggetto parlante, ma è appunto il fantomatico oggetto esterno scientifico, che chiamano Mind.

Qualsiasi cosa per loro, è dunque frutto della Mind, all'interno della Mind.

La Mind è più qualcosa che ha a che fare con cibernetica. (riduzionismo)

Capisco che per te che hai una formazione scientifica (e quindi sei americano nel cuore) sia normale prendere per assunta questa fantasia.

Ma è una fantasia, niente è frutto del parto miracoloso della MENTE, che riecheggia il deus ex machina della modernità (a testimoniare che siamo ancora nella post-modernità).

Nessuno studio scientifico può veramente sapere cosa mi succede quando sono innamorato.
Quando sono in collera. Anzitutto perchè di certo non mi faccio indagare come se fossi in un campo di concentramento. E secondo di tutto perchè per ognuno il contenuto esperienziale che si associa al sentimento vale di per sè ogni pretesa di universalità.

E' invece vero che all'interno del soggetto parlante vi sia una commistione fra il razionale l'intellettuale e l'animico, questa commistione è quella che chiamo il Pensiero.


La commistione non avviene cioè sul piano formale-fisico ma su quello linguistico, semiotico.

E' ovvio che siamo di 2 scuole diverse e senza dubbio nemiche.

Spero che ciononostante se riusciamo a bypassare questa differenza, le cose da dirci sulle questioni ci saranno ancora.

La mia impressione è però che nel tuo caso, che il tuo vero obiettivo sia quello di ridurre l'anima alle sua algebre terrena, e questo sconfina poi sempre nel terrore della applicazione geometrica e dei suoi inferni.

A cui io NON voglio partecipare in alcun caso.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

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