Se ripetessimo la storia?

Aperto da loreT815, 27 Settembre 2017, 19:32:59 PM

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loreT815

Ciao ragazzi :). La mia domanda su cui vorrei riflettere è questa: cosa accadrebbe se noi ripetessimo la storia a partire da un qualsiasi punto nel passato (assumiamo che ciò sia possibile)? Si ripeterebbe esattamente uguale (e questo a mio avviso porterebbe ad una mancanza di libero arbitrio poiché implicherebbe che le persone, in date situazioni si conporterebbero sempre in modo uguale, come fossero un calcolatore già programmato con dati di input e output) oppure cambierebbe? Io penso che cambierebbe e mi piacerebbe analizzare con voi in che modo ciò potrebbe accadere. Grazie a tutti quello che si uniranno :).
What greater punishment is there than life when you've lost everything that made it worth living? 

sgiombo

#1
Benvenuto nel forum (e con la riproposta di un problema filosofico "fondamentalissimo" e "intramontabile")!

Credo con Kant che quella fra determinismo e indeterminismo sia un' antinomia razionalmente insuperabile (non si può in alcun modo dimostrare né l ' uno né l' altro).

Si possono però svolgere interessantissimi ragionamenti e considerazioni su queste due ipotesi reciprocamente alternative.

Per esempio secondo il mio parere l' indeterminismo é incompatibile logicamente con la (possibilità di) conoscenza scientifica e anche (qui penso di stupirti) di valutazione etica dell' agire umano, i quali richiedono invece come una conditio sine qua non (non sufficiente ma necessaria) il determinismo.

Che la conoscenza delle leggi generali astratte universali e costanti (scientifiche) del divenire naturale materiale non sia possibile in caso di indeterminismo (ovvero di caos, di mutamento assoluto integrale disordinato, per l' appunto privo di qualunque caratteristica universale e costante) mi sembra del tutto evidente (ciò che non é, a maggior ragione non può essere conosciuto: poco più che una tautologia).

Circa la valutabilità etica delle azioni umane, spesso si confonde la libertà da costrizioni estrinseche, che ne é certamente ed ovviamente una conditio sine qua non (se sono costretto con la forza a compiere un' azione o ad ometterla, il merito o la colpa di quanto faccio o non faccio non é certamente mio ma di chi mi costringe), con il libero arbitrio, cioé con l' indeterminismo intrinseco dell' agire.
Quest' ultimo é sinonimo di mera aleatotorietà, casualità dell' azione: se sono dotato del libero arbitrio, allora non agisco condizionatamente dal come sono (dipendentemente dalle -e così dimostrando le- mie qualità morali: bene se queste sono buone, male se queste sono malvagie), bensì "a casaccio; é come se per ogni scelta che compissi lanciassi una moneta e scegliessi in un senso in caso di esito "testa", nel senso opposto nel caso di esito "croce": le mie scelte non dipenderebbero dalle -e non dimostrerebbero le- mie qualità morali, quelle non sarebbero buone se queste fossero buone, cattive se queste fossero malvagie; al massimo potrebbero dimostrare la mia maggiore o minore fortuna: sarebbero "pseudobuone" se fossi fortunato, "pseudocattive" se fossi sfortunato.

Un' altra questione interessante é quella dell' (altrettanto ipotetico, indimostrabile) divenire naturale probabilistico-statistico, che può essere considerato una forma "debole" tanto di determinismo quanto di indeterminismo, ovvero una sorta di "sintesi dialettica" fra determinismo -tesi- e indeterminismo -antitesi-: indeterministici essendo i singoli eventi, deterministiche le proporzioni fra eventi reciprocamente alternativi in numeri sufficientemente elevati di casi.

Analogamente il divenire ordinato (meccanicistico o probabilistico che sia) può essere considerato una sorta di sintesi dialettica fra fissismo "parmendeo" (fissità assoluta integrale senza alcunché di mutevole: tesi) e mutamento assoluto integrale, caotico, senza alcunché di fisso e immutabile (antitesi); lo si può ritener tanto un fissimo relativo e parziale quanto un mutamento relativo e parziale.

In singolare analogia con la pronuncia delle vocali intermedie (A+I = E; A+U = O; I+U = ..."u con sopra i due puntini, ovvero U come pronunciato dai Francofoni) che può essere aperta o chiusa e con i colori intermedi (giallo+blu = verde; giallo+rosso = arancione; rosso+blu = viola) che possono avere sfumature tendenti piuttosto verso l' uno o verso l' altro dei colori base, anche il divenire ordinato può tendere più al fissismo (determinismo meccanicistico: ogni singolo evento prevedibile in linea di principio) oppure verso il caos (divenire probabilistico-statistico: in linea di principio imprevedibili i singoli eventi ma le proporzioni fra singoli tipi di eventi alternativi in numeri sufficientemente elevati di casi).


Ma dimenticavo di rispondere alla tua domanda:
La storia cambierebbe (limitatamente) in caso di divenire probabilistico-statistico, non cambierebbe punto in caso di determinismo meccanicistico, non esisterebbe (non si potrebbe sensatamente parlare di storia) in caso di mutamento integrale, assoluto, caotico.

maral

Impossibile che un evento torni identico, poiché ciò che torna non può essere ciò che la prima volta si è presentato e dunque in questo rispetto, proprio per come lo si vive, non è identico.
Nel caso in cui, come nell'eterno ritorno nicciano, ciò che torna ad accadere fosse effettivamente identico, nulla lo distinguerebbe dal suo primo accadere, dunque sarebbe a tutti gli effetti ogni volta la prima volta che accade.

Mario Barbella

Citazione di: loreT815 il 27 Settembre 2017, 19:32:59 PM
Ciao ragazzi :). La mia domanda su cui vorrei riflettere è questa: cosa accadrebbe se noi ripetessimo la storia a partire da un qualsiasi punto nel passato (assumiamo che ciò sia possibile)? Si ripeterebbe esattamente uguale (e questo a mio avviso porterebbe ad una mancanza di libero arbitrio poiché implicherebbe che le persone, in date situazioni si conporterebbero sempre in modo uguale, come fossero un calcolatore già programmato con dati di input e output) oppure cambierebbe? Io penso che cambierebbe e mi piacerebbe analizzare con voi in che modo ciò potrebbe accadere. Grazie a tutti quello che si uniranno :).
Ti rispondo subito.
In questo momento IO (osservatore) ho in memoria lo stato del mondo di ora chiamo A(0) (attenzione, lo stato A(0) non contiene, nella sua memoria, gli stati futuri ma solo gli attuali e i passati  fra cui la mia attuale idea di pensare alle questioni poste proprio da questo quesito e che, quindi, contempla il mio stato mentale di aver posto il problema) ; a fine periodo di osservazione, e durante il quale, ho in mente tutto questo, cosa che non era prima di A(0), ecco, dunque che c'è e sempre ci sarà una differenza di stato tra il percorso fino ad A(0) e quello dopo.
Un augurio di buona salute non si nega neppure a... Salvini ! :)
A tavola potrebbe pure mancare il cibo ma... mai il vino ! Si, perché una tavola senza vino è come un cimitero senza morti  ;)  (nota pro cultura (ed anche cucina) mediterranea)

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