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Scienza e libertà

Aperto da Jacopus, 01 Novembre 2018, 22:33:50 PM

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Lou

#30
@Sari e @avvocato <lo scrivo con simpatia neh> (sgiombo)
Ora mi è presa la piccatura, che non era intenzionata a "mettere in bocca" parole ad alcuno, ma è che nel momento in cui si mette sul banco degli imputati la scienza e il metodo e le responsabilità personali dei singoli scienziati e il progresso scientifico e pinco e pallo, mi picco, ma non mi picco nei confronti della critica, però lo scrivo perchè data la davvero crescente supponenza <non mi rivolgo ad alcuno dei presenti> di arrogante ignoranza che naviga le contrade delle nostre società, dove mi pare che la comunità scientifica sia quella più estromessa dalla decisioni, perchè ovviamente i risultati porterebbero a iniziative politiche rivoluzionarie (pensiamo ai dati dell'ambiente, mostriamo le facce del fenomeno), contrade dove psudoscienze di ogni ordine e grado hanno la loro voce, ci mancherebbe altro, perchè non solo le conoscenze scientifiche pare si acquisiscano trascorrendo una navigazione e l'altra, ma proprio quei criteri che permettono una critica razionale, a cui giustamente si appellava sgiombo, necessitano lavoro ( su di sè e fuor di sè ) e studio e lavoro e studio per formarli, non nascono come funghi, nè cadono dal cielo come lampi - ma anche lì assistiamo ad un appiattimento non dell'autorità, ma dell'autorevolezza, anzi, dico meglio della stessa capacità intima di riconoscerla quando la si trova, di chi magari, chiedo venia per la scurrilità, ma rende l'idea, "il culo se lo è fatto", di studio e di lavoro. Io non voglio una società dove le psudoscienze artigiane abbiano la meglio sulle scienze metodiche, ok? E, per inciso, ciò non significa esimersi dalla critica alla scienza, ma se posso intersecare con un altro topic, cos'è la filosofia? Ecco, a sta un tantino stretta come idea una filosofia che come ruolo si ritagli quello di critica alla scienza, e una volta ancilla e una volta lecchino e una volta cane da guardia e una volta presa in una morsa di autoanalisi e una volta chissà quale ruolo. Ma diamine. È un discorso generale, fuffa, affabulazione, verbalismo, come volete, ma io provo più timore per un progresso dell'arroganza ingnorante, che nei confronti della scienza, e dunque, quando la si mette al banco degli imputati, almeno, ma dico almeno, non ne facciamo un mero computo da economia calcolatoria. Per ricadere nei meri calcoli economici? L'etica come si misura? "O" è l'etica il "metro" di misura?
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

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