Roger Scruton e la critica al multicularismo.

Aperto da Socrate78, 03 Gennaio 2023, 19:22:02 PM

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Socrate78

Il filosofo inglese Roger Scruton (morto nel 2020) aveva basato la sua filosofia essenzialmente su due pilastri: la critica accanita al socialismo reale e poi alla società multiculturalista, ritenuta per lui sostanzialmente un tradimento delle vere radici culturali (e anche cristiane) dell'Europa. Per Scruton l'Occidente ha sviluppato quella che lui definisce un "Oikofobia", cioè un odio e un rifiuto verso se stesso, per cui vuole rinnegare tutto ciò che è stato prima per assimilarsi ad altre culture. Il multiculturalismo quindi per Scruton non è solidarietà ed accoglienza verso chi è altro da noi, ma è un rinnegare per l'Occidente le proprie radici culturali e religiose in nome di un relativismo che nasconde solo decadenza e nichilismo.
L'Occidente per Scruton è portatore di valori superiori come la democrazia parlamentare, il concetto di fratellanza (mutuato e derivato dal Cristianesimo), la parità tra i sessi, e tutti questi valori sono minacciati da culture diverse dalla nostra (l'Islam innanzitutto) che proprio in nome di un falso concetto di inclusione vengono accolte, ma accogliendole l'Occidente rinnega se stesso. Voi conoscete il pensiero e l'opera di Scruton? In che modo lo considerate, ritenete che sia sostanzialmente un razzista antropologico oppure ritenete che la sua difesa della cultura occidentale abbia valore?

iano

#1
Penso che chiunque critichi il multiculturalismo stia tradendo le origini della propria cultura, ma che abbia anche un buon motivo per farlo.

Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

baylham

Penso  che sia un inutile teorico conservatore.
L'Occidente evolverà comunque culturalmente, che piaccia o no a qualunque conservatore.

Il cristianesimo è stato, come sostenuto da Alberoni in Movimento e istituzione, una civilizzazione culturale, divisa al suo interno in innumerevoli correnti in contrasto tra di loro.

Per quanto riguarda l'Europa il riferimento culturale fondamentale è l'Illuminismo, liberale, borghese, che apprezzo, non il cristianesimo, regressivo e conservatore.

 

Phil

Per squadernare un po' il suo pensiero, ho dato un'occhiata qui e, per avere una testimonianza più diretta, qui.
Mi pare proponga un'analisi abbastanza assennata del percorso storico che ha caratterizzato l'Europa ed esponga i suoi ideali senza edulcorazioni o limature da "politicamente corretto", il che rende la sua posizione tanto esplicita quanto poco disponibile a compromessi esegetici. Conservatore, ma non nazionalista, critico dei pensieri che mancano di aggancio pragmatico con la realtà (utopie e postmodernismi), è fra quelli che non traducono «progresso» con «ibridazione» e «politica» con «mondialismo». Non concordo in toto con la sua posizione, ma non posso nemmeno dire sia una posizione totalmente ingenua.

niko

#4
Ho letto il meraviglioso manifesto sull'Europa del nostro intellettuale conservatore, sul link postato da Phil...

Ecco, mi mancava un vecchio LORD INGLESE per sua stessa ammissione in pace con se stesso solo mentre e' a cavallo a dare la caccia alla volpe che, tra una tazza di te' e l'altra, mi da' una bella e forbita lezione di EUROPEISMO e di NAZIONALISMO su base statuale, predicando-mi- anche sulla sacralita' e l'indissolubilita' del matrimonio (incidentalmente lui e' anglicano...) per iniziare bene il 2023!

Che dire...

BUON ANNO!!!!  :D :P :))


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

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