Riflessioni intorno alle essenze o oggetti formali incomplessi e complessi

Aperto da Alessandro Leone, 31 Agosto 2017, 17:21:49 PM

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Alessandro Leone

Salve a tutti mi chiamo Alessandro e mi sono iscritto da poco su questo forum. Come primo topic vorrei proporvi una riflessione intorno alle essenze complesse ed incomplesse. In poche parole sto studiando il trattato di Logica Minore di Jacques Maritain e nel parlare dell'apprensione come processo della mente distingue due oggetti ad essa correlati:
- l'oggetto materiale, ossia in poche parole la cosa reale che si afferra col pensiero;
- l'oggetto formale, ossia l'essenza di quella cosa o ente.

Proseguendo l'autore afferma che l'essenza di una cosa può essere intesa in due modi, in senso largo ed in senso stretto:

- senso largo: per essenza o oggetto formale in senso largo si intende ciò che mi sta dinanzi quando pronuncio un nome o sostantivo;
- senso stretto: per essenza o oggetto formale in senso stretto si intende ciò che una data cosa è innanzitutto per l'intelletto:

Proseguendo l'autore fa una distinzione tra oggetti complessi ed incomplessi in se stessi o per il modo di concepirli:
- oggetti formali incomplessi in se stessi e secondo la maniera di concepire (incomplessi re et voce). Esempio, "uomo": una sola essenza presentata alla mente mediante un solo termine;
- oggetti formali incomplessi in se stessi e complessi secondo la maniera di concepire (incomplessi re, non voce). Esempio, "animale razionale": una sola essenza presentata alla mente mediante due termini;
- oggetti complessi in se stessi ed incomplessi secondo la maniera di concepire (complessi re, non voce). Esempio, "filosofo": due essenze presentate alla mente (la filosofia e l'uomo che possiede questa scienza), ma con un solo termine;
- complessi in se stessi e secondo la maniera di concepire (complessi re et voce): Esempio, "uomo esperto in filosofia": varie essenze presentate alla mente, e mediante vari termini.

Il problema mi sorge nella seconda  classificazione, ossia l'autore afferma che un nome per definizione in senso largo corrisponde ad un'essenza, pertanto "animale razionale" è un concetto complesso poichè costituito da due termini ma è una sola essenza poichè compare un solo nome ossia animale, però la doppia parola "animale razionale" non dovrebbe rappresentare una sola essenza, ossia quella di uomo?
Anche la quarta classificazione mi fa sorgere dei dubbi, da quanto vedo ci sono solo due nomi e pertanto dovrebbero esserci solo due essenze mentre secondo l'autore ce ne sono varie...

Chiedo a chi è interessato a questo topic di esprimere il proprio parere su quanto ho scritto sopra. Grazie a tutti.

Carlo Pierini

Citazione di: Alessandro Leone il 31 Agosto 2017, 17:21:49 PM
Il problema mi sorge nella seconda  classificazione, ossia l'autore afferma che un nome per definizione in senso largo corrisponde ad un'essenza, pertanto "animale razionale" è un concetto complesso poichè costituito da due termini ma è una sola essenza poichè compare un solo nome ossia animale, però la doppia parola "animale razionale" non dovrebbe rappresentare una sola essenza, ossia quella di uomo?


Ma l'uomo è costituito da una dualità ontologica Mente/Corpo, cioè, animalità/ragione, istinti biologici / istinti spirituali. Quando il primo termine è armonizzato con il secondo, la dualità convergerà verso una unità ontologica superiore di opposti complementari; quando invece i due termini saranno in conflitto frontale tra loro (p. es.: repressione degli istinti), oppure quando l'uno prevarrà squilibratamente sull'altro (cura del corpo e disprezzo dello spirito, o viceversa), allora avremo un dualismo, cioè, una dualità non unificata.

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ALESSANDRO
Anche la quarta classificazione mi fa sorgere dei dubbi, da quanto vedo ci sono solo due nomi e pertanto dovrebbero esserci solo due essenze mentre secondo l'autore ce ne sono varie...

CARLO
Se ti riferisci a "uomo esperto in filosofia", devi tenere conto che di uomini così non ce ne sono solo due, ma vari!  :)

green demetr

Se non sbaglio è un autore cattolico.
Non lo conosco, ma sono felice di parlarne in base a quello che ne scrivi.

Anzitutto mi pare particolare che parla di essenza per la formalità, e di materialità per quanto riguarda il pensiero.
Mi pare già da qui che si rifà alla tradizione nominalista medieoevale, sempre rifacendosi a quella tradizione, io comunque mi rifaccio invece alla tradizione realista (che sfocia in Peirce).

Anche secondo me Maritain è confuso: animale razionale è comunque un concetto (essenza) che si deve per forza di cose rifare ad una pluralità di significati. Non è detto che debba essere solo l'uomo, cosa che dovrebbe essere a mio parere nella testa del solo Maritain.

Per quanto riguarda l'ultima invece la cosa è piana, la filosofia rimanda ad una serie semantica virtualmente infinita.

A proposito Benvenuto!  ;)
Vai avanti tu che mi vien da ridere

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