Re:I postulanti dell'Assoluto - Approfondimenti.

Aperto da atomista non pentito, 12 Settembre 2020, 21:53:49 PM

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Ipazia

I fatti bruti sono in ogni caso la base fondativa del nostro sapere. Vanno "abbelliti" attraverso l'analisi che li liberi dagli aspetti ingannevoli, i quali sono comunque dati di fatto nella loro virtualità. L'approfondimento della conoscenza e lo scarto dei "falsi positivi" genera una datità epistemica variabile che dovrebbe mettere in guardia chiunque si avventuri nella postulazione dell'Assoluto.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Aumkaara

#151
Chi si avventura a cercare davvero un assoluto, a prescindere che sia trovabile oppure no, affronta filosofie atte proprio a cancellare ogni fatto bruto, ogni pretesa evidenza. Quando invece non si hanno dubbi, quando si prende qualcosa per dato di fatto, vuol dire che si ha fede in ciò che si vede: se è questa la conoscenza, o per lo meno la base della conoscenza, allora si è uguali ad un religioso, anche se non nell'apparenza.
Per me non è un problema.
È invece un problema pensare di non esserlo: porta a pensare che gli altri siano gli unici illusi.

Ipazia

Tu puoi appiccicare le etichette che vuoi, ma su cos'altro che sui fatti può essere fondata una conoscenza non teologica ?

Evita il giochetto spiritista della realtà apparente, perchè qui stiamo parlando di fatti che sono stati analizzati e accreditati, per giunta fino a falsificazione e non aprioristicamente, allo stadio epistemico storicamente dato. Ed hanno funzionato persino, con complicati calcoli, anche su presupposti teoretici che poi si sono rivelati sbagliati, come insegna la storia della teoria geocentrica.
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Aumkaara

#153
Ma quella che hai proposto tu È una conoscenza teologica, oppure un presupposto su cui basare tutte le esperienze e le misurazioni che si vuole, non per questo vere (se bastasse misurare per avere delle verità definitive, ci saremmo potuti fermare a misurare il "moto del sole nella cupola del cielo": è misurabile anche se apparente). Ma non è filosofia. In caso contrario, avresti potuto continuare ad indagare, senza nessun "è così". Tutto è ulteriormente indagabile. Lo fa anche la filosofia che anima la scienza. Non ci sono dati assoluti (non lo è neanche l'affermazione "tutto è apparenza" dei non dualisti religiosi). Non ci sono dati inconfutabili.

Ipazia

#154
Ripeto la domanda:

Su cos'altro che sui dati (episteme) di fatto (ta onta) può essere fondata una conoscenza non teologica, non fideistica, epistemologicamente fondata ?

La filosofia è conoscenza ? Se sì, che tipo di conoscenza è ?
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Aumkaara

#155
Ho già risposto: una conoscenza non teologica è fondata proprio sul mettere in dubbio i dati.
(La filosofia è solo un metodo che aiuta a fare ciò.)

Ipazia

Mi pare poco. Niente sintesi, Bildung, etica ?
Tizio uccide Caio al di là di ogni dubbio fattuale e la filosofia se ne sta muta perchè non ha nulla da dire ? Riduzione della filosofia alla pars destruens critica (peraltro cosa indubbiamente meritevole) ?
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Aumkaara

#157
A te pare poco? È anche troppo. L'ideale sarebbe non aver bisogno neanche della filosofia, che è un metodo lungo, complesso e rischioso, molto più di quello scientifico, per non parlare di quello fideista. Ma prima di rinunciarvi, va considerato che ci muoviamo in quello che ci viene spontaneo interpretare come un mare di dati senza fine, portandoci dietro anche l'innata tendenza a dogmatizzarli, anche solo inconsciamente.

Ipazia

Citazione di: Aumkaara il 08 Ottobre 2020, 20:01:52 PM
A te pare poco? È anche troppo. L'ideale sarebbe non aver bisogno neanche della filosofia, che è un metodo lungo, complesso e rischioso, molto più di quello scientifico, per non parlare di quello fideista. Ma prima di rinunciarvi, va considerato che ci muoviamo in quello che ci viene spontaneo interpretare come un mare di dati senza fine, portandoci dietro anche l'innata tendenza a dogmatizzarli, anche solo inconsciamente.

Sì, é poco. E prima di rinunciarvi dobbiamo tenere conto che non ci muoviamo solo in un mare di dati, ma pure di domande senza fine, alle quali se non risponde la filosofia rispondono le bandiere nere dell'ISIS. Com'è avvenuto per millenni dalla condanna a morte di Socrate, Ipazia, Bruno,... in poi.
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Lou

Citazione di: Ipazia il 08 Ottobre 2020, 19:14:49 PM
Ripeto la domanda:

Su cos'altro che sui dati (episteme) di fatto (ta onta) può essere fondata una conoscenza non teologica, non fideistica, epistemologicamente fondata ?

La filosofia è conoscenza ? Se sì, che tipo di conoscenza è ?


Citazione di: Aumkaara il 08 Ottobre 2020, 19:21:24 PMHo già risposto: una conoscenza non teologica è fondata proprio sul mettere in dubbio i dati.(La filosofia è solo un metodo che aiuta a fare ciò.)

Scasate se mi intrometto, ma una conoscenza può essere fondata sui principi, come nel caso della filosofia. Un tipo di conoscenza razionale.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

Aumkaara

#160
Citazione di: Ipazia
Sì, é poco. E prima di rinunciarvi dobbiamo tenere conto che non ci muoviamo solo in un mare di dati, ma pure di domande senza fine, alle quali se non risponde la filosofia rispondono le bandiere nere dell'ISIS. Com'è avvenuto per millenni dalla condanna a morte di Socrate, Ipazia, Bruno,... in poi.
Allora non rinunciamoci. Usiamola contro ogni dato di fatto o evidenza.


Citazione di: LouScasate se mi intrometto, ma una conoscenza può essere fondata sui principi, come nel caso della filosofia. Un tipo di conoscenza razionale.

Sì, anche la filosofia può basarsi su dei principi, ma solo per porsi domande, persino sugli stessi principi posti alla base delle domande, persino sullo stesso filosofare. E se queste domande conducono a mettere in dubbio sia i principi razionali che abbiamo posto, sia la filosofia stessa, non ci si deve comunque fermare, si devono porre domande comunque, si deve dubitare su qualunque pretesa di granitica conoscenza, su qualunque risultato che appaia certo, su qualsiasi metodo si sia rivelato datore di certezze. Dubbi su tutto, senza che lo scetticismo intacchi le emozioni, e senza che queste rallentino o facciano deviare la pratica del dubitare.

Qualunque altra pratica che sembri filosofia ma non dubiti in questo modo, non è filosofia, è costruzione di metodologie o di credi.

Dante il Pedante

Ciao a Tutti! ;D

Sono Dante il Pedante :)

Sono ritornato perché so perdonare. Fino a settante volte sette. E così,anche se sono stato censurato ingiustamente  ritorno perché ho visto che vi manco ;)

Questo ho scritto sul tema:
E' un circolo vizioso.Perché si stabilisce a priori l'unico metodo accettabile (quello scientifico).E' un cane che  si morde la coda. Sarebbe come  se un pescatore stesse pescando in un corso d'acqua dove ci sono trote  e altre specie di pesci d'acqua dolce.Arriva qualcuno che, vedendolo pescare, gli dice:"Potrebbe darsi che, in questo corso d'acqua, ci siano anche altri tipi di pesci, oltre alle trote.Che ne dici?". Ma il pescatore usasse per pescare solamente canna e piombi adatti alla pesca della trota e così, piccato, rispondesse:"Amico, prova tu a pescare con questa canna, e vedrai che esistono solo trote in questo corso d'acqua". Giustamente,però.l'altro obietterebbe:"Forse, però, bisogna usare un'altra canna e altri piombi per vedere se ci sono altre specie di pesci.Con questa,è evidente che potrai pescare sempre e solo trote".
Il pescatore, con la mente costruita da sempre per pescare solo trote, seccato per l'interruzione direbbe: "Allora, fammi vedere questa nuova canna".
" Ma tu sei disposto a usarla, se te la faccio vedere?" risponderebbe il passante.
"NO! E' una cosa ridicola.lasciami in pace ora, che devo continuare a pescare le trote!" :blank:
Padrone dacci fame, abbiamo troppo da mangiare.La sazietà non ci basta più. Il paradosso di chi non ha più fame,ma non vuol rinunciare al piacere di mangiare.(E. In Via Di Gioia)

Aumkaara

#162
Dante il Pedante, io ti adoro, con quell'esempio.
Comunque, anche la filosofia si morde la coda. Solo che poi non si accontenta, a differenza degli altri automorsicatori: si divora pian piano tutta, e divora anche (i principi e le conclusioni su cui si basano) gli altri metodi.

viator

Salve Dante. A me mancavi. Effettivamente siamo nel regno degli equivoci. Il pescatore di cui parli si trova lungo un fiume circondato da un bosco al cui interno si aggira un certo Merletti, armato di fucile. Incontrato il pescatore, il cacciatore si sente chiedere : "che caccia ?".........al che questi risponde : "merluzzi".

Naturalmente il pescatore pensa che il cacciatore sia completamente pazzo, visto che i merluzzi sono pesci di mare e comunque non si pescano col fucile.

Non sa che il cacciatore sta cercando solamente dei merli molto giovani.

Comunque, dal tono della presente discussione, mi sembra di notare che la verità circa gli argomenti trattati si stia avvicinando a grandi passi. Speriamo di non sbagliarci.

Nota per Aumkaara : "Se così fosse, dovremmo prendere come dato di fatto tutte le evidenze: "è evidente che il sole si muove e noi siamo fermi"...
Mettendolo in dubbio, si è potuto sperimentare ben altra esperienza"


Non abbiamo sperimentato nulla. abbiamo solo deciso di cambiare il riferimento relativo agli osservabili spostamenti. Quindi di evidente non c'era nulla prima e non c'è stato nulla dopo. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Aumkaara

#164
Sì Viator, ma questo è quello che si comprende con la filosofia (e che va a sua volta messo in dubbio, anche solo per non farlo diventare formulazione granitica*, magari proprio parlando con chi ha certezze): che, tutto quello che crediamo sia conoscenza certa, dipende dal punto di vista, e non da una presa effettiva di pezzi di realtà. Ma stavo parlando ad Ipazia che mi diceva che i risultati scientifici sono dati di fatto, quindi cercavo di spiegarmi uscendo dalla sua cornice passo passo, in quel caso (avendo già visto che non vengo compreso se dichiaro che tramite la scienza non ci sono scoperte di parti di una realtà frammentaria; ma solo formulazioni, variabili a seconda del punto di osservazione, di una realtà non definibile né come frammentaria né come unitaria, né come un insieme delle due possibilità, con buona pace sia del principio del terzo escluso, sia di qualunque altro principio escludente o includente. I principi e le conclusioni possono essere guide in certi ambiti, non possono incorniciare il reale, non possono esserne superiori).
*PS: quindi è bene mettere in dubbio ogni tanto persino quello che dici nella firma dei tuoi post.

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