Re:I postulanti dell'Assoluto - Approfondimenti.

Aperto da atomista non pentito, 12 Settembre 2020, 21:53:49 PM

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viator

Salve sapa. Son d'accordissimo con atomista e solo parzialmente con te in quanto d'accordo con atomista !Infatti, citandoti : "Come in un qualsiasi forum tecnico. Probabilmente, se io frequentassi un forum di motori e mi mettessi a chiedere cosa si intende per intercooler, nessuno mi risponderebbe, sarei abbandonato alla mia ignoranza. Giusto che accada anche qui, senza per forza dover passare per elitari. Ahimè, atomista, o ci si ri-mette a studiare, o si è costretti a non frequentare questa sezione".

Il fatto è che la filosofia NON E' AFFATTO UN ARGOMENTO TECNICO. Ovvero il fatto che all'interno della filosofia possano IPOTIZZARSI degli SPECIALISTI di questa o quella branca di essa (ed infatti a livello accademico avviene proprio cosi ! Pazzesco!)..............rappresenta solo una perversione di quella che dovrebbe essere speculazione mentale allo stato puro. Di questa mia visione della filosofia, che sarà pure (anzi, certamente!) dilettantistica fa parte la mia avversione per le CITAZIONI che dovrebbero supportare un punto di vista mentre invece a mio parere sono ciò che viene usato da chi difetta di ARGOMENTAZIONI.Certo il citare è facile e poco rischioso, a differenza dell'argomentare.

La filosofia secondo me non deve essere altro che la volontà di argomentare la propria visione del mondo, e l'efficacia di tale volontà deve poggiare su di una augurabile chiarezza ed universalità - non certo sulla specializzazione o la gergalizzazione - del linguaggio in cui ci si esprime. Saluti.

Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Jacopus

#16
Per Viator.
Prima obiezione. In realtà una delle effigi di maggior rilievo della modernità è proprio la moltiplicazione dei saperi e la loro iperspecializzazione. Grazie a questo processo siamo riusciti ad ottenere i successi e il benessere materiale dei nostri tempi. La filosofia non fa eccezione. Sperare in una filosofia universale è tipico di chi guarda il mondo con il volto rivolto al passato. Nessun Aristotele, oggi, sarebbe preso sul serio, nessun Leonardo da Vinci. Per capire la modernità basterebbe leggere il volumetto di U. Eco: "come si fa una tesi di laurea", nel quale si suggerisce ai laureandi di non fare una tesi sulla "filosofia scolastica" bensì su un argomento ristretto, dove si possa affermare la propria competenza, ad esempio il carteggio epistolare fra Bernardo di Chartres e Giovanni di Salisbury. Pensare di costruire un sistema filosofico totale è fuori dalla portata di ogni essere umano del XXI secolo, proprio a causa della moltiplicazione delle fonti e delle specializzazioni. Nonostante questo vi sono stati dei tentativi anche recenti di costituire delle filosofie universali, basti pensare alla teoria comunicativa di Habermas o a quella sul principio responsabilità di Jonas, ma questi autori hanno affinato le loro teorie studiando e faticando su testi altrui in un modo straordinario ed enciclopedico.

Seconda obiezione.
Chi voglia fare in questo forum esercizi di sistemistica filosofica è libero di farlo. È un ottimo esercizio per mantenere attiva la mente, ma lo faccia appunto come esercizio fine a sé stesso, senza alcuna velleità.  Poiché anche i più grandi filosofi non si svegliavano al mattino e iniziavano a pontificare. Si narra, ad esempio che Anders lesse un libro al giorno per più di 50 anni, per la somma di 18000 libri complessivi. È quasi naturale che sia riuscito a scrivere un grande libro come "l'uomo è antiquato?".

La filosofia è in questo simile ad ogni arte, che si deve confrontare con la dura fatica (leggere, studiare invece che scolpire o trovare gli attori o mescolare i colori) per mettere a segno le intuizioni di una mente brillante. Una mente brillante senza preparazione non sarà mai l'artefice di una grande filosofia, così come una mente erudita ma poco brillante.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

paul11

#17
 Il testo è  "Platone tutti gli scritti"  a cura di Giovanni Reale ed. Bompiani del 2000.

Dal Timeo.
Preludio metafisico del grande discorso cosmologico di Timeo.
Che cos'è ciò che è sempre e non ha generazione? E che cos'è ciò che si genera perennemente e non è mai essere? Il primo è ciò che è concepibile con l'intelligenza mediante il ragionamento.perchè e sempre nelle medesime condizioni. Il secondo, al contrario, è ciò che è opinabile mediante la percezione sensoriale, irrazionale, perché si genera e perisce e non è mai pienamente essere. Inoltre, ogni cosa che si genera, di necessità viene generata da qualche causa.
Infatti è impossibile che ogni cosa abbia generazione,senza avere una causa....
Ora, per quanto concerne tutto il cielo e il mondo,bisogna considerare ciò che fin da principio si deve esaminare riguardo ad ogni cosa, ossia se fu sempre, non avendo mai alcun principio di generazione,oppure se fu generato, incominciando da un qualche principio. Esso fu generato.
Infatti è visibile e tangibile ed ha un corpo; ma tutte le cose di questo tipo sono sensibili, e le cose sensibili si apprendono con l'opinione mediante la sensazione, ed è risultato che sono generate e in divenire. E ciò che è generato  abbiamo detto che è necessario che sia generato da una causa.


........e così via......


Senza questo ragionamento iniziale, che non è da prendere per oro colato, discutere di assoluto o quant'altro è impossibile. L'assoluto, l'Artefice, il Demiurgo, nel Timeo si evince da un ragionamento sul principio primo. Poi ovviamente nel Timeo, nella metafisica di Aristotele e in tutta la storia della filosofia, ognuno prende una posizione critica.
Ma un vero filosofo non può eludere le domande prime e i ragionamenti attinenti.
Timeo evince che l'Artefice non può essere generato , in quanto è il principio primo, la prima causa.
Tutti i corpi fisici hanno una causa, l'Artefice no. Tutto ciò che rientra nella causazione è in divenire, per cui perisce e tutto ciò è in divenire. L'Artefice invece è eterno, privo di causazione non essendo a sua volta stato generato.


Quindi l'assoluto è necessario e ineludibile, qualunque appellattivo, nome, attributo lo si voglia connotare e predicare. Che sia Artefice o Demiurgo, che sia Dio, che sia l'archè, che sia la causa prima, da qualcosa, da qualcuno tutto ha un inizio e se ha un inizio ha uno scopo.




Il secondo aspetto è la divulgazione della filosofia. Problema che ricorre periodicamente nel forum.


Oggi tutti possono parlare,ragionare di tutto. Vi sono miriadi di divulgatori, è persino una professione molto mediatica e per alcuni parecchio remunerativa.
Io diffido.
Ho imparato in 45 anni da autodidatta, che si fa parecchio più fatica studiare i testi originali, mentre i divulgatori spessissimo non danno mai la vera verità di un astronomo, astrofisico, quantistica, fisico, filosofo, sociologo, politico. Un conto è leggere i giornali di politica ad esempio e un conto è studiare storia del pensiero politico,  delle dottrine politiche, gli autori di filosofia politica e scienze politiche.


In filosofia addirittura filosofi contemporanei, non semplici divulgatori, non leggono nemmeno  i testi originali, e scrivono imprecisioni madornali .

Dante il Pedante

Ciao viator
Sono Dante il Pedante  :)
Un insieme di relativi non può essere l'assoluto perché un insieme di cose relative è relativo anch'esso. Mentre l'assoluto è incondizionato,cioè privo di condizioni relative. per esempio un insieme di bistecche,di banco,di coltello e di macellaio non è più assoluto delle sole bistecche.Nemmeno un gradino più assoluto,ma solo soggetto a più condizioni.Quindi il "Tutto" è più soggetto a condizioni che non il singolo.Sembra strano,ma è proprio così.L'assoluo invece non deve essere soggetto ad alcuna condizione,ma può entrare in relazione con il relativo proprio perché non soggetto a condizioni relative.Se non potesse fare questa relazione vorrebbe dire che è soggetto a qualcosa (l'impossibilità di entrare in una relazione) e quindi non sarebbe più assoluto,ma ancora relativo.Nespà?Dio infatti fa quel che gli pare perché non soggetto a condizioni,mentre io e te non possiamo fare quel che ci pare, purtroppo,perché relativi,in divenire come dice Paul Ciao  :)
Padrone dacci fame, abbiamo troppo da mangiare.La sazietà non ci basta più. Il paradosso di chi non ha più fame,ma non vuol rinunciare al piacere di mangiare.(E. In Via Di Gioia)

atomista non pentito

Devo nel mio piccolo notare come ,  da una parte preponderante dei commenti  emerga la presenza di certezze consolidate su molti argomenti. Certezze che , personalmente , mi mancano.

Ipazia

#20
Checchè ne pensino postulatori e postulanti dell'Assoluto, inclusi i più grandi come Platone e Spinoza, la filo-sophia non nasce con idee già confezionate, presupponenti un qualche assoluto (motore immoto, principio primo, tutto, dio,...), ma come ricerca della verità per amore (filo) della conoscenza (sophia).

La verità, tanto nella filosofia occidentale che orientale, non può essere pre-postulata perchè è nascosta e pertanto la ricerca della verità assume da subito un carattere negativo, piuttosto che affermativo. La verità va disvelata, è a-letheia. Va rimosso il velo che la ricopre laddove viene chiamata maya. Bisogna togliere, scavare, indagare, prima di dire. Che cosa ci sia una volta rimosso il velo nessuno lo sa a priori, eccetto i fideisti, che non possono essere considerati filosofi.

Il compito di tutte le filosofie è la ricerca della verità e nel corso dell'evoluzione filosofica esse si sono diversificate affidando alla filosofia naturale, come veniva chiamata l'attuale scienza, la ricerca delle verità naturali. Le verità umane restano nel campo tradizionale della filosofia come etica. Le verità di fede sono state relegate nel campo dell'opinione, doxa, ed espunte dalla filosofia se non come storia della medesima, a cui hanno regalato preziose metodologie di analisi e argomentazioni che hanno avuto il merito di falsificarne i presupposti, separando il grano dei filosofi dal loglio dei sanfedisti.

La ricerca della verità, naturale (physis) ed antropologica (ethos) ha demolito nel corso dei secoli tutte le lettere maiuscole, tutti gli Assoluti, lasciandoci col cerino in mano alla ricerca di verità relative, storicamente (e naturalmente) determinate, come dicevano i profeti del marxismo, contestualizzate ad ambiti di esistenza rigorosamente delimitati all'interno dei quali soltanto acquistano un carattere assoluto. Fatti veri sui quali si può fare una tesi veritiera, come ad esempio sulla corrispondenza tra due intellettuali della filosofia scolastica o sulla riproduzione della drosophila melanogaster.

Accanirsi sugli ultimi veli di maya è sempre legittimo, ma l'argomento Principio Primo non mi pare dei più fecondi e il marchio doxa non è la migliore garanzia di a-letheia.

P.S. Il principio di causalità non può essere taroccato fingendo di conoscere la causa e assegnandole persino un Nome: anche un figlio di padre ignoto ha bisogno della prova del dna per stabilirne la paternità. In assenza di tale prova si resta nel campo della supposizione e della fede, non della conoscenza e filosofia correttamente intesa.
.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

bobmax

Citazione di: atomista non pentito il 15 Settembre 2020, 09:59:16 AM
Devo nel mio piccolo notare come ,  da una parte preponderante dei commenti  emerga la presenza di certezze consolidate su molti argomenti. Certezze che , personalmente , mi mancano.

Se ti mancano sei sulla buona strada.

Qualsiasi certezza è una sconfitta. Un alibi, per smettere di cercare afferrando una "verità" rendendola assoluta.

Senza nessun appiglio a cui aggrapparti devi restare.

Nell'esserci mondano la Verità assoluta è Nulla.

Solo tu, in perfetta solitudine, puoi far sì che il Bene sia.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Dante il Pedante

#22
Ciao Ipazia
Sono Dante :)
Nessuno può stabilire cosa è superato e cosa no.Neanche la maggioranza dei pensatori.E' come quelli che dicono "l'orso si è estinto in queste zone" e poi ti ricompare.L'assoluto è una necessità del pensiero e una tensione dell'anima.Il marxismo, e i suoi profeti, è MOLTO più superato del concetto di assoluto.Io diffido sempre quando si dice "E' stato stabilito" o "La maggioranza pensa".Inizia la fregatura.Poi tu ti adegui e finisce la tua libertà d'intuizione.Il pensiero è libero.Non può decidere un altro quello che è giusto pensare o quello che è moderno pensare.
Ciao BobbmaxSono dante il Pedante :) Secondo me non è sbagliato dire che il Bene sia, ma penso che il Bene E' sia più giusto.Perché il "Bene sia" mi pare lo mette come in divenire e così lo rende relativo, mentre il "Bene E'" significa che ès empre presente anche se le cose e gli uomini divengono.Ciao

Padrone dacci fame, abbiamo troppo da mangiare.La sazietà non ci basta più. Il paradosso di chi non ha più fame,ma non vuol rinunciare al piacere di mangiare.(E. In Via Di Gioia)

atomista non pentito

Nella mia peraltro non eccessiva carriera studentesca , della matematica ho apprezzato esclusivamente 2 situazioni : "due rette parallele si incontrano all'infinito" alle mie orecchie suonava come " la fantasia al potere , tutto quello che avete imparato fino ad adesso non vale un .........soldo bucato" e l'altra i numeri periodici .......... tendere ad un "qualcosa" senza mai raggiungerlo.
Ecco come penso all'Assoluto ...... sostanzialmente aleatorieta' pura.

Dante il Pedante

Citazione di: atomista non pentito il 15 Settembre 2020, 11:49:20 AM
Nella mia peraltro non eccessiva carriera studentesca , della matematica ho apprezzato esclusivamente 2 situazioni : "due rette parallele si incontrano all'infinito" alle mie orecchie suonava come " la fantasia al potere , tutto quello che avete imparato fino ad adesso non vale un .........soldo bucato" e l'altra i numeri periodici .......... tendere ad un "qualcosa" senza mai raggiungerlo.
Ecco come penso all'Assoluto ...... sostanzialmente aleatorieta' pura.


Ma se gli dai un NOme e una qualità ecco che diventa concreto e presente.
Padrone dacci fame, abbiamo troppo da mangiare.La sazietà non ci basta più. Il paradosso di chi non ha più fame,ma non vuol rinunciare al piacere di mangiare.(E. In Via Di Gioia)

atomista non pentito

Non penso sia sufficiente attribuire un nome ed una qualita' ( sia pure onnicomprensiva) ad un qualcosa per aver trovato l'Assoluto come non e' sufficiente dare un nome ed una o piu' qualita' per far apparire un "raprillicotolososupa" dal nulla

Dante il Pedante

Citazione di: atomista non pentito il 15 Settembre 2020, 13:23:22 PM
Non penso sia sufficiente attribuire un nome ed una qualita' ( sia pure onnicomprensiva) ad un qualcosa per aver trovato l'Assoluto come non e' sufficiente dare un nome ed una o piu' qualita' per far apparire un "raprillicotolososupa" dal nulla
Se si è rivelato a noi è sufficiente. Il rarilli.ecc. non penso si sia mai rivelato,che io sappia  ;)
Padrone dacci fame, abbiamo troppo da mangiare.La sazietà non ci basta più. Il paradosso di chi non ha più fame,ma non vuol rinunciare al piacere di mangiare.(E. In Via Di Gioia)

bobmax

Citazione di: Dante il Pedante il 15 Settembre 2020, 11:39:26 AM
Secondo me non è sbagliato dire che il Bene sia, ma penso che il Bene E' sia più giusto.Perché il "Bene sia" mi pare lo mette come in divenire e così lo rende relativo, mentre il "Bene E'" significa che ès empre presente anche se le cose e gli uomini divengono.Ciao

Sì Dante, il Bene È.

Bene = Essere = Verità.

Non può esservi dubbio alcuno.

Eppure... dubitiamo.

Quel "sia", come ben osservi, esprime il nostro stato relativo, soggetto al divenire.

Nel relativo, nel nostro esserci mondano, è come se l'Assoluto dipendesse da noi. Da una nostra scelta!

Questa scelta è l'occasione per eternare.
Nel senso che seppure per un istante possiamo superare il relativo.

Ti auguro ogni bene, figlio unigenito.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

atomista non pentito

Carissimo Dante il Pedante ..... sara' una mia lacuna sensoriale o cerebrale , ma personalmente non "vedo" rivelazioni dell'Assoluto.

Dante il Pedante

Citazione di: atomista non pentito il 15 Settembre 2020, 14:52:59 PM
Carissimo Dante il Pedante ..... sara' una mia lacuna sensoriale o cerebrale , ma personalmente non "vedo" rivelazioni dell'Assoluto.
Io invece ne vedo dappertutto.In ogni volto che incontro,anche in quelli brutti e che fanno caxxre.In ogni dove risplende.Ieri sera per es. l'ho visto che correva lungo il fiume :)
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