Razionalità ed irrazionalità: quale delle due favorisce davvero il progresso?

Aperto da Socrate78, 22 Luglio 2020, 21:26:15 PM

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Socrate78

Secondo la filosofia greca (Aristotele) l'uomo è definibile come un "animale razionale", cioé avrebbe la capacità di agire seguendo una logica che gli farebbe valutare, per ogni decisione, i costi e i benefici ed agire di conseguenza. Tuttavia è innegabile che esiste una parte istintuale ed irrazionale, ed emotiva, e questo è testimoniato dal fatto che molte decisioni sono prese da sensazioni istintive (e possono anche essere giuste...) come ad esempio la scelta del partner in amore, vi sono anche gesti eroici che di razionale hanno ben poco o niente, ad esempio una persona che decide di salvarne un'altra che sta annegando mettendo a rischio la sua vita agisce per istinto altruistico, non certo per pura razionalità e calcolo, altrimenti non farebbe un bel niente dal momento che rischierebbe la vita! Non solo, anche le grandi invenzioni che hanno fatto progredire la scienza sono derivate da un tipo di pensiero che non è quello schematico della pura razionalità, ma è semmai un pensiero creativo e divergente rispetto agli schemi consolidati: i grandi artisti e anche i grandi scienziati hanno sempre avuto una forte componente emotiva che li ha portati ad eccellere, senza di questa non avrebbero raggiunto le conquiste che hanno avuto. Se si dovesse quindi immaginare una società fatta di individui totalmente razionali senza la parte emotiva, ecco che ciò si rivelerebbe in realtà una catastrofe: nessuno più si innamorerebbe visto che vedrebbe l'altro freddamente e instaurerebbe relazioni fatte solo in vista di un guadagno materiale, non ci sarebbero più azioni di altruismo, nessuno farebbe più figli (infatti non ci sarebbe più istinto materno e paterno....) perché li vedrebbe semmai come un fastidio, e sarebbe un disastro anche in ambito lavorativo, perché non essendoci più sentimenti non ci sarebbe più nessun affiatamento tra colleghi, nessun amore verso ciò che si fa, nessun sentimento di rispetto verso l'autorità e la gerarchia, insomma la pura razionalità porterebbe alla disgregazione sociale.
Quindi si può dire che è proprio la componente irrazionale a garantire la continuazione della vita e anche il progresso sociale?




Ipazia

Non è irrazionalità: é socialità. Homo é animale sociale. Le pulsioni di sopravvivenza sociale pesano quanto l'istinto di conservazione individuale. In ciò l'istinto evidenzia una sua razionalità atavica di branco, perché è il branco ad aver conseguito il successo evolutivo, non il singolo individuo considerando le caratteristiche fisiche decisamente modeste della specie.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

anthonyi


Ciao Socrate, a volte l'interpretazione della realtà è condizionata da schemi convenzionali. E' il caso del rapporto razionalità/irrazionalità quando cerca di tradurre il rapporto tra pensiero logico (o conscio), emozione ed istinto.
Il problema è che la razionalità è interpretabile, a te sarà capitato di considerare non razionale il comportamento di un altro, ma per lui magari quel comportamento era perfettamente razionale.
Esistono cioè tante razionalità, e questo te lo accenna Ipazia che ti parla di una razionalità sociale, che poi magari è anche differente da individuo a individuo. E anche le emozioni e l'istinto hanno una loro razionalità, esse sono il prodotto di un processo evolutivo, e quindi, sono dotate di razionalità evolutiva

viator

Salve Ipazia. Sappiamo che tu odi l'irrazionalità. Ma (cose che capitano !) la tua replica a : "Quindi si può dire che è proprio la componente irrazionale a garantire la continuazione della vita e anche il progresso sociale?".....affermando in sostanza che la socialità genera il progresso sociale (cioè che la socialità genera sè stessa)...............mi sembra proprio affermazione assai poco razionale ! Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

viator

Salve socrate78. Citandoti : "Quindi si può dire che è proprio la componente irrazionale a garantire la continuazione della vita e anche il progresso sociale?".


Per quanto riguarda la prima parte del quesito, sono perfettamente d'accordo e nessuno può metterlo in dubbio neppure con il più prolisso o contorto dei ragionamenti. Ciò perchè è la vita che esprime sia il razionale che l'irrazionale, e non certo il razionale che può produrre la vita.


Per quanto riguarda la seconda, trovo invece che il questito sia privo di senso. Infatti per rispondere occorrerebbe preventivamente stabilire cosa sia il cosiddetto "progresso" (progredire, muoversi verso quale meta ? Qualcuno forse conosce la stazione terminale del treno del "progresso"? Forse che viaggiando su tale treno la quantità  complessiva di soddisfazione/felicità dei passeggeri aumenta con il tempo od i chilometri ? Forse che il numero dei problemi che il "progresso" risolve è superiore al numero di problemi che esso crea ?).


Non esiste concetto più stupido di "progresso", termine utilizzato da alcune ideologie per illudere e dare speranza agli ingenui (esso è il corrispettivo laico di ciò che "vita eterna" è per i credenti) e che andrebbe sostituito con il più semplice, obiettivo ma purtroppo deludente termine di "cambiamento".


A parte ciò poi, anche se esistesse un vero "progresso (sociale)".............una volta che esso si stabilisca..............ferma restando la sua origine irrazionale spiegata sopra, esso sarebbe da considerare in sè un risultato, un effetto razionale oppure irrazionale ?.


Bisogna stare attenti quando ci si interroga su concetti più grandi di noi !! Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

Citazione di: viator il 23 Luglio 2020, 12:36:01 PM
Salve Ipazia. Sappiamo che tu odi l'irrazionalità. Ma (cose che capitano !) la tua replica a : "Quindi si può dire che è proprio la componente irrazionale a garantire la continuazione della vita e anche il progresso sociale?".....affermando in sostanza che la socialità genera il progresso sociale (cioè che la socialità genera sè stessa)...............mi sembra proprio affermazione assai poco razionale ! Saluti.

Il mio ragionamento è razionale quanto lo strumento con cui stiamo comunicando che non deriva da istinto individuale di sopravvivenza bensì da fattiva socialissima collaborazione.

Concordo con Anthonyi che razionalità é argomento assai sdrucciolevole.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

Citazione di: Ipazia il 22 Luglio 2020, 22:21:35 PM
Non è irrazionalità: é socialità. Homo é animale sociale. Le pulsioni di sopravvivenza sociale pesano quanto l'istinto di conservazione individuale. In ciò l'istinto evidenzia una sua razionalità atavica di branco, perché è il branco ad aver conseguito il successo evolutivo, non il singolo individuo considerando le caratteristiche fisiche decisamente modeste della specie.
È così vero che  mi pare molte specie sociali si potrebbe dire dominino il pianeta.
Perché non le formiche ad esempio?
Le formiche sono razionali o irrazionali?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

viator

Salve iano. Questo forum - ovviamente - vive di quesiti privi di senso, cioè irrazionali (si salva solo forse la sezione "scienza e tecnologia".

Se le formiche (o la loro comunità) risultino razionali od irrazionali ovviamente nessuno può dirlo. Le formiche no, poichè non possiedono la ragione (umana). Gli umani neppure poichè, non vivendo da formiche - non possono analizzare-sapere-credere di sapere quanta razionalità (umana? entomologica? assoluta? relativa?) sia contenuta nel mondo delle formiche.


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Filosoficamente il dilemma razionale-irrazionale coincide col dilemma ordine-caos. Ovviamente il caos (l'irrazionale) è più produttivo dell'ordine (razionale).


Ma noi chiamiamo ordine ciò che riusciamo a capire e caos il resto.


Quindi l'ordine umanamente inteso lo facciam consistere con l'efficienza, cioè con la capacità di soddisfare i nostri bisogni e desideri.Mentre il caos-disordine produce una maggior redistribuzione dell'energia (degli eventi, delle cause, degli effetti), perciò appunto una maggiore "vitalità" e "produttività" del mondo indipendentemente dai nostri desideri.

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Perciò il quesito iniziale del topic dovrebbe diventare  "Ma il progresso è meglio favorito dall'ordine o dal caos ?". Ferma restando la mancanza di senso umano della parola "progresso", occorrerebbe quindi rispondere che l'ordine umano favorisce il "progresso" umano, mentre il caos cosmico è ciò che renderà comunque vano il "progresso umano", "smontandone uno ad uno gli effetti attraverso il loro cambiamento e trasformazione.

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Il caos cosmico infatti, chiamandosi appunto solo "cambiamento" è l'andamento avente per scopo il puro e semplice sopravvivere del Mondo. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

iano

@Viator
Non vedo motivo di relegare la razionalità all'uomo.
Là razionalità  ha a che fare con la progettualità, che però è solo una possibile strada, una strada più breve, ma non l'unica e non necessariamente la più conveniente, per giungere al cosiddetto progresso, significhi il termine quel che significhi, concordo con te , nella sua estrema ambiguità.
Il mondo vivente , nelle sue variegate declinazionil , ci insegna che non occorre conoscere le leggi della fisica per farne uso.
Ma la loro conoscenza e applicazione razionale comporta una progettualità  che ha a che fare molto con l'uomo , ma non in modo esclusivo.
Questa capacità progettuale comporta un pesante consumo di energia.
Un investimento che non necessariamente andrà a buon fine , sopratutto in una valutazione di lungo periodo.
Un azzardo , una scommessa ancora in corso.
Se invece ci si affida ai classici tempi lunghi dell'evoluzione sarà impossibile poi risalire ai tanti passi che portano al progresso, ma non si può dire perciò che sia irrazionale  figlio del caos ciò che non si conosce e che non abbia come prologo neanche un idea , un abbozzo di progetto.
Ma là velocità con cui viene consumata energia e la sua disponibilità  e' propriamente il problema dei nostri tempi.
L'azzardo iniziato dalla specie umana è ancora in corso.
Non è che noi come esseri coscienti e con ampio potere progettuale siamo il punto di arrivo, perché il progresso , sia quel che sia, si può attuare con coscienza o in piena incoscienza, o ,detto più impropriamente , usando razionalità oppure senza.
Vari sono i motivi che nella storia del mondo hanno portato ad estinzioni di massa con sopravvivenza di meno del 5 per cento delle specie.
Stranamente però l'aumento medio del numero di specie viventi non si è arrestato.
Le cause delle estinzioni si dividono parimenti fra cause fisiche chimiche e cause legate alla vita senza che vi fosse necessariamente alla base alcun progetto cosciente .
La prossima estinziome ,ampiamente gia' in corso in effetti ,invece possiamo scommettere , felici di perdere la scommessa , che abbia alla base un progetto con un ambigua idea di progresso come abbozzo.
Ma alla fine non si può dire che questa prossima estinzione non sia naturale come le precedenti  , se non per distinguere le altre cause dall'attuale , che siamo noi.
Essere irrazionali significa far le cose senza sapere di farle e perché le si fa', ma l'essere invece razionali non si distingue nettamente da ciò, in quanto ogni progetto ha comunque il fiato corto, e tanti progetti razionali messi uno dopo l'altro non hanno un aspetto così tanto diverso da un andamento caotico.
È solo un modo di fare le cose più in fretta , ma sempre senza sapere dove si vada davvero a parare come non vi fosse proprio alcun progetto.
Nella storia del mondo ciò che sembra progredire è solo il numero medio delle specie , nonostante, o forse proprio grazie alle estinzioni di massa.


Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

Un andamento irrazionale da uno razionale si distingue solo dal fatto che quest'ultimo registra l'errante andare , per cui si potrebbe parlare di un epoca razionale nella storia del mondo iniziata quando gli esseri viventi , o presunti tali, hanno iniziato a trasmettere informazioni intergenerazionali . Li' , si può dire,  che sia iniziata la storia , non propriamente la storia del mondo , ma la storia di un mondo vivente  che si può raccontare , dove ciò che è stato inizia a continuare ad essere ancora in parte ciò che è, e dove il tempo non è più qualcosa che passa e basta, ma come qualcosa che si accumula in progressione.
Ciò non cambia il fatto che si continui ad errare , ma che si possa imparare dagli errori, per cui si può dire che gli attuali esseri viventi altro non siano che un accumulo di errori.
Mi chiedo se non ci sia un parallelo possibile fra l'accumulo delle informazioni e la crescita media del numero di specie , come un libro che ad ogni riedizione riveduta e corretta aumenti le pagine.
In fondo , se si guardano le cose dal punto di vista della vita , e non da quello ristretto dell'uomo, ogni specie in più è una nuova chance , e quindi il progresso sta nell'aumento del numero delle specie.
Quindi, se non l'avessimo ancora capito noi uomini , la diversità è una ricchezza.
È vero, periodicamente la biblioteca brucia, ma poi rinasce sempre più grande , ripartendo da quel poco o tanto che si salva.
Basta ricordarsi di fare ogni tanto il back up.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

Citazione di: iano il 23 Luglio 2020, 23:17:14 PM
Citazione di: Ipazia il 22 Luglio 2020, 22:21:35 PM
Non è irrazionalità: é socialità. Homo é animale sociale. Le pulsioni di sopravvivenza sociale pesano quanto l'istinto di conservazione individuale. In ciò l'istinto evidenzia una sua razionalità atavica di branco, perché è il branco ad aver conseguito il successo evolutivo, non il singolo individuo considerando le caratteristiche fisiche decisamente modeste della specie.
È così vero che  mi pare molte specie sociali si potrebbe dire dominino il pianeta.
Perché non le formiche ad esempio?
Le formiche sono razionali o irrazionali?

Confuto l'idea che i comportamenti sociali siano meno razionali di quelli individuali. Nelle specie sociali è vero il contrario.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Salve iano : Citandoti : "Essere irrazionali significa far le cose senza sapere di farle e perché le si fa' ".


Perdona la mia troppo frequente pedanteria : quello che descrivi si chiama comportamento inconsapevole. Diversamente avremmo che (ad esempio) i fedeli di una qualsiasi delirante religione, i quali sanno bene ciò che fanno e credono di sapere altrettanto bene il perchè lo fanno.................risulterebbero persone razionali ! Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

anthonyi

Citazione di: viator il 24 Luglio 2020, 19:21:26 PM
Salve iano : Citandoti : "Essere irrazionali significa far le cose senza sapere di farle e perché le si fa' ".


Perdona la mia troppo frequente pedanteria : quello che descrivi si chiama comportamento inconsapevole. Diversamente avremmo che (ad esempio) i fedeli di una qualsiasi delirante religione, i quali sanno bene ciò che fanno e credono di sapere altrettanto bene il perchè lo fanno.................risulterebbero persone razionali ! Saluti.

Infatti coloro che seguono gli ordinamenti di una religione hanno un comportamento razionale. Ciò che è razionale, è ciò che è ordinato rispetto ad un principio, ad uno scopo. Questo indipendentemente rispetto al contenuto del principio/scopo stesso che può essere differente, per questo possiamo avere tante razionalità, ed è perfettamente possibile che ciò che appare razionale secondo un principio, appare irrazionale secondo un altro principio.
Ogni volta che tu fai un discorso che consideri razionale, lo consideri tale perché lo vedi ordinato rispetto a principi di logica che hai acquisito, un altro individuo, che magari usa principi logici differenti, potrebbe considerare il tuo discorso irrazionale.

Socrate78

Ciò però non è vero nel caso della logica formale dei sillogismi, lì esistono dei criteri universali che fanno sì che tutte le persone dotate di intelletto riconoscano che si tratta di un modo di pensare razionale. Lo stesso si può dire per la matematica, tutti riconoscono che è razionale dire che "2+2=4", tuttavia se si approfondisce si nota che non sanno dire il vero motivo, semplicemente rispondono "Perché è così".

viator

Salve anthonyi. Citandoti : "Infatti coloro che seguono gli ordinamenti di una religione hanno un comportamento razionale. Ciò che è razionale, è ciò che è ordinato rispetto ad un principio, ad uno scopo...................................................".


Poichè io ho parlato - ad esempio - di "una qualsiasi delirante religione", i seguaci di una dottrina del tipo "Setta del Culto delle Mille Vergini" che tenda al principio di eliminare la verginità dal mondo ed allo scopo di......."scopare" sarebbero persone che agiscono razionalmente ?.
Vedi, mi tocca essere pedante anche con te. CIO' CHE E' RAZIONALE NON E' CIO' CHE E' ORDINATO RISPETTO AD UN PRINCIPIO, AD UNO SCOPO.......E' CIO' CHE E' ORDINATO RISPETTO AD UN PRINCIPIO, AD UNO SCOPO RAGGIUNGIBILI, e non certo principi e scopi qualsiasi, magari di demenziale fantasia !.


E' proprio il fatto della RAGGIUNGIBILITA' dello scopo ciò che permette di considerare la RAGIONE-RAZIONALITA' uno strumento avente funzione certa ed oggettiva, e non invece relativa alle persone che la usano od ai casi in cui viene usata.


Quella che è relativa è invece la LOGICA, la quale funziona in maniera relativa al sistema convenzionale al cui interno opera !! (magari l'ARITMETICA, no?). Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

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