quantità e qualità della vita

Aperto da sgiombo, 23 Luglio 2016, 11:12:36 AM

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sgiombo

Sono medico dissidente rispetto alla concezione della vita e della salute corrente fra i miei colleghi, molto perorata fra gli altri pubblicamente, grazie alla sua enorme disponibilità di "tribune mediatiche", dal celebre porf. Veronesi, del quale non sono per niente un "fan", e la "filosofia di vita" del quale mi sentirei di sintentizzare caricarturalmente nello slogan:

"non mangiate, non bevete, non fumate, non trombate, non godetevi in alcun modo la vita, che così camperete 150 anni" (di noia e sacrifici).

E' chiaro che non bisogna esagerare in nessun senso e che generalmente si può sbagliare in due modi, per eccesso o per difetto.

La concezione corrente della medicina a mio parere, anche per corposi interessi materiali delle case farmaceutiche e "parafarmaceutiche" (produttrici di "integratori alimentari", "abbassatori del colesterolo", cosmetici, ecc.) nonchè di varie corporazioni di operatori sanitari (medici, tecnici della riabilitazione, dietisti, allenatori e gestori di palestre, ecc.), é errata per eccesso di "igienismo", per così dire.
Vengono continuamente abbassati i limiti considerati accettabili (e comunque consigliabili) di lipdemia, colesterolemia, glicemia, sali minerali plasmatici perché (anche perché...) così si allungherebbe la probabile durata della vita.

Prescindendo dal fatto che si tratta di prospettive mal calcolabili e solo statisticamente-probabilisticamente (può sempre darsi la sfiga di ricevere una tegola in testa avendo colesterolemia e lipidi plasmatici e sodiemia bassissmi; c' é anche quello con un culo "sperverso", come si diceva ai miei tempi, che campa cent' anni fumando due pacchetti di sigarette al giorno; mentre il 99,9% degli altri che lo fanno schiattano di tumore polmonare o infarto cardiaco o ictus cerebrale entro i cinquanta), da epicureo credo che il mio scopo non sia di procrastinare quanto possibile la morte, o di vivere quanto più a lungo possibile, bensì di godermi quanto più e meglio possibile la vita.

Facciamo un esempio molto banale e strampalato.
Ammettiamo che sia provato statisticamente che se dall' età di 20 anni si mangiano 5 barattoli di nutella al' anno si ha la fondata probabilità di campare 100 anni e mangiandone 30 all' anno di campare 60 anni.
In questo caso ritengo di gran lunga preferible la seconda ipotesi: poiché non mi interessa vivere quanto più a lungo possibile e male ma invece quanto meglio possibile complessivamente (godermi quanto più possibile la vita), non c' é contronto fra il gustarmi complessivamente soltanto 80 x 5 = 400 barattoli di nutella e gustarmene ben 40 x 30 = 1200 barattoli!
L' esempio é ovviamete molto banale e parziale (potrei desiderare fortissimamente di poter seguire l' infanzia e l' adolescenza di un nipote per dargli conoscenze e consigli ed essere dispostissimo a rinunciare volentieri a questo scopo  agli 800 "barattoli spplementari" di nutella).

Quel che intendo dire é che non ci si dovrebbe preoccupare tanto di allungare la vita a qualsiasi costo, ma solo al prezzo di non doversi ritrovare alla fine ad avere goduto di meno soddisfazioni che se fosse stata più breve ma più intensa (contrariamente all' "ideologia medico-sanitaria corrente").

Jacopus

Penso che dipenda dall'esaltazione del calcolo sulla qualità, come giustamente sottolinei dal titolo. Per il resto sono assolutamente d'accordo e quindi ho poco da aggiungere.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

paul11

#2
La medicina è ideologica Sgiombo, perchè le scienze sono manovrate da interessi delle industrie del farmaco,
dalla spesa sanitaria nazionale, dalle corporazioni mediche.Non c'è scienza "neutrale" all'interesse economico e la spesa sanitaria nell'economia è fra le prime in assoluto, basterebbe vedere il giro d'affari di un ospedale dal vettovagliamento alla strumentistica agli operatori sanitari e se aggiungiamo le pompe funebri......è tutto un affare.

Più si creano, martellando le menti dalle pagine giornalistiche alla moda persone ipocondriache che vanno da diete vegane a immaginari sintomi di malattia e più si espandono i giri di affari di consulti medici (i più inutili e fuorvianti), di palestrati igienisti, della sindrome di Peter Pan.
La medicina sta assecondando il ricnglionimento di massa e i servizi sanitari stringono i cordoni della spesa allungando i tempi di attesa di analisi o alzando i ticket sanitari ,così da rendere competitive cliniche private che stanno nascendo come mutue alternative sanitarie ,così come fiorirono le pensioni alternative dei fondi comuni.
Ribadisco la vita umana è un affare dal pannolino alla bara.
Più si allunga la vita è più girano soldi per quella vita allungata anche perchè aumentano i gerontocomi e badanti, aumentano le malattie croniche delle età avanzate.
Finito il tempo culturale  in cui lo Stato si faceva carico del sistema sanitario nazionale, passato alle regioni e divenuto insieme alla gestione dei rifiuti le due tematiche in cui giunte regionali sono state inquisite, vuoi per protesi sballate, vuoi per conti di ospedali gonfiati dai soliti appalti,ecc.
Oggi impera il mercato e il mercato asseconda le fobie modaiole e le sindromi ipocondriache.
E leggo di stupidate che vengono passate per scientifiche.
Quando qualche anno fa fu introdotta la normativa HACCP sui contaminanti, si rischiò di togliere dal mercato tutti i prodotti tipici italiani a partire dal lardo di Colonnata. Sono dei deficienti.
In pochi decenni siamo passati dal meglio un giorno da leoni che una vita da coglioni, si muore giovani con sesso ,droga e rock'n roll ad una vita senza sapori, comatosi ma in apparenza cognitivi.
Da una parte che la gente si svegli, oppure sarà totalmente in preda da convenzioni dettate da mode ,interessi commerciali, scienziati pagati da multinazionali che si presentano come autorità scientifiche.
La medicina è malata..Chi ha preso un testo sulla storia della medicina sa che questa è indotta culturalmente ad agire secondo il dominio del potere culturale del tempo.
Non è questione di quantità, anche una persona in coma vegetativo è legalmente viva: e io comincio a vedere sembianze umane che assomigliano a zombi.

sgiombo

#3
Citazione di: paul11 il 23 Luglio 2016, 16:36:01 PM
La medicina è ideologica Sgiombo, perchè le scienze sono manovrate da interessi delle industrie del farmaco,
dalla spesa sanitaria nazionale, dalle corporazioni mediche.Non c'è scienza "neutrale" all'interesse economico e la spesa sanitaria nell'economia è fra le prime in assoluto, basterebbe vedere il giro d'affari di un ospedale dal vettovagliamento alla strumentistica agli operatori sanitari e se aggiungiamo le pompe funebri......è tutto un affare.

Più si creano, martellando le menti dalle pagine giornalistiche alla moda persone ipocondriache che vanno da diete vegane a immaginari sintomi di malattia e più si espandono i giri di affari di consulti medici (i più inutili e fuorvianti), di palestrati igienisti, della sindrome di Peter Pan.
La medicina sta assecondando il ricnglionimento di massa e i servizi sanitari stringono i cordoni della spesa allungando i tempi di attesa di analisi o alzando i ticket sanitari ,così da rendere competitive cliniche private che stanno nascendo come mutue alternative sanitarie ,così come fiorirono le pensioni alternative dei fondi comuni.
Ribadisco la vita umana è un affare dal pannolino alla bara.
Più si allunga la vita è più girano soldi per quella vita allungata anche perchè aumentano i gerontocomi e badanti, aumentano le malattie croniche delle età avanzate.
Finito il tempo culturale  in cui lo Stato si faceva carico del sistema sanitario nazionale, passato alle regioni e divenuto insieme alla gestione dei rifiuti le due tematiche in cui giunte regionali sono state inquisite, vuoi per protesi sballate, vuoi per conti di ospedali gonfiati dai soliti appalti,ecc.
Oggi impera il mercato e il mercato asseconda le fobie modaiole e le sindromi ipocondriache.
E leggo di stupidate che vengono passate per scientifiche.
Quando qualche anno fa fu introdotta la normativa HACCP sui contaminanti, si rischiò di togliere dal mercato tutti i prodotti tipici italiani a partire dal lardo di Colonnata. Sono dei deficienti.
In pochi decenni siamo passati dal meglio un giorno da leoni che una vita da coglioni, si muore giovani con sesso ,droga e rock'n roll ad una vita senza sapori, comatosi ma in apparenza cognitivi.
Da una parte che la gente si svegli, oppure sarà totalmente in preda da convenzioni dettate da mode ,interessi commerciali, scienziati pagati da multinazionali che si presentano come autorità scientifiche.
La medicina è malata..Chi ha preso un testo sulla storia della medicina sa che questa è indotta culturalmente ad agire secondo il dominio del potere culturale del tempo.
Non è questione di quantità, anche una persona in coma vegetativo è legalmente viva: e io comincio a vedere sembianze umane che assomigliano a zombi.

CitazioneSe posso permettermi di esprimente un' opinione, secondo me questo intervento, per molti versi realistico, pecca però un po' per eccesso di critica.

Non le scienze pure, che sono oggettive (sia pure relativamente, limitatamente; e presupponendo alcune conditiones sine qua non indimostrabili), ma le applicazioni tecniche (ed effettivamente la medicina é soprattutto questo) non sono neutre ma "manovrate da interessi delle industrie" (che per realizzarsi devono però anche tener conto della oggettività delle conoscenze scientifiche pure; per esempio le industrie del tabacco sono potentissime ma sarebbe un' impresa disperata per esse cercare di manovrare per dimostrare che fumare fa bene: molto meglio manovrare per impedire che la verità oggettiva che fa malissimo diventi di pubblico dominio, come infatti hanno fatto e continuano a fare...).

Ovviamente da marxista sono d' accordissimo che la medicina, come ogni altro ambito della società é fortemente condizionata dal potere delle classi dominanti.
E credo che oggi più che la medicina (e la giustizia, e l' educazione scolastica, e l' arte e lo sport -tutti si dopano a manetta, e quelli che più si scandalizzano per i colleghi che si decide a tavolino di trovare "positivi" quasi sicuramente si dopano più degli altri, ma solo i Russi sono esclusi da quelle specie di campionati rionali o di campionati mondiali di wrestling a cui hanno in questo modo ridotto le Olimpiadi- ecc. ecc. ecc.), sia la società complessivamente ad essere molto, ma molto malata (personalmente mi riserverei la prognosi quoad vitam, ovvero circa la sua sopravvivenza come specie nel giro di un brevissimo, geologicamente e biologicamente effimero secolo).

paul11

#4
...potrei essere più duro Sgiombo.
Mi limito a dire che compito della medicina è indagare il corpo umano, ma non solo, per guarire pazienti umani.
Oggi quando ci troviamo di fronte ad un medico non sappiamo più se sta pensando al suo tornaconto economico o alla salute del paziente.Non è solo un problema dei medici, ma non è giustificativo il mal comune mezzo gaudio.
Tutte queste mode, tutti questi affari in cui è implicato anche lo Stato istituzionale che dovrebbe insegnarci il rispetto della dignità e l'onestà della competenza e professione nel suo esercizio. ha fatto sì che oggi il comune cittadino invece di essere orientato è disorientato.
Finisco dicendo che gìa parecchi anni fa fecero delle statistiche fra coloro che avevano scelto la facoltà di medicina.
Ne emergeva che all'inizio vi era passione e desiderio di fare qualcosa, di guarire le persone, il prossimo.
Alla fine del percorso universitario le scelte si capovolgevano, si sceglievano specializzazioni remunerative.
Il fare soldi diviene più importante del far del bene.
C'è da ringraziare anche il sistema scolastico che ritine la formazione della persona e della conoscenza funzionale al mercato dei cervelli, ribadendo il concetto che siamo polli d'allevamento in batteria, laddove la nostra funzione è essere produttivi allo scopo economico e non di una civiltà.
E io dovrei avere fiducia?.......

sgiombo

Citazione di: paul11 il 24 Luglio 2016, 12:05:02 PM
...potrei essere più duro Sgiombo.
Mi limito a dire che compito della medicina è indagare il corpo umano, ma non solo, per guarire pazienti umani.
Oggi quando ci troviamo di fronte ad un medico non sappiamo più se sta pensando al suo tornaconto economico o alla salute del paziente.Non è solo un problema dei medici, ma non è giustificativo il mal comune mezzo gaudio.
Tutte queste mode, tutti questi affari in cui è implicato anche lo Stato istituzionale che dovrebbe insegnarci il rispetto della dignità e l'onestà della competenza e professione nel suo esercizio. ha fatto sì che oggi il comune cittadino invece di essere orientato è disorientato.
Finisco dicendo che gìa parecchi anni fa fecero delle statistiche fra coloro che avevano scelto la facoltà di medicina.
Ne emergeva che all'inizio vi era passione e desiderio di fare qualcosa, di guarire le persone, il prossimo.
Alla fine del percorso universitario le scelte si capovolgevano, si sceglievano specializzazioni remunerative.
Il fare soldi diviene più importante del far del bene.
C'è da ringraziare anche il sistema scolastico che ritine la formazione della persona e della conoscenza funzionale al mercato dei cervelli, ribadendo il concetto che siamo polli d'allevamento in batteria, laddove la nostra funzione è essere produttivi allo scopo economico e non di una civiltà.
E io dovrei avere fiducia?.......

CitazioneTutto vero.

Ma tieni conto che esistono (presuntuosamente ma in tutta onestà intellettuale, mi verrebbe da dire: esistiamo) anche eccezioni che confermano la regola:

fra i medici, fra gli insegnanti, fra i giudici, fra gli artisti, fra gli sportivi, ecc., ecc., ecc.

karmelomale

Citazione di: sgiombo il 23 Luglio 2016, 11:12:36 AM
a "filosofia di vita" del quale mi sentirei di sintentizzare caricarturalmente nello slogan:

"non mangiate, non bevete, non fumate, non trombate, non godetevi in alcun modo la vita, che così camperete 150 anni" (di noia e sacrifici).
Sono sostanzialmente d'accordo. Pannella si sarà fumato un capannone di Gauloises (senza contare gli spinelli e chissà cos'altro) nel corso della sua vita, eppure è arrivato alla bellezza di 86 anni. Dipende ovviamente molto dal proprio DNA. Ma le case farmaceutiche fanno quello che fanno tutti quelli che devono vendere il loro prodotto: proclamare che è indispensabile.

A me vien da ridere quando improvvisamente si scopre che un prodotto alimentare che fino a poco tempo prima veniva demonizzato, viene riabilitato da nuovi studi, poi di nuovo demonizzato, poi di nuovo riabilitato. Quando poi si va a vedere chi finanzia questi studi, si capisce il perché di certe svolte.

Avevo uno zio che fumava, beveva intere caffettiere di caffé. Normalmente aveva una donna fissa (che durava fino a quando non si stufava) e due o tre di riserva in attesa che si liberasse il posto della preferita. Le sere le passava in balera fino a tarda notte, per poi alzarsi al mattino presto per andare al lavoro. Faceva una vita ben al di sopra delle sue possibilità tanto fisiche quanto economiche, tanto che era costretto anche a dei lavori in nero per far fronte alle ingenti spese. Morì a 31 anni di infarto nel sonno. Beh, io credo che lui abbia vissuto in quei 31 anni con le emozioni, le esperienze e le soddisfazioni che un uomo normale mette insieme forse in 90 anni di vita. Quindi, sì, è vero, conta la qualità.

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