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Psicoanalisi

Aperto da Jacopus, 19 Ottobre 2024, 11:05:36 AM

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Alberto Knox

#120
Sembrerebbe che tu viva in un mondo di morti dove solo tu sei vivo assieme a libri vivi. Invece io parlando con le persone scopro che hanno capacità di profondità, desideri, sogni, speranze, molti di loro non vogliono rinunciare a coltivare una vita spirituale, e lo fanno come riescono, poco o tanto che sia. Parlando di queste cose scopro sincerità ed esperienze personali le quali giudico vive e vere. Tu parli della massa, ma la massa diceva un filosofo, "è ignoranza" perchè la massa non pensa . Ma presi singolarmente le cose cambiano e allora vedi che cercano Dio, cercano la guarigione del cuore. Mentre invece i libri , benchè posso apprendere molto non li posso interrogare e se dicono qualcosa che reputo sbagliato non ho alcuna possibilità di confrontarmi con le pagine che leggo . In questo senso il libro non può essere vivo . Mentre si può apprendere molto di più dalle persone semplici , le quali esperienze sono vive, perchè tutte le esperienze di vita sono vive , reali e vere se sono raccontante con sincerità. Certo il mondo, nella sua totalità corre veloce perchè il timone che lo governa si chiama "profitto" , "utilità" , "interessi". Ma poi quando gli parli da persona a persona per ciò che è veramente importante, cadono queste impalcature del mondo e hai una persona autentica. Torno oggi da Medjugorje,  6000 persone in silenzio e in adorazione mentre nell aria aleggiava una musica soave , che cosa devo dire di loro, sono forse persone morte? no, non lo penso propio.

p.s
ho contato personalmente il numero di panche (28) e le ho moltiplicate per il numero di file (60) ho stimato che dietro la Chiesa di medjugorje possono sedere fino a 6720 persone se si siedono 4 persone per panchina. 28x60x4
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Il_Dubbio

Citazione di: green demetr il 03 Novembre 2024, 14:22:14 PMCerto che posso, lo sto facendo... :D (scherzo).

Tornando ai suoi dubbi: saltando la questione farmacologica su cui credo abbiamo trovato una certa condivisione.

Rimane la scientificità della cura.
Io non sto parlando della cura terapeutica di "miglioramento" della psicanalisi contemporanea, perchè come abbiamo già detto, quella la si trova semplicemente nell'amicizia.

La cura freudiana invece consiste in un metodo scientifico in cui la nevrosi, e sottolineo la nevrosi e basta, può essere curata, ossia il sintomo sparisce per sempre.
Questo può avvenire solo se il paziente è conscio di voler intraprendere una via curativa, nel caso contrario, non c'è guarigione.
La rimando a Baldini e alla playlist sul transfert.


La questione farmacologica, su cui avremmo trovato una certa condivisione, è quella che distingue uno psichiatra da un psicologo. Sempre ammesso che allo psichiatra, e solo a lui in quanto medico, non venga consentito di utilizzare metodi diversi, cioè quelli da te descritti.  Tu dici che siano scientifici, ma la sua scientificità non mi è nota. Se vuoi esporre meglio la questione te ne sarei grato.
In primo luogo dovresti tentare di farmi capire cos'ha lo psichiatra piu dello psicologo per utilizzare medoti efficaci non famacologici. Questa è la prima fase secondo me da valutare.
 

Koba II

Citazione di: Alberto Knox il 03 Novembre 2024, 21:11:19 PM[..]. Torno oggi da Medjugorje,  6000 persone in silenzio e in adorazione mentre nell'aria aleggiava una musica soave , che cosa devo dire di loro, sono forse persone morte? no, non lo penso proprio.

p.s
ho contato personalmente il numero di panche (28) e le ho moltiplicate per il numero di file (60) ho stimato che dietro la Chiesa di medjugorje possono sedere fino a 6720 persone se si siedono 4 persone per panchina. 28x60x4

L'accenno a Medjugorje non è affatto off-topic dal momento che qui si sta discutendo anche di psicopatologia, e Medjugorje è un fenomeno di regressione.
Naturalmente la regressione, se controllata, va bene: il cinema, l'infantilismo dei neo-fidanzatini etc. Sono tutti fenomeni di abbandono regressivo, di ritorno all'infanzia.
Se poi di questa regressione si perde il controllo, cioè non si recupera il dubbio e non ci si fa carico di nuovo della realtà, per quanto spiacevole sia, si finisce nella demenza del fondamentalismo.

La verità è che il cristiano che vuole costruire un itinerario spirituale, che non si accontenta del rito, più che andarsene in giro per i luoghi miracolosi d'Europa dovrebbe una volta per tutte chiarirsi le idee sull'alternativa a cui si trova di fronte:
- o continua a decifrare Cristo in base a ciò che pensa di sapere su Dio (onnipotenza, onniscienza, somma bontà etc.);
- o inizia a interpretare il divino partendo da ciò che è stato il Cristo, da ciò che ha mostrato Gesù: cioè tentare di leggere l'esperienza spirituale di Gesù e dire: "Ah, è dunque questa la divinità! E io che pensavo che c'entrasse la forza!".
Da qui non si scappa.

green demetr

Citazione di: Il_Dubbio il 03 Novembre 2024, 22:06:57 PMSe vuoi esporre meglio la questione te ne sarei grato.
In primo luogo dovresti tentare di farmi capire cos'ha lo psichiatra piu dello psicologo per utilizzare medoti efficaci non famacologici. Questa è la prima fase secondo me da valutare.
Psichiatra e psicanalista a livello di legge sono figure equiparabili.
Lo psichiatra può benissimo fare sia il lavoro di prescrizione dei farmaci che usare metodi terapeutici, di solito comportamentali.
Molto spesso però lavora insieme allo psicanalista, che fa un lavoro di coadiuvazione all'uso dei farmaci, lo psicanalista non può prescrivere, in quanto non è medico, ma solo terapeuta.

Il metodo scientifico della psicanalisi contemporanea si limita a quanto prevede la legge, ossia al contenimento e al miglioramento dei sintomi.

In Freud invece esiste un metodo intraclinico per cui si prova a indurre di nuovo il sintomo (per quanto possa sembrare crudele) in ottemperanza al fatto di controllare che questo sintomo sia realmente guarito e non soltanto temporaneamente dimenticato.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: Alberto Knox il 03 Novembre 2024, 21:11:19 PMSembrerebbe che tu viva in un mondo di morti dove solo tu sei vivo assieme a libri vivi. Invece io parlando con le persone scopro che hanno capacità di profondità, desideri, sogni, speranze, molti di loro non vogliono rinunciare a coltivare una vita spirituale, e lo fanno come riescono, poco o tanto che sia. Parlando di queste cose scopro sincerità ed esperienze personali le quali giudico vive e vere. Tu parli della massa, ma la massa diceva un filosofo, "è ignoranza" perchè la massa non pensa . Ma presi singolarmente le cose cambiano e allora vedi che cercano Dio, cercano la guarigione del cuore. Mentre invece i libri , benchè posso apprendere molto non li posso interrogare e se dicono qualcosa che reputo sbagliato non ho alcuna possibilità di confrontarmi con le pagine che leggo . In questo senso il libro non può essere vivo
Suppongo che ti riferisci a me.
Io non metto in dubbio le storie personali, purtroppo queste storie personali vanno poi controllate nella verità della vita quotidiana.
A mio parere è impossibile essere cristiani nella nostra società.
A partire dal fatto che i soldi hanno un valore disgiunto dall'uso sociale.
Quando gesù scacciò i cambiavalute, instaurò l'epicheia.
La supremazia del sociale sul denaro.
Come già ha detto koba, far finta di non essere in una società di mostri, è voler rimanere bambini.

Certo si fa fatica a interrogare i libri, perchè è necessaria quella autonomia che la paideia dovrebbe assicurarci, e che oggi è invece totalmente smantellata, i giovani sono dei dementi, pericolosi socialmente.
Per poter interrogare i libri, cioè bisogna essere in grado di fare noi da interpreti.
Le letture piatte, senza domanda, e senza interpretazione, sono letture vuote.

Dietro la gerarchia delle forme sociali, dominate dal lupo, vi è una struttura di nichilismo assoluto.
Certo oggi ci siamo immersi, e forse non ce ne accorgiamo nemmeno, e quindi ci facciamo bastare le briciole della vita.
A me pare non vita. Io non ci sto.
Salve.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Jacopus

CitazioneIn Freud invece esiste un metodo intraclinico per cui si prova a indurre di nuovo il sintomo (per quanto possa sembrare crudele) in ottemperanza al fatto di controllare che questo sintomo sia realmente guarito e non soltanto temporaneamente dimenticato.
Sistema irrealistico e abbandonato da tempo dalla psicoanalisi stessa. Questo è il metodo classico freudiano. Il rimosso torna a galla e attraverso la sua ricognizione simbolica nel setting neutro del lettino viene ricomposto. Il drago del trauma rimosso guarito dal logos intellettuale del terapeuta. Funziona solo se il paziente attribuisce al terapeuta delle qualità da guru/santone (eccolo che ritorna), per cui basta il discorso cognitivo-razionale per guarire. Un discorso positivista, che lo stesso Freud ritenne in seguito non sempre applicabile e che confligge con l'altro aspetto fondamentale della psicoanalisi, cioè transfert/controtransfert. Solo in condizioni di reciprocità controllata terapeuta/paziente, nell'accettazione della possibile rottura e ricomposizione affettiva della rottura, avviene il passaggio, non tanto della guarigione, ma della gestione del proprio stato al meglio delle possibilità. In ciò la psicoanalisi è il prolungamento di Sartre (o meglio, Sartre è il prolungamento della psicoanalisi).
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

green demetr

Citazione di: Jacopus il 04 Novembre 2024, 15:08:28 PMSistema irrealistico e abbandonato da tempo dalla psicoanalisi stessa.
Certo le nostre visioni confliggono radicalmente.
Di irreale c'è soltanto l'ombra che l'ideologia vuol farci credere.
Sartre, Heidegger, Recalcati, Lacan sono tutte figure dello stesso relativismo cognitivo che impregna e soffoca la nostra società.
Meglio un numero infinito di bimbi-minchia che adulti ben addestrati a stare attenti al lupo.
La psicologia contemporanea è il male.
Grazie al cielo c'è Platone.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: Jacopus il 04 Novembre 2024, 15:08:28 PMUn discorso positivista, che lo stesso Freud ritenne in seguito non sempre applicabile e che confligge con l'altro aspetto fondamentale della psicoanalisi, cioè transfert/controtransfert.
Come ho già detto il transfert non funziona con chi non vuole iniziare l'analisi.
Tutti gli utenti che sono intervenuti per capire la psicanalisi non hanno infatti alcun desiderio di iniziare la cura.
E' questo che intendeva Freud, ti rimando al seminario di Baldini, le prime 6 ore.




Vai avanti tu che mi vien da ridere

Jacopus

Non so Green. Non conosco il tuo Baldini. Mi informerò. Fatto sta che nessuna psicoterapia funziona se non c'è il desiderio di iniziare una cura. Addirittura nessuna cura funziona senza collaborazione del paziente, figuriamoci una cura così fragile e profonda come la psicoanalisi. Hai esempi di cura psicoanalitica imposta forzosamente?
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Jacopus

CitazioneMeglio un numero infinito di bimbi-minchia che adulti ben addestrati a stare attenti al lupo.
La psicologia contemporanea è il male.
Grazie al cielo c'è Platone.
Il lupo sarebbe il relativismo? È il relativismo forma una società infantile? Io credo, al contrario che sia l'idea di assoluto che rincorra idee di potenze "sciolte" dal l'ambivalenza del vivere quotidiano.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

green demetr

Citazione di: Jacopus il 04 Novembre 2024, 15:32:28 PMHai esempi di cura psicoanalitica imposta forzosamente?
Forzosamente no, ma nella psicanalisi contemporanea, anche chi si presenta all'analisi con forte ritrosia viene diciamo così atteso.
Questo perchè il fine suo non è tanto curare, ma far credere al paziente di stare bene.
Il paziente che viene rincuorato sulle sue ritrosie, come se fosse cosa normale, non ha bisogno nient'altro che di una "storia che gli calzi".
Proprio ieri c'era una figa su Youtube che parlava degli esiti dei colloqui con la sua psicanalista, e di come lei avesse capito dell'importanza del cherry picking.
Ora il cherry picking è proprio ciò che caratterizza l'ideologia contemporanea.
E' un caso? per me no. Baldini non parla di questo, non essendo filosofo ovvio, ma anche stando alle polemiche interno alla società psicanalitica, certe cose dovrebbero far pensare.

https://www.youtube.com/watch?v=cWl-_lXoXn8&list=PLAyJlvs9yVHbeWTYr2Bl-UxGG6NdI1vhO i primi 6 video.
Si non sono semplicissimi, è per un pubblico già smaliziato, forse tu riesci a seguirlo.
Io finora ho fallito a farlo vedere a chiunque.  :D (tranne che il buon koba)

Per quanto riguarda le polemiche le trovi sopratutto in altri video.
Un canale importante.
Anche se come dice il mio maestro Freud va letto, senza bisogno che qualcuno lo spieghi.
SI riferisce alla lettura metodica sui testi.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: Jacopus il 04 Novembre 2024, 15:35:26 PMIl lupo sarebbe il relativismo? È il relativismo forma una società infantile? Io credo, al contrario che sia l'idea di assoluto che rincorra idee di potenze "sciolte" dal l'ambivalenza del vivere quotidiano.
L'assolutismo è una questione vecchia della filosofia.
Nella discussione su Hegel ne abbiamo già parlato.
Come te credo che l'assolutismo sia qualcosa di sbagliato.
Ma la soluzione non può essere il relativismo.
Il lupo è il tiranno nelle metaforia platonica.
Scopo del lupo è instaurare una sofistica (relativismo), qualcosa che rinneghi una verità indagabile scientificamente.
Naturalmente la verità morale è una verità ottenuta con un metodo spiritualista.
E consiste appunto nel domandare socratico.
quindi in direzione della complessità del sapere con la consapevolezza dei limiti nostri, e quindi una capacità infinita di domandare.
Complessità del domandare complessità del pensare ed emersione delle verità morale.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

iano

Citazione di: green demetr il 04 Novembre 2024, 16:08:28 PMCome te credo che l'assolutismo sia qualcosa di sbagliato.
Ma la soluzione non può essere il relativismo.
Quello che si ha nella realtà è una via mezzo, un alternarsi fra le due tendenze che perciò si suppone abbiano un loro perchè.
La conoscenza da un lato non può essere assoluta se il conoscente non lo è, dall'altro lato è necessario un mondo relativamente stabile per potervi vivere, che corrisponda cioè al modo in cui lo vediamo secondo come lo conosciamo, che non coincide mai però con ciò che è, cioè con la realtà.
E' questa non coincidenza e la mancanza di un fine, che garantiscono un divenire potenzialmente senza fine in concordanza con le dinamiche della realtà.
Io posso permettermi il lusso di dichiararmi progressista perchè so che ci sei tu che sei conservatore, perchè diversamente sarei un automobile senza freni, e tu senza di me saresti un auto in panne.


Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

green demetr

Citazione di: iano il 04 Novembre 2024, 16:36:37 PME' questa non coincidenza e la mancanza di un fine, che garantiscono un divenire potenzialmente senza fine in concordanza con le dinamiche della realtà.
La mancanza di un fine, è proprio quello che vogliono i sofisti, una piena adesione allo status quo, al potere del lupo.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

iano

#134
Citazione di: green demetr il 04 Novembre 2024, 16:38:38 PMLa mancanza di un fine, è proprio quello che vogliono i sofisti, una piena adesione allo status quo, al potere del lupo.
I lupi siamo noi, nessuno si senta escluso!
Io posso permettermi il lusso di dichiararmi progressista perchè so che ci sei tu che sei conservatore, perchè diversamente sarei un automobile senza freni, e tu senza di me saresti un auto in panne, ma in effetti nessuno dei due è quel che dice di essere, ma una via di mezzo fra le due cose, ma sembra necessario per un automobile, al fine di descriverne il funzionamento, distinguere fra freno ed acceleratore.
Possiamo anche invertire i fattori, perchè in fondo possiamo considerare casuale il ruolo che abbiamo assunto, ma il risultato non cambia, e l'importante è che un risultato vi sia, non chi stia da una parte e chi dall'altra.
La vera saggezza però secondo me sta nel fare la propria parte senza troppo immedesimarsi, cioè non dimenticare mai che dietro all'attore della recita sociale c'è l'uomo.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''