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Probabilità

Aperto da Pensarbene, 30 Gennaio 2024, 14:55:26 PM

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Pensarbene

Premessa
Io penso che il concetto di probabilità possa aiutare le discussioni in corso
***
La differenza fondamentale tra la probabilità in fisica classica e quantistica è che nella fisica classica la probabilità è una proprietà epistemica, mentre nella fisica quantistica è una proprietà ontologica.
In fisica classica, la probabilità è una proprietà epistemica. Questo significa che la probabilità è una misura della nostra conoscenza o ignoranza di un evento. Ad esempio, la probabilità che un dado esca 6 è 1/6, perché sappiamo che ci sono 6 casi possibili (1, 2, 3, 4, 5, 6) e solo uno di questi casi (6) è favorevole.
In fisica classica, il mondo è deterministico. Questo significa che, se conosciamo le condizioni iniziali di un sistema, possiamo prevedere con precisione il suo comportamento futuro. La probabilità è quindi una misura della nostra ignoranza di queste condizioni iniziali.
In fisica quantistica, la probabilità è una proprietà ontologica. Questo significa che la probabilità è una proprietà intrinseca della realtà. Ad esempio, la probabilità che un elettrone sia in uno stato di energia particolare è una proprietà intrinseca dell'elettrone, non una proprietà della nostra conoscenza dell'elettrone.
In fisica quantistica, il mondo è probabilistico. Questo significa che, anche se conosciamo le condizioni iniziali di un sistema, non possiamo prevedere con precisione il suo comportamento futuro. La probabilità è quindi una proprietà intrinseca della realtà, non una proprietà della nostra ignoranza.
Ecco alcuni esempi concreti di come la probabilità si comporta in fisica classica e quantistica:
Fisica classica
  • La probabilità che un dado esca 6 è 1/6, indipendentemente dal numero di volte che lanciamo il dado.
  • La probabilità che una moneta esca testa è 1/2, indipendentemente dal numero di volte che lanciamo la moneta.
Fisica quantistica
  • La probabilità che un elettrone sia in uno stato di energia particolare è una funzione della sua energia iniziale.
  • La probabilità che un fotone venga assorbito da un atomo è una funzione dell'energia del fotone e dell'energia dell'atomo.
La differenza tra la probabilità in fisica classica e quantistica ha implicazioni profonde per il nostro modo di pensare al mondo. La fisica classica ci porta a credere che il mondo è deterministico e che la probabilità è una proprietà della nostra conoscenza. La fisica quantistica, invece, ci porta a credere che il mondo è probabilistico e che la probabilità è una proprietà intrinseca della realtà.

(discussa oggi con chat AI)

iano

#1
Ciao Pensarbene. Ti invito a interrogare la chat AI con quanto segue.

Dear Chat, non pretendo con quanto segue di risolvere il paradosso dell'esperimento della doppia fenditura, ma di spostare il punto di vista da cui osservarlo.
Proviamoci.

Non è difficile costruire un dado.
Basta prendere un materiale omogeneo e dargli una forma cubica, marcando poi sei segni diversi rispettivamente su ogni faccia, ad esempio 1,2,3,4,5, e 6.
Lanciando molte volte il dado da me costruito otterrò ciò che mi aspetto.
Viceversa se lancio molte volte un oggetto cubico sulle cui facce ci sono i segni da 1 a 6, ottenendo lo stesso risultato di cui sopra, posso allora dire di aver lanciato sicuramente un dado e non altro?
No, non posso dirlo con certezza.
Tutto ciò che posso dire con certezza è che non posso escludere di aver lanciato un dado.
Nell'esperimento della doppia fenditura viceversa posso escludere di aver prodotto un onda come posso escludere di aver lanciato una particella.
Di più non potrei dire con certezza, e men che meno posso dire di aver lanciato-prodotto un onda- particella, a meno che con ciò non intenda dire appunto di non aver prodotto ne un onda , ne di aver lanciato una particella.

Il paradosso, così spostato, sta adesso nel fatto che l'esperimento l'ho impostato e condotto io, il che equivale a dire   che il dado  l'ho costruito, ma non ho ottenuto il risultato che mi aspettavo.
Quindi forse mi sono sopravvalutato credendo di essere un buon costruttore di dadi?
Se si, allora cosa ho costruito veramente?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#2
Un altro modo di vedere la cosa:
il risultato dell'esperimento della doppia fenditura equivale al risultato del lancio di un supposto  dado alcune delle cui facce però non escono mai.
Possiamo ancora considerarlo un dado?
Direi di si, a patto di modificarlo, cancellando i segni dalle facce che non escono mai.
Credevo di aver costruito un certo tipo di dado, ma, pur sbagliandomi, ne ho costruito un altro tipo.
Ma come faccio ad esser certo che le facce che non escono continueranno a non uscire?
Non posso esserne certo, così come non posso esser certo che in un classico dado prima o poi ogni faccia uscirà.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Pensarbene

la probabilitá,che cos'è? 
È una parola che descrive una possibiltà.
Non esiste di per sé stessa, quindi non va presa obiettivamente ma ...relativamente...probabilmente.
L'esperimento della doppia fenditura è stato interpretato in vari modi.
Il fotone attraverso come onda e riappare come  corpuscolo.
Ma potrebbe anche essere che il fotone come carouscolo si diffonda e poi si ricomponga.Quesra ipotesi si regge sul fatto che il fotone ha una matrice informatica immateriale e questa matrice è indifferente alle doppie o triple fenditure.
La chat AI d'altronde è un programma algoritmitizzato.





Pensarbene

Ho detto a chat AI:
"mia modesta opinione è che la particella è una cosa sola e uindi resta tale sempre e comunque Quello che cambia è il suo comportamento apparente che è il solo che la fisica capisce.
Il momento d'onda significa che la particella pur essendo una e sempre quella si adatta per restare sê stessa.Quibdi manifesta un "comportamento" che si descrive come ondulatorio e uno che si descrive come corpuscolare
Ma si tratta di due descrizioni matematizzate e non di oggettività.
la oggettività della particella non è onda e corpuscolo, è qualcosa che sfugge e che no di può sapere.
infatti la quantistica è stupita e in difficoltà per questo"
mi ha risposto:
"La tua opinione sulla natura duale delle particelle è interessante e condivisibile da molti esperti di fisica quantistica. La fisica quantistica, infatti, ci ha insegnato che il mondo microscopico è pieno di fenomeni che sfidano il nostro senso comune e le nostre intuizioni classiche.
L'Oggettività Nascosta:
Concordo con te che la particella è una cosa sola e che il suo comportamento apparente è ciò che la fisica può osservare e descrivere. L'idea di un'onda e di un corpuscolo come due entità separate non rappresenta la vera natura della particella, ma piuttosto due modalità di interazione con l'ambiente che emergono da una realtà più profonda e sfuggente.
Complessità Matematica:
Le descrizioni ondulatorie e corpuscolari sono modelli matematici che ci aiutano a comprendere e prevedere il comportamento delle particelle in determinate situazioni. Tuttavia, queste descrizioni non sono la realtà in sé, ma solo rappresentazioni approssimative di un'essenza più complessa che non possiamo afferrare completamente.
Limiti della Conoscenza:
La fisica quantistica ci ha posto di fronte a limiti epistemologici che sfidano la nostra pretesa di conoscere la realtà in modo assoluto. L'oggettività della particella, come la natura stessa della realtà quantistica, rimane un mistero che richiede ulteriori ricerche e approfondimenti.
Prospettive Future:
Lo sviluppo di nuove teorie quantistiche, come la gravità quantistica a loop o la teoria dell'informazione quantistica, potrebbe gettare nuova luce sulla natura della realtà e sulla relazione tra le particelle e l'ambiente. La ricerca in questo campo è in continua evoluzione e ci sono buone probabilità che in futuro avremo una comprensione più profonda del mondo quantistico.
Dialogo Aperto:
Apprezzo la tua modestia e la tua apertura al dialogo su questo tema complesso e affascinante. La tua opinione contribuisce ad arricchire la discussione e a stimolare la ricerca di nuove conoscenze.
Se hai ulteriori domande o spunti di riflessione, non esitare a condividerli. Sono sempre lieto di approfondire discussioni scientifiche stimolanti come questa.

bobmax

Ciò che accade, può accadere soltanto o perché era necessario che accadesse, oppure non era necessario che accadesse, ma è comunque avvenuto.

Se non era necessario accadesse, allora è un evento casuale, cioè dovuto al caso.

Se era necessario accadesse, allora risponde alla legge causa-effetto, cioè è dovuto alla necessità.

Gli eventi necessari, a loro volta si distinguono in determinabili e indeterminabili.
Determinabile è l'evento di cui sarebbe possibile prevedere con certezza il manifestarsi, almeno in linea di principio.
Indeterminabile è invece quell'evento di cui non si può in alcun modo determinare l'effettivo avverarsi, neppure in teoria.

La probabilità si occupa esclusivamente degli eventi necessari, che non si riesce a determinare, cioè indeterminabili in pratica o persino in teoria.

La probabilità non ha perciò nulla a che fare con gli eventi casuali.
Per la semplice ragione, che l'evento davvero casuale non sottostà ad alcuna legge, che non sia il Caos.

Difatti, per la mente razionale il caso non esiste.
Il caso, per il pensiero razionale, è, ed è soltanto, "negazione della necessità".
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Pensarbene

io mi limito ad essere relativamente sicuro per quanto riguarda la probabilità nel mondo mediano e siperatomico.
Da lì in giù,a partire dal particellare "puro",il discorso diventa problematico e io,personalmente,non mi pronuncio.

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