Pilastri del pensiero filosofico

Aperto da Aspirante Filosofo58, 15 Aprile 2021, 10:07:03 AM

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InVerno

Nel tempo presente non sembra di vederne nessuno , né di giganti , né di pilastri , né di spalle .. la domanda forse è se nella contemporaneità  del tempo passato se ne vedesse qualcuno . Ho come il sospetto di no , e che i pilastri siano solo un illusione prospettica di umani che studiano le loro tradizioni con una metodologia ancora pseudomitologica ed eroica , fatta di grandi uomini e grandi eventi. Ma nessuno si accorse della caduta dell'impero romano , eppure noi ne conosciamo la data esatta. Fra qualche decennio verremo a sapere chi furono i pilastri del nostro tempo, che a questo punto più che catalizzatori di cambiamento ne sembrano ratificatori, vogliamo credere che l'era degli eroi e delle grandi narrazioni sia finita, ma la domanda è se è mai iniziata.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Aspirante Filosofo58

Grazie a tutti per le risposte interessanti. In effetti, a settembre dello scorso anno mi sono iscritto alla facoltà di filosofia, ma ho capito che, purtroppo, non ho più i neuroni di un ventenne. Ho 62 anni e ho bisogno di spazi e tempi sconfinati per poter apprendere ciò che mi serve. Non sono mai stato forte nel ricordare date di nascita, di morte, di eventi vari nonostante io ami la storia, che tuttavia vedo come fatta da uomini, e non di date. Non ho più la necessità di lavorare, e per contro ho il desiderio di capire quale sia lo scopo di questa mia vita, nata in salita (la sera precedente il mio primo compleanno, ho dovuto fare i conti con una serie imprecisata di crisi convulsive che mi hanno provocato una paralisi cerebrale e conseguente impossibilità di camminare correttamente). Tralascio tutte le successive traversie, per non tediarvi. Sono arrivato ad un punto in cui, volendo capire il perché di questa mia vita, non posso fare a meno di considerare ciò che c'era forse prima della vita e ciò che ci potrebbe essere dopo. In altre parole: questa mia vita fatta di nascita, malattia, vecchiaia e morte, senza niente prima della nascita e senza niente dopo la morte, sarebbe per me incomprensibile. Io sono convinto di essere già stato altre volte in questa valle di lacrime e vorrei evitare di ripetere esperienze così devastanti in vite future. Il processo di invecchiamento che c'è in ogni essere umano e in tutto ciò che è materia, in me è, ovviamente, più precoce. Parimenti, la mia anima, imprigionata in questa prigione che chiamano corpo, è a mio avviso quella di un ventenne! Forse vi sembrerà paradossale... Spero che la filosofia mi aiuti a darmi le risposte che cerco e che, probabilmente, sono già dentro di me. Devo scoprire la chiave per aprire la porta e farle uscire.
Grazie di nuovo.
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Ipazia

#17
Le grandi narrazioni sono sempre le stesse, radicate nel logos che è il marchio di fabbrica evolutiva dell'homo sapiens. Malgrado tutta la supponenza scientista rimane valido quanto scrisse L.Wittgenstein nel Tractatus:
Citazione6.52 Noi sentiamo che, persino nell'ipotesi che tutte le possibili domande scientifiche abbiano avuto risposta, i nostri problemi vitali non sono ancora neppure sfiorati. Certo, allora non resta più domanda alcuna; e appunto questa è la risposta.
Restano i problemi vitali cui solo la filosofia può, a modo suo, rispondere. Quindi AspiranteFilosofo58, va dove ti porta il cuore, liberamente, come feci io che alla filosofia attinsi per conto mio, tralasciando ogni velleità e forca caudina accademica. I pilastri, checchè se ne dica, ci sono. E anche se non sosterranno imperi, sostengono quelle domande vitali senza risposta incapsulata che l'operare umano incessantemente ci pone. Costringendoci a lanciare il cervello oltre l'ostacolo dopo aver lasciato cadere la scala - ancora Wittgenstein - che abbiamo usato per salirvi.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 16 Aprile 2021, 10:37:44 AM
Spero che la filosofia mi aiuti a darmi le risposte che cerco e che, probabilmente, sono già dentro di me. Devo scoprire la chiave per aprire la porta e farle uscire.
Grazie di nuovo.
Credo che la felicità consista nell'essere se stessi, ma credo che per essere se stessi non occorra sapere chi siamo, se non fosse per quell'accidente  che siamo animali ad alto tasso di coscienza.
Così essere noi stessi non può prescindere dal farci domande e tentare risposte.
Noi stessi poi siamo dentro a qualcosa di più grande, cui ognuno da' il suo nome.
Qui ognuno impara ad accertarsi per quel che è col "duro"  :P  esercizio di accettare gli altri.
Pensi sia davvero facile digerire Ipazia, Viator e compagnia? Te ne accorgerai. 😇
Ma se ci riesci ti sei dato la risposta che cerchi, che non sempre arriva per diretta via logica.
Imparare a volersi bene .
Sei nel posto giusto.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

bobmax

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 16 Aprile 2021, 10:37:44 AM
Sono arrivato ad un punto in cui, volendo capire il perché di questa mia vita, non posso fare a meno di considerare ciò che c'era forse prima della vita e ciò che ci potrebbe essere dopo. In altre parole: questa mia vita fatta di nascita, malattia, vecchiaia e morte, senza niente prima della nascita e senza niente dopo la morte, sarebbe per me incomprensibile. Io sono convinto di essere già stato altre volte in questa valle di lacrime e vorrei evitare di ripetere esperienze così devastanti in vite future. Il processo di invecchiamento che c'è in ogni essere umano e in tutto ciò che è materia, in me è, ovviamente, più precoce. Parimenti, la mia anima, imprigionata in questa prigione che chiamano corpo, è a mio avviso quella di un ventenne! Forse vi sembrerà paradossale... Spero che la filosofia mi aiuti a darmi le risposte che cerco e che, probabilmente, sono già dentro di me. Devo scoprire la chiave per aprire la porta e farle uscire.

Per la tua ricerca, non penso che la strada migliore sia iscriversi alla facoltà di filosofia.
Perché lì potrai apprendere la storia della filosofia, ma non il filosofare.
Ti ritroverai a studiare un sacco di cose che in realtà non ti interessano, che non sono nelle tue corde.
Addentrarsi nella storia della filosofia può rivelarsi una grossa perdita di tempo.

Secondo me dovresti invece tastare, scegliendo un po' a intuito qui e là, per poi approfondire dove si risveglia il tuo interesse.

Nel mio caso iniziai tanti anni fa interessandomi della Raja Yoga per poi imbattermi in Emanuele Severino, da qui a Karl Jaspers (che considero mio maestro) con la sua filosofia dell'esistenza (da non confondersi con l'esistenzialismo). Ma ora diciamo che ho trovato la mia casa nella mistica, profonda filosofia e spiritualità.

Riguardo alla prigione della tua anima... ritengo che la mistica possa fornirti gli spunti di cui senti il bisogno.
Non lasciarti confondere dal termine ormai abusato e dall'erroneo diffuso disprezzo che suscita.
La mistica è l'autentica erede del pensiero filosofico di ogni tempo.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Ipazia

#20
Citazione di: L.W. - Tractatus logico-philosophicus, proposizione 6.44Non come il mondo è, è il mistico, ma che esso è
Nicht wie die Welt ist, ist das Mystische, sondern dass sie ist
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

bobmax

Non so per quale motivo il tuo destino sia stato così ingrato.
Però una cosa ritengo ormai di conoscerla: l'anima è un puro nulla.

L'idea della metempsicosi, così come ogni idea di un aldilà, nascono dall'esigenza di salvare dalla morte l'io. E cercano di salvarlo immaginandosi un'anima immortale.
Quest'anima è lo stesso io.

Tuttavia l'io, ed è questa la conclusione a cui giunge necessariamente il pensiero filosofico, è un'illusione.

Questa constatazione è orrenda e inaccettabile per lo stesso io. Che non vuole assolutamente morire.

Ma quando ciò però avviene, la morte dell'io, ecco la beatitudine!
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Ipazia

Stavolta concordo con bobmax. "L'anima racchiusa nel corpo" è una illusione umana, banalmente umana. Esiste l'unità psico-somatica, mortale, data in dote a ciascuno quale unico suo tesoro incontrovertibile e inalienabile. Forse la lettura di Epicuro aiuterebbe più di una laurea in filosofia, se il problema da risolvere è questo.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

daniele22

#23
Ciao aspirante filosofo, siamo coetanei. Il senso della vita per me è cercare la serenità di fronte alla buona e alla cattiva sorte. Personalmente non sarò sereno fintanto che non riuscirò ad affermare che la nostra civiltà è solo un sogno di un animale che ai giorni nostri risulta impazzito. Siccome però son pigro e mi stanco presto dei giochi, confido che prima o poi abbandonerò il gioco e ne troverò un altro. Ti dirò due frasi che per me risultarono motivo di riflessione. La prima è di un anonimo capo indiano e recita "ma noi non riuscivamo a capire perché i bianchi mentissero" e un altra del dottor Suzuky (maestro Zen), il quale era affascinato dal cristianesimo e al tempo stesso si chiedeva come mai noi occidentali avessimo tanto bisogno di pensare che il mondo fosse stato creato da qualcuno. Io penso che puoi pure continuare a frequentare l'università, però nel farlo sarà più facile che apprendi qualcosa dai discorsi che senti intorno a te, più che dal professore cattedratico (ve n'è anche di umili cmq). Occhio infatti al monito del grande Sante Zandolin che emerge nel suo "L'Uni-verso Armonica-mente Geo-vibrante. La maggior scoperta del mondo" (testo semi-delirante sconosciuto a tutti immagino). Proprio nella prefazione il professore (insegnò in un istituto tecnico per geometri) si scagliava contro il fatto che gli studenti arrivassero alla maturità imbevuti dalla dottrina di scarsissimi insegnanti i quali, a suo dire, facevano loro smarrire ogni senso critico. Nel testo figura pure una lettera che un amico del Zandolin, evidentemente influente nel mondo della cultura locale, aveva scritto al capo dell'osservatorio astronomico di Asiago per patrocinare le teorie del fantasioso Sante. Il responsabile dell'osservatorio rispose che il Signor Zandolin aveva sicuramente delle buone idee, ma che gli risultavano di difficile comprensione data l'oscura esposizione. In ogni caso il mio pensiero sarebbe che meno si pensa più ci si libera, nel senso però che bisogna rendersi conto che sono le nostre preoccupazioni a farci pensare. Son veramente giuste tali preoccupazioni? Devi solo criticarle e risolvere di volta in volta le porte da loro aperte, chiudendole se puoi chiuderle. Buona mattinata 

P.s. In ogni caso ti consiglio un testo breve, godibile e che fa riflettere: "L'eccezione e la regola" di B.Brecht

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