Perchè il materialismo basta

Aperto da SamuelSilver, 15 Settembre 2018, 19:04:40 PM

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Sariputra

#285
Citazione di: sgiombo il 15 Ottobre 2018, 08:40:31 AM
Citazione di: Ipazia il 14 Ottobre 2018, 23:57:51 PM
Citazione di: sgiombo il 14 Ottobre 2018, 11:16:06 AMPer ontologia intendo lo studio, la ricerca della conoscenza della realtà nei termini più generali astratti in cui essa possa essere considerata; realtà in generale che secondo me eccede la particolare realtà fenomenica materiale scientificamemnte conoscibile. Dunque per me, contrariamente ai monisti materialisti, l' ontologia non sarà mai inglobata nei confini della scienza, sarà sempre materia di studio filosofica.
Vi è un'ontologia degli enti reali che conviene lasciare alla scienza, compreso dio quando lo si spaccia per ente reale (e con ciò rispondo a Pierini) e un'ontologia dei concetti e degli enti immateriali che appartiene alla filosofia, inclusa la filosofia della scienza o epistemologia. Quindi il confine c'è, ma non è del tutto invalicabile da parte di filosofi-scienziati che hanno una preparazione sufficiente per non confondere i due "regni", ma che ne permettono la reciproca comunicazione e collaborazione.
Naturalmente a nessun scienziato é vietato occuparsi di filosofia (anzi, sarebbe raccomandabile secondo me) come a nessun filosofo é vietato occuparsi di scienze (idem). Ma quando affermo che la realtà in toto eccede il mondo materiale, intendo non (non solo) che esistono i concetti concreti ed astratti con i rispettivi significati, ma che secondo me esistono (anche) enti ed eventi mentali (reali non come contenuti di pensiero ma come "cose") fenomenici non identificabili con, né riducibili a, né sopravvenienti a enti ed eventi (pure fenomenici: reali altrettanto, né più né meno) materiali.

Concordo  e, personalmente, mi spingerei ancora più in là: ogni fenomeno (sia mentale che materiale) non è altro che una "rappresentazione" che la mente si costruisce partendo dalla percezione di 'qualcosa' (indefinito). Il 'mondo' non è che una rappresentazione mentale (spesso assai dolorosa...).

Che, tuttavia, questa considerazione, nonostante la sua verità sia arbitraria, risulta evidente a ciascuno in virtú dell'intima riluttanza che egli prova a concepire il mondo soltanto come sua mera rappresentazione; anche se a questo concetto egli non può certo mai sottrarsi. (Schopenhauer).
Pertanto, in modo roboante, simile al ruggito del leone ( quando privato di leonesse...) io proclamo la dipendenza del 'materiale' dal 'mentale'.
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Carlo Pierini

Citazione di: Sariputra il 15 Ottobre 2018, 09:01:47 AM
Citazione di: sgiombo il 15 Ottobre 2018, 08:40:31 AM
Citazione di: Ipazia il 14 Ottobre 2018, 23:57:51 PM
Citazione di: sgiombo il 14 Ottobre 2018, 11:16:06 AMPer ontologia intendo lo studio, la ricerca della conoscenza della realtà nei termini più generali astratti in cui essa possa essere considerata; realtà in generale che secondo me eccede la particolare realtà fenomenica materiale scientificamemnte conoscibile. Dunque per me, contrariamente ai monisti materialisti, l' ontologia non sarà mai inglobata nei confini della scienza, sarà sempre materia di studio filosofica.
Vi è un'ontologia degli enti reali che conviene lasciare alla scienza, compreso dio quando lo si spaccia per ente reale (e con ciò rispondo a Pierini) e un'ontologia dei concetti e degli enti immateriali che appartiene alla filosofia, inclusa la filosofia della scienza o epistemologia. Quindi il confine c'è, ma non è del tutto invalicabile da parte di filosofi-scienziati che hanno una preparazione sufficiente per non confondere i due "regni", ma che ne permettono la reciproca comunicazione e collaborazione.
SGIOMBO
Naturalmente a nessun scienziato é vietato occuparsi di filosofia (anzi, sarebbe raccomandabile secondo me) come a nessun filosofo é vietato occuparsi di scienze (idem). Ma quando affermo che la realtà in toto eccede il mondo materiale, intendo non (non solo) che esistono i concetti concreti ed astratti con i rispettivi significati, ma che secondo me esistono (anche) enti ed eventi mentali (reali non come contenuti di pensiero ma come "cose") fenomenici non identificabili con, né riducibili a, né sopravvenienti a enti ed eventi (pure fenomenici: reali altrettanto, né più né meno) materiali.

SARI PUTRA
Concordo  e, personalmente, mi spingerei ancora più in là: ogni fenomeno (sia mentale che materiale) non è altro che una "rappresentazione" che la mente si costruisce partendo dalla percezione di 'qualcosa' (indefinito). Il 'mondo' non è che una rappresentazione mentale (spesso assai dolorosa...).

Che, tuttavia, questa considerazione, nonostante la sua verità sia arbitraria, risulta evidente a ciascuno in virtú dell'intima riluttanza che egli prova a concepire il mondo soltanto come sua mera rappresentazione; anche se a questo concetto egli non può certo mai sottrarsi. (Schopenhauer).
Pertanto, in modo roboante, simile al ruggito del leone ( quando privato di leonesse...) io proclamo la dipendenza del 'materiale' dal 'mentale'.


CARLO
A quanto pare, in questo NG è presente l'intera rappresentanza della ...Trinità: c'è chi (come SamuelSilver, Phil, ecc.) identifica il fondamento dell'essere nella materia, c'è chi (come te e Sgiombo) lo identifica nel "mentale", e c'è chi (come me) lo identifica nell'Uno superiore che abbraccia in sé materia e mente.
Ma credo che se il leone-yang ritrovasse la sua leonessa-yin, ruggirebbe la pari dignità di yin e yang, di "materiale" e "mentale" nell'unità superiore del Tao.! :)

Sariputra

#287
Per approfondire ulteriormente la concezione del mondo come mia rappresentazione posto questo link ad un commento di Diego Fusaro sul tema, che mi sembra perfettamente 'centrato' e che condivido in toto (eccetto la concezione Schopenhaueriana della "cosa in sé" come volontà...) . Quando, alla fine del commento Fusaro dice che, per Schopenhauer, la "cosa in sè" si può attingere solamente con il 'corpo'...ecco, questo mi appare come l'incipit per lo sviluppo , particolarmente prezioso nell'esperienza dell'oriente, della "meditazione"...( e in questo credo che poi anche Schopenhauer concordasse...).

https://www.youtube.com/watch?v=np7uzHlENJ4
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Carlo Pierini

Citazione di: Sariputra il 15 Ottobre 2018, 10:13:45 AM
Per approfondire ulteriormente la concezione del mondo come mia rappresentazione posto questo link ad un commento di Diego Fusaro sul tema,..
CARLO
Vuoi dire che anche Diego Fusaro è "una tua rappresentazione"?

Sariputra

Citazione di: Carlo Pierini il 15 Ottobre 2018, 10:19:10 AM
Citazione di: Sariputra il 15 Ottobre 2018, 10:13:45 AMPer approfondire ulteriormente la concezione del mondo come mia rappresentazione posto questo link ad un commento di Diego Fusaro sul tema,..
CARLO Vuoi dire che anche Diego Fusaro è "una tua rappresentazione"?

Ovviamente!... ;D

Nota però che non si sta negando l'esistenza del 'materiale' , ma solamente si sostiene che di questo non può darsi che una nostra rappresentazione...
Sulla strada del bosco
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Carlo Pierini

#290
Citazione di: Sariputra il 15 Ottobre 2018, 10:23:55 AM
Citazione di: Carlo Pierini il 15 Ottobre 2018, 10:19:10 AM
Citazione di: Sariputra il 15 Ottobre 2018, 10:13:45 AMPer approfondire ulteriormente la concezione del mondo come mia rappresentazione posto questo link ad un commento di Diego Fusaro sul tema,..
CARLO Vuoi dire che anche Diego Fusaro è "una tua rappresentazione"?

Ovviamente!... ;D

Nota però che non si sta negando l'esistenza del 'materiale' , ma solamente si sostiene che di questo non può darsi che una nostra rappresentazione...
CARLO
Certo, quando trasferiamo il "materiale" nel nostro linguaggio, non diventa altro che una nostra rappresentazione. Ma se la mia rappresentazione contraddice la tua, è sicuro che almeno una delle due è falsa (se non entrambe). Quindi non è sufficiente dire che <<il mondo è rappresentazione (o percezione)>>, ma dobbiamo chiarire che <<il mondo non è qualunque rappresentazione, ma solo la corretta rappresentazione>>. Per questo la scienza ha scoperto il metodo sperimentale: per scartare le false rappresentazioni ed ammettere solo quelle corrette. ...E, a giudicare dall'enorme successo che essa ha riscosso (nel dominio che le compete), è molto più probabile che abbia ragione lei e non Schopenhauer.

Sariputra

Citazione di: Carlo Pierini il 15 Ottobre 2018, 10:42:44 AM
Citazione di: Sariputra il 15 Ottobre 2018, 10:23:55 AM
Citazione di: Carlo Pierini il 15 Ottobre 2018, 10:19:10 AM
Citazione di: Sariputra il 15 Ottobre 2018, 10:13:45 AMPer approfondire ulteriormente la concezione del mondo come mia rappresentazione posto questo link ad un commento di Diego Fusaro sul tema,..
CARLO Vuoi dire che anche Diego Fusaro è "una tua rappresentazione"?
Ovviamente!... ;D Nota però che non si sta negando l'esistenza del 'materiale' , ma solamente si sostiene che di questo non può darsi che una nostra rappresentazione...
CARLO Certo, quando trasferiamo il "materiale" nel nostro linguaggio, non diventa altro che una nostra rappresentazione. Ma se la mia rappresentazione contraddice la tua, è sicuro che almeno una delle due è falsa (se non entrambe). Quindi non è sufficiente dire che <>, ma dobbiamo chiarire che <>. Per questo la scienza ha scoperto il metodo sperimentale: per scartare le false rappresentazioni ed ammettere solo quelle corrette. ...E, a giudicare dall'enorme successo che essa ha riscosso (nel dominio che le compete), è molto più probabile che abbia ragione lei e non Schopenhauer.

E' sempre "corretta" o "falsa" in rapporto alla rappresentazione che se ne fa la mente del "metodo sperimentale". E cos'è questo 'metodo' se non anch'esso una rappresentazione che nasce e si sviluppa sulla base delle percezioni?
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
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Carlo Pierini

Citazione di: Sariputra il 15 Ottobre 2018, 10:53:58 AM
Citazione di: Carlo Pierini il 15 Ottobre 2018, 10:42:44 AM
Citazione di: Sariputra il 15 Ottobre 2018, 10:23:55 AM
Citazione di: Carlo Pierini il 15 Ottobre 2018, 10:19:10 AM
Citazione di: Sariputra il 15 Ottobre 2018, 10:13:45 AMPer approfondire ulteriormente la concezione del mondo come mia rappresentazione posto questo link ad un commento di Diego Fusaro sul tema,..
CARLO Vuoi dire che anche Diego Fusaro è "una tua rappresentazione"?
Ovviamente!... ;D Nota però che non si sta negando l'esistenza del 'materiale' , ma solamente si sostiene che di questo non può darsi che una nostra rappresentazione...
CARLO Certo, quando trasferiamo il "materiale" nel nostro linguaggio, non diventa altro che una nostra rappresentazione. Ma se la mia rappresentazione contraddice la tua, è sicuro che almeno una delle due è falsa (se non entrambe). Quindi non è sufficiente dire che <>, ma dobbiamo chiarire che <>. Per questo la scienza ha scoperto il metodo sperimentale: per scartare le false rappresentazioni ed ammettere solo quelle corrette. ...E, a giudicare dall'enorme successo che essa ha riscosso (nel dominio che le compete), è molto più probabile che abbia ragione lei e non Schopenhauer.

SARIPUTRA
E' sempre "corretta" o "falsa" in rapporto alla rappresentazione che se ne fa la mente del "metodo sperimentale". E cos'è questo 'metodo' se non anch'esso una rappresentazione che nasce e si sviluppa sulla base delle percezioni?

CARLO
Appunto: esiste il mondo ed esiste quella "giusta rappresentazione" del mondo che noi chiamiamo "verità". Ma se diciamo che <<il mondo è rappresentazione>>, occultiamo questa distinzione di soggetto e oggetto  con-fondendo indebitamente i DUE enti nel solo concetto nebuloso di "rappresentazione" (o "percezione") e rendendo nebuloso e confuso anche il concetto di "verità", per la gioia dei relativisti.
Per cui, come ho ripetuto più volte, dobbiamo correggere il motto di Hume da <<esse est percipi>> a <<esse est iusta interpretatio perceptionis>>.

Sariputra

#293
Citazione di: Carlo Pierini il 15 Ottobre 2018, 11:07:38 AM
Citazione di: Sariputra il 15 Ottobre 2018, 10:53:58 AM
Citazione di: Carlo Pierini il 15 Ottobre 2018, 10:42:44 AM
Citazione di: Sariputra il 15 Ottobre 2018, 10:23:55 AM
Citazione di: Carlo Pierini il 15 Ottobre 2018, 10:19:10 AM
Citazione di: Sariputra il 15 Ottobre 2018, 10:13:45 AMPer approfondire ulteriormente la concezione del mondo come mia rappresentazione posto questo link ad un commento di Diego Fusaro sul tema,..
CARLO Vuoi dire che anche Diego Fusaro è "una tua rappresentazione"?
Ovviamente!... ;D Nota però che non si sta negando l'esistenza del 'materiale' , ma solamente si sostiene che di questo non può darsi che una nostra rappresentazione...
CARLO Certo, quando trasferiamo il "materiale" nel nostro linguaggio, non diventa altro che una nostra rappresentazione. Ma se la mia rappresentazione contraddice la tua, è sicuro che almeno una delle due è falsa (se non entrambe). Quindi non è sufficiente dire che <>, ma dobbiamo chiarire che <>. Per questo la scienza ha scoperto il metodo sperimentale: per scartare le false rappresentazioni ed ammettere solo quelle corrette. ...E, a giudicare dall'enorme successo che essa ha riscosso (nel dominio che le compete), è molto più probabile che abbia ragione lei e non Schopenhauer.
SARIPUTRA E' sempre "corretta" o "falsa" in rapporto alla rappresentazione che se ne fa la mente del "metodo sperimentale". E cos'è questo 'metodo' se non anch'esso una rappresentazione che nasce e si sviluppa sulla base delle percezioni?
CARLO Appunto: esiste il mondo ed esiste quella "giusta rappresentazione" del mondo che noi chiamiamo "verità". Ma se diciamo che <>, occultiamo questa distinzione di soggetto e oggetto con-fondendo indebitamente i DUE enti nel solo concetto nebuloso di "rappresentazione" (o "percezione") e rendendo nebuloso e confuso anche il concetto di "verità", per la gioia dei relativisti. Per cui, come ho ripetuto più volte, dobbiamo correggere il motto di Hume da <> a <<esse est iusta interpretatio perceptionis>>.

Infatti , quel che dice S., riportato anche dal Fusaro, e che io condivido è che le "rappresentazioni" sono relative , ma non è relativo il fatto che il 'mondo' è una rappresentazione e, di conseguenza, non è relativo il fatto che l'uomo, unico (per quel che se ne sa...indimostrabile a parer mio) tra tutti gli esseri senzienti, può essere consapevole di questo "processo di costruzione mentale"... cioè di essere l'autore della rappresentazione.


Schop. amava molto gli animali (molto più dell'uomo...) e arriva ad affermare che ogni essere senziente, a parer suo, si 'rappresenta' il mondo. E' una cosa che , a rifletterci, fa perdere il senno, da quanto è bella questa immagine...
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
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sgiombo

Grazie, Sari per avermi risparmiato di rispondere a CP (condivido le tue risposte, salvo preferire l' uso del termine "coscienza" per "mente").

Ho cominciato a leggere Dieci lezioni sul buddismo di Pasqualotto, ed é certamente interessante (penso che te ne parlerò brevemente (spero per tutti e due!) in messaggi privati.

Sariputra

#295
Citazione di: sgiombo il 15 Ottobre 2018, 11:37:13 AMGrazie, Sari per avermi risparmiato di rispondere a CP (condivido le tue risposte, salvo preferire l' uso del termine "coscienza" per "mente"). Ho cominciato a leggere Dieci lezioni sul buddismo di Pasqualotto, ed é certamente interessante (penso che te ne parlerò brevemente (spero per tutti e due!) in messaggi privati.

Sì, io uso di solito il termine 'mente', ma dovrei più correttamente usare il termine buddhista vinnana (che però non ha esattamente lo stesso identico significato del nostro termine 'coscienza'...in quanto comprende anche il significato di "nutrimento" e di "spazio/serbatoio/raccolta). Il termine mente è però più comprensibile per tutti, meno "specialistico"...
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Carlo Pierini

#296
Citazione di: Sariputra il 15 Ottobre 2018, 11:28:12 AM
Citazione di: Carlo Pierini il 15 Ottobre 2018, 11:07:38 AM
Citazione di: Sariputra il 15 Ottobre 2018, 10:53:58 AM
Citazione di: Carlo Pierini il 15 Ottobre 2018, 10:42:44 AM
Citazione di: Sariputra il 15 Ottobre 2018, 10:23:55 AM
Citazione di: Carlo Pierini il 15 Ottobre 2018, 10:19:10 AM
Citazione di: Sariputra il 15 Ottobre 2018, 10:13:45 AMPer approfondire ulteriormente la concezione del mondo come mia rappresentazione posto questo link ad un commento di Diego Fusaro sul tema,..
CARLO Vuoi dire che anche Diego Fusaro è "una tua rappresentazione"?
Ovviamente!... ;D Nota però che non si sta negando l'esistenza del 'materiale' , ma solamente si sostiene che di questo non può darsi che una nostra rappresentazione...
CARLO Certo, quando trasferiamo il "materiale" nel nostro linguaggio, non diventa altro che una nostra rappresentazione. Ma se la mia rappresentazione contraddice la tua, è sicuro che almeno una delle due è falsa (se non entrambe). Quindi non è sufficiente dire che <>, ma dobbiamo chiarire che <>. Per questo la scienza ha scoperto il metodo sperimentale: per scartare le false rappresentazioni ed ammettere solo quelle corrette. ...E, a giudicare dall'enorme successo che essa ha riscosso (nel dominio che le compete), è molto più probabile che abbia ragione lei e non Schopenhauer.
SARIPUTRA E' sempre "corretta" o "falsa" in rapporto alla rappresentazione che se ne fa la mente del "metodo sperimentale". E cos'è questo 'metodo' se non anch'esso una rappresentazione che nasce e si sviluppa sulla base delle percezioni?
CARLO Appunto: esiste il mondo ed esiste quella "giusta rappresentazione" del mondo che noi chiamiamo "verità". Ma se diciamo che <<il mondo è rappresentazione>>, occultiamo questa distinzione di soggetto e oggetto con-fondendo indebitamente i DUE enti nel solo concetto nebuloso di "rappresentazione" (o "percezione") e rendendo nebuloso e confuso anche il concetto di "verità", per la gioia dei relativisti. Per cui, come ho ripetuto più volte, dobbiamo correggere il motto di Hume da <<esse est percipi>> a <<esse est iusta interpretatio perceptionis>>.
SARIPUTRA
Infatti , quel che dice S., riportato anche dal Fusaro, e che io condivido è che le "rappresentazioni" sono relative , ma non è relativo il fatto che il 'mondo' è una rappresentazione e, di conseguenza, non è relativo il fatto che l'uomo, unico (per quel che se ne sa...indimostrabile a parer mio) tra tutti gli esseri senzienti, può essere consapevole di questo "processo di costruzione mentale"... cioè di essere l'autore della rappresentazione.

CARLO
Questo è solo un "furbetto" gioco di parole per imporre il relativismo come una verità assoluta, cioè per contrabbandare come valida una contraddizione.  Infatti, l'affermazione <<il mondo è rappresentazione>> è anch'essa una rappresentazione, quindi, a rigor di logica, dovrebbe essere anch'essa relativa.
Insomma, se io dico di pesare almeno 70 chili e tu dici che non ne peso più di 30, le nostre due rappresentazioni si contraddicono, e per stabilire quale delle due è falsa non ricorriamo a una terza rappresentazione soggettiva, ma ricorriamo ad una bilancia di precisione; e se essa indicherà 72 chili, non avremo dubbi che la tua rappresentazione è falsa e quindi deve e essere cancellata dal novero delle rappresentazioni corrette. Ergo, è falso anche che <<il mondo è rappresentazione>>, ed è vero che <<il mondo è la corretta interpretazione delle nostre percezioni>>.
Se poi non sempre è facile capire quale sia la corretta interpretazione del mondo, ciò non vuol dire che possiamo fare di tutta l'erba un fascio e accettare indiscriminatamente qualsiasi "rappresentazione". Altrimenti non staremmo qui a discutere se sia più corretta la mia rappresentazione del mondo o quella di Hume-Schopenhauer.
Questa è roba da asilo, non da NG di filosofia!

Sariputra

#297
Citazione di: Carlo Pierini il 15 Ottobre 2018, 12:18:20 PM
Citazione di: Sariputra il 15 Ottobre 2018, 11:28:12 AM
Citazione di: Carlo Pierini il 15 Ottobre 2018, 11:07:38 AM
Citazione di: Sariputra il 15 Ottobre 2018, 10:53:58 AM
Citazione di: Carlo Pierini il 15 Ottobre 2018, 10:42:44 AM
Citazione di: Sariputra il 15 Ottobre 2018, 10:23:55 AM
Citazione di: Carlo Pierini il 15 Ottobre 2018, 10:19:10 AM
Citazione di: Sariputra il 15 Ottobre 2018, 10:13:45 AMPer approfondire ulteriormente la concezione del mondo come mia rappresentazione posto questo link ad un commento di Diego Fusaro sul tema,..
CARLO Vuoi dire che anche Diego Fusaro è "una tua rappresentazione"?
Ovviamente!... ;D Nota però che non si sta negando l'esistenza del 'materiale' , ma solamente si sostiene che di questo non può darsi che una nostra rappresentazione...
CARLO Certo, quando trasferiamo il "materiale" nel nostro linguaggio, non diventa altro che una nostra rappresentazione. Ma se la mia rappresentazione contraddice la tua, è sicuro che almeno una delle due è falsa (se non entrambe). Quindi non è sufficiente dire che <>, ma dobbiamo chiarire che <>. Per questo la scienza ha scoperto il metodo sperimentale: per scartare le false rappresentazioni ed ammettere solo quelle corrette. ...E, a giudicare dall'enorme successo che essa ha riscosso (nel dominio che le compete), è molto più probabile che abbia ragione lei e non Schopenhauer.
SARIPUTRA E' sempre "corretta" o "falsa" in rapporto alla rappresentazione che se ne fa la mente del "metodo sperimentale". E cos'è questo 'metodo' se non anch'esso una rappresentazione che nasce e si sviluppa sulla base delle percezioni?
CARLO Appunto: esiste il mondo ed esiste quella "giusta rappresentazione" del mondo che noi chiamiamo "verità". Ma se diciamo che <>, occultiamo questa distinzione di soggetto e oggetto con-fondendo indebitamente i DUE enti nel solo concetto nebuloso di "rappresentazione" (o "percezione") e rendendo nebuloso e confuso anche il concetto di "verità", per la gioia dei relativisti. Per cui, come ho ripetuto più volte, dobbiamo correggere il motto di Hume da <> a <<esse est iusta interpretatio perceptionis>>.
SARIPUTRA Infatti , quel che dice S., riportato anche dal Fusaro, e che io condivido è che le "rappresentazioni" sono relative , ma non è relativo il fatto che il 'mondo' è una rappresentazione e, di conseguenza, non è relativo il fatto che l'uomo, unico (per quel che se ne sa...indimostrabile a parer mio) tra tutti gli esseri senzienti, può essere consapevole di questo "processo di costruzione mentale"... cioè di essere l'autore della rappresentazione.
CARLO Questo è solo un "furbetto" gioco di parole per imporre il relativismo come una verità assoluta, cioè per contrabbandare come valida una contraddizione. Infatti, l'affermazione <> è anch'essa una rappresentazione, quindi, a rigor di logica, dovrebbe essere anch'essa relativa. Insomma, se io dico di pesare almeno 70 chili e tu dici che non ne peso più di 30, le nostre due rappresentazioni si contraddicono, e per stabilire quale delle due è falsa non ricorriamo a una terza rappresentazione soggettiva, ma ricorriamo ad una bilancia di precisione; e se essa indicherà 72 chili, non avremo dubbi che la tua rappresentazione è falsa e quindi deve e essere cancellata dal novero delle rappresentazioni corrette. Ergo, è falso anche che <>, ed è vero che <>. Se poi non sempre è facile capire quale sia la corretta interpretazione del mondo, ciò non vuol dire che possiamo fare di tutta l'erba un fascio e accettare indiscriminatamente qualsiasi "rappresentazione". Altrimenti non staremmo qui a discutere se sia più corretta la mia rappresentazione del mondo o quella di Hume-Schopenhauer. Questa è roba da asilo, non da NG di filosofia!

Carlo, dire che anche la scienza è una rappresentazione non significa dire che è inutile o illusoria, significa solamente stabilire il 'limite' di quella rappresentazione mentale , cioè non assolutizzare nemmeno la scienza. Essere consapevoli di ciò non è relativismo, ma semplicemente il porsi su un piano di 'consapevolezza' di questo limite. Questa consapevolezza di essere "costruttori di rappresentazioni" non può essere 'relativismo' perchè il relativismo si pone sul piano delle rappresentazioni, non su quello della consapevolezza/coscienza di questo. Infatti non è 'relativo' che il mondo è una mia rappresentazione (concetto a cui "non ci si può mai sottrarre" dice Schopenauer...).
Non mi sembra un "gioco di parole" furbesco e nemmeno sottintende l'imporre il realtivismo come "verità assoluta", infatti la coscienza che il mondo è una mia rappresentazione mi fa essere consapevole anche del fatto che pure una concezione relativistica non è altro che una mia rappresentazione...

In realtà questo "principio di consapevolezza"  si muove in direzione autonoma sia alla concezione 'assolutistica' che a quella 'relativistica' delle rappresentazioni, a mio parere (una sorta di "coscienza critica", se così si può dire, che ambedue sono  solo rappresentazioni)...e fatto risuonare da me, oggi, come ruggito di virile leone ( che ha visto le leonesse andarsene con un altro leone...).
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
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Ipazia

Stavolta concordo con CP. Tutta sta storia della "rappresentazione" mi rammenta l'aneddoto di quel guru indiano, seguace della teoria della rappresentazione, che inseguito da un elefante inferocito fuggiva a gambe levate. Il che suscitò lo scherno dei "materialisti" che gli dissero: "ma perchè fuggi ? l'elefante inferocito è solo una rappresentazione". Al che egli rispose: "non sono io che fuggo, ma è la mia rappresentazione". Potendola raccontare, sembra quasi che la disputa teorica sia finita con la sua vittoria. Ma la disputa pratica sarebbe finita ben diversamente se la "rappresentazione" dell'elefante lo avesse raggiunto  ;D 

Anche la teoria metafisica della rappresentazione necessità di una sua gerarchia rappresentativa tra enti di natura diversa. La scienza semplifica il processo, eliminando il fattore costante della rappresentazione, e distinguendo chiaramente tra fenomeni sperimentalmente riproducibili oppure fenomenologicamente osservabili, ed enti immateriali di tipo logico-matematico o più o meno fantastici, sui quali essa scienza si approccia attraverso la psicologia e le neuroscienze. Fatto salvo l'ambito dei fenomeni sociali, il cui esito è recalcitrante ad ogni legge deterministica, su cui la scienza ha ben poco da dire, e pure la filosofia non sta messa granchè bene.

Concordo con Schopenauer sulla "rappresentazione" animale. Decisamente più plausibile della sua negazione. I delfini riescono, grazie agli ultrasuoni, a rappresentarsi la "forma" di "oggetti" nascosti da uno schermo visivo. E nessuno può escludere che quella forma e oggetto non siano più reali di quelli della filosofia. Il misantropo tedesco ne sarebbe certamente contento.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Carlo Pierini

#299
Cit. CARLO
Questo è solo un "furbetto" gioco di parole per imporre il relativismo come una verità assoluta, cioè per contrabbandare come valida una contraddizione.  Infatti, l'affermazione <<il mondo è rappresentazione>> è anch'essa una rappresentazione, quindi, a rigor di logica, dovrebbe essere anch'essa relativa.
Insomma, se io dico di pesare almeno 70 chili e tu dici che non ne peso più di 30, le nostre due rappresentazioni si contraddicono, e per stabilire quale delle due è falsa non ricorriamo a una terza rappresentazione soggettiva, ma ricorriamo ad una bilancia di precisione; e se essa indicherà 72 chili, non avremo dubbi che la tua rappresentazione è falsa e quindi deve e essere cancellata dal novero delle rappresentazioni corrette. Ergo, è falso anche che <<il mondo è rappresentazione>>, ed è vero che <<il mondo è la corretta interpretazione delle nostre percezioni>>.
Se poi non sempre è facile capire quale sia la corretta interpretazione del mondo, ciò non vuol dire che possiamo fare di tutta l'erba un fascio e accettare indiscriminatamente qualsiasi "rappresentazione". Altrimenti non staremmo qui a discutere se sia più corretta la mia rappresentazione del mondo o quella di Hume-Schopenhauer.
Questa è roba da asilo, non da NG di filosofia!


SARIPUTRA
Carlo, dire che anche la scienza è una rappresentazione non significa dire che è inutile o illusoria, significa solamente stabilire il 'limite' di quella rappresentazione mentale , cioè non assolutizzare nemmeno la scienza. Essere consapevoli di ciò non è relativismo, ma semplicemente il porsi su un piano di 'consapevolezza' di questo limite. Questa consapevolezza di essere "costruttori di rappresentazioni" non può essere 'relativismo' perchè il relativismo si pone sul piano delle rappresentazioni, non su quello della consapevolezza/coscienza di questo. Infatti non è 'relativo' che il mondo è una mia rappresentazione (concetto a cui "non ci si può mai sottrarre" dice Schopenauer...).

CARLO
Io non contesto il fatto che l'uomo non abbia altro modo di introiettare il mondo che come rappresentazione (Tommaso diceva che <<l'oggetto conosciuto è nel soggetto conoscente secondo la natura del conoscente stesso>), ma contesto la affermazione di identità tra mondo e rappresentazione a favore di una più ragionevole corrispondenza. Un'identità ingannevole che occulta la possibilità di esistenza di rappresentazioni false e quindi la necessità di distinguere il falso dal vero. Anche a questa distinzione "non ci si può mai sottrarre", così come non possiamo sottrarci - come uomini - all'imperativo etico di distinguere il bene dal male, per quanto difficili e problematiche possano essere entrambe le imprese.

SARIPUTRA
Non mi sembra un "gioco di parole" furbesco e nemmeno sottintende l'imporre il relaativismo come "verità assoluta", infatti la coscienza che il mondo è una mia rappresentazione mi fa essere consapevole anche del fatto che pure una concezione relativistica non è altro che una mia rappresentazione...

CARLO
E' un gioco di parole ingannevole anche questo perché lascia falsamente intendere che la conoscenza sia una costruzione assolutamente arbitraria e soggettiva, e non, invece, il risultato di un confronto dialettico incessante, metodico e profondo con il mondo che dobbiamo rappresentare. Quella di Schopenhauer-Hume, cioè, è una rappresentazione solipsistica-egocentrica della conoscenza e della vita, mentre la vita è invece relazione tra spiriti diversi che, nella conoscenza, scoprono la reciproca somiglianza-fratellanza e quindi la loro comune discendenza da un unico Principio. Come diceva Ficino: <<...la conoscenza è l'unione spirituale con qualche forma spirituale>>; e Francesco parlava di <<...fratello Sole, sorella Luna, madre Terra ...fonti di vita, doni di Lui>>.

SARIPUTRA
In realtà questo "principio di consapevolezza" si muove in direzione autonoma sia alla concezione 'assolutistica' che a quella 'relativistica' delle rappresentazioni, a mio parere...e fatto risuonare da me, oggi, come ruggito di virile leone ( che ha visto le leonesse andarsene con un altro leone...).

CARLO
Appunto. Quando la leonessa ritornerà dal suo leone ruggiranno insieme la pari dignità di yin e yang, di "soggetto" e "oggetto", di "mondo" e "giusta rappresentazione", nell'unità superiore del Tao!  :-)

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