Oziosa divagazione estiva: cosa è una cosa?

Aperto da Eutidemo, 27 Luglio 2018, 07:57:48 AM

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Eutidemo

Che cosa è una "cosa"? :D
La pagina di un libro è indubbiamente una "cosa", sebbene, in genere, essa abbia un significato solo se collegata, o meglio, "rilegata" con altre "cose", cioè le altre pagine dello stesso libro; il che, però, non necessariamente si verifica, se, su ogni pagina, c'è una poesia diversa, magari ciascuna composta da un diverso autore.
A sua volta, però,  anche il libro è una "cosa"; che, sebbene composta dalle sue pagine, è tuttavia una "cosa" diversa da esse!
Peraltro, anche una enciclopedia è una "cosa"; che, sebbene composta da vari libri (in questo caso definiti "volumi"), è tuttavia una "cosa" diversa da essi!
Sotto tale profilo, si può anche notare la sottile differenza tra la locuzione "cosa" e la locuzione "oggetto"; in quanto la prima può identificare anche un complesso di oggetti fisicamente distinti tra di loro nello spazio (come, appunto, una enciclopedia), mentre la seconda può identificare solo un singolo oggetto separato nello spazio, sebbene, pressochè sempre, si tratti di un complesso di oggetti più piccoli fisicamente uniti tra di loro (come nel caso di un libro e delle sue pagine).
Ogni oggetto, peraltro, è comunque costituito di molecole, le quali sono composte di atomi, il quali sono a loro volte composti da protoni ed elettroni e così via: tutte cose tra loro "distinte", anche se le une sono composte dalle altre...sebbene, in effetti, tra nucleo ed elettroni non ci sia contiguità fisica, prevalendo il VUOTO.
D'altra parte, passando dall'infinitamente piccolo all'infinitamente grande,  anche il pianeta terra è una "cosa" come le altre (oltre che un oggetto), che comprende tutte le cose e gli oggetti di differente genere e dimensione che su di essa e dentro di essa si trovano; un gigante galattico che la usasse come palla da biliardo, la vedrebbe come una semplice palla, senza neanche immaginare di quante miliardi di cosone e cosette (omuncoli compresi) essa è "composta".
E lo stesso dicasi delle galassie, viste da un essere più grande del nostro universo!
Come ho detto, la mia è solo una oziosa divagazione estiva, che non saprei proprio dire a quale "profonda" riflessione filosofica possa condurre; ammesso e non concesso che possa condurne a qualcuna. ;D
L'unica che mi viene in mente, assomiglia un po' a quella di Charlot, il quale, indicandosi la testa, una volta disse: "E' tutto in questo giocattolo!"
Ed infatti, nella REALTA', non esiste nessuna "cosa" e nessun "oggetto"!
Essi esistono solo nella nostra mente, ed in base al nostro specifico punto di vista "spaziale",  "dimensionale" e "percettivo"; ed infatti, se fossimo piccoli come una molecola o grandi come una galassia, vedremmo e definiremmo "cose" e "oggetti" in un modo radicalmente diverso, anche a seconda del tipo di "sensi" di cui saremmo diversamente dotati. ;)

Phil

Direi che una "cosa" è un'identità logico-grammaticale indefinita, che può fungere sia da oggetto che da soggetto. In fondo, "cosa" è un po' il "cognome" di tutti i "nomi" nominabili (singolari, plurali, etc.), l'identificazione "di base" di tutto ciò che è e di cui si può predicare qualcosa... eccezion fatta per l'uomo (creatura piuttosto vezzosa): egli non si ritiene banalmente "una cosa", così si è dato un (pro)nome differente "lui" (o "lei" o altri pronomi gender-free  ;D ), ma non "esso", così come per le domande egli risponde solo a "chi" (chi è?) ma non a "cosa?"; capricci da "creatura prediletta"...

P.s.
Per i più "masochisti", Heidegger ha scritto un saggio intitolato "La cosa", in cui si parla di "cosalità", brocche vuote, quadratura di divini/mortali, terra/cielo, etc.
(Avviso: se estrapolate un paragrafo a caso, senza aver letto e compreso il testo, vi chiederete come mai non abbiano internato Heidegger, ma se seguite l'equilibrio funambolico del filo del discorso, proverete forse una soffusa libidine estetico-teoretica) buona lettura :
https://monoskop.org/images/6/63/Heidegger_Martin_1976_La_cosa.pdf

Eutidemo

Citazione di: Phil il 27 Luglio 2018, 11:32:39 AM
Direi che una "cosa" è un'identità logico-grammaticale indefinita, che può fungere sia da oggetto che da soggetto. In fondo, "cosa" è un po' il "cognome" di tutti i "nomi" nominabili (singolari, plurali, etc.), l'identificazione "di base" di tutto ciò che è e di cui si può predicare qualcosa... eccezion fatta per l'uomo (creatura piuttosto vezzosa): egli non si ritiene banalmente "una cosa", così si è dato un (pro)nome differente "lui" (o "lei" o altri pronomi gender-free  ;D ), ma non "esso", così come per le domande egli risponde solo a "chi" (chi è?) ma non a "cosa?"; capricci da "creatura prediletta"...

P.s.
Per i più "masochisti", Heidegger ha scritto un saggio intitolato "La cosa", in cui si parla di "cosalità", brocche vuote, quadratura di divini/mortali, terra/cielo, etc.
(Avviso: se estrapolate un paragrafo a caso, senza aver letto e compreso il testo, vi chiederete come mai non abbiano internato Heidegger, ma se seguite l'equilibrio funambolico del filo del discorso, proverete forse una soffusa libidine estetico-teoretica) buona lettura:
https://monoskop.org/images/6/63/Heidegger_Martin_1976_La_cosa.pdf

In effetti, qui a Roma, quando vogliamo richiamare, un po' bruscamente, l'attenzione di uno sconosciuto, gli gridiamo dietro: "A Cosooo!" (cioè, "cosa" umanizzato al maschile).
Ma, se è una donna, anche al femminile: "A Cosaaa!"
Così, in un certo senso, quando non ne conosciamo nome e cognome, per noi Romani anche gli esseri umani sono "cosi" o "cose"! ;D

Leggerò con piacere il saggio di Heidegger, la cui esistenza ignoravo; grazie per la dritta ed il LINK. ;)

viator

Salve. "Cosa" è termine e concetto che ha la funzione di unificare altri concetti di uso e significato più particolare una volta che noi non si riesca a riconoscere, specificare, determinare analiticamente tali concetti (oppure non lo si voglia fare).

Tali termini e concetti CHE APPUNTO VENGONO GENERALIZZATI CHIAMANDOLI "COSE" sono : "essere"(come sostantivo), "ente", "entita", "essenza", "oggetto" ed alcuni altri termini generici che non sto ad inventariare.

Ogni altro approfondimento in merito - secondo me - fa parte unicamente della onnipresente voluttà masturbatoria di alcune menti.

A scanso di equivoci occorre tener presente che io considero l'attività masturbatoria (sia corporale che mentale che intellettuale) una delle principali "funzioni superiori" delle quali la "evoluzione" ha dotato gli umani. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Eutidemo

Ho letto il saggio di Heidegger: molto interessante, specialmente il ragionamento sulla "brocca"!
Pensare che, molto tempo fa, anche io feci dei ragionamenti, pure essi piuttosto contorti, sulle "brocche"; sebbene, in effetti, con un approccio molto diverso dal suo.
Ed infatti, partendo dal semplice meccanismo retorico della "metonimia", che, risalendo all'etimo greco "μετωνυμία", composto da "μετά"  ("attraverso/oltre") e ὄνομα ("nome"), col significato di "scambio di nome", riflettevo su come spesso noi usiamo il concetto di una "cosa" per il concetto di un'altra; per esempio, quando diciamo che ci siamo scolati una "brocca di vino", scambiamo il "contenente" per il "contenuto", in quanto, in effetti, ci siamo scolati il vino contenuto nella brocca, e non la brocca stessa!
E fino a qui, il ragionamento è abbastanza banale: ma, a ben vedere, cosa contiene cosa?
La risposta sembra semplice: se verso del vino in una brocca di creta, allora la brocca contiene il vino!
Ma, in effetti, non è propriamente così, perchè il manufatto denominato "brocca" contiene ed è composto esclusivamente da creta, e MAI da vino; il vino si trova nella parte concava dell'oggetto "brocca", ma non fa assolutamente parte, tecnicamente, del suo "contenuto".
Mi spiego con un esempio anedottico.
Poichè, un tempo, mi dilettavo nel creare oggetti di creta, una volta realizzai una brocca con una sottile intercapedine nascosta nella parete, nella quale, volendo, potevano versarsi liquidi diversi da quelli contenuti nella più ampia  concavità ordinaria; poi, dopo aver versato un po' di vino nella cavità parietale (abilmente dissimulata e tappata con della cera), riempivo d'acqua la concavità ordinaria, invitando gli amici ad attingere vino da quella brocca...scommettendo che non ci sarebbero mai riusciti, mentre io sì!
Vinsi così parecchie scommesse, anche se, alla fine, un mio amico si accorse del tappo di cera e mi fregò!
Vi ho raccontato questo aneddoto di quando ero ragazzo, per evidenziare il fatto che, in effetti, una brocca di creta "contiene" solo creta, sebbene possa "racchiudere" tra le sue pareti contenenti creta, uno (o anche più, come nel caso della mia brocca truccata) liquidi diversi.
Ed invero, una brocca gettata in mare, contiene forse acqua salata, di cui è ripiena?
O è forse l'acqua salata del mare che la circonda a contenere la brocca?
E, d'altronde, la creta è sempre la stessa "cosa", sebbene, lavorata dalla mano dell'uomo, riceva dall'uomo denominazioni diverse: brocche, bicchieri ecc.
Se non vi chiedete come mai non abbiano internato Heidegger, sicuramente adesso vi starete chiedendo perchè non abbiano ancora internato me. :D
Però, io posso giustificarmi col fatto che ho bevuto parecchie "brocche di vino"...Heidegger non lo so!  ;D  ;D  ;D

Carlo Pierini

#5
Citazione di: Eutidemo il 27 Luglio 2018, 07:57:48 AM
Che cosa è una "cosa"? :D

CARLO
E' ciò in cui trova il proprio significato un significante, o un nome, o un'idea. E' il significato unitario che noi attribuiamo a ciò che si mostra all'esperienza in modo abbastanza coerente da poter essere considerato una sua proprietà. Senza l'esperienza qualunque "cosa" è solo un flatus vocis, un significante vuoto, privo di significato. ...Proprio come la "cosa in sé", il "Dio" kantiani e la "supercazzola" di "Amici miei". :)

Eutidemo

Citazione di: Carlo Pierini il 27 Luglio 2018, 14:12:23 PM
Citazione di: Eutidemo il 27 Luglio 2018, 07:57:48 AM
Che cosa è una "cosa"? :D

CARLO
E' ciò in cui trova il proprio significato un significante, o un nome, o un'idea. E' il significato unitario che noi attribuiamo a ciò che si mostra all'esperienza in modo abbastanza coerente da poter essere considerato una sua proprietà. Senza l'esperienza qualunque "cosa" è solo un flatus vocis, un significante vuoto, privo di significato. ...Proprio come la "cosa in sé", il "Dio" kantiani e la "supercazzola" di "Amici miei". :)

Cosa? :D

Raffaele Pisani

Citazione di: viator il 27 Luglio 2018, 12:42:22 PM
Salve. "Cosa" è termine e concetto che ha la funzione di unificare altri concetti di uso e significato più particolare una volta che noi non si riesca a riconoscere, specificare, determinare analiticamente tali concetti (oppure non lo si voglia fare).

Tali termini e concetti CHE APPUNTO VENGONO GENERALIZZATI CHIAMANDOLI "COSE" sono : "essere"(come sostantivo), "ente", "entita", "essenza", "oggetto" ed alcuni altri termini generici che non sto ad inventariare.

Sì è così, ma noi chiamiamo cose non solo quelle che sono. Possiamo infatti dire: la mutilazione è una brutta cosa. Chiamiamo cose anche quelle che, non solo non sono di fatto. ma non possono essere: il triangolo a quattro lati è una cosa assurda.

Eutidemo

Ciao Raffaele.
Secondo me, dire che il triangolo a quattro lati è una cosa "assurda" (o meglio "autocontraddittoria"), equivale a dire che "non è"; per cui, ellitticamente, "non è" alcuna cosa.
Non esiste come "cosa"!
Si tratta, cioè, di una semplice espressione verbale, che non ha un riferimento "ontologico", come quando ci riferiamo a "cose" esistenti (o, quantomeno, concepibili).

Raffaele Pisani

Sì, noi usiamo delle parole a cui non corrisponde alcuna entità ontologica, diciamo il nulla come fosse un sostantivo, ma sappiamo che non ha sostanza. Saluti e grazie per l'attenzione.

viator

Salve. Per Raffaele : appunto io ho parlato di CONCETTI. L'INESISTENTE" infatti è un concetto che noi possiamo trovarci (sbagliando) a chiamare "cosa". Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

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