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Osservatore ed osservato.

Aperto da iano, 18 Aprile 2023, 08:03:05 AM

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iano

Se  percepiamo il ''nostro io'' in quanto osservatori, allora quell'io non siamo noi, ma uno dei tanti prodotti della relazione fra osservatore,  ed osservato.
In quanto osservatori ci è preclusa la conoscenza diretta di noi in  non meno della realtà fuori di noi, e la eventuale conoscenza indiretta ottenuta per induzione a partire dai prodotti della relazione fra osservatore ed osservato non può riferirsi a nessuno dei due singolarmente, ma alla coppia.
Non potremo mai conoscere noi stessi non meno della realtà fuori di noi.
Il confronto in atto da un pò fra noi e le macchine, in termini oggi di intelligenza artificiale applicata ai robot, sembra dimostrare che le macchine siano in grado di prendere sempre più il nostro posto, emulandoci sempre meglio, ma ciò che emulano sono solo le varie descrizioni che facciamo di noi.
Emulano cioè non noi, ma i prodotti della nostra relazione con la realtà, compreso il nostro io, che di quei prodotti è parte.
La notizia buona quindi è che le macchine non ci sostituiranno mai, ma si limiteranno ad arricchire il nostro rapporto con la realtà.
La notizia cattiva è che la nostra pretesa di conoscerci è destinata a fallire.
E' vero che il confronto con le macchine ci aiuta a conoscerci, ma solo per esclusione, dimostrando come inadeguata ogni possibile descrizione che diamo di noi.

Cosa ne pensate? E' una proposta di un quadro filosofico che potrebbe reggere?
Immagino già ci sia nella sua descrizione un pasticcio verbale fra noi ed io, da correggere.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

Cartesio ha già risolto la questione col cogito in cui osservatore e osservato coincidono. Per bypassare gli inconvenienti evolutivi abbiamo inventato gli specchi che non hanno alcun impatto filosofico che vada al di là del termine "riflessione". Le IA sono un ulteriore elaborato tecnico della riflessione e ci possono insegnare nè più nè meno di quello che ci insegnano altri elaborati tecnici come il microscopio, cannocchiale, rx, eeg,...
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

#2
Citazione di: Ipazia il 18 Aprile 2023, 08:59:12 AMCartesio ha già risolto la questione col cogito in cui osservatore e osservato coincidono. Per bypassare gli inconvenienti evolutivi abbiamo inventato gli specchi che non hanno alcun impatto filosofico che vada al di là del termine "riflessione". Le IA sono un ulteriore elaborato tecnico della riflessione e ci possono insegnare nè più nè meno di quello che ci insegnano altri elaborati tecnici come il microscopio, cannocchiale, rx, eeg,...
Si, un computer non è diverso sostanzialmente da un cannocchiale per quanto possa insegnarci sul mondo e su noi, ma l'osservazione mi sembra logicamente primitiva rispetto al pensiero; infatti se dal confronto con le macchine possiamo imparare qualcosa, è  che può esserci osservazione senza pensiero, mentre il viceversa è tutto  da dimostrare.
Sono dunque perchè osservo, e solo dopo eventualmente acquisto consapevolezza di essere pensando, cioè sostanzialmente elaborando l'osservazione, ciò che mi trasforma potenzialmente in osservatore attivo da passivo.
L'interazione fra osservatore e osservato può essere casuale, ma il pensiero ne è l'effetto.
Attraverso il pensiero l'osservazione si fà poi causa di rinnovata interazione non più casuale.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

niko

Citazione di: iano il 18 Aprile 2023, 08:03:05 AME' vero che il confronto con le macchine ci aiuta a conoscerci, ma solo per esclusione, dimostrando come inadeguata ogni possibile descrizione che diamo di noi.

Pensavo che essere umani volesse dire avere dei sentimenti, dei sogni, dei limiti, delle emozioni...

Pensavo che essere umani volesse dire avere un'etica, una spiritualita', la consapevolezza della morte...

Ma niente di tutto cio': essere umani e' saper riconoscere tutte le immagini che contengono un semaforo.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

iano

Citazione di: niko il 18 Aprile 2023, 11:45:04 AMPensavo che essere umani volesse dire avere dei sentimenti, dei sogni, dei limiti, delle emozioni...

Pensavo che essere umani volesse dire avere un'etica, una spiritualita', la consapevolezza della morte...

Ma niente di tutto cio': essere umani e' saper riconoscere tutte le immagini che contengono un semaforo.


Ci poteva andare peggio: essere il semaforo.  ;D
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

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