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Ordine e Disordine

Aperto da viator, 19 Dicembre 2020, 14:46:38 PM

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Ipazia

Ma anche no. Il massimo di ordine, ovvero un organismo biologico, è  stato generato da una disordinatissima nube primordiale di particelle del tutto incoscienti del loro destino.

Detto in sublime poesia: "Bisogna avere un caos dentro di sé per partorire una stella danzante"
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

Citazione sublime , in effetti.😊
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#32
Citazione di: viator il 05 Gennaio 2021, 13:05:43 PM
Salve iano : Citandoti ; "Le cose si complicano quando questa narrazione viene sacralizzata , anche se non saprei ben dire cosa sia il sacro".

Il sacro sarebbe ciò che non può essere modificato, messo in discussione poiche - facendolo - si metterebbe in pericolo un equilibrio esistente, duraturo e soddisfacente.

La vita delle persone ha bisogno di un qualche genere di sicurezza (illusione) convenzionale per risultare sopportabile, per possedere e mantenere un "senso". Ciò che tenderebbe a demolire, destabilizzare tali sicurezze (esistenti sia a livello individuale che collettivo) viene rifiutato, allontanato, negato, vietato, quindi appunto reso tabù, cioè ciò che sancisce la sacra intangibilità e immodificasbilità delle nostre fedi fondamentali. Saluti.
Ciao Viator.
Credo che la scrittura e più in generale l'invenzione dei simboli, fissando le mutevoli narrazioni orali, determina un ordine che sancisce il potere del media. Nella narrazione del sacro si inserisce un fermo immagine che non può essere più ignorato. La storia continua , ma a fatica, come reinterpretazione cavillosa di ciò che sembra essersi fissato una volta per tutte.
L'unica scappatoia permessa a tanta resilienza mediatica , la poesia, come sembra suggerire Ipazia.
Non sono un esperto di testi sacri, ma credo che in gran parte siano coevi con l'invenzione e diffusione  della scrittura.
E, se è vero , non direi essere una coincidenza.
Il primo racconto detta legge.


Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''