Oltre le assunzioni della ragione.

Aperto da PhyroSphera, 02 Luglio 2021, 15:44:11 PM

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PhyroSphera

Perché mai nelle Università non si è detto con bastante chiarezza e puntualità che la affermazione "ciò che è razionale è reale, ciò che è reale è razionale" vale solo in un gioco di attribuzione e non per sé stessa?
Difatti la realtà dell'irrazionale è ovvia: i puri sentimenti, l'emotività...
Sarebbe da folli negarlo, eppure nelle università non ha prevalso la semplice verità sulle logiche prepotenti e misconoscenti le quali occultano le attribuzioni per negare sentimenti sublimi e annichilire emozioni importanti. Ha prevalso il tentativo di assolutizzare e celare il grande gioco della ragione facendolo scambiare per una descrizione diretta della realtà.
Sebbene sia vano appellarsi in tal caso al Logos divino, datoché Dio non è per la fede soltanto Logos anzi questo è manifestazione soltanto, nondimeno accade che stuoli di filosofastri celino il gioco dei ragionamenti dietro l'indicazione di una Ragione assoluta, infinita...
Ma, ugualmente: esistono anche il Sentimento Assoluto e la Emozione Infinita (qualunque cosa ne dicano hegelisti ed iper-razionalisti vari).


MAURO PASTORE

iano

Ciao Mauro.
Ma sei sicuro che nelle università facciano tali affermazioni che a me sembrano singolari in assoluto, e non perché celino altro?
La ragione è uno strumento attraverso il quale ci rapportiamo alla realtà, ma cio' non  implica che  la realtà sia razionale.
Allo stesso modo che ci rapportiamo alla realtà attraverso la nostra emotività,  senza che ciò implichi nulla di particolare.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

PhyroSphera

Citazione di: iano il 02 Luglio 2021, 17:19:47 PM
Ciao Mauro.
Ma sei sicuro che nelle università facciano tali affermazioni che a me sembrano singolari in assoluto, e non perché celino altro?


Non ne sono sicuro ma una idea ce la ho: lo fanno per una insensata forma di residuo marxismo.


MAURO PASTORE

daniele22

Ciao Mauro, certo è che hai lanciato una bella palla di fuoco con questo tuo dire. Non posso credere che nelle nostre università possano affermare ciò che dici, ma se così fosse saremmo di sicuro ciapài coe bombe come diciamo dalle nostre parti. Non perché l'affermazione sia in sé sbagliata, ma solo perché non mette in luce (omette di proposito?) la componente irrazionale che concorre a formare la razionalità. Una forma di persuasione occulta dunque, ambigua. Voglio sperare infine che sia solo un limite della loro conoscenza.
Dai tuoi post mi sembra che tu creda in Dio che è lì da qualche parte e che ancora non si è rivelato. O meglio, per i cristiani e i musulmani si è rivelato (parola e scrittura), ma per gli ebrei no. Aspettano questi ultimi il pensiero? Quello che gli farà ricordare il nome di Dio? Non lo so. Non è la mia posizione, ma la legittimo intellettualmente assieme a quella di chi crede nei marziani. Immagino quindi che per te il male sia almeno un'entità, se non un ente come sostiene Paul11. Se fosse un'entità sarebbero giustificati gli esorcisti, se fosse un ente i fantasmi o chi per essi. Per come la vedo io invece, il male è qualcosa che si riceve, quindi non che propriamente si fa, attraverso certi eventi naturali o certi animali tra cui spesso figurano gli umani stessi. D'altra parte, che la vita sia pure sopraffazione è fisiologico. Concludo la mia opinione opinando che a generare il male tra gli umani sarebbe solo l'istinto di sopravvivenza, ma soprattutto un da me biasimato istinto a sentirsi meglio degli altri ... del tutto razionalmente ingiustificato pur se giustificato nei fatti dall'esistenza di persone che la pensano così. Si dovrà essere misericordiosi anche con un po' di mio malgrado

PhyroSphera

Citazione di: daniele22 il 02 Luglio 2021, 19:16:31 PM
Dai tuoi post mi sembra che tu creda in Dio che è lì da qualche parte e che ancora non si è rivelato. O meglio, per i cristiani e i musulmani si è rivelato (parola e scrittura), ma per gli ebrei no. Aspettano questi ultimi il pensiero? Quello che gli farà ricordare il nome di Dio? Non lo so. Non è la mia posizione, ma la legittimo intellettualmente assieme a quella di chi crede nei marziani. Immagino quindi che per te il male sia almeno un'entità, se non un ente come sostiene Paul11. Se fosse un'entità sarebbero giustificati gli esorcisti, se fosse un ente i fantasmi o chi per essi. Per come la vedo io invece, il male è qualcosa che si riceve, quindi non che propriamente si fa, attraverso certi eventi naturali o certi animali tra cui spesso figurano gli umani stessi. D'altra parte, che la vita sia pure sopraffazione è fisiologico. Concludo la mia opinione opinando che a generare il male tra gli umani sarebbe solo l'istinto di sopravvivenza, ma soprattutto un da me biasimato istinto a sentirsi meglio degli altri ... del tutto razionalmente ingiustificato pur se giustificato nei fatti dall'esistenza di persone che la pensano così. Si dovrà essere misericordiosi anche con un po' di mio malgrado


Dai miei post non può sembrare quel che tu dici. La Rivelazione non implica l'annullamento della distinzione tra Dio e mondo. Quanto al male esso è una condizione. Le cose ovviamente non sono di per sé cattive ma dipende dalle circostanze.


MAURO PASTORE

daniele22

Citazione di: PhyroSphera il 03 Luglio 2021, 18:21:54 PM
Citazione di: daniele22 il 02 Luglio 2021, 19:16:31 PM
Dai tuoi post mi sembra che tu creda in Dio che è lì da qualche parte e che ancora non si è rivelato. O meglio, per i cristiani e i musulmani si è rivelato (parola e scrittura), ma per gli ebrei no. Aspettano questi ultimi il pensiero? Quello che gli farà ricordare il nome di Dio? Non lo so. Non è la mia posizione, ma la legittimo intellettualmente assieme a quella di chi crede nei marziani. Immagino quindi che per te il male sia almeno un'entità, se non un ente come sostiene Paul11. Se fosse un'entità sarebbero giustificati gli esorcisti, se fosse un ente i fantasmi o chi per essi. Per come la vedo io invece, il male è qualcosa che si riceve, quindi non che propriamente si fa, attraverso certi eventi naturali o certi animali tra cui spesso figurano gli umani stessi. D'altra parte, che la vita sia pure sopraffazione è fisiologico. Concludo la mia opinione opinando che a generare il male tra gli umani sarebbe solo l'istinto di sopravvivenza, ma soprattutto un da me biasimato istinto a sentirsi meglio degli altri ... del tutto razionalmente ingiustificato pur se giustificato nei fatti dall'esistenza di persone che la pensano così. Si dovrà essere misericordiosi anche con un po' di mio malgrado


Dai miei post non può sembrare quel che tu dici. La Rivelazione non implica l'annullamento della distinzione tra Dio e mondo. Quanto al male esso è una condizione. Le cose ovviamente non sono di per sé cattive ma dipende dalle circostanze.


MAURO PASTORE


Buondì Mario, evidentemente mi sono sbagliato, più si immagina una cosa più si corre il rischio di dire stronzate. Detto ciò, son ben consapevole che la Rivelazione non annulla la distinzione tra te e Dio, ma solo se credi a Dio come altro da te. Ti pregherei pertanto di far luce su cosa intendi quando dici che il male è una condizione. Per me il male, al di là di essere un avverbio, è una sensazione, ed è in tutto e per tutto soggettiva pur essendo abbastanza simile per tutti. In tal modo riesco a giustificare in qualche misura il mio appropriarmi di un avverbio rendendolo un sostantivo all'uopo. Così come si è giustificato viator nel suo definire l'essere ponendolo come la condizione per cui etc etc ... Per intenderci migliormente ti inviterei quindi a fare altrettanto

viator

Il male è una condizione nel senso che...........mentre gli effetti del male sono una realtà, il male in sè è è solo un concetto, quindi un immateriale concepimento da parte del pensiero.

Tener presente che il cosiddetto male, poi, sempre nella realtà dei propri effetti, in altro non consiste che che nella sempre parziale assenza di bene. Quindi esiste l'affermazione del bene e non può esistere l'affermazione del male, ma solamente l'affermazione della parziale incompletezza del bene.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

PhyroSphera

Citazione di: daniele22 il 04 Luglio 2021, 10:10:12 AM


Buondì Mario, evidentemente mi sono sbagliato, più si immagina una cosa più si corre il rischio di dire stronzate. Detto ciò, son ben consapevole che la Rivelazione non annulla la distinzione tra te e Dio, ma solo se credi a Dio come altro da te. Ti pregherei pertanto di far luce su cosa intendi quando dici che il male è una condizione. Per me il male, al di là di essere un avverbio, è una sensazione, ed è in tutto e per tutto soggettiva pur essendo abbastanza simile per tutti. In tal modo riesco a giustificare in qualche misura il mio appropriarmi di un avverbio rendendolo un sostantivo all'uopo. Così come si è giustificato viator nel suo definire l'essere ponendolo come la condizione per cui etc etc ... Per intenderci migliormente ti inviterei quindi a fare altrettanto


Dio non è un essere mondano. Diceva Karl Barth, teologo della crisi (non per la crisi), che Dio è l'assolutamente Altro, che si incontra nel Messia ma egualmente nella sua vera Chiesa (qualunque sia). Vàlgati per esempio proficuo.
Io ho già lume sufficiente nell'affrontare la questione del bene e del male.


MAURO PASTORE

PhyroSphera

Citazione di: daniele22 il 04 Luglio 2021, 10:10:12 AM
... Per intenderci migliormente ti inviterei quindi a fare altrettanto


Riguardo a bene e male, io ne faccio considerazione pratica innanzitutto, quali giudizi per vivere meglio cioè evitando il male e scegliendo il bene.


MAURO PASTORE

daniele22

Citazione di: PhyroSphera il 06 Luglio 2021, 00:53:48 AM
Citazione di: daniele22 il 04 Luglio 2021, 10:10:12 AM


Buondì Mario, evidentemente mi sono sbagliato, più si immagina una cosa più si corre il rischio di dire stronzate. Detto ciò, son ben consapevole che la Rivelazione non annulla la distinzione tra te e Dio, ma solo se credi a Dio come altro da te. Ti pregherei pertanto di far luce su cosa intendi quando dici che il male è una condizione. Per me il male, al di là di essere un avverbio, è una sensazione, ed è in tutto e per tutto soggettiva pur essendo abbastanza simile per tutti. In tal modo riesco a giustificare in qualche misura il mio appropriarmi di un avverbio rendendolo un sostantivo all'uopo. Così come si è giustificato viator nel suo definire l'essere ponendolo come la condizione per cui etc etc ... Per intenderci migliormente ti inviterei quindi a fare altrettanto


Dio non è un essere mondano. Diceva Karl Barth, teologo della crisi (non per la crisi), che Dio è l'assolutamente Altro, che si incontra nel Messia ma egualmente nella sua vera Chiesa (qualunque sia). Vàlgati per esempio proficuo.
Io ho già lume sufficiente nell'affrontare la questione del bene e del male.


MAURO PASTORE


Scusa un attimo Mauro Pastore. A casa mia se qualcuno dice che Dio è questo oppure dice che Dio non è quello significa che crede nell'esistenza di Dio. Anch'io parlo di Dio pur non essendo convinto di una sua esistenza, ma lo faccio in contradditorio quando si dialoga circa l'eventualità di una sua presunta esistenza o altro. Se però inizio un discorso dicendo che Dio non è un essere mondano quando non c'è nessun bisogno di tirare in mezzo Dio, dato che ti avevo chiesto di darmi conto in quale senso dovesse intendersi che il male è una condizione, cosa dovrei dedurne? Se uso cioè Dio per cercare di controbattere qualcuno cosa devo dedurne?
Dopodiché mi citi Karl Barth. Per me Karl Barth rappresenta l'ennesimo personaggio tra tanti personaggi che vengono tirati in ballo in questo Forum quasi che questi rappresentassero delle grandi fonti autorevoli. Allora sai cosa dico io? Dico semplicemente che nemmeno uno tra tutti questi semidei di cui si parla anche a vanvera si è reso conto che esiste un errore di tipo categoriale nelle nostre menti. E allora, questi semidei posso anche buttarli via, o al più correggere il loro pensiero a fronte dell'errore di cui ti ho detto. In ogni caso Spinoza è uno tra i pochi a cui più si avvicina il mio pensiero e la veemenza con cui è stato maledetto dal suo popolo la dice lunga

PhyroSphera

Citazione di: daniele22 il 06 Luglio 2021, 08:58:45 AM

Scusa un attimo Mauro Pastore. A casa mia se qualcuno dice che Dio è questo oppure dice che Dio non è quello significa che crede nell'esistenza di Dio. Anch'io parlo di Dio pur non essendo convinto di una sua esistenza, ma lo faccio in contradditorio quando si dialoga circa l'eventualità di una sua presunta esistenza o altro. Se però inizio un discorso dicendo che Dio non è un essere mondano quando non c'è nessun bisogno di tirare in mezzo Dio, dato che ti avevo chiesto di darmi conto in quale senso dovesse intendersi che il male è una condizione, cosa dovrei dedurne? Se uso cioè Dio per cercare di controbattere qualcuno cosa devo dedurne?
Dopodiché mi citi Karl Barth. Per me Karl Barth rappresenta l'ennesimo personaggio tra tanti personaggi che vengono tirati in ballo in questo Forum quasi che questi rappresentassero delle grandi fonti autorevoli. Allora sai cosa dico io? Dico semplicemente che nemmeno uno tra tutti questi semidei di cui si parla anche a vanvera si è reso conto che esiste un errore di tipo categoriale nelle nostre menti. E allora, questi semidei posso anche buttarli via, o al più correggere il loro pensiero a fronte dell'errore di cui ti ho detto. In ogni caso Spinoza è uno tra i pochi a cui più si avvicina il mio pensiero e la veemenza con cui è stato maledetto dal suo popolo la dice lunga


Sei stato tu a volgere verso una polemica teologica ed io ti ho risposto per evitare che tu confondessi lo scopo del mio messaggio. Ancora non hai smesso e continuo pure io perché ho diritto quanto te a dire la mia... Tu adotti il linguaggio monoteista per contraddire la concezione monoteista del mondo e di Dio e allora ti esponi necessariamente a repliche per te indesiderate da chi è monoteista e coerente con la sua fede. Se invece tu riponessi le tue armi polemiche non sarebbe necessario replicarti. Dovresti accettare che partiamo da presupposti diversi in ogni caso.


MAURO PASTORE

daniele22

Citazione di: PhyroSphera il 06 Luglio 2021, 15:18:20 PM
Citazione di: daniele22 il 06 Luglio 2021, 08:58:45 AM

Scusa un attimo Mauro Pastore. A casa mia se qualcuno dice che Dio è questo oppure dice che Dio non è quello significa che crede nell'esistenza di Dio. Anch'io parlo di Dio pur non essendo convinto di una sua esistenza, ma lo faccio in contradditorio quando si dialoga circa l'eventualità di una sua presunta esistenza o altro. Se però inizio un discorso dicendo che Dio non è un essere mondano quando non c'è nessun bisogno di tirare in mezzo Dio, dato che ti avevo chiesto di darmi conto in quale senso dovesse intendersi che il male è una condizione, cosa dovrei dedurne? Se uso cioè Dio per cercare di controbattere qualcuno cosa devo dedurne?
Dopodiché mi citi Karl Barth. Per me Karl Barth rappresenta l'ennesimo personaggio tra tanti personaggi che vengono tirati in ballo in questo Forum quasi che questi rappresentassero delle grandi fonti autorevoli. Allora sai cosa dico io? Dico semplicemente che nemmeno uno tra tutti questi semidei di cui si parla anche a vanvera si è reso conto che esiste un errore di tipo categoriale nelle nostre menti. E allora, questi semidei posso anche buttarli via, o al più correggere il loro pensiero a fronte dell'errore di cui ti ho detto. In ogni caso Spinoza è uno tra i pochi a cui più si avvicina il mio pensiero e la veemenza con cui è stato maledetto dal suo popolo la dice lunga


Sei stato tu a volgere verso una polemica teologica ed io ti ho risposto per evitare che tu confondessi lo scopo del mio messaggio. Ancora non hai smesso e continuo pure io perché ho diritto quanto te a dire la mia... Tu adotti il linguaggio monoteista per contraddire la concezione monoteista del mondo e di Dio e allora ti esponi necessariamente a repliche per te indesiderate da chi è monoteista e coerente con la sua fede. Se invece tu riponessi le tue armi polemiche non sarebbe necessario replicarti. Dovresti accettare che partiamo da presupposti diversi in ogni caso.
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MAURO PASTORE




Perdona Mario, non avevo visto il tuo chiarimento dell'una e cinquantadue. Tutto come non detto

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