Nietzsche: se lo conosci, lo eviti.

Aperto da Carlo Pierini, 10 Luglio 2018, 04:04:29 AM

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Phil

@Carlo e @sgiombo

Per me, siam sempre qui:
Citazione di: Phil il 19 Luglio 2018, 11:17:44 AM
non confonderei i valori e il contesto storico-culturale dell'800 con quello di oggi
giudicare frasi e persone dei secoli scorsi come se fossero di oggi e/o attraverso la "visione del mondo" attuale, non è certo la fallacia più dannosa (l'ingenuità storiografica non è un reato!), così come scandalizzarsi della "spigolosità" della vita passata, in fondo, indica solo quanto siamo comodamente assuefatti a quella "levigata" di oggi (in cui sono decisamente a mio agio ;D ).

Nietzsche può non piacere, ma sicuramente può far riflettere molto chiunque, se lo si affronta per comprenderlo e/o criticarlo dall'interno (ermeneutica docet); se si resta all'esterno del suo pensiero, a lanciargli critiche in base a ciò che si intravvede di lui (e vale per qualunque altro autore, ovviamente), secondo me, meglio non parlare più di "filosofia", ma di "ideologia"...

Inoltre, quel "se lo conosci, lo eviti" del titolo del topic è, al netto della citazione ironica, quasi autocontraddittorio: per poter dire di conoscerlo, significa che lo si è studiato a fondo (siam gente seria, no? ;D ), e se lo si è studiato a fondo (salvo non si sia stati costretti a farlo) significa che lo si è ritenuto quantomeno stimolante (foss'anche come "avversario"), e se è stato stimolante, pur nel disaccordo, non è cortese consigliare agli altri di evitarlo (vista la sua "utilità" di stimolo).
Se invece si consiglia di evitarlo pur senza averlo conosciuto a fondo... be', il problema non è certo di Nietzsche  ;)

Carlo Pierini

Citazione di: Phil il 20 Luglio 2018, 01:33:49 AM
@Carlo e @sgiombo

Per me, siam sempre qui:
Citazione di: Phil il 19 Luglio 2018, 11:17:44 AM
non confonderei i valori e il contesto storico-culturale dell'800 con quello di oggi
giudicare frasi e persone dei secoli scorsi come se fossero di oggi e/o attraverso la "visione del mondo" attuale, non è certo la fallacia più dannosa (l'ingenuità storiografica non è un reato!), così come scandalizzarsi della "spigolosità" della vita passata, in fondo, indica solo quanto siamo comodamente assuefatti a quella "levigata" di oggi (in cui sono decisamente a mio agio ;D ).

Nietzsche può non piacere, ma sicuramente può far riflettere molto chiunque, se lo si affronta per comprenderlo e/o criticarlo dall'interno (ermeneutica docet); se si resta all'esterno del suo pensiero, a lanciargli critiche in base a ciò che si intravvede di lui (e vale per qualunque altro autore, ovviamente), secondo me, meglio non parlare più di "filosofia", ma di "ideologia"...

Inoltre, quel "se lo conosci, lo eviti" del titolo del topic è, al netto della citazione ironica, quasi autocontraddittorio: per poter dire di conoscerlo, significa che lo si è studiato a fondo (siam gente seria, no? ;D ), e se lo si è studiato a fondo (salvo non si sia stati costretti a farlo) significa che lo si è ritenuto quantomeno stimolante (foss'anche come "avversario"), e se è stato stimolante, pur nel disaccordo, non è cortese consigliare agli altri di evitarlo (vista la sua "utilità" di stimolo).
Se invece si consiglia di evitarlo pur senza averlo conosciuto a fondo... be', il problema non è certo di Nietzsche  ;)
CARLO
Ci vuole un bello stomaco per leggersi tutte le cose ripugnanti che scrive. Prima di aprire un suo libro ci si deve fare l'antitetanica.

sgiombo

#77
Citazione di: Phil il 20 Luglio 2018, 01:33:49 AM
@Carlo e @sgiombo

Per me, siam sempre qui:
Citazione di: Phil il 19 Luglio 2018, 11:17:44 AM
non confonderei i valori e il contesto storico-culturale dell'800 con quello di oggi
giudicare frasi e persone dei secoli scorsi come se fossero di oggi e/o attraverso la "visione del mondo" attuale, non è certo la fallacia più dannosa (l'ingenuità storiografica non è un reato!), così come scandalizzarsi della "spigolosità" della vita passata, in fondo, indica solo quanto siamo comodamente assuefatti a quella "levigata" di oggi (in cui sono decisamente a mio agio ;D ).

Nietzsche può non piacere, ma sicuramente può far riflettere molto chiunque, se lo si affronta per comprenderlo e/o criticarlo dall'interno (ermeneutica docet); se si resta all'esterno del suo pensiero, a lanciargli critiche in base a ciò che si intravvede di lui (e vale per qualunque altro autore, ovviamente), secondo me, meglio non parlare più di "filosofia", ma di "ideologia"...

Inoltre, quel "se lo conosci, lo eviti" del titolo del topic è, al netto della citazione ironica, quasi autocontraddittorio: per poter dire di conoscerlo, significa che lo si è studiato a fondo (siam gente seria, no? ;D ), e se lo si è studiato a fondo (salvo non si sia stati costretti a farlo) significa che lo si è ritenuto quantomeno stimolante (foss'anche come "avversario"), e se è stato stimolante, pur nel disaccordo, non è cortese consigliare agli altri di evitarlo (vista la sua "utilità" di stimolo).
Se invece si consiglia di evitarlo pur senza averlo conosciuto a fondo... be', il problema non è certo di Nietzsche  ;)
CitazioneNo, guarda che "buona filosofia razionalistica" =/= "ideologia".

E quelle citate da Carlo Pierini sono ripugnanti, vomitevoli farneticazioni antiumane a prescindere da qualsiasi contesto (in che senso o in che contesto potrebbero non esserle?).
Mi bastano e avanzano per evitare di avere alcunché a che fare con costui.
I nemici (dell' umanità intera in questo caso) vanno combattuti senza scrupoli moralistici (che non vuol dire che bisogna ricorre alla censura: basta la libera scelta di leggere quello che si ritiene da leggere e non leggere quello che si ritiene indegno: chi non ne é schifato continui pure a leggere di quella robaccia, e peggio per lui! Ma per favore evita di dirmi che questo sarebbe "nietzcheianisimo" perché invece é l' esatto opposto: combattere con decisione e fermezza per una causa giusta é l' esatto contrario che combattere spietatamente per il privilegio e l' ingiustizia!).

Le citazioni di Carlo Pierini mi bastano e avanzano per farmi un' idea del personaggio e assumere un ragionevole comportamento pratico verso di lui; che se invece per poter dire di conoscere un autore bisognasse leggerlo tutto "dalla A alla Z", allora non si avrebbe più alcun criterio ragionevole per scegliere le proprie letture: tu, per esempio, hai forse studiato a fondo un' autore come Giuseppe Stalin, a mio modesto parere interessantissimo e geniale?).

Secondo la tua teoria della pretesa "autocontraddittorietà" della frase "se lo consoci lo eviti" e della necessità di conoscere a fondo prima di evitare, se venissi a contatto con un assassinio seriale che ha il vizio di uccidere persone bionde che portano la barba e tu fossi biondo e portassi la barba dovresti frequentarlo assiduamente e prolungatamente prima di evitarlo: Bona fortuna!

paul11

Prendete se volete la mia analisi con tutti i benefici d'inventario.
Le part i sgradevoli di Nietzsche, e la mia non vuole essere una giustificazione o un criteri di valutazione, da leggersi magari con il "naso turato" richiedono una'analisi a monte.
Per Nietzsche è l''intero sistema culturale moderno che è assolutamente mistificatorio e quindi rende la totalità del genere umano meschino. la sua invettiva provocatoria anche al massimo grado, tanto da indispettire chi lo legge, è voluta.
Perchè dentro la cappa culturale moderna l'uomo è inautentico, che sia capitalista o proletario, che sia dotto o analfabeta.
Anzi se la prende di più con gli apparenti "forti" che in realtà poggiano la loro potenza, intesa come occupazione dei ruoli di poteri, come continuatori di questa cultura mistificata. In realtà nella sua lettura siamo tutti "deboli" poichè "accettatori",  supini  della mistificazione culturale, che utilizza le condizioni morali, come a titolo di esempio i sensi di colpa, ai fini della conservazione e perpetuazione della mistificazione. Quindi anche( m adirei soprattutto) i dotti, i sapienti di una cultura mistificata, sono coscienti o incoscienti, perseguitori e perpetuatori di questa cultura che ritine mistificata.

Quindi il vero giudizio, sempre a mio parere è quale cultura ritiene autentica Nietzsche e quale uomo in questa cultura dovrebbe essere autentico.

sgiombo

A mio parere quel che ho letto qui (virgolettato) di Nietzche (in perfetta sintonia con quanto riferito da vari suoi cultori e ammiratori) non é "sgradevole" (come potrebbe essere una medicina o un' intervento chirurgico cui ci si può sottoporre per cercare di guarire da una malattia), ma invece "spregevole", "obbrobrioso".

Indispettisca volutamente chi é disposto a sorbirselo e a farsi indispettire.

Non me!

(Che non ho tendenze masochistiche).

Phil

Citazione di: sgiombo il 20 Luglio 2018, 08:08:46 AM
No, guarda che "buona filosofia razionalistica" =/= "ideologia".
Intendo con "ideologia" il criticare un autore senza "entrarci", ma per sentito dire, per due frammenti letti su un forum e per una reazione "di pancia" (metodologie di giudizio piuttosto irrazionali, a parer mio...).
Non a caso ho citato (invano) l'ermeneutica.

Citazione di: sgiombo il 20 Luglio 2018, 08:08:46 AM
I nemici (dell' umanità intera in questo caso) vanno combattuti senza scrupoli moralistici (che non vuol dire che bisogna ricorre alla censura: basta la libera scelta di leggere quello che si ritiene da leggere e non leggere quello che si ritiene indegno: chi non ne é schifato continui pure a leggere di quella robaccia, e peggio per lui!
Perdonami, ma per stile e verve questo sembra proprio un passo di Nietzsche  ;D

Citazione di: sgiombo il 20 Luglio 2018, 08:08:46 AM
tu, per esempio, hai forse studiato a fondo un' autore come Giuseppe Stalin, a mio modesto parere interessantissimo e geniale?
No, e proprio per questo evito di giudicarlo  ;)  tantomeno basandomi su un qualunque frammento postato sul forum e/o su opinioni "di seconda mano" (soprattutto se "la mano" è poco affidabile). Se qualcuno poi mi dicesse "fidati, se lo conosci lo eviti!", non gli crederei proprio in virtù dell'insita autocontraddizione (ammenoché, come detto, non sia stato costretto a studiarlo contro la sua volontà, per esami o altro).

Citazione di: sgiombo il 20 Luglio 2018, 08:08:46 AM
Secondo la tua teoria della pretesa "autocontraddittorietà" della frase "se lo consoci lo eviti" e della necessità di conoscere a fondo prima di evitare, se venissi a contatto con un assassinio seriale che ha il vizio di uccidere persone bionde che portano la barba e tu fossi biondo e portassi la barba dovresti frequentarlo assiduamente e prolungatamente prima di evitarlo: Bona fortuna!
Riecco l'importanza di non svicolare dal contesto: l'autocontradditorietà di cui parlo è riferita ad autori filosofici, con rifermento ai testi, non a tutte le persone con rifermento alle loro azioni  ;D


P.s.
Concordo chiaramente con la lettura ermeneutica (contestualizzata e contestualizzante) di paul11.

Carlo Pierini

#81
Citazione di: paul11 il 20 Luglio 2018, 10:07:03 AM
Per Nietzsche è l''intero sistema culturale moderno che è assolutamente mistificatorio e quindi rende la totalità del genere umano meschino.

CARLO
Si può distinguere ciò che è meschino da ciò che è nobile, SOLO sulla base di un criterio etico, NON fuggendo vigliaccamente <<al di là del bene e del male>> e negando ogni morale possibile. La meschinità, infatti, è data proprio dall'assenza (o dalla carenza) di criteri morali, quindi Nietzsche è parte integrante di quella meschinità, anzi, ne è il re. La sua smodata "volontà di potenza" non è che un tentativo (vano) di compensare la sua mutilazione fondamentale: la morte in lui di ogni ideale autentico, di ogni naturale sentimento d'amore; un deserto interiore in cui crescono solo le erbacce dell'odio e del risentimento contro tutto ciò che si associa simbolicamente alla spiritualità.
Ma la sua mutilazione interiore è talmente grave, da rendere ambigua e conflittuale persino la sua identificazione con la componente "animale-istintiva", verso la quale egli alterna attrazione e repulsione:

<<Le funzioni animali sono milioni di volte più essenziali di tutti gli stati belli e le altitudini della coscienza (cuore, anima, virtù, spirito): questi sono un eccesso, non dovendo essere strumenti per quelle funzioni animali>> [Volontà di potenza, fr. 83]

<<Ingegnosi nelle piccole astuzie, aspettano coloro la cui scienza zoppica; li aspettano come ragni>>. [Così parlò Zarathustra]

<<E' accaduto molto spesso che si abbia una testa di scienziato su un corpo di scimmia, un'intelletto fine in un'anima volgare>>. [Al di là del bene e del male, fr. 26]

<<Il delinquente è il tipo dell'uomo forte in condizioni avverse. Gli mancano i luoghi selvaggi, un'esistenza più libera e pericolosa in cui sia legittimo tutto ciò che nell'istinto dell'uomo forte è arma e difesa. Le sue virtù sono messe al bando dalla società; gli impulsi più vivi che egli ha ancora con se, presto si deformano a contatto di affetti deprimenti, del sospetto, del timore, del disonore. (...) E' la nostra società mansuefatta, mediocre, castrata, il luogo in cui un uomo genuino (...) necessariamente diventa criminale>>. [Crepuscolo, fr. 40]

<<Se cerco la più profonda antitesi di me stesso, l'incalcolabile volgarità degli istinti, trovo sempre mia madre e mia sorella. Credermi imparentato con una tale 'canaille' sarebbe una bestemmia contro la mia divinità. (...)
Bisognerebbe risalire i secoli per trovare questa razza, la più nobile che mai ci sia stata sulla terra, con la purezza d'istinto con la quale io la rappresento>>. [Crepuscolo degli idoli]

<<Un matrimonio non lo si fonda sull'amore, ma sull'istinto sessuale, sull'istinto di possesso (moglie e figli come proprietà), sull'istinto di dominio. (...) Con la crescente indulgenza per il matrimonio d'amore si è eliminato addirittura il fondamento del matrimonio>>. [Crepuscolo, fr. 39]

<<I fisiologi dovrebbero riflettere prima di fare dell'istinto di conservazione un impulso cardinale di un essere organico. Un'entità vivente vuole prima di tutto liberare la propria forza la vita stessa è volontà di potenza>>.   [Al di là del Bene e del Male, fr. 259]

<<Emancipazione della donna": è l'odio istintivo della donna mancata, cioè inidonea alla procreazione, verso la donna realizzata (...). In fondo, le donne emancipate sono le anarchiche nel mondo dell'Eterno Femminino, quelle finite male, il cui istinto più basso è la vendetta>>.  [Ecce Homo]

paul11

ciao Carlo,
cosa fa Jung per analizzare psicologicamente una persona? Viaggia interiormente fin che può negli abissi della profondità dell'inconscio, subconscio ecc. fino ai simboli  e significati.Questo lavoro toglie anche  tutte le etiche e morali, tutte le sovrastrutture che conducono l'uomo ad essere quello che la superficie ha determinato nei suoi modi di pensare e di fare.
Chissà quante volgarità, quante insensatezze, quante irrazionalità sono foriere del paziente. ma lo psicoanalista. lo psicologo, lo psicoterapeuta deve ascoltare e spesso immedesimarsi per capire.
Un medico quando apre un cadavere non può avere schifo di ciò che trova e vede e un inserviente delle feci e urine degli ammalati immobilizzati.

Che cosa veramente ci fa ribrezzo?Che cosa è naturale per quanto ci possa raccapricciare e quanto è cultura per quanto possa alienarci inconsapevolmente come un'anestesia fino a farci dimenticare il dolore?

Penso che Nietzsche scelga gli abissi dell'animo umano e persino  i simboli  e quindi non utilizzi appositamente il linguaggio razionale, perchè giù in fondo non c'è ragione.Non c'è il concetto del raziocinio, c'è l'intuito  quindi psiche, anima  anche anima-le; la nostra natura.
Ribadisco, ha scelto un metodo , altro è giudicare se sia giusto  o errato, ma farlo con le categorie dell'uomo malato moderno e contemporaneo è foriero di sguardi di disgusto.Per questo Nietzsche non ammette mediazioni.

Se invece riteniamo che questo è il mondo migliore possibile, e questo è già un giudizio  è altrettanto chiaro il giudizio su Nietzsche: un folle visionario.

Ma dovrebbe farci pensare che davvero se Nietzsche fosse solo un folle e bravissimo visionario, sarebbe già stato dimenticato ,forse nemmeno assunto al ruolo di notorietà. La categoria culturale va oltre l'invaghimento o l'odio per questo pensatore.
Se Heidegger è ritenuto  l'ultimo dei grandi filosofi ( a sua volta può o non piacere) deve molto alla lettura di Nietzsche.
Se  è citato da miriadi di uomini di cultura, anche di tutt'altra "sponda" e non scema la sua notorietà con la sua provocazione è perchè ci fa riflettere ,dentro c'è un pensiero.

Carlo Pierini

#83
Citazione di: paul11 il 20 Luglio 2018, 13:01:25 PM
ciao Carlo,
cosa fa Jung per analizzare psicologicamente una persona? Viaggia interiormente fin che può negli abissi della profondità dell'inconscio, subconscio ecc. fino ai simboli  e significati.Questo lavoro toglie anche  tutte le etiche e morali, tutte le sovrastrutture che conducono l'uomo ad essere quello che la superficie ha determinato nei suoi modi di pensare e di fare.

CARLO
Non è così. Al contrario di Freud, Jung  non si è mai sognato di considerare l'inconscio come qualcosa che *determina* meccanicisticamente la coscienza, ma ha semplicemente osservato una relazione dialettica tra i due enti. Nella sua prospettiva, l'inconscio (il "Sé") è semplicemente "l'Altro" in noi:

<<L'"altro" in noi è la personalità futura, più ampia e più grande [...] nella quale la natura stessa vorrebbe trasformarci: l'amico, quell'altro che in parte siamo, ma che non possiamo mai giungere ad essere pienamente. L'uomo è la coppia di Dioscuri, dei quali l'uno è mortale, l'altro immortale; e che, pur perennemente uniti, tuttavia non diventano mai interamente uno. I processi di trasformazione vogliono avvicinarli l'uno all'altro, ma la coscienza oppone una resistenza perché l'altro appare assolutamente estraneo e perturbante e perché noi non possiamo abituarci all'idea di non essere i padroni assoluti in casa nostra. Ma con l'amico o nemico interiore siamo posti a confronto; e dipende da noi se è amico o nemico.
Non c'è bisogno di essere malati mentali per sentirne la voce. [...]  Gli antichi alchimisti definivano l'interlocutore come aliquem alium internum, qualcun altro interiore". [JUNG: Archetipi e inconscio collettivo - pgg. 128/129]

"Come si sa per esperienza, la psiche oggettiva (l'inconscio) ha una indipendenza estrema. Se non l'avesse, non potrebbe esercitare la sua funzione peculiare: la compensazione della coscienza. La coscienza è ammaestrabile come un pappagallo, non così l'inconscio. L'inconscio è un elemento psichico che si può addestrare soltanto apparentemente, e sempre a grande scapito della coscienza. E' e rimane una parte della natura che non può venir né corretta né corrotta; i suoi segreti possono soltanto essere intravisti, non manipolati." [JUNG: Psicologia e alchimia - pg.52]
Il Sé corrisponde con ciò che gli orientali chiamano <<l'atman personale>> in contrapposizione e in accordo con quello sovrapersonale:

«Quel lume celeste che splende al di sopra di noi, che brilla di là di tutte le cose, di là dall'universo, nei mondi superiori oltre ai quali non v'è più nulla, questa luce è senza dubbio quella stessa luce che irraggia dentro l'uomo.
Come un granello di riso o d'orzo o di miglio; così questo spirito è Sé nell'intimo, d'oro come una fiamma senza fumo; ed esso è più grande del cielo, più grande dello spazio, più grande di questa terra, più grande di tutti gli esseri. Esso è la mia anima; in esso, in quest'anima io penetrerò al momento del trapasso» (Satapatha-Brahmanam, 10,6,3)".  [JUNG: Tipi psicologici - pg.218]

PAUL11
Chissà quante volgarità, quante insensatezze, quante irrazionalità sono foriere del paziente. ma lo psicoanalista. lo psicologo, lo psicoterapeuta deve ascoltare e spesso immedesimarsi per capire.
Un medico quando apre un cadavere non può avere schifo di ciò che trova e vede e un inserviente delle feci e urine degli ammalati immobilizzati.
Che cosa veramente ci fa ribrezzo? Che cosa è naturale per quanto ci possa raccapricciare e quanto è cultura per quanto possa alienarci inconsapevolmente come un'anestesia fino a farci dimenticare il dolore?

CARLO
Infatti Jung parla di "Ombra" riferendosi a ciò che si frappone tra il nostro Io e la nostra natura autentica originaria e luminosa: il Sé, la cui "conoscenza" è lo scopo di ogni percorsoterapeutico e di ogni cammino spirituale:

"Chi è in condizione di vedere la propria Ombra e di sopportarne la conoscenza ha già assolto una piccola parte del compito: ha perlomeno fatto affiorare l'inconscio personale".   [JUNG: Archetipi e inconscio collettivo - pg.19]  

PAUL11
Penso che Nietzsche scelga gli abissi dell'animo umano e persino  i simboli  e quindi non utilizzi appositamente il linguaggio razionale, perchè giù in fondo non c'è ragione.Non c'è il concetto del raziocinio, c'è l'intuito  quindi psiche, anima  anche anima-le; la nostra natura.
Ribadisco, ha scelto un metodo , altro è giudicare se sia giusto  o errato, ma farlo con le categorie dell'uomo malato moderno e contemporaneo è foriero di sguardi di disgusto. Per questo Nietzsche non ammette mediazioni.
Se invece riteniamo che questo è il mondo migliore possibile, e questo è già un giudizio  è altrettanto chiaro il giudizio su Nietzsche: un folle visionario.
Ma dovrebbe farci pensare che davvero se Nietzsche fosse solo un folle e bravissimo visionario, sarebbe già stato dimenticato, forse nemmeno assunto al ruolo di notorietà. La categoria culturale va oltre l'invaghimento o l'odio per questo pensatore.
Se Heidegger è ritenuto  l'ultimo dei grandi filosofi ( a sua volta può o non piacere) deve molto alla lettura di Nietzsche.
Se  è citato da miriadi di uomini di cultura, anche di tutt'altra "sponda" e non scema la sua notorietà con la sua provocazione è perchè ci fa riflettere ,dentro c'è un pensiero.

CARLO
Come ho gà scritto altrove, di Nietzsche si può dire ciò che Jung scrive di Freud: egli è un distruttore di falsi idoli, non un innovatore.

<<Il merito storico di Freud non consiste in quei suoi scolastici errori d'interpretazione nel campo della scienza specializzata, ma nel fatto che egli - e a ciò si deve la sua giusta fama - spezza i falsi idoli come un profeta del Vecchio Testamento e mette spietatamente a nudo quel che vi è di marcio nell'anima contemporanea. Ogni qualvolta egli intraprende una dolorosa riduzione (ad esempio il buon Dio dell'Ottocento spiegato come trasfigurazione del "signor padre", l'accumular denaro come piacere escrementizio infantile, ecc.) possiamo stare sicuri di trovarci di fronte a una sopravvalutazione o a una falsificazione>>. [JUNG: Realtà dell'anima - pg.115]

<<Allorché in retrospettiva si considera Freud come un esponente del rancore dell'incipiente nuovo secolo verso il precedente secolo diciannovesimo con le sue illusioni, la sua ipocrisia, la sua mezza cultura, i suoi falsi ed esagerati sentimentalismi, la sua morale superficiale, la sua religiosità artificiosa e insulsa e il suo lacrimevole gusto, lo si giudica, secondo me, assai più giustamente che non proclamandolo come un banditore di vie e di verità nuove. Egli è un grande distruttore, che spezza i vincoli del passato. Egli ci libera dalla morbosa oppressione di un vecchio mondo abituale e infradiciato>>. [JUNG: Realtà dell'anima - pg.114]

sgiombo

Citazione di: Phil il 20 Luglio 2018, 12:09:59 PM
Citazione di: sgiombo il 20 Luglio 2018, 08:08:46 AM
No, guarda che "buona filosofia razionalistica" =/= "ideologia".
Intendo con "ideologia" il criticare un autore senza "entrarci", ma per sentito dire, per due frammenti letti su un forum e per una reazione "di pancia" (metodologie di giudizio piuttosto irrazionali, a parer mio...).
Non a caso ho citato (invano) l'ermeneutica.
CitazioneDunque se quanto letto di e su di lui é più che sufficiente per una valutazione razionale (e non "di pancia") non si tratta di ideologia.



Citazione di: sgiombo il 20 Luglio 2018, 08:08:46 AM
I nemici (dell' umanità intera in questo caso) vanno combattuti senza scrupoli moralistici (che non vuol dire che bisogna ricorre alla censura: basta la libera scelta di leggere quello che si ritiene da leggere e non leggere quello che si ritiene indegno: chi non ne é schifato continui pure a leggere di quella robaccia, e peggio per lui!
Perdonami, ma per stile e verve questo sembra proprio un passo di Nietzsche  ;D
CitazioneCerto, anche lo "stile" di Stalin aveva qualche affinità con quello di Hitler.
Però combattevano per cause diametralmente opposte.
E a me generalmente interessa l' operato, non lo stile delle persone.



Citazione di: sgiombo il 20 Luglio 2018, 08:08:46 AM
tu, per esempio, hai forse studiato a fondo un' autore come Giuseppe Stalin, a mio modesto parere interessantissimo e geniale?
No, e proprio per questo evito di giudicarlo  ;)  tantomeno basandomi su un qualunque frammento postato sul forum e/o su opinioni "di seconda mano" (soprattutto se "la mano" è poco affidabile). Se qualcuno poi mi dicesse "fidati, se lo conosci lo eviti!", non gli crederei proprio in virtù dell'insita autocontraddizione (ammenoché, come detto, non sia stato costretto a studiarlo contro la sua volontà, per esami o altro).
CitazioneTu fai bene in questo caso.
Ma anch' io a giudicare Nietzche pessimo e non meritevole di alcuna ulteriore perdita di tempo da parte mia onde per leggere più delle scarne ma inequivocabili citazioni in cui mi sono imbattuto, virgolettate e da nessun suo fautore ermeneuticamente interpretate, malgrado alacri sforzi vi volontà, in modo da dimostrare che non siano infami nefandezze obbrobriose.
Si può decidere di ignorare un autore o perché si trova (a ragion veduta e non "di pancia", almeno nel mio caso a proposito del "nostro" ...si fa per dire!) che ciò che già se ne sa  é privo di interesse oppure che é pessimo e indegno della propria ulteriore attenzione.



Citazione di: sgiombo il 20 Luglio 2018, 08:08:46 AM
Secondo la tua teoria della pretesa "autocontraddittorietà" della frase "se lo consoci lo eviti" e della necessità di conoscere a fondo prima di evitare, se venissi a contatto con un assassinio seriale che ha il vizio di uccidere persone bionde che portano la barba e tu fossi biondo e portassi la barba dovresti frequentarlo assiduamente e prolungatamente prima di evitarlo: Bona fortuna!
Riecco l'importanza di non svicolare dal contesto: l'autocontradditorietà di cui parlo è riferita ad autori filosofici, con rifermento ai testi, non a tutte le persone con rifermento alle loro azioni  ;D
CitazioneSe tu non precisi (come fai solo ora; priima parlavi semplicemente <<del "se lo conosci lo eviti" che da il titolo alla discussione>>) la limitata portata delle tue parole, interpretarle "in generale" come ho fatto io non é svicolare.
Ma comunque il mio era solo un esempio per mettere in luce l' illogicità delle tue affermazioni circa autori filosofici, e in particolare Nietzche: non dobbiamo certo   sorbircelo tutto (ma a me non necessita nemmeno alcunché più del pochissimo che già ne so fondatamente, trovando la sua schifezza talmente inequivocabilmente enorme, che mi é bastato quel pochissimo per decidere di starne alla larga ...e non sono certo una mezza sega "debole di stomaco teorico" e nemmeno pratico: basta pensare al trattamento letteralmente "alla Robespierre-Stalin" che ho ripetutamente auspicato, anche qui nel forum, per nemici del popolo come imprenditori, bocconiani e giornalisti).



P.s.
Concordo chiaramente con la lettura ermeneutica (contestualizzata e contestualizzante) di paul11.
CitazioneChe mio parere non dimostra affatto non trattarsi di obbrobriose nefandezze.

sgiombo

Citazione di: paul11 il 20 Luglio 2018, 13:01:25 PM
Se invece riteniamo che questo è il mondo migliore possibile, e questo è già un giudizio  è altrettanto chiaro il giudizio su Nietzsche: un folle visionario.

No, guarda che non c' é  proprio bisogno di credere che questo sia il migliore dei mondi possibili per valutare a ragion veduta Nietzche (e pure Heidegger, non a caso sostenitore del nazismo) pessimo, "antiumano" e indegno della propria attenzione (altro che "folle visionario"!).

Non é corretto deformare caricaturalmente le opinioni di chi la pensa diversamente da noi con attribuzioni false e indebite di sciocchezze che non ha mai sostenuto o addirittura (come sarebbe il caso mio; se per caso a me ti riferissi) ha esplicitamente negato.

Phil

Citazione di: sgiombo il 20 Luglio 2018, 16:15:21 PM
a me non necessita nemmeno alcunché più del pochissimo che già ne so fondatamente, trovando la sua schifezza talmente inequivocabilmente enorme, che mi é bastato quel pochissimo per decidere di starne alla larga
Mi concederai che un giudizio di valore basato su poco (poche letture, poca comprensione, poca analisi) spesso vale altrettanto...
Non fraintendermi, ci può stare che a qualcuno basti poco (non lo giudico male per questo) e non ne faccio una questione specifica solo su Nietzsche, è piuttosto un problema di metodo (e neppure nego che un topic che sconsiglia e denigra un qualunque filosofo, in un forum anche di filosofia, mi fa un po' "tristezza"... e non solo per la contraddizione logica).

Curiosità: definisci Heidegger (non esattamente il mio idolo) "antiumano" (cit.) come uomo (biograficamente), quindi per la sua ideologia differente dalla tua, oppure come filosofo (teoreticamente), per la sua filosofia?
Se fosse per la sua filosofia, forse (se posso permettermi) quel suddetto "poco", non dovrebbe essere abbastanza per "evitarlo" (padroneggi già l'analitica esistenziale, l'essere-con-gli-altri, la cura, autentico/inautentico, etc.? Lo giudichi "antiumano" dopo aver letto la sua "Lettera sull'umanismo"? E quanto ti è stato utile confrontarti con tutti ciò?).

paul11

Citazione di: sgiombo il 20 Luglio 2018, 16:23:27 PM
Citazione di: paul11 il 20 Luglio 2018, 13:01:25 PM
Se invece riteniamo che questo è il mondo migliore possibile, e questo è già un giudizio  è altrettanto chiaro il giudizio su Nietzsche: un folle visionario.

No, guarda che non c' é  proprio bisogno di credere che questo sia il migliore dei mondi possibili per valutare a ragion veduta Nietzche (e pure Heidegger, non a caso sostenitore del nazismo) pessimo, "antiumano" e indegno della propria attenzione (altro che "folle visionario"!).

Non é corretto deformare caricaturalmente le opinioni di chi la pensa diversamente da noi con attribuzioni false e indebite di sciocchezze che non ha mai sostenuto o addirittura (come sarebbe il caso mio; se per caso a me ti riferissi) ha esplicitamente negato.
forse ho sbagliato io nella comunicazione, per cui anch'io son mal interpretato...............o forse il gran caldo.
se voglio alludere a qualcosa, argomento direttamente senza giri di parole, per cui non c'è alcuna mia volontà di attribuire a chicchessia qualcosa,tanto meno a te.

La mia voleva essere una metafora del parallelismo del "scendere in profondità" culturale di Nietzsche, come in Jung nella sua professione, ecc.
Nulla d'altro volevo alludere.

sgiombo

Citazione di: Phil il 20 Luglio 2018, 17:53:51 PM
Citazione di: sgiombo il 20 Luglio 2018, 16:15:21 PM
a me non necessita nemmeno alcunché più del pochissimo che già ne so fondatamente, trovando la sua schifezza talmente inequivocabilmente enorme, che mi é bastato quel pochissimo per decidere di starne alla larga
Mi concederai che un giudizio di valore basato su poco (poche letture, poca comprensione, poca analisi) spesso vale altrettanto...
CitazioneSpesso non credo.
Qualche volta certamente.
Sempre di certo no!


Non fraintendermi, ci può stare che a qualcuno basti poco (non lo giudico male per questo) e non ne faccio una questione specifica solo su Nietzsche, è piuttosto un problema di metodo (e neppure nego che un topic che sconsiglia e denigra un qualunque filosofo, in un forum anche di filosofia, mi fa un po' "tristezza"... e non solo per la contraddizione logica).
CitazioneIo invece ne faccio proprio una questione specifica su Nietzche.
Al contrario di tantissimi altri autori, nel caso suo specifico la schifezza di quel pochissimo che ne sono venuto a sapere mi basta e avanza per non degnarmi di prenderlo ulteriormente in considerazione del tutto a ragion veduta.

A volte prima di capire se un piatto (o un gioco, o una pratica sportiva, o un pittore, o un musicista, ecc.) ti piace o meno e ti convenga fruirne ancora nella vita devi assaggiarlo, riassaggiarlo, pensarci e ripensarci su, a volte é "talmente ottimo oppure pessimo" che il primo assaggio (ma ripeto: ben a ragion veduta) é più che sufficiente per non aver alcun dubbio in proposito (salvo ovviamente profondi cambiamenti nella ricetta o nell' artista; ma non mi pare proprio che nessuno parli di un "secondo Nietzche" profondamente diverso dal "primo" alla maniera in cui il "Picasso del periodo blu" é diverso dal "Picasso cubista").

Non sono un buonista (il che ovviamente non significa che sia un "cattivista" a là Nietzche!!!) e ritengo ottima e lodevole cosa "distruggere dialetticamente" chi va dialetticamente distrutto (a parere degli eventuali distruttori, ovviamente).
D' altra parte non mi pare che nemmeno Nietzsche stesso si sia fatto troppi scrupoli nel (pretendere di) distruggere Cristo e altri.

Curiosità: definisci Heidegger (non esattamente il mio idolo) "antiumano" (cit.) come uomo (biograficamente), quindi per la sua ideologia differente dalla tua, oppure come filosofo (teoreticamente), per la sua filosofia?
Se fosse per la sua filosofia, forse (se posso permettermi) quel suddetto "poco", non dovrebbe essere abbastanza per "evitarlo" (padroneggi già l'analitica esistenziale, l'essere-con-gli-altri, la cura, autentico/inautentico, etc.? Lo giudichi "antiumano" dopo aver letto la sua "Lettera sull'umanismo"? E quanto ti è stato utile confrontarti con tutti ciò?).
CitazioneHeidegger lo conosco solo per sentito dire (anche nel forum se ne parla sesso).
Sospetto che la cosa valga anche per lui (che comunque non mi interessa proprio leggere; non mi intresse verificare "la cosa"), ma l' aggettivo "antiumano" (o forse sarebbe stato meglio dire "antiumanistico" o "disumanistico") lo attribuivo certamente a Nietzche (credo con grande sovrabbondanza di ragioni presenti in quella pur scarsissima quantità di sue aberranti affermazioni di cui sono a conoscenza).

sgiombo

Citazione di: paul11 il 20 Luglio 2018, 21:50:06 PM

forse ho sbagliato io nella comunicazione, per cui anch'io son mal interpretato...............o forse il gran caldo.
se voglio alludere a qualcosa, argomento direttamente senza giri di parole, per cui non c'è alcuna mia volontà di attribuire a chicchessia qualcosa,tanto meno a te.

La mia voleva essere una metafora del parallelismo del "scendere in profondità" culturale di Nietzsche, come in Jung nella sua professione, ecc.
Nulla d'altro volevo alludere.
Citazione
Capisco bene a apprezzo altrettanto.

Grazie per la precisazione.

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