Nietzsche: se lo conosci, lo eviti.

Aperto da Carlo Pierini, 10 Luglio 2018, 04:04:29 AM

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Carlo Pierini

"...Solo un eccesso di forza è la dimostrazione della forza. (...) Ogni mezzo è buono a questo scopo. Soprattutto la guerra. La GUERRA è sempre stata la grande saggezza di tutti gli spiriti divenuti troppo interiori, troppo profondi..." [Crepuscolo degli idoli]

"Conosco il piacere di distruggere in una misura conforme alla mia forza di distruzione. (...) Io sono il primo immoralista; con ciò sono il distruttore per excellence". [Crepuscolo degli idoli]

"Poter essere ostile, essere ostile: questo in ogni caso è il presupposto di ogni una natura forte. Essa ha bisogno di ostacoli, essa cerca ostacoli: il pathos aggressivo appartiene necessariamente alla forza, tanto quanto il sentimento di vendetta e il risentimento appartiene alla debolezza. (...)
Primo, attacco solo cose vittoriose. Secondo attacco solo cose contro le quali non troverei nessun alleato, contro le quali sono solo". [Crepuscolo degli idoli]

"L'amore del prossimo è in sé debolezza, un caso particolare di incapacità a resistere agli stimoli; la compassione è una virtù solo per i décadents. (...) Io annovero il superamento della compassione tra le virtù aristocratiche". [Crepuscolo degli idoli]

"Il male più alto appartiene alla più alta bontà". [Crepuscolo degli idoli]

"La condizione d'esistenza dei buoni è la menzogna. (...) Tutto è fino in fondo falsato e falsificato dagli uomini buoni". [Crepuscolo degli idoli]

"La mia definizione d'amore è l'unica che sia degna di un filosofo. Amore: nei suoi mezzi, la guerra; nel suo fondo, l'odio mortale tra i sessi. (...)
Come si cura, come si "redime" una donna? Le si fa fare un bambino. (...)
"Emancipazione della donna": è l'odio istintivo della donna mancata, cioè inidonea alla procreazione, verso la donna realizzata (...). In fondo, le donne emancipate sono le anarchiche nel mondo dell'Eterno Femminino, quelle finite male, il cui istinto più basso è la vendetta. (...)
Una piccola donna che insegue la sua vendetta manderebbe all'aria anche il destino. La donna è indicibilmente più cattiva dell'uomo e più intelligente; la bontà nella donna è già una forma di degenerazione. (...) La lotta per l'uguaglianza dei diritti è addirittura un sintomo di malattia: ogni medico lo sa". [Ecce Homo]

"Io sono stato il primo ad aver scoperto la verità, per il fatto che io per primo ho sentito, ho fiutato la menzogna come menzogna. Il mio genio è nelle mie narici. (...)
Io sono anche l'uomo della fatalità. Poiché quando la verità dà battaglia alla menzogna di secoli, avremo sconvolgimenti, un sussulto di terremoti, uno spostamento di monti e valli come non se ne sono mai sognati". [Ecce Homo]

"Un dio che venisse sulla terra non potrebbe fare nient'altro che torti". [Crepuscolo degli idoli]

"Se cerco la più profonda antitesi di me stesso, l'incalcolabile volgarità degli istinti, trovo sempre mia madre e mia sorella. Credermi imparentato con una tale 'canaille' sarebbe una bestemmia contro la mia divinità. (...) La continuità fisiologica rende possibile una tale 'disharmonia praestabilita'. (...)
Ma anche come polacco io sono un terribile atavismo. Bisognerebbe risalire i secoli per trovare questa razza, la più nobile che mai ci sia stata sulla terra, con la purezza d'istinto con la quale io la rappresento. (...) Non accorderei al giovane imperatore tedesco l'onore di essere il mio cocchiere". [Crepuscolo degli idoli]

"Si è apparentati meno di tutti che con i propri genitori: sarebbe il segno estremo della volgarità essere apparentati con i propri genitori". [Crepuscolo degli idoli]

"Che senso hanno quei concetti menzogneri quei conceti ausiliari della morale, 'anima', 'spirito', 'libero arbitrio', 'Dio', se non quello di rovinare fisiologicamente l'umanità?". [Crepuscolo degli idoli]

"Giudizi sulla vita, giudizi di valore, pro o contro, non possono infine mai esser veri: valgono solo come sintomi; in sé, giudizi del genere sono stupidaggini". [Crepuscolo degli idoli]

...E che altro è la sua opera, se non una summa filosofica di "...giudizi sulla vita, giudizi di valore..."?

0xdeadbeef

Senonchè questi "giudizi di valore" (sì, penso anch'io che in fondo lo siano) di Nietzsche non vengono
da eterne, assolute, infinite etc. divinità ma dalla volontà di potenza, vero e proprio "motore nascosto"
dell'uomo.
Perchè quella di Nietzsche è innanzitutto una "genealogia dei valori".
Trovo semplicistico, oltre che ingiusto, tentare di ridurre Nietzsche al contenuto di quelle frasi (fra
l'altro di uno stile letterario). Così facendo si finisce, e qualcuno lo ha fatto, per addossargli
persino le colpe del nazismo.
No, la grandezza di Nietzsche risiede, per così dire, non nelle righe ma fra le righe...
Ed è una grandezza indiscutibile; una grandezza che appunto si fonda sulla teorizzazione dell'origine del
valore (si sia d'accordo o meno - e io, moralmente, non lo sono).
Piuttosto credo l'opposto del titolo di questo post: "Nietzsche: più lo conosci e più ti avvicini".
Evitare Nietzsche vuol dire evitare il più grande filosofo degli ultimi 200 anni, un vero delitto contro
la stessa filosofia.
saluti

Sariputra

Mah!...Quando lessi Nietzsche ( non tutto...mi bastò Ecce Home e l?anticristo, mi par di ricordare) dissi tra me e me: "Questo è puro letame grondante rabbia o odio". Chiaro che, per le persone ( e forse sono la maggioranza di questi ultimi due secoli... :( ) piene di rabbia e odio verso la vita e il mondo appaia come un maestro e questo letame come della cioccolata , sostanzialmente perché metteva per iscritto tutta la rabbia e l'odio che volevano urlare e che si trattenevano dal fare... ;) Poi che piaccia ai filosofi non è indicativo di qualunque tipo di grandezza...a meno di voler ritenere i filosofi una specie umana " 4 stelle superior"...ma non lo sono! ... ;D
Ciao...torno nel bosco!
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

sgiombo

Citazione di: Sariputra il 10 Luglio 2018, 10:58:25 AM
Mah!...Quando lessi Nietzsche ( non tutto...mi bastò Ecce Home e l?anticristo, mi par di ricordare) dissi tra me e me: "Questo è puro letame grondante rabbia o odio". Chiaro che, per le persone ( e forse sono la maggioranza di questi ultimi due secoli... :( ) piene di rabbia e odio verso la vita e il mondo appaia come un maestro e questo letame come della cioccolata , sostanzialmente perché metteva per iscritto tutta la rabbia e l'odio che volevano urlare e che si trattenevano dal fare... ;) Poi che piaccia ai filosofi non è indicativo di qualunque tipo di grandezza...a meno di voler ritenere i filosofi una specie umana " 4 stelle superior"...ma non lo sono! ... ;D
Ciao...torno nel bosco!

CitazioneGrande Sari (come sempre): concordo (a me é bastato quello che ne ho sentito dire; anche da ammiratori e con intento encomiastico).

Kobayashi

State approfittando dell'assenza dei giovani nietzschiani del forum (probabilmente in vacanza in Engadina) per maltrattare senza pudore il buon N.! Vergogna!

Carlo Pierini

#5
Citazione di: 0xdeadbeef il 10 Luglio 2018, 09:50:53 AM
Senonchè questi "giudizi di valore" (sì, penso anch'io che in fondo lo siano) di Nietzsche non vengono
da eterne, assolute, infinite etc. divinità ma dalla volontà di potenza, vero e proprio "motore nascosto"
dell'uomo.
Perchè quella di Nietzsche è innanzitutto una "genealogia dei valori".
Trovo semplicistico, oltre che ingiusto, tentare di ridurre Nietzsche al contenuto di quelle frasi (fra
l'altro di uno stile letterario). Così facendo si finisce, e qualcuno lo ha fatto, per addossargli
persino le colpe del nazismo.
No, la grandezza di Nietzsche risiede, per così dire, non nelle righe ma fra le righe...
Ed è una grandezza indiscutibile; una grandezza che appunto si fonda sulla teorizzazione dell'origine del
valore (si sia d'accordo o meno - e io, moralmente, non lo sono).
Piuttosto credo l'opposto del titolo di questo post: "Nietzsche: più lo conosci e più ti avvicini".
Evitare Nietzsche vuol dire evitare il più grande filosofo degli ultimi 200 anni, un vero delitto contro
la stessa filosofia.
saluti

Da un filosofo ci si aspetta un minimo sforzo di coerenza. E la coerenza è proprio ciò che manca a Nietzsche. Egli appartiene al novero di quelli che Ricoeur chiamò i "filosofi del sospetto": Marx, Nietzsche e Freud. Di Nietzsche si può dire ciò che Jung dice di Freud:

"Allorché in retrospettiva si considera Freud come un esponente del rancore dell'incipiente nuovo secolo verso il secolo diciannovesimo con le sue illusioni, la sua ipocrisia, la sua mezza cultura, i suoi falsi ed esagerati sentimentalismi, la sua morale superficiale, la sua religiosità artificiosa e insulsa e il suo lacrimevole gusto, lo si giudica, secondo me, assai più giustamente che non proclamandolo un banditore di vie e di verità nuove. Egli è un grande distruttore, che spezza i vincoli del passato. Egli ci libera dalla morbosa oppressione di un vecchio mondo abituale e infradiciato". [JUNG: Realtà dell'anima - pg.114]

"Il merito storico di Freud non consiste in quei suoi scolastici errori d'interpretazione nel campo della scienza specializzata, ma nel fatto che egli - e a ciò si deve la sua giusta fama - spezza i falsi idoli come un profeta del Vecchio Testamento e mette spietatamente a nudo quel che vi è di marcio nell'anima contemporanea. Ogni qualvolta egli intraprende una dolorosa riduzione (ad esempio il buon Dio dell'Ottocento spiegato come trasfigurazione del "signor padre", l'accumular denaro come piacere escrementizio infantile, ecc.) possiamo stare sicuri di trovarci di fronte a una sopravvalutazione o a una falsificazione". [JUNG: Realtà dell'anima - pg.115]

Ma Jung rivolge il suo sguardo anche a Nietzsche:

"[L'Ottocento] era il tempo del "servilismo" spirituale, che alla fine doveva produrre un Nietzsche il quale, per fare della filosofia, si servì di un martello. [JUNG: Realtà dell'anima - pg.113]

"Piuttosto che «Dio è morto» sarebbe forse più giusto dire: «Egli si è svestito dell'effigie che gli avevamo conferita: dove potremo noi ritrovarlo?» E l'interregno è pieno di pericoli poiché molte realtà naturali eleveranno la loro pretesa, nella forma dei diversi -ismi , dai quali nasce anarchia  e distruzione perché la hybris umana elegge l'Io a signore dell'universo. Questo è il caso Nietzsche, un misconosciuto segno precursore di tutta un'epoca. [...]
Quando Nietzsche disse: «Dio è morto», egli annunciò una verità che vale per la maggior parte dell'Europa. I popoli furono influenzati, non perché egli fece questa constatazione, ma perché si trattava della constatazione di un fatto universalmente diffuso. E le conseguenze comparvero prontamente: l'ottenebramento e l'annebbiamento da -ismi, e la catastrofe. Nessuno seppe trarre una conclusione dal presagio di Nietzsche. Non suona esso forse simile a quell'antico «Il grande Pan è morto» (Plutarco, De defectu oraculorum, 17) che constatava la fine della deità della natura?". [JUNG: Psicologia e religione - pg.93]

"Un errore materialistico era certo inevitabile. Visto che, non si poteva scoprire il trono di Dio tra i sistemi galattici, se ne dedusse che Dio non esisteva affatto. Il secondo inevitabile errore è lo psicologismo: se Dio è assolutamente qualcosa, dev'essere un'illusione che deriva da certi motivi, per esempio dalla "volontà di potenza", o da "sessualità rimossa".
Questi argomenti non sono nuovi. Cose simili sono state già dette dai missionari cristiani che rovesciarono gli idoli degli dèi pagani. Ma mentre i missionari erano consapevoli di servire un nuovo dio combattendo quelli antichi, gli iconoclasti moderni non sono consapevoli in nome di chi essi stiano distruggendo i vecchi valori.  Nietzsche, è vero, si sentì responsabile quando spezzò le antiche tavole, eppure risentì lo strano bisogno di crearsi un appoggio con uno Zarathustra rivivificato, come una specie di personalità secondaria, una specie di alter ego con il quale egli si identificò nella sua grande tragedia.
Nietzsche non era ateo, ma il suo dio era morto. Il risultato di questo decesso fu una scissione interiore ed egli si sentì obbligato a personificare il suo "altro da sé" in Zarathustra, oppure, in altri momenti, in Dioniso. Durante la sua fatale malattia egli firmava le sue lettere "Zagreus", il Dioniso smembrato dai traci. La tragedia di "Così parlò Zarathustra" è che, poiché il suo dio era morto, Nietzsche stesso divenne un dio; e avvenne questo perché egli non era un ateo. Era una natura troppo positiva per poter sopportare la nevrosi metropolitana chiamata «ateismo». [...] Dio è in realtà la posizione psichica più forte, proprio nel senso del detto paolino: "hanno come dio il loro ventre" (Filippesi, 3:19). Il fattore di per sé più forte, e perciò decisivo in una psiche individuale, costringe cioè a quella credenza o a quella paura, servilismo o dedizione che un dio potrebbe pretendere dall'uomo".  [JUNG: Psicologia e religione - pg.91]  

"Il caso di Nietzsche mostra da un lato quali sono le conseguenze dell'unilateralità, e dall'altro quali sono i pericoli che cela il balzo oltre il Cristianesimo. Egli ha indubbiamente sentito in maniera acutissima il rinnegamento cristiano della natura animale e ha cercato una totalità umana superiore, al di là del bene e del male. [...] A chi guarda con l'occhio dello psicologo, questo stato è noto come "l'identificazione con l'Ombra", un fenomeno che si verifica regolarmente in momenti di collisione con l'inconscio".  [JUNG: Psicologia dell'inconscio - pg.75]

Per concludere:

«La VERITA' è quel tipo di ERRORE senza il quale il soggetto pensante non potrebbe vivere». (NIETZSCHE: Menschlich Allzumenschliches, vol. I, aforisma n. 11).    

A proposito della coerenza del nostro "filosofo", secondo te, come dobbiamo considerare questo aforisma? Come una VERITA', o come un ERRORE?

Carlo Pierini

Citazione di: Kobayashi il 10 Luglio 2018, 11:44:12 AM
State approfittando dell'assenza dei giovani nietzschiani del forum (probabilmente in vacanza in Engadina) per maltrattare senza pudore il buon N.! Vergogna!
CARLO
Quando tornano, ricordiamoci di chiedere loro cosa ne pensano della sanità mentale di chi scrive cose di questo tipo:

"Io sono stato il primo ad aver scoperto la VERITA', per il fatto che io per primo ho sentito, ho fiutato la MENZOGNA come menzogna. Il mio genio è nelle mie narici". [NIETZSCHE: Ecce Homo]
 
«La VERITA' è quel tipo di ERRORE senza il quale il soggetto pensante non potrebbe vivere». (NIETZSCHE: Menschlich Allzumenschliches, vol. I, aforisma n. 11).  

sgiombo

Citazione di: Kobayashi il 10 Luglio 2018, 11:44:12 AM
State approfittando dell'assenza dei giovani nietzschiani del forum (probabilmente in vacanza in Engadina) per maltrattare senza pudore il buon N.! Vergogna
CitazioneCapirai che paura dei "giovani nietzchiani" !

BBRRR ! ! ! (Sto tremando come una foglia).

A fine Agosto, quando torneranno dall' Engadina, correrò subito a nascondermi ! ! !

Kobayashi

Citazione di: Carlo Pierini il 10 Luglio 2018, 14:01:05 PM«La VERITA' è quel tipo di ERRORE senza il quale il soggetto pensante non potrebbe vivere». (NIETZSCHE: Menschlich Allzumenschliches, vol. I, aforisma n. 11). [/i]

Scusa ma a me pare che tu non faccia che parlare di una verità frutto di una ricerca iniziata con una misteriosa visione (se ho capito bene la tua storia filosofica).
E pensi che quella che per te è la verità sia tale anche per me? Sei veramente così ingenuo?
Quella verità di cui tu hai bisogno per vivere è considerabile da chi ha uno sguardo differente sul mondo semplicemente come una menzogna per te necessaria.

Suvvia, un po' di sano relativismo.

Kobayashi

Citazione di: sgiombo il 10 Luglio 2018, 14:19:48 PM
Citazione di: Kobayashi il 10 Luglio 2018, 11:44:12 AMState approfittando dell'assenza dei giovani nietzschiani del forum (probabilmente in vacanza in Engadina) per maltrattare senza pudore il buon N.! Vergogna
CitazioneCapirai che paura dei "giovani nietzchiani" ! BBRRR ! ! ! (Sto tremando come una foglia). A fine Agosto, quando torneranno dall' Engadina, correrò subito a nascondermi ! ! !

Una curiosità: dal tuo post precedente sembra di capire che tu non abbia mai letto N.
E' corretto? 

sgiombo

Citazione di: Kobayashi il 10 Luglio 2018, 14:43:42 PM
Citazione di: sgiombo il 10 Luglio 2018, 14:19:48 PM
Citazione di: Kobayashi il 10 Luglio 2018, 11:44:12 AMState approfittando dell'assenza dei giovani nietzschiani del forum (probabilmente in vacanza in Engadina) per maltrattare senza pudore il buon N.! Vergogna
CitazioneCapirai che paura dei "giovani nietzchiani" ! BBRRR ! ! ! (Sto tremando come una foglia). A fine Agosto, quando torneranno dall' Engadina, correrò subito a nascondermi ! ! !

Una curiosità: dal tuo post precedente sembra di capire che tu non abbia mai letto N.
E' corretto?

CitazioneEsatto !

Mi é bastato quel che ne ho sentito dire, anche da suoi convinti seguaci e ammiratori, e anche a scopo decisamente encomiastico (o in qualche caso apologetico) per decidere che avevo di molto meglio da fare.

0xdeadbeef

Allora, premetto che trovo assai curioso che proprio io, che considero Kant il più grande filosofo, mi trovi a
difendere Nietzsche da tutta una schiera di denigratori.
Diciamo che io vedo Nietzsche come un grande, grandissimo avversario, al quale, come si suol dire, non posso che
offrire l'"onore delle armi"...
Per me Nietzsche è il termine ultimo dell'Idealismo (l'ultimo degli idealisti o il primo dei post-idealisti,
non mi fossilizzerei in tali definizioni), sebbene preceduto da insigni filosofi-letterati, come Leopardi o
Dostoevskij, o forse anche Kierkegaard).
La disgregazione delle (grottesche) tesi idealistiche non può che produrre queste conseguenze. Discutibili quanto
si vuole, "mostruose" forse ed addirittura, ma "inevitabili" ove viste nell'ottica di una "decomposizione" del
grandioso (grandioso non certo in sè - semmai ridicolo - ma in relazione alla vastità e capacità di penetrazione
nella società e nelle menti) sistema filosofico hegeliano.
Dunque ha ragione Jung, laddove afferma: "l'800, alla fine, doveva produrre un Nietzsche".
Tuttavia l'Idealismo, e proprio grazie alla sua "grandiosità" (nel senso visto sopra), è duro ma morire, e non
è bastato Nietzsche.
Dopo Nietzsche sono arrivati infatti i Gentile, i Croce, e tutta la schiera di "epistemologi" che pensano alla scienza
come ad una "filosofia prima", rendendola di fatto e in tutto identica alla metafisica tradizionale (e in ciò
dimenticando allegramente la "lezione relativista").
Che pensano la "episteme" come "sophia" (esempi lampanti di ciò ne abbiamo a bizzeffe su questo stesso forum...).
Insomma, tanto per non tirarla per le lunghe è da questo ritorno prepotente dell'Idealismo che Nietzsche comincia
ad essere visto come "letame", come una specie di "mostro"; in definitiva squalificato come semplicemente pazzo.
Si cominci a "dire" qual'è l'origine del valore morale, e poi e solo poi potremo cominciare a ragionare (seriamente)
di Nietzsche...
saluti

Carlo Pierini

#12
Citazione di: Kobayashi il 10 Luglio 2018, 14:29:23 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 10 Luglio 2018, 14:01:05 PM «La VERITA' è quel tipo di ERRORE senza il quale il soggetto pensante non potrebbe vivere». (NIETZSCHE: Menschlich Allzumenschliches, vol. I, aforisma n. 11).

...Come dobbiamo considerare questo aforisma? Come una VERITA', o come un ERRORE?


Scusa ma a me pare che tu non faccia che parlare di una verità frutto di una ricerca iniziata con una misteriosa visione (se ho capito bene la tua storia filosofica).



CARLO
Certo, si tratta di una verità piuttosto articolata, ma suffragata dai fatti.
Invece tu, perché hai "dimenticato" di rispondere alla mia domandina - semplice semplice - che seguiva l'aforisma del caro Friedrich?

KOBAYASHI
E pensi che quella che per te è la verità sia tale anche per me? Sei veramente così ingenuo?

CARLO
No, dico solo che se la tua verità contraddice la mia, DEVI avere dei motivi più validi dei miei per avere ragione. Io i miei motivi li ho sinteticamente spiegati, e finché non mi esponi i tuoi, la mia verità resta tale, ...intonsa!

KOBAYASHI
Quella verità di cui tu hai bisogno per vivere è considerabile da chi ha uno sguardo differente sul mondo semplicemente come una menzogna per te necessaria.

CARLO
Come sopra. Chi pensa che la mia sia una menzogna deve spiegarmi DOV'E' che mi sbaglio e QUAL'E', invece, la verità spiegandomene i motivi.

Socrate78

#13
Eppure non è affatto detto che se quello che Nietzsche afferma sia FALSO solo perché non ci piaccia, io ritengo al contrario che nonostante possa apparire sgradevole si sia avvicinato molto alla verità delle cose e dell'essenza dei rapporti umani, più di tanti altri pensatori. La filosofia di Nietzsche si basa sul concetto che il motore delle azioni umane è la cosiddetta volontà di potenza, e ciò è vero: infatti l'uomo vuole soprattutto avere il controllo della realtà per i suoi bisogni e le sue esigenze e di conseguenza mette in atto tutta una serie di strategie per ottenere ciò che desidera: tutto questo è all'origine della guerra e del conflitto in tutte le sue forme, ma è proprio quest'aggressività di fondo a permettere l'affermazione del singolo e del gruppo con tutte le sue esigenze. E' verissimo quindi che "poter essere ostile è il presupposto di qualsiasi natura forte", infatti chi è forte deve avere anche la capacità di mostrarsi aggressivo se deve fronteggiare una grave minaccia da persone determinate a rovinarlo. E' vero anche che l'amore e la bontà purtroppo possono rendere deboli, infatti gli altri possono sfruttare facilmente questi sentimenti per manipolarti, per manovrare le tue azioni rendendoti una specie di docile pedina nelle loro mani, gli esempi sono tantissimi.  Di conseguenza l'esaltazione della lotta presente in Nietzsche ha almeno a mio avviso molto di vero, e trovo molto più vera una posizione del genere di mille utopie pacifiste, basate solo su astrazioni filosofiche prive di fondamento nel reale. Anzi, se c'è un pensatore a cui io mi senta di applicare la frase di apertura del post "Se lo conosci lo eviti" quello per me sarebbe Kant. non Nietzsche, il suo imperativo categorico etico secondo me fa acqua da tutte le parti. E certe frasi citate sopra di Nietzsche sono verissime, ad esempio anche secondo me se venisse un "dio" sulla terra porterebbe guasti a non finire, basti pensare a quello che hanno combinato tutti i personaggi storici che hanno voluto risolvere tutti i problemi come se fossero dei in terra!

Carlo Pierini

Citazione di: 0xdeadbeef il 10 Luglio 2018, 16:42:56 PM
Dunque ha ragione Jung, laddove afferma: "l'800, alla fine, doveva produrre un Nietzsche".
Tuttavia l'Idealismo, e proprio grazie alla sua "grandiosità" (nel senso visto sopra), è duro ma morire, e non
è bastato Nietzsche.
Dopo Nietzsche sono arrivati infatti i Gentile, i Croce, e tutta la schiera di "epistemologi" che pensano alla scienza
come ad una "filosofia prima", rendendola di fatto e in tutto identica alla metafisica tradizionale (e in ciò
dimenticando allegramente la "lezione relativista").

CARLO
Quale sarebbe la "lezione relativista"? Quella secondo cui tutte le verità sono relative TRANNE quelle predicate dai relativisti? Questa è una lezione da tenere al cottolengo, non in un ambito filosofico.

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