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Natura, uomo e Dio.

Aperto da viator, 29 Luglio 2019, 21:52:56 PM

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viator

Salve. Altro quesito dei miei così "strani". Mi piacerebbe conoscere a chi od a cosa ciascuno dei lettori attribuirebbe il primato all'interno di un mondo contenente sia la natura che l'uomo (come ovvio) ma anche eventualmente (per chi vi crede) un Dio.

Mi spiego : secondo voi il migliore o comunque il più ragionevole dei mondi possibili sarebbe quello il cui funzionamento è regolato esclusivamente o principalmente da :


  • (Mondo N) : dalla natura e dalle leggi fisiche così come ora a noi note;
  • (Mondo U) : dalla volontà e dalle capacità umane così come espresse liberamente da un nostro libero arbitrio;
  • (Mondo D) : dalla scutabile o imperscrutabile volontà di un Dio così come concepito dalle grandi religioni monoteiste (quindi un Dio del quale noi si sia dei "figli" "prediletti").

Chissà se ne nascerà un discussione interessante. Saluti a tutti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

baylham

Secondo me la questione della supremazia non si pone.
All'interno di un sistema nessuna parte (natura, uomo, dei) ha la supremazia, il controllo del sistema. La differenza tra queste parti è sulla durata: la natura in senso ampio durerà più a lungo dell'uomo e degli eventuali dei.

viator

Salve Baylham. Ma io non chiedevo se secondo i lettori il mondo-Creato sia stato o fosse attualmente "governato" dalla supremazia di N, U, o D.

Chiedevo da quale dei tre "fattori" il lettore avrebbe "idealmente" preferito che fosse o diventasse governabile. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

baylham

Infatti la mia risposta è che idealmente o realmente nessuno dei tre citati o altri attori hanno o possono avere il governo del sistema, per cui la questione per me non si pone.
Altri sicuramente ti daranno risposte diverse.

anthonyi

C'è un punto nel tuo discorso, viator, l'uomo in che misura è considerato appartenente alla natura?
Tu giustamente nel riferirti all'uomo parli del ruolo del suo libero arbitrio che, se esiste, è chiaramente extranaturale.
A questo punto direi che ci sono da una parte le leggi naturali, e dall'altra i due arbitri, quello umano, e quello divino, a meno di non costruire delle regole comportamentali che possano ordinare questi arbitri.
Se si riesce a fare questo sono tutti sullo stesso piano, la natura è regolare per definizione, e possiamo considerare questa una forma di razionalità, e l'umano ed il divino sono razionali perché anche il loro comportamento, apparentemente arbitrario, è stato razionalizzato.
Un saluto.

viator

Salve  Anthony. In che misura l'uomo è incluso (preferisco ad "appartiene") nella natura dipende anzitutto dalla definizione che vogliamo dare di natura e di uomo. C'è chi afferma che l'uomo - creatura di Dio possedente una essenziale e discriminate essenza spirituale - è estraneo e superiore alla natura, la quale è stata creata per fare da cornice, comodità ed utilità agli scopi umani.

Altri dicono invece che l'uomo è una presenza pseudocasuale conseguenza della progressiva diversificazione del mondo fisico e poi di quello biologico...........................e vai con tutte le altre interpretazioni intermedie !.

Quindi il quanto ed il come e sin dove l'uomo sia in relazione con la natura dovrà stabilirlo ciascuno di noi secondo la propria visione del mondo.

Ugualmente, per quanto riguarda il libero arbitrio......se esso esiste significa che l'uomo è Dio o è alla pari con Dio (ed eventualmente con Satana) (il possesso umano del libero arbitrio priverebbe Dio e Satana dell'assolutezza, completezza del LORO loro arbitrio rendendoli quanto meno "concorrenti" dell'uomo nella gestione del mondo).

Se invece all'uomo è lasciata solo l'ILLUSIONE di possedere un libero arbitrio (tesi della completa determinabilità di tutte le cause ed effetti che hanno agito ed agiscono nel mondo), potrà esistere solo un EVENTUALE arbitrio divino (dato Dio come realtà suprema in cui credere).

Tale arbitrio divino, risultando quindi unico, totalizzante e quindi assoluto, non sarebbe  però in alcun modo raziocinabile o razionalizzabile (termini questi di significato umano e quindi inferiore e relativo) e ricadrebbe - come in effetti accade nella realtà fideistica - negli argomenti di cieca e più o meno fiduciosa credenza del fedele. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

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