Natura conservatrice o innovatrice

Aperto da viator, 06 Agosto 2019, 18:20:15 PM

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viator

Salve. Perdonatemi, ma io credo proprio di essere quello delle domande stupide. Che si vuole......pure io avrò il diritto di stare a questo mondo, no ?.

L'argomento inoltre interesserà quasi nessuno. Troppo astratto.

Conservatorismo e progressismo sono termini dei quali non ho mai letto al di fuori di cronache ed analisi politico-ideologiche.

Volendo trasferire il loro significato al di fuori delle umane diatribe storico-culturali, conservazione e conservatorismo potrebbero mantenerlo, mentre il concetto di progresso (avanzamento verso una meta avente un senso esclusivamente umano) andrebbe sostituito da quello di cambiamento od innovazione.

Ma poichè tutto quanto riguarda la sfera umana proviene da- e regna - non importa in quali altre forme - anche in natura........ tali due "propensioni" in che modi si manifestano all'interno dei meccanismi naturali ?.

Cioè secondo voi la natura, il mondo fisico, risultano orientati maggiormente alla conservazione dell'esistente oppure alla sua innovazione ?. Intanto vi saluto.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Jacopus

#1
Quesito interessante e filosofico. Premetto che l'uomo, a mio giudizio, non fa più parte della natura, essendo in grado di modificarla e manipolarla in molti modi. Questo lo dovrebbe rendere più responsabile ma in realtà, come tutti sappiamo, siamo rimasti in mezzo al guado. La metafora natura=uomo é sia semplicistica, sia una forma di ideologia. O meglio, bisognerebbe conoscere molto bene la natura, ad esempio ricordando che gli scimpanzé si fanno la guerra fra di loro e si uccidono fra clan diversi (questo per non cadere nel mito della natura buona/uomo cattivo), oppure nel sapere che esistono forme di vita non competitive, che hanno fatto dell'amore di gruppo un metodo per evitare la violenza (scimmie bonobo).
Detto questo, il quesito di viator ha senso fino ad un certo punto. La natura tende all'equilibrio fra forze contrastanti, ma é sempre un equilibrio precario. La luna impercettibilmente si sta allontanando dalla terra e questo determinerà conseguenze sulle maree e sulla rotazione terrestre. Le prime saranno meno intense, mentre la rotazione accelererà a causa della diminuita controforza gravitazionale della luna. Il sole, in questo preciso momento, sta fondendo il suo carburante, l'elio, grazie all'enorme pressione cui é sottoposto, producendo cosí calore. Un processo che durerà ancora per altri 5 miliardi di anni e poi, avendo esaurito l'elio, si espanderà fino a ricomprendere terra e marte e poi si spegnerà diventando una nana bianca, piccola e con un peso specifico stupefacente (un cucchiaino di nana bianca può pesare come centinaia di grattacieli).
Difficile dire dove sia il progresso e il regresso.
Se invece ci si riferisce alle forme viventi della natura, il modello classico insegna che un possibile "progresso" può essere letto come il processo che va dai microorganismi anaerobi di 3 miliardi di anni fa all'homo sapiens. In effetti in questo caso é difficile non scorgere una evoluzione, perlomeno in termini di complessità. Nessun essere vivente conosciuto é dotato di un cervello così sofisticato come quello di homo sapiens. Non é detto però che esso sia vincente nel dinamico processo di riequilibrio naturale, poiché appare sempre più evidente (e torniamo all'inizio di questo intervento) che alle conquiste tecnologiche non corrisponde un equivalente in termini di conquiste etiche, al punto da rischiare l'estinzione proprio a causa dell'eccesso di potere tecnologico. Difficile quindi stabilire davvero il progresso in termini naturali, poiché il cervello, lo strumento naturale più progredito, potrebbe essere la stessa causa della sua estinzione.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

viator

Salve. Un piccolo suggerimento. Chiarire preliminarmente se il quesito è inquadrato all'interno di un fideismo creazionistico (in tal caso mondo e natura conserverebbero immutabilmente la loro struttura data dalla originaria intenzione divina) o di una logica evoluzionistica (la quale, per potersi svolgere, necessita di criteri conservativi utilizzati quali base per le successive modificazioni).
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

viator

Salve Jacopus. Citandoti : "Difficile quindi stabilire davvero il progresso in termini naturali".
Infatti avevo precisato che in termini naturali occorrerebe rimpiazzare il termine "progresso" con "cambiamento" od "innovazione".

Quindi poi : "Detto questo, il quesito di viator ha senso fino ad un certo punto. La natura tende all'equilibrio fra forze contrastanti."
Infatti la natura possiede IL SENSO dell'equilibrio sapendo come dosare le relazioni  tra ciò che va conservato e ciò che deve mutare.

Il problema dell'uomo è la propria prospettiva temporale la quale costituisce il riferimento principale che deve fornire la misura di ogni cambiamento desiderabile.
Noi vogliamo che ciò che non ci piace cambi mentre noi si è ancora in vita, mica siamo disposti ad attendere tempi ed ere naturali.

Ma il metro dei cambiamenti validi, efficaci, utili e duraturi sono i tempi della natura, non quelli dei nostri progetti, desideri, programmi, ideologie ed utopie.

Quindi il quesito di Viator è privo di senso se intendiamo agire trascurando i meccanismi naturali, E' invece il SENSO della questione se non vogliamo che le nostre frette si rivelino disastrose. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Jacopus

buonasera viator. Quello che intendevo scrivere è che la natura di per sè è sempre attraversata da forze che tendono all'equilibrio in un ambiente che si modifica continuamente. Il cambiamento originario è dato dallo spostamento delle masse celesti, pianeti, sistemi solari, galassie. Nell'universo, oggettivamente, avviene un moto di masse, fatto che, notoriamente, produce energia, secondo la ormai comprovata teoria della relatività. Questi spostamenti producono rimescolamenti di materia e tutti i vari fenomeni che abbiamo iniziato a conoscere sostanzialmente negli ultimi cento anni, supernovae, buchi neri, quasar. In questo universo è noto che materia, velocità e tempo sono interconnessi.
L'innovazione in natura si sviluppa sulla base di eventi. Ad esempio la fine della glaciazione ha favorito l'homo sapiens ed ha penalizzato l'homo neanderthalensis, più adattato al clima rigido. L'innovazione, come dici tu, del nostro dominio sul mondo deriva dalla fine dell'ultima glaciazione. 
Ancor prima, l'innovazione del dominio sul mondo dei mammiferi, si ipotizza derivi da un repentino e brusco cambiamento di temperatura, che ha fatto estinguere i grandi dinosauri. Ancor prima l'innovazione derivante dall'avvento del regno vegetale è stato reso possibile dalla fine delle grandi eruzioni di lava. dalla creazione dello strato di ozono, e dall'avvento quindi di una atmosfera ossidante a base di azoto e ossigeno.
Quello che nella natura, intesa come "biologia", mi ha sempre lasciato in sospeso è il chiaro percorso da forme di vita semplici a forme di vita sempre più complesse, fino al punto di ottenere, con i primati superiori, ominidi e poche altre specie (scimpanze, gorilla), la costituzione di "culture", ovvero di trasmissione generazionale di conoscenze, oltre a quelle trasmesse geneticamente e automaticamente.
La domanda successiva allora dovrebbe essere: ma questa cultura, che è il frutto dell'uomo, che è esso stesso parte della natura, fa parte della natura? E in questo caso, riprendendo il tuo discorso, che tipo di innovazione è? E' quell'innovazione che ci permette di ingrassare e morire per otturazione arterosclerotica delle vene, oppure è quell'innovazione che sta desertificando la terra?
Il problema, secondo me, riguarda il fatto che l'uomo, dal momento che ha iniziato a creare dei disegni, nelle grotte di Lascaux, ha parzialmente abbandonato il mondo della natura, ed ha pertanto sostituito il concetto di innovazione con quello di progresso, che potrebbe essere definita una sorta di innovazione molto più rapida, che ci ha permesso di popolare il mondo con 9 miliardi di nostri simili. Un bel successo, per una specie che consuma, individualmente, una notevole dose di energia, anche se non fa parte dei WASP.
Insomma, in parole povere, se siamo anche noi natura, dobbiamo accettare il fatto che "naturalmente" stiamo devastando la terra, secondo una dinamica analoga a quando un meteorite di grosse dimensione produce una catastrofe planetaria, e che quindi il progresso fa parte della natura perchè fa parte dell'uomo, di quel "crescete e moltiplicatevi" che è ben radicato in noi. Altrimenti dobbiamo dirci che non facciamo parte della natura e siamo anzi gli assassini della natura, un mostro nel labirinto. Bisogna interrogarsi sulle capacità di questo ipotetico Minotauro: è davvero in grado di contrastare la tecnica con ulteriore tecnica, per mantenere un equilibrio precario? Oppure si abbandonerà ad un ultima festa, prima del ritorno allo "stato di natura"?
Queste sono alcune delle domande che mi faccio, che rendono meno schematico il tuo collegamento: uomo-breve periodo-progresso-negativo, natura-lungo periodo-innovazione-positivo. Anche perchè nell'epoca in cui dominava il modello "natura-innovazione", si correvano comunque dei rischi piuttosto sgradevoli, come quello di essere mangiati da un leone.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

viator

Salve Jacopus. Citandoti : "La domanda successiva allora dovrebbe essere: ma questa cultura, che è il frutto dell'uomo, che è esso stesso parte della natura, fa parte della natura? E in questo caso, riprendendo il tuo discorso, che tipo di innovazione è?".


Ogni genere di diversificazione (dallo spostamento entropico dell'energia alla evoluzione biologica a quella culturale e persino quella spirituale) rappresenta  la veste della innovazione.
Di converso ogni genere di inerzia, di resistenza (dallo scorrere del tempo che tende a prolungare, a ritardare ogni fenomeno, evento, innovazione......alle nostre personali abitudini, paure e pregiudizi) rappresenta la veste della conservazione.

Infatti in apertura di questo argomento affermavo : "Ma poichè tutto quanto riguarda la sfera umana proviene da- e regna - non importa in quali altre forme - anche in natura........ tali due "propensioni" (in che modi si manifestano all'interno dei meccanismi naturali?) sono presenti anche all'interno dei meccanismi naturali". Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

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