Nasci, produci, consuma, crepa

Aperto da viator, 23 Agosto 2019, 18:21:26 PM

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viator

Salve. Tempo fa ebbi modo di commentare ad Ipazia il noto "manifesto" del consumismo consistente nello slogan postsessantottesco "NASCI, PRODUCI, CONSUMA, CREPA".
Riflettevo quindi : ma un simile proclama rappresenta una censura per gli attuali trionfi liberistico-capitalistici oppure una celebrazione dell'avvenuta liberazione dell'umanità dalla schiavitù del bisogno ?


Eh, sì, miei cari, perchè la chiave di lettura di un simile slogan è certamente (almeno) doppia.


Pensate se ad un nostro "simile" di cinquantamila anni fa fosse stato detto di pazientare poichè un giorno – invece di vivere pericolosamente alla giornata – avrebbe potuto produrre e poi godere (in parte), senza fatiche sfibranti e con rischio moderato, tutto quello che un normale proletario oggi produce.


Prima di giudicare nel modo da me qui sopra illustrato, facciamo un rapido viaggio tra gli "slogan" che descrivevano in passato le diverse ed appunto trascorse condizioni e percorsi esistenziali:

Si comincia dalla condizione animale e protoumana :
"NASCI, SOPRAVVIVI, RIPRODUCITI E CREPA".
Si passa poi alla prima socialità :
"NASCI, ORGANIZZATI, RIPRODUCITI E CREPA".
Arrivando poi allo stadio della prima organizzazione produttiva :
NASCI, ORGANIZZATI, PRODUCI E CONSUMA SOLO CIO' CHE TI SERVE, RIPRODUCITI E CREPA".
Si prosegue con l'apparizione del Potere strutturato :
"NASCI, RISPETTA L'AUTORITA', PRODUCI MOLTO, CONSUMA IL MINIMO, RIPRODUCITI, CREPA".
Collateralmente, con la stratificazione delle classi sociali, venne creato uno slogan specifico per i credenti (i quali sono sempre stati dei privilegiati):
"NASCI, CREDI, PREGA, OBBEDISCI, PENTITI, GODITI LA VITA ETERNA".
Siamo più o meno all'attualità con il noto (ripeto integrando) :
"NASCI, PRODUCI, CONSUMA, FAI SESSO CON IL CONDOM. CREPA".


Quest'ultimo ed attuale slogan cosa rappresenta allora per Voi ? Un perfezionamento dei precedenti ? Una utopia finalmente concretizzatasi ? Il trionfo del materialismo ? Una premonizione circa il prossimo crollo dei veri valori ? L'annuncio di un futuro semplicemente formichesco ?


A quale diverso slogan voi augurereste successo ? Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

Citazione di: viator il 23 Agosto 2019, 18:21:26 PM
Quest'ultimo ed attuale slogan cosa rappresenta allora per Voi ? Un perfezionamento dei precedenti ? Una utopia finalmente concretizzatasi ? Il trionfo del materialismo ? Una premonizione circa il prossimo crollo dei veri valori ? L'annuncio di un futuro semplicemente formichesco ?

l'omologazione totale al processo di accumulazione capitalistica.

Citazione
A quale diverso slogan voi augurereste successo ?

Nessuno. Saluti
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

Nasci , conosci te stesso , realizzati per quel che sei , crepa senza rimpianti.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Kobayashi

Nelle tue osservazioni iniziali, Viator, c'è dell'ambiguità.
Il sistema non rimane in piedi perché siamo costretti a riconoscere che è in grado di soddisfare i nostri bisogni e che quindi non è poi così male.
Rimane in piedi perché riesce a mantenere viva l'illusione che attraverso il consumo dei suoi oggetti (materiali e non) si possa arrivare ad una vita vera, autentica, originale.
Ogni oggetto che ti viene messo davanti agli occhi si propone come quella cosa o quella esperienza che finalmente ti permetterà di liberare la tua vera natura, il tuo vero Se'.
Il capitalismo contemporaneo cioè è riuscito a inglobare e trasformare le critiche che indicavano nel produci-consuma-crepa una forma di alienazione. Attraverso le manipolazioni del marketing e della pubblicità ha ribaltato la questione: se produci avrai anche i mezzi per consumare e così moltiplicherai le possibilità di capire chi sei e di costruirti una vita autentica.
Quanto può durare questa illusione?
Considerando che questo sistema ci sta portando verso un'ormai inevitabile apocalisse ecologica, considerando che è esperienza quotidiana di tanti sentirsi controllati, manipolati, incanalati etc., e che l'unico elemento di scambio è: se fai il bravo non ti escludiamo, ti concediamo di sfinirti nella produzione e avere quindi uno stipendio (quasi sempre molto basso) attraverso cui ti potrai concedere (a pagamento) esperienze di vita illuminanti..., beh considerando tutto questo penso si possa prevedere e sperare a breve qualche significativo cambiamento.

viator

Salve Kobayashi. A proposito di "Il sistema non rimane in piedi perché siamo costretti a riconoscere che è in grado di soddisfare i nostri bisogni e che quindi non è poi così male."..........

........... io ho semplicemente affermato che il sistema citato secondo mè è (pur nella sua disastrosa prospettiva) migliore di altri che l'hanno preceduto e che ho succintamente elencato. Che poi i nostri "bisogni" risultino distorti da altri o da noi stessi.....questo è affare diverso.

Il sistema rimane in piedi in nome del principio "chi si ferma è perduto" il quale era pricipio debole finchè agiva su scala locale, al cui interno si potevano incontrare punti e situazioni di equilibrio. (i clienti del sistema non avevano - ad esempio - interesse a veder sparire la bottega di paese o l'industria di circondario, dal momento che sarebbero rimasti senza approvvigionamenti facilmente raggiungibili).

La globalizzazione, dilatando e facilitando enormemente gli spostamenti e la comunicazione informativa-promozionale, ha generato il cosiddetto "mercato globale" in cui sono le dimensioni aziendali a fare premio sul resto.

Perciò le dimensioni e la dinamicità aziendale diventano le quasi uniche armi che permettono la sopravvivenza e l'espansione. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

Citazione di: viator il 25 Agosto 2019, 20:57:09 PM

La globalizzazione, dilatando e facilitando enormemente gli spostamenti e la comunicazione informativa-promozionale, ha generato il cosiddetto "mercato globale" in cui sono le dimensioni aziendali a fare premio sul resto.

Perciò le dimensioni e la dinamicità aziendale diventano le quasi uniche armi che permettono la sopravvivenza e l'espansione. Saluti.

E' aumentato il prodotto e pure la distruzione: di natura, tempo reale di vita e valori umani (sostituiti da valori di mercato). Il bilancio bisogna farlo tutto per arrivare alla somma antropologica corretta. Che il sistema sia in grado di autocorreggersi è lecito dubitarlo: l'escalation di predazione e divario tra ricchi e poveri non lascia spazio a illusioni ottocentesche.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Salve Ipazia. Sì, va bene, hai ragione.................... colposamente (o forse addirittura dolosamente) mi sono limitato a citare i cardini dell'attuale meccanismo globalizzatorio a base liberistic-capital-atlantistic-imperialistica, trascurando di trattare di ciò che a te sta a cuore, cioè i suoi disastrosi, nefasti, iniqui, disumani, catastrofici ed immorali effetti. Perdonami. Cordialmente.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

Citazione di: viator il 26 Agosto 2019, 13:09:18 PM
Salve Ipazia. Sì, va bene, hai ragione.................... colposamente (o forse addirittura dolosamente) mi sono limitato a citare i cardini dell'attuale meccanismo globalizzatorio a base liberistic-capital-atlantistic-imperialistica, trascurando di trattare di ciò che a te sta a cuore, cioè i suoi disastrosi, nefasti, iniqui, disumani, catastrofici ed immorali effetti. Perdonami. Cordialmente

Caro viator un umano non è riducibile ad una sequenza di slogan funzionali se non in una società inumana. Come quella del titolo della discussione che avendo di mira solo l'accumulazione del Capitale riduce l'umano, preso atto del dato biologico incontrovertibile nasci e muori, ai fattori produci - sostanza dell'accumulazione - e consuma - veicolo che la fa circolare permettendo il rinnovarsi del ciclo di accumulazione.

Non c'è nulla da perdonare. Libero di pensarla come vuoi. Io opto per una concezione umanistica della vita umana e quindi non possono riconoscermi in questo modello. Ma se è così vincente significa che tanti altri umani la pensano diversamente.

pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Salve Ipazia. Quando io porto esempi, faccio ipotesi, cito slogan non da me creati o magari anche ne creo di miei, non significa certo che io mi identifichi con- o condivida ciò che porto. Ciò accade invece per molti altri che risultano incapaci di astrarre dalle proprie convinzioni.
A me non interessa mostrarle (le mie convinzioni - magari sono talmente confuso da non averne !) o dimostrare che esse sono più fondate, migliori, positive od umane di quelle altrui.
A me piace sottoporre motivi di riflessione.

Circa poi l'inciso : "ai fattori produci - sostanza dell'accumulazione - e consuma - veicolo che la fa circolare permettendo il rinnovarsi del ciclo di accumulazione", esso rappresenta solamente una delle interpretazioni del ciclo produci-consuma, quella più estremistica anche se - nei fatti - aderente all'attuale comportamento umano.

Infatti io stesso ho - nell'esordire in questa tematica - previsto sue interpretazioni assai più innocue, minimali, efficienti.
Ad esempio, "PRODUCI SOLO CIO' CHE NATURA POTRA' RIGENERARE E CONSUMA SOLO CIO' CHE A TE POTRA' BASTARE". Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

#9
Il fatto che tu traduca in maniera umanistica il paradigma del Capitale non lo rende per questo nè suo, nè meno inumano. Il Capitale arraffa tutto l'arraffabile (compresi gli organi anatomici dei poveri) e necessita di un consumismo sfrenato che nutra il suo totem Crescita. Il tuo esempio si chiama Decrescita Felice ed è inviso al Capitale e ai suoi rappresentanti in terra come la peste. E ne hanno ben donde perchè quel modello erode il Capitale portandolo all'asfissia.
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pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

baylham

Lo slogan che delinea l'esistenza è individualistico, indica l'emersione dell'economia sulla biologia.
Lo slogan può essere considerato basso, volgare, ma l'economia ha una valenza positiva, sia nella produzione che nel consumo: Georgescu Roegen definiva lo scopo dell'economia il godimento della vita, non saprei indicare uno scopo migliore.

viator

Salve Baylham. Appunto. E la ricerca del godimento-piacere è comportamento assai concorrenziale e discriminatorio, ma dobbiamo prendere atto che moltissimi lo apprezzano. Occorrerebbe instaurare un regime antidemocratico che impedisca a tale maggioranza di comportarsi in questo modo. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

baylham

Non capisco da che cosa trai la conclusione che il godimento della vita comporti un atteggiamento "assai concorrenziale e discriminatorio".

viator

Salve Baylham. Dal momento che stiamo parlando di godimento-piacere materiale. mi sembra ovvio che la ricerca, coltivazione, dedizione ad esso richieda di trascurare almeno in parte i bisogni degli altri (questa sarebbe la discriminazione) e che possa anche consistere nella concorrenza con essi per impadronirsi delle fonti di godimento-piacere disponibili. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

InVerno

Scegliete la vita
scegliete un lavoro
scegliete una carriera
scegliete la famiglia
scegliete un maxi televisore del cazzo
scegliete lavatrice, macchina, lettore cd ed apriscatole elettrici...
scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita
scegliete un mutuo ad interesse fisso
scegliete una prima casa
scegliete gli amici
scegliete una moda casual e le valigie in tinta
scegliete un salotto di tre pezzi a rate e ricopritelo con una stoffa del cazzo
scegliete il fai da te e chiedetevi chi cacchio siete la domenica mattina
scegliete di sedervi sul divano a spappolarvi il cervello e lo spirito con i quiz mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare
alla fine scegliete di marcire...di tirare le cuoia in uno squallido ospizio ridotti a motivo di imbarazzo per gli stronzetti viziati ed egoisti che avete pigliato per rimpiazzarvi...
scegliete un futuro...
scegliete la vita...
ma perche' dovrei fare una cosa cosi....
io ho scelto di non scegliere la vita...
ho scelto qualcos' altro...
le ragioni?
non ci sono ragioni.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

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