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Morte e Verità

Aperto da bobmax, 09 Gennaio 2024, 08:12:31 AM

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niko

Citazione di: green demetr il 13 Gennaio 2024, 17:31:58 PMMa è proprio l'accettazione che è impossibile, in quanto nessuno vuole essere divorato dal tempo, non importa che sia una curvatura o un meccanismo mentale di adattamento della vita organica in quella inorganica.
Se però cominciamo a vedere il tempo come una questione evolutiva mentale, le cose possono cambiare assai.
Pensa anche alla funzione della memoria, alla nostra capacità di vivere il momento qui e ora o di vivere lutti infiniti.

Diversa la cosa dello spazio, lo spazio non rientra nella nostra linea evolutiva, e infatti la sua spaventosa abnormità inorganicità ci è totalmente astrusa.

Altra cosa ancora è il matema che prodigiosamente lo (spazio) riesce a pensare, persino nella sua abnormità (delle distanze, delle energie etc..)

La domanda che vorrei farti è però questa ma questo matema, che sia quello che ci proponi, o un altro, che riesce a ridurre la comlessità a concetti pensabili e "maneggiabili" (in quanto concetti matematici), basta all'angoscia che sempre ci accompagna?
O credi come Aristotele che l'angoscia sia solo una delle emozioni, e non la fondamentale?


La vita vuole vivere nonostante il male, il non senso e il dolore, e, perfino chi si suicida, in fondo si suicida sempre contro la vita e non mai contro la volonta' di vivere, in quanto anche il suicida, vorrebbe un'altra vita, una vita diversa da quella che c'e'.

Non e' un matema, e' un fatto.

Il nostro ego, desidera e costruisce mondi migliori, il nostro corpo, desidera e costruisce proprio questo mondo.

Desidera e costruisce sempre e solo la sua vita al prezzo della sua sofferenza.

Tutto quello che ritorna, deve essere voluto ogni volta.
La volonta' crea, e la volonta' esiste, perche', e fintantoche', essa ha qualcosa di reale e di vissuto da causare e da creare.
In altre parole, la volonta' esiste solo perche', e fintanto che, il passato di per se' stesso non e', la causa del presente e del futuro.
Se il passato divenisse, per assurdo, la causa, (laplaceana e deterministica) del futuro, la volonta', come forza creatrice principale verrebbe immediatamente uccisa, espulsa: espulsa dall'equazione del matema.
Dio e' morto, e il passato non puo' e non deve, divenire il nuovo Dio.

La volonta' si mantiene all'esistenza, si mantiene in vita, costruendo cicli temporali e "universi" materialmente identici, cioe' cicli temporali autocontenuti e autosufficienti, ovvero, dimensioni antropiche del tempo (come passato, presente e futuro) potenzialmente legate da nessi logici, e ideologici, piu' immagginifici e complessi del mero e brutale nesso causale.
Principalmente, nessi di desiderio, nessi di amore, nessi di spinoziana consustanzialita'.
Il movimento del tempo e' un movimento volontario perche' e' un movimento che continuamente fa si' che il passato sia causa sui, e non (gia' piu') causa del futuro; come se, continuamente, qualcosa nel tempo e dal tempo fosse spinto indietro. Il futuro causa sui e non (gia' piu') effetto del passato; come se qualcosa, fosse spinto avanti. Quando i due doppi cerchi, temporali, e i due identici mondi, che ne risultano, non hanno piu' bisogno, l'uno dell'altro per esistere, possono iniziare, a intrattenete tra di loro un rapporto libero. Nel loro contiguo punto di contatto, puo' sorgere l'attimo. Questo attimo. Un rapporto fecondo. Perche' non causale. Aperto all'altro.
La questione non e' che, e se, il tempo passi, la questione e' che, e se, il tempo possa, e voglia, passare.

Cosi', Dio resta morto, e non risorge.

Il che, per gli oltreuomini e' un bene.



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

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