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Metafisica della guerra

Aperto da Jacopus, 13 Settembre 2023, 09:06:44 AM

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iano

#30
Ho difficoltà a comprendere cosa c'entri la metafisica con la guerra.
O forse comprendo se si parla di metaumanità, cioè del fatto che possiamo fare  guerra solo a chi non  consideriamo del tutto umano, considerazione che può far parte della nostra cultura o da costruire ad arte, pena la perdita di valore dei diritti umani, con conseguente autodistruzione della umanità.
Di fatto è permesso quindi fare guerra solo ai non umani, ai metaumani.

Se assumiamo di vivere letteralmente dentro a delle descrizioni della realtà, potremo dedurne  che la speciazione naturale  potrà avvenire non solo per isolamento geografico, ma anche culturale.
Ne dedurremo quindi che più che esprimere culture diverse noi viviamo dentro culture diverse che possono insistere sullo stesso luogo, mondi diversi sovrapposti, e quando due specie vivono nella stessa nicchia ecologica e nello stesso luogo una elimina l'altra, a meno che non si faccia lo sforzo di relativizzare le culture, distinguendo le descrizioni della realtà dalla realtà.
Si potrà allora convivere pur vivendo in mondi diversi che insistono sulla stessa realtà.
Ogni mondo avrà allora diritto di esistere in modo incontestabile in quanto ognuno per definizione non reale, se non come descrizione della realtà, in piena diversità, e ricchezza di possibilità che non si escludono a vicenda, dove ogni esistenza non dovrà affermarsi come esclusione delle altre.
Credere che il mondo in cui viviamo coincida con la realtà comporta il rischio di radicalizzarsi.
In generale credere che il mondo corrisponda ad una precisa descrizione, quella che fà parte della nostra particolare cultura, nella misura in cui considereremo vitale per noi questa cultura, comporterà una violenza fatta sulla realtà per costringerla a corrispondere alla descrizione che ne facciamo, quando crederemo di rilevare un difetto di corrispondenza.
Se a qualcuno il mondo sembra al contrario, è perchè crede che abbia un giusto verso, e magari perciò riesce a commettere un massacro di bambini con la stessa noncuranza con cui si raddrizza un quadro storto.
I mondi in cui viviamo cambiano.
Una volta vivevamo in un mondo in cui c'era un sopra e un sotto.
Oggi viviamo in un mondo senza sopra e sotto.
Come possiamo fare una guerra in nome di qualcosa che domani sappiamo già perderà il suo valore?
In nome di un dritto e di un contrario?
Se non ci salva il senso del ridicolo cosa potrà salvarci?

Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

Le guerre si fanno per il possesso del territorio, delle materie prime, e delle risorse idriche e agricole. E' sempre stato così. La metafisica della guerra ("sola igiene del mondo", con una padre nobile come Eraclito) e la demonizzazione del nemico sono espedienti ideologici per rafforzare la determinazione dei vari clan belligeranti.

I beni contesi difficilmente perderanno valore ed anzi, in un mondo sempre più popolato e vorace di essi, aumenteranno di valore, per cui ci attende un gioioso futuro di guerra, se non disinneschiamo i clan dal loro esplosivo economico, religioso ed etnico.

Cominciando dalla "Terra Santa" che contiene tutti e tre i tipi in quantità abnorme, circondata da "alleati" sempre col cerino in mano, secondo la emergente metafisica della guerra "per procura" contro nemici sempre più grandi e agguerriti.

pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

green demetr

Citazione di: cvc il 25 Ottobre 2023, 08:41:35 AMCredo che un difetto di questa società, o forse in generale di tutte quelle in cui si sono compiute le peggiori nefandezze, sia di compiere il male senza averne coscienza. Sentivo tempo fa uno stupratore giustificarsi del suo gesto dicendo che aveva un bisogno, come se ciò che ha fatto fosse un suo diritto. Senza focalizzarsi sull'intellettualismo socratico, credo che si possa per lo meno fare una distinzione fra almeno due tipi di malvagità. Una è quella di chi compie il male sapendo di farlo e lo fa comunque e l'altra quella di chi compie il male credendo di compiere il bene o comunque di non stare facendo nulla di sbagliato. Si potrebbe obiettare che, a prescindere, chiunque compie il male ha una sua giustificazione. In questo caso sarebbe comunque lecito scindere chi si giustifica in buona fede da chi lo fa in cattiva fede. Cosa distingue allora la buona fede dalla cattiva fede? Socrate direbbe la conoscenza del male e del bene. Ovviamente è molto complicato definire cosa siano il bene e il male in termini filosofici perchè ci sono molte correnti filosofiche, ma cosa sono il male e il bene per la nostra società? Banalmente la giustizia sociale, la salute, il rispetto dell'ambiente, la cultura, il soddisfacimento dei bisogni. Ma in realtà dovremmo forse chiederci cosa promuove la nostra società presupponendo che sia il bene e da cosa ci mette in guardia come fosse un male. Ma anche supponendo che ciò che ci propongo i cosiddetti "consigli per gli acquisti", tutti i vari bombardamenti pubblicitari con bigliettini sotto la porta e nella maniglia della portiera dell'auto annessi, la spettacolarizzazione della violenza quotidiana (salvo poi disprezzare gli antichi orrori del Colosseo), anche ammettendo che tutto ciò sia per il bene nostro e della società, rimarrebbe comunque da interrogarsi sulla liceità del mezzo. Forse il bombardamento mediatico rivolto direttamente alla parte inferiore del sistema nervoso è ancora peggio dell'indottrinamento al male. Almeno quello è rivolto alla parte superiore del cervello. Quello può portare ad un cattivo pensare, questo all'astensione dal pensiero.
La conoscenza del bene e del male, non è forse questa la grande eredità data dai Greci all'occidente?
Pensatori eccelsi come l'intera Grecia Antica, ma di cui il sommo era Platone, e solo Platone.
Boezio, Agostino, Dante tutti nomi completamente assenti dalle nostre menti ormai appiattite a considerazioni al massimo antropologiche, o come vorresti tu cvc, meramente sociali.
Certo la modernità è il grande appiattitore, dall'illuminismo al marxismo, questi grandi pensieri, si sono rivelati essere i grandi piallatori della coscienza umana.
E' nella coscienza umana, che la teodicea comincia a prendere forma.
L'incapacità di pensare Dio, è in ultima istanza la trave che sta nell'occhio dei so tutto io, della modernità, dei giovani rampolli della nuova illuminazione.
Purtroppo io nell'ultimo ventennio, ok, venticinquennio, mi sono appiattito ai grandi psicologi della nostra epoca, dalla grande letteratura dell'800 a Nietzche.
E' tanto, ma oggi mi sono accorto che non è abbastanza, e anzi ho seguito tanti autori che non hanno MAI avuto veramente alcunchè da insegnare.
Un pò tardi, ma ok, leggiamo Platone e Fedro per chi è proprio agli inzi, torniamo alla terza elementare e rifondiamo il nostro modo di pensare, perchè ci siamo persi di brutto. :D
Vai avanti tu che mi vien da ridere

cvc

Ok green ho recepito il messaggio, tornerò alle elementari 😊. Scherzi a parte sono consapevole del solco che separa me (la mia pigrizia) da chi ha un'autentica passione per la lettura come te e altri e, anzi, ti ringrazio per la pazienza e in realtà cerco di limitarmi a scrivere cose che penso di poter scrivere senza troppi errori.
Sono d'accordo che il male delle nuove generazioni sia di non riuscire più a pensare a Dio. In questo credo c'entri  molto la cattiva reputazione che si è fatta la religione di bastone fra le ruote della scienza, del progresso (o del progressismo) in generale. Si è perso il senso del sacro, tutto si può sdoganare e ciò che viene venerato oggi sarà infangato domani. Tutto cambia in fretta, troppo in fretta. Hadot spiega come nel giudicare la filosfia antica si sia sottovalutato il passaggio dall'oralità alla scrittura (da Socrate a Platone se si vuole), grande rivoluzione tecnologica ante litteram. Ora lo sviluppo tecnologico rende sempre più difficile comparare l'oggi col domani perchè l'oggi è sempre più differente da ieri. Perchè si tramandi qualcosa di generazione in generazione occorre che abbiano qualcosa in comune. I semi della saggezza devono essere piantati sullo stesso terreno. Occorre identificare qualcosa di immutabile nella natura umana perchè l'umanità nel suo sviluppo storico possa creare un nesso fra le generazioni che si susseguono. Solo la filosofia può creare questo nesso e senza questo nesso non può esserci la filosofia. In questo senso forse la filosofia è la più umana delle scienze, ma alla filosofia senza Dio manca qualcosa, manca il collante fra le varie categorie.
Forse il pericolo maggiore è che il senso del sacro latente nell'uomo, in assenza di Dio, venga dirottato verso se stesso. Un individuo creatore della propria morale e disposto a cambiarla in base alle circostanze. Un individuo, questo, certamente incline alla guerra ed alla violenza in generale.
Fare, dire, pensare ogni cosa come chi sa che da un istante all'altro può uscire dalla vita.

Ipazia

La filosofia teista ha creato argomenti del tipo:

"Uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi."

"Si brucia il corpo dell'eretico dopo il suo pentimento per impedirgli di ricadere in tentazione e salvargli l'anima"

"Se la bibblioteca di Alessandria contiene cose contrarie al Corano va distrutta; se dice le stesse cose è superflua e va distrutta ugualmente"

Il bestiario potrebbe proseguire a lungo e le guerre sante e jihad ne sono una straripante Treccani.

Di cui l'aforisma di Weingerg è la sintesi.

https://www.frasicelebri.it/frasi-di/steven-weinberg/
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

cvc

Citazione di: Ipazia il 26 Ottobre 2023, 10:21:18 AMLa filosofia teista ha creato argomenti del tipo:

"Uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi."

"Si brucia il corpo dell'eretico dopo il suo pentimento per impedirgli di ricadere in tentazione e salvargli l'anima"

"Se la bibblioteca di Alessandria contiene cose contrarie al Corano va distrutta; se dice le stesse cose è superflua e va distrutta ugualmente"

Il bestiario potrebbe proseguire a lungo e le guerre sante e jihad ne sono una straripante Treccani.

Di cui l'aforisma di Weingerg è la sintesi.

https://www.frasicelebri.it/frasi-di/steven-weinberg/

Un ateo epicureo come Giulio Cesare mi pare abbia compiuto discreti danni nelle gallie per il proprio prestigio personale. Concordo nel condannare tutti i crimini perpetrati da tutte le religioni in nome di Dio.
Fare, dire, pensare ogni cosa come chi sa che da un istante all'altro può uscire dalla vita.

Ipazia

Tralasciando i fenici e i sacrifici umani, direi che anche in epoca moderna la religione, piuttosto che limitare la ferinità animale, la potenzia ed offre alibi alla barbarie più orrenda.

I conflitti oggi più insanabili, che lasciano un residuo di odio nei superstiti, sono quelli a forte componente religiosa: Irlanda, Yugoslavia, Israele-Palestina, Iraq,...

La guerra religiosa ha l'aggravante insuperabile della demonizzazione del nemico. E di fronte a Satana, non si fanno prigionieri.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

cvc

Non posso darti torto. Però non ridurrei il discorso su Dio a questo. Credo esistano diverse inclinazioni umane. Alcuni hanno bisogno di percepire un'entità superiore e altri non ne hanno affatto. La filosofia dovrebbe prescindere da questo. Nemmeno Epicuro negava l'esistenza di Dio, solo pensava che non s'interessasse delle vicende umane. Socrate che viene spesso indicato come precursore del Cristianesimo non negava che la morte potesse essere un sonno senza sogni.
 Può esserci un mondo con Dio, può esserci un mondo senza Dio. Sia il credente che l'ateo credo abbiano bisogno di nutrirsi almeno un pò del dubbio.
Fare, dire, pensare ogni cosa come chi sa che da un istante all'altro può uscire dalla vita.

Ipazia

Non riduco il discorso su Dio alle guerre di religione. Osservo solo che la religione, in barba al suo etimo, è storicamente più divisiva che unificante. L'umanesimo ateo è più inclusivo, perchè non pone paletti religiosi tra fedeli e infedeli. Questo non risolve la questione, perchè i paletti economici e politici pesano assai di più, ma almeno si alleggerisce la palizzata.

Dio non so da che parte stia e sinceramente, visto il comportamento dei credenti, non ne sento alcun bisogno spirituale, a completamento della mia vita. Il dubbio l'ho esercitato per uscire dalla religione e non ho avuto altre occasioni di dubitare che sia meglio tornarci. E' un bisogno già soddisfatto. Fino a prova contraria.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

green demetr

Citazione di: cvc il 26 Ottobre 2023, 08:39:20 AMForse il pericolo maggiore è che il senso del sacro latente nell'uomo, in assenza di Dio, venga dirottato verso se stesso. Un individuo creatore della propria morale e disposto a cambiarla in base alle circostanze. Un individuo, questo, certamente incline alla guerra ed alla violenza in generale.
Intedevo torniamo TUTTI alle elementari, io compreso.
Va rivista da capo l'etica a partire dai danni del moderno, che sono, per iniziare la confusione sulla realtà dei fatti, e per proseguire l'indistinzione tra bene e male.
In realtà in Platone fin dai primi 2 dialoghi le cose sono più ricche tematicamente.
Molte cose sono da pensare, e magari fossi uno a cui piace leggere!!!Sono una bestia. ;)
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: Ipazia il 26 Ottobre 2023, 20:08:05 PMNon riduco il discorso su Dio alle guerre di religione. Osservo solo che la religione, in barba al suo etimo, è storicamente più divisiva che unificante. L'umanesimo ateo è più inclusivo, perchè non pone paletti religiosi tra fedeli e infedeli. Questo non risolve la questione, perchè i paletti economici e politici pesano assai di più, ma almeno si alleggerisce la palizzata.

Dio non so da che parte stia e sinceramente, visto il comportamento dei credenti, non ne sento alcun bisogno spirituale, a completamento della mia vita. Il dubbio l'ho esercitato per uscire dalla religione e non ho avuto altre occasioni di dubitare che sia meglio tornarci. E' un bisogno già soddisfatto. Fino a prova contraria.
La religione non può essere appiattita ai sermoni e ai lavaggi di cervello di certi chiese estremiste. Compreso l'Islam che è una grande religione e che senza di essa non capiremmo l'occidente per intero. Non a caso si parla dei 3 monoteismi.
Se la genta la smettesse di NON usare la ragione, torneremmo alla grande cultura meditarranea.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

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