Metafisica del coronavirus

Aperto da Ipazia, 23 Marzo 2020, 19:58:13 PM

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InVerno

#135
Citazione di: niko il 08 Marzo 2021, 12:55:35 PM
Ebbene la vita non deve essere fatta di rinunce, la gioia non è una ricompensa, la sofferenza non è ne una punizione ne una prova, sono qui, non so per quanto tempo ci sarò, ogni spirito decadente e cristianeggiante non mi interessa e non mi riguarda, è lungi da me in ogni senso, preferisco di gran lunga l'aperitivo, ovvero quello che certi soloni sapientoni vedono e simbolizzano nell'aperitivo.

Si dice che il capitalismo non abbia religione, ma in tempi di magra qualcuno è sempre pronto a riscoprire una morale della rassegnazione e della sofferenza considerata come punizione o prova, quindi istruttiva quando non salvifica, c'è sempre un Lama che viene a chiedere di fare sacrifici. Per me respinti tutti al mittente, verdi, rossi, cinesi, neri, andassero a fare la predica altrove: io sono un uomo libero e tale voglio rimanere, i sacrifici, li facesse qualcun altro, o meglio ancora chi li chiede, o meglio ancora di più, nessuno.

Poi vai a vedere che cosa sono questi "veri valori", queste "cose importanti nella vita": tutto conformismo e accettazione delle briciole che i tecnocrati hanno stabilito siano necessarie in questi tempi. Questa inchiesta sui veri valori della vita ti dovevo, e questa inchiesta ho fatto. Di fare i nomi, le date eccetera, è un argomento ridicolo, come l'oliva nell'aperitivo. Ma come si fa ad essere così succubi ad un linguaggio mediatico fatto di paura, nullità, pseudoscienza e stilemi da ripetere, letteralmente, a pappagallo? Io non lo so, veramente.

Vi contagiate davanti alla tv.
Ti sembrerà strano ma io non vedo nè tv, nè mi sono informato granchè giornalisticamente su questa pandemia, che mi pare argomento super noioso, di cui ho fruito solamente per lo stretto necessario (colore zone) e qualche interessante filone investigativo, che poi è risultato un buco nell'acqua (ma molto meglio argomentato di tanta altra roba che si vede pour parler, e del quale chiederei scusa, se l'avessi propagato prima di aver qualcosa in mano). Si, stare a vento vuol dire stare in campana. E si, penso che bisorrebbe cominciare sin da bambini, si comincia già sin da bambini a considerare argomenti ben più spinosi e controversi, non capisco perchè se un bambino in quinta elementare viene considerato adatto ad assimilare la shoah, deve essere "protetto" da informazioni ben meno cagionevoli la sua "beata innocenza" di cui vorresti farti paladino.
A partire da come fruire di internet, a quali teorie dare credito e secondo quali criteri, che tipo di ricerca e validazione abbisognano, e tante altre informazioni che gli saranno utili in futuro a non passare per un quaraquaqua. Vedo che alcune scuole in america stanno cominciando a implementare corsi a riguardo, con tragico ritardo, ma sempre meglio di niente. Eh si, sappiamo tutti che questi corsi saranno accusati di viatico al "pensiero unico" e tutte le altre belle litanie di anonimi commentatori irresponsabili (non solo civilmente e penalmente, ma anche solo a chiedere scusa dopo). C'è una grossa differenza tra la libertà e l'irresponsabilità, come dico spesso: A Libertalia, la famosa (quanto fittizia) isola dove vige "libertà assoluta", esistono anche anche una manciata di principi per far si che la libertà non si trasformi in irresponsabilità, ed è veramente di poco interesse se questi vengono considerati "sforzi" o "sacrifici", l'irresponsabilità è la norma nelle "dittature" e tutti quegli altri luoghi dove la libertà ha ceduto il passo alla violenza. Il capitalismo non ha una religione, è una religione, e spesso, è la religione dell'irresponsabilità. La pandemia porta il conto.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Jacopus

Citazione Il capitalismo non ha una religione, è una religione, e spesso, è la religione dell'irresponsabilità. La pandemia porta il conto.


Io partirei da qui, proprio per vedere la luna e non il dito. La tecnocrazia e la diffusione incontrollata della pandemia, hanno un padre con tanto di nome e cognome: Messieur Capitalisme Globalizè, e un nonno, Messieur Fin de Union Sovietique.
L'impoverimento non è dovuto ad alcuna élite rettiliana, semplicemente perchè l'impoverimento, a livello complessivo, non esiste. Volete che vi fotografi qualche piccolo yacht privato, fra i tanti, alto anche 8-10 metri, che riposa nei porticcioli dei ridenti paesi liguri qua attorno? Uno dei problemi della nostra epoca è questa narrazione maledettamente priva di una voce coerente e credibile da "sinistra". Sinistre che si spostano sempre più al centro, fino a diventare indistinguibili.
Sembra incredibile, a ripensarci oggi, che sessanta anni fa furono nazionalizzate tutte le imprese che producevano energia elettrica in Italia, e non dal partito Comunista, ma da un quasi-borghese partito Socialista in combutta con la Democrazia Cristiana. Negli stessi anni un sindaco, anch'esso democristiano, Giorgio La Pira, espropriava a Firenze dei loro appartamenti i proprietari degli immobili che restavano sfitti. Oggi che già parlare di lotta all'evasione fiscale sembra un discorso da terroristi, invece ci affidiamo ad altri argomenti.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

Magari ci fosse una "dittatura della democrazia". In realtà c'è una dittatura delle ologarchie politico-economiche per cui è stato coniato recentemente l'espressione: "democratura". Ovvero un regime formalmente democratico ma sostanzialmente oligarchico, con un potere reale totalmente al di fuori del controllo degli apparati politici svuotati di ogni funzione reale e tenuti in piedi come simulacri mummificati di democrazia. Come si lasciò sfuggire un notabile europeo dell'oligarchia: "i mercati insegneranno agli italiani cosa votare". Così funziona la democratura e la pandemia è il suo più grande e insperato teatro di guerra. Di cui fare tesoro nei decenni a venire.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Salve. Secondo me ciò che ha accomunato ed accomuna tutte le strutture di potere potrebbe venir chiamata "la dittatura del mito".


E' sufficiente proporre miti di successo per utilizzarli piegandoli alla erezione di sistemi di potere.


Miti esoterici, religiosi, guerreschi, utopistici, mercantilistici, edonistici................tutti i sistemi di potere sono sorti dall'abile utilizzazione - da parte delle èlites più capaci ed attive - dei loro propri miti fondativi, ed il loro tramonto è sempre stato dovuto alla riuscita dell'affermazione di nuovi miti. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

iano

#139
Citazione di: Ipazia il 23 Marzo 2020, 19:58:13 PM
I virus sono prodotti evolutivi collocati sul confine tra materia inanimata e animata in quanto sprovvisti della capacità di riprodursi e alimentarsi in assenza di una cellula biologica che infettano. Già questo parassitismo archetipico può indurre riflessioni metafisiche sul senso della vita e su come essa funzioni all'origine della sua evoluzione.

Ma più interessante è un'altra questione: la virulenza con cui il coronavirus ha impattato sulla nostra vita attualizza un dibattito ricorrente nel meta-evoluzionismo su chi, tra noi e i virus, sia il vero vincitore al vertice della catena alimentare e di dominio del pianeta.
Penso che questa triste evenienza che viviamo ci agevolerà nel resettare qualche luogo comune giunto a scadenza, come quello del dominatore planetario.
Considerando poi che siamo noi, i presunti dominatori del pianeta, a definire ciò che è vivo, viene da pensare che la storia, come le definizioni,  vengano scritte dai vincitori, o almeno, appunto  da quelli che si definiscono tali, e alla fine magari dovremo aggiornare il classico domandone "chi siamo noi?"  col nuovo "ma chi sta scrivendo veramente questa storia?".
Qualche timido indizio di cambiamento epocale c'è.
Il termine parassitismo viene sempre meno usato, mentre simbiosi si candida a dominatore del vocabolario di interesse.
Magari anche il virus diventerà una specie di simbionte coll'aggiornarsi delle definizioni, e fatto ciò sparirebbe da quel vocabolario il relativo termine, essendo tutti ormai simbionti.
Il cosiddetto essere vivente è in effetti un accozzaglia di più o meno simbionti, e lo è probabilmente fin dalla sua nascita, mantenendosi tale nelle successive  complicazioni .
Chi sarebbe il dominatore di questo essere vivente se già il distinguere i partecipanti al concorso dipende da relative definizioni?
Qui ci troviamo di fronte a una nuova rivoluzione copernicana che non piacerà' ai più.
Il centro non è più da nessuna parte e tutto gira  attorno a tutto in attesa di essere ridefinito.
I primi che vedo in coda sono i concetti di io e di individualità,  mentre quelli che vengono dopo  non li distinguo bene , ma mi pare che ci siano tutti a giudicare dalla folta schiera.
La ricerca scientifica inizia ad offrirci non pochi nuovi punti di vista dai quali noi, o chi per noi, possa rivedere ogni cosa, e , come da copione che non cambia, mal gliene cogliera' , specie in questa era  in cui tutti sanno tutto, e lo espongono sulla piazza digitale senza più il pudore di un filtro.
Dio conservi in salute i nostri saggi moderatori .😊
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Alexander

Buongiorno Iano


Io non penso che l'"io" e l'individualità andrà a scemare. Intanto in quest'epoca che viviamo vediamo un rafforzarsi dell'individualismo. La molteplicità di opinioni sulla metafisica del sars-cov2 lo sta a dimostrare. La vivacità dialettica che si trova sul web, proprio a riguardo dell'origine, sviluppo, sfruttamento della pandemia è cosa positiva a mio giudizio. La si paga con poca scrupolosità scientifica? Pazienza. Ci pensano i CTS vari al riguardo. Importante è mantenere varietà di opinioni. Semmai si può lamentare un difetto di argomentazione, a volte. Sarebbe nefasto che l'uomo abdicasse all'avere un'opinione propria, seppur imperfetta o persino "sbagliata" (sbagliata per chi? Per l'etica corrente? Per la visione maggioritaria? Ecc.), delegando tutto all'onnipresente pressione mediatica su ciò che è "giusto" o "ingiusto". E' la prima volta, mi sembra, che globalmente si opera per arrivare ad un unico sentimento verso ciò che sta avvenendo. La pressione per uniformarsi tutti alla narrazione ufficiale è fortissima. Difficile sfuggire. Tanto per dare un'ordine d'idea: nella pandemia di "Spagnola" alcuni stati non ne parlarono quasi, nei giornali. I decessi furono moltissimi di più di quelli prodotti dal covid19. Eppure, per molta gente, la vita scorreva normale, soprattutto nelle campagne. Ci si ammalava e si moriva  e, con rassegnazione, fatalismo o fede, si portava la salma al cimitero. Un secolo dopo, la paura della morte, esponenzialmente aumentata nell'essere umano, fa sì che non si parli d'altro, da un anno, snocciolando cifre di positività e decessi (non disaggregati) ogni giorno, come prima notizia, assolutamente prima e senza confronto d'importanza con le altre notizie quotidiane. Questo per un virus la cui letalità non è nemmeno paragonabile a quella del virus della spagnola, che colpiva soprattutto i giovani tra i 20 e i 40anni. Eppure si parla di "catastrofe immane" (Mattarella). E anche questa è metafisica del coronavirus, secondo me. Non so se il termine "metafisica" è del tutto corretto, per un evento che avviene realmente. I morti ci sono, ovviamente, e non sono metafisici. Un conto è però la vittima e un altro ciò che "aleggia" sulla vittima, quasi che la normalità della morte naturale dovesse venire estirpata dalla vita sociale.E'  talmente forte la nuvola metafisica che aleggia sui cadaveri delle vittime, che la riprovazione sociale e mediatica per chiunque discuta su questo, s'interroghi, si arrabbi, ecc. è implacabile. Non è ammissibile avere un'altra opinione. Te la devi tenere ben stretta tra i denti, altrimenti la nuvola metafisica farà piovere sdegno  e improperi su di te. Così la gente, non avendo altro modo per parlarne, se non privatamente e, anche qui, facendo molta attenzione, utilizza i social per "sparare razzi di sale alla nuvola".

niko

#141
Citazione di: niko il 08 Marzo 2021, 12:55:35 PM
rinunciare a un aperitivo per un anno è sospensione della libertà di riunione e di circolazione in un paese, e quindi dittatura in quel paese.
Quindi l'argomento vero: sospensione della libertà di riunione e circolazione nel paese perdurante da un anno; viene ridotto all'argomento falso: aperitivo.
Intervento di InVerno: Anzichè quotare il post di Niko, lo ho erroneamente in parte cancellato (è rimasta solo la parte che volevo quotare), non so come sia successo, mi sono confuso, se non si potrà tornare alla situazione precedente mi scuso davvero molto con Niko.
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Jacopus

Per Niko. Che vi siano aspetti manipolatori da parte di lobbies di potere è certo. I pescecani da guerra escono quando c'è una guerra su cui mangiare. Questa è una guerra particolare ma gli interessi sono alti e i pescecani sono già in cerca delle loro prede. Non credo però ad una dittatura gestita dall'alto con scopi anche piuttosto oscuri. Per quanto riguarda il "generando immensa povertà", a livello globale la contrazione del PIL è stata del 4 per cento. Statisticamente significa che se io guadagnavo 1000 euro, oggi ne guadagno 960. Non mi sembra corretto il termine "immensa". Detto questo credo che il COVID non stia facendo altro che redistribuire in modo ancora più ingiusto la ricchezza, ma questo non dipende dal Covid, ma dagli assetti geoeconomici del mondo attuale. Il Covid è fastidioso proprio per questa sua naturale democrazia, che pone in dubbio tutte le fantasiose creature ideologiche del capitalismo globalizzato, come quella dello sgocciolamento (se i ricchi sono ricchi qualcosa arriverà anche ai poveri, che saranno meno poveri e così via). Il mondo è "terminato" e questo è inaccettabile da una religione come quella "mercatistica" fondata sull'incremento infinito degli indici, dei capitali, degli oggetti da acquistare ed ora, scusata la battuta macabra, dei morti da conteggiare.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

iano

#143
Citazione di: Alexander il 09 Marzo 2021, 10:05:53 AM
Buongiorno Iano


Io non penso che l'"io" e l'individualità andrà a scemare. Intanto in quest'epoca che viviamo vediamo un rafforzarsi dell'individualismo. La molteplicità di opinioni sulla metafisica del sars-cov2 lo sta a dimostrare. La vivacità dialettica che si trova sul web, proprio a riguardo dell'origine, sviluppo, sfruttamento della pandemia è cosa positiva a mio giudizio. La si paga con poca scrupolosità scientifica? Pazienza. Ci pensano i CTS vari al riguardo. Importante è mantenere varietà di opinioni. Semmai si può lamentare un difetto di argomentazione, a volte. Sarebbe nefasto che l'uomo abdicasse all'avere un'opinione propria, seppur imperfetta o persino "sbagliata" (sbagliata per chi? Per l'etica corrente? Per la visione maggioritaria? Ecc.), delegando tutto all'onnipresente pressione mediatica su ciò che è "giusto" o "ingiusto". E' la prima volta, mi sembra, che globalmente si opera per arrivare ad un unico sentimento verso ciò che sta avvenendo. La pressione per uniformarsi tutti alla narrazione ufficiale è fortissima. Difficile sfuggire. Tanto per dare un'ordine d'idea: nella pandemia di "Spagnola" alcuni stati non ne parlarono quasi, nei giornali. I decessi furono moltissimi di più di quelli prodotti dal covid19. Eppure, per molta gente, la vita scorreva normale, soprattutto nelle campagne. Ci si ammalava e si moriva  e, con rassegnazione, fatalismo o fede, si portava la salma al cimitero. Un secolo dopo, la paura della morte, esponenzialmente aumentata nell'essere umano, fa sì che non si parli d'altro, da un anno, snocciolando cifre di positività e decessi (non disaggregati) ogni giorno, come prima notizia, assolutamente prima e senza confronto d'importanza con le altre notizie quotidiane. Questo per un virus la cui letalità non è nemmeno paragonabile a quella del virus della spagnola, che colpiva soprattutto i giovani tra i 20 e i 40anni. Eppure si parla di "catastrofe immane" (Mattarella). E anche questa è metafisica del coronavirus, secondo me. Non so se il termine "metafisica" è del tutto corretto, per un evento che avviene realmente. I morti ci sono, ovviamente, e non sono metafisici. Un conto è però la vittima e un altro ciò che "aleggia" sulla vittima, quasi che la normalità della morte naturale dovesse venire estirpata dalla vita sociale.E'  talmente forte la nuvola metafisica che aleggia sui cadaveri delle vittime, che la riprovazione sociale e mediatica per chiunque discuta su questo, s'interroghi, si arrabbi, ecc. è implacabile. Non è ammissibile avere un'altra opinione. Te la devi tenere ben stretta tra i denti, altrimenti la nuvola metafisica farà piovere sdegno  e improperi su di te. Così la gente, non avendo altro modo per parlarne, se non privatamente e, anche qui, facendo molta attenzione, utilizza i social per "sparare razzi di sale alla nuvola".
Ciao Alexander.
Credo che quanto succeda oggi , nel bene e nel male, sarebbe successo anche ai tempi della Spagnola se ci fossero stati gli attuali media.
È vero che abbiamo perso l'abitudine alla morte, ovvero alla sua percezione come evento naturale, ma ciò che noto con disappunto è che ,occorrendo, non si sappia rinunciare in genere alle nuove abitudini acquisite, come se ne fossimo ostaggi..
Certamente le nuove tecnologie ci trasformano, come è sempre avvenuto, ma si tratta di un processo che ha per sua natura  una forte inerzia; non basta indossarle, esibendole, per ritrovarsi altro da ciò che eravamo.
Nell'immediato esse si limitano a gettare nuova luce su di noi di modo che appariamo in modo più completo per quel che siamo, ma non sapevamo di essere.
Si cerca quindi il colpevole per cio' che sembra avvenire, ma in effetti così mostriamo indebito senso di colpa , esibendo la tecnologia solo nuovi indizi sulla nostra "solita" natura.
Credo appunto, mi ripeto per sottolinearlo,  che la colonna sonora dei tempi che viviamo è la sorpresa di scoprirci per quel che siamo, e che non sapevamo, avendo difficoltà ad ammetterlo.
Indubbiamente là molteplicità' di opinioni e la possibilità per tutti di esprimerle in tempo reale è ciò che agli albori dell'era digitale veniva visto come progresso a venire, e così rimane, anche se nessuno ne parla più, essendo tutti occupati e preoccupati di come organizzare tanta nuova positiva libertà.
Niente di nuovo sotto il sole, anche se l'accelerazione che le nuove tecnologie danno allo svolgersi naturale degli eventi umani fa' apparire tutto come una rivoluzione assoluta.
Tutti siamo coinvolti, ma noi amanti della filosofia naturale, non dovremmo mancare di godere di questo spettacolo naturale con un po' più di distacco, quel tanto che basta per potersi qualificare come osservatori interessati.
La morale che dovremmo trarre da queste osservazioni è che , una parte di noi  sempre resterà sommersa, e per quella tendiamo ad abbondare in belletti , ciò che volendo vedere il bicchiere mezzo pieno potremmo qualificare come tendenza al bene.
Una elencazione di buoni propositi più che di attuali virtù.
Infine l'io e l'individualita' non andranno a scemare, ma saranno soggetti a ridefinizione.
Questo affermavo nel mio precedente post, e saranno in buona compagnia e folta schiera di revisionandi.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

baylham

Citazione di: niko il 09 Marzo 2021, 13:09:07 PM

Che per contenere un virus si possa rinunciare alla libertà di riunione, circolazione e in parte di associazione per un anno, sospendendo di fatto l'assetto costituzionale e liberale dello stato e generando immensa povertà, è molto più difficile da sostenere.



Non vedo dove stia la difficoltà, è ovvio che se si vuole contenere un virus si deve separare la popolazione e limitare la libertà, è una semplice relazione inversa.
Tu invece vuoi l'impossibile, contenere il virus e riunire la popolazione senza limitare la libertà.


I negazionisti semplicemente negano il virus.






niko

Citazione di: Jacopus il 09 Marzo 2021, 13:43:42 PM
Per Niko. Che vi siano aspetti manipolatori da parte di lobbies di potere è certo. I pescecani da guerra escono quando c'è una guerra su cui mangiare. Questa è una guerra particolare ma gli interessi sono alti e i pescecani sono già in cerca delle loro prede. Non credo però ad una dittatura gestita dall'alto con scopi anche piuttosto oscuri. Per quanto riguarda il "generando immensa povertà", a livello globale la contrazione del PIL è stata del 4 per cento. Statisticamente significa che se io guadagnavo 1000 euro, oggi ne guadagno 960. Non mi sembra corretto il termine "immensa". Detto questo credo che il COVID non stia facendo altro che redistribuire in modo ancora più ingiusto la ricchezza, ma questo non dipende dal Covid, ma dagli assetti geoeconomici del mondo attuale. Il Covid è fastidioso proprio per questa sua naturale democrazia, che pone in dubbio tutte le fantasiose creature ideologiche del capitalismo globalizzato, come quella dello sgocciolamento (se i ricchi sono ricchi qualcosa arriverà anche ai poveri, che saranno meno poveri e così via). Il mondo è "terminato" e questo è inaccettabile da una religione come quella "mercatistica" fondata sull'incremento infinito degli indici, dei capitali, degli oggetti da acquistare ed ora, scusata la battuta macabra, dei morti da conteggiare.


Beh penso che avere il comando sui poveri perché continuino a lavorare e consumare in condizioni di povertà e totale ignoranza per mantenere i ricchi, sia più che sufficiente, come scopo, neanche tanto occulto, di una dittatura o di un'oligarchia. Quelli che hanno lo yacht, si devono pur assicurare di continuare ad averlo su tempi lunghi, in qualche modo.


I paesi europei hanno perso in media l'otto, e non il quattro, per cento del pil, perché hanno attuato misure di contenimento più severe, il più basso quattro, viene come risultato mondiale al netto dei paesi che se ne sono infischiati, delle misure di contenimento, magari perché avevano ben altri problemi a cui pensare.


Ovviamente guardo al mio dato locale, quindi l'otto e non il quattro.


Poi siccome come dici anche tu, l'economia nel capitalismo deve sempre crescere, anche stare a più zero, cioè non crescita, è un grave problema, meno otto è un disastro, non è solo la media del pollo per cui qualcuno guadagna pochi euro di meno, è un insieme di effetti deleteri a lungo termine, che più a lungo dura la situazione di emergenza, e quindi di povertà, più sono pericolosi: inflazione, aumento delle tasse, disoccupazione, compressione dei salari, taglio dei servi pubblici, taglio del welfare, eccetera.


L'Euoropa contemporanea con il meno otto per cento del pil, per dire, è proprio il mondo in cui, finita l'emergenza, i disoccupati e gli imprenditori falliti durante l'emergenza proveranno a rifarsi una vita, e non ci riusciranno, date le mutate condizioni economiche, quindi andranno a costituire una riserva di lavoratori o aspiranti tali disperati, pronti ad accettare le peggiori condizioni di esistenza e sfruttamento. Dalla Cina non impariamo e importiamo solo a combattere il virus, purtroppo impariamo e importiamo il modello specificamente dittatoriale e pseudo socialista di gestione sociale e della forma di vita.
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

viator

Salve niko.  E certamente. La pandemia genererà la ricostituzione almeno parziale della classe proletaria europea, con conseguenti spinte estremistiche verso una rivoluzione.............realizzata la quale ci penserà la nuova classe dirigente a strangolare informazione, comunicazione, libertà individuali.........in modo che, come in Cina, gli allarmismi sabotatori del "nuovo ordine costituito" vengano eliminati e le pandemie verranno controllate nascondendo semplicemente la loro esistenza.

Ma quanto sono stati bravi i cinesi ad eliminare il Covid senza neppure un vaccino !. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

niko

Citazione di: baylham il 09 Marzo 2021, 15:04:36 PM
Citazione di: niko il 09 Marzo 2021, 13:09:07 PM

Che per contenere un virus si possa rinunciare alla libertà di riunione, circolazione e in parte di associazione per un anno, sospendendo di fatto l'assetto costituzionale e liberale dello stato e generando immensa povertà, è molto più difficile da sostenere.



Non vedo dove stia la difficoltà, è ovvio che se si vuole contenere un virus si deve separare la popolazione e limitare la libertà, è una semplice relazione inversa.
Tu invece vuoi l'impossibile, contenere il virus e riunire la popolazione senza limitare la libertà.


I negazionisti semplicemente negano il virus.




Il problema è il calcolo costi benefici, separare la popolazione e limitarne la libertà a tempo indefinito alla lunga produce, per gli individui coscienti compositivi di tale popolazione una vita indegna di essere vissuta, una vita da vivere sotto una campana di vetro di protezione non richiesta e quindi annichilente e persecutoria (anche per la povertà in cui vengono precipitate persone che fino a un anno prima erano lavoratori o ceto medio ed erano nell'orizzonte psicologico ed esistenziale di essere tali, in un mondo come il nostro non avere reddito significa non avere futuro, e non poter mantenere i legami minimi che per molti danno senso alla vita, come la famiglia).


Quindi la sopravvivenza vegetativo-biologica indotta di per sé dall'isolamento e dall'igiene non è più un valore per chi non può più vivere dignitosamente, ma un disvalore, un accanimento terapeutico.


Ci sono persone, e non solo malati di covid o medici eroi, che non ci stanno più a "vivere" per fare gli schiavi, per fare le cavie o per non fare nulla dalla mattina alla sera tutto il tempo, la voce di queste persone non può essere zittita con l'etichetta "negazionisti", la stragrande (penso il 90 percento o giù di lì) maggioranza dei cosiddetti negazionisti non nega il virus come realtà materiale, afferma la necessità di rivedere il calcolo costi benefici per cui si segregano gli innocenti in nome della pura sopravvivenza fisica di una quota più o meno numericamente alta della popolazione, pronosticata tale da una pseudo scienza che non ha contradditorio, ne sul metodo ne sul merito...


La surrogazione virtuale dei legami di amicizia, della comune libertà di riunione e associazione, della comune possibilità di svolgere un lavoro per mantenersi o realizzarsi, non può bastare per tutti, esistono, purtroppo o per fortuna, individui che percepiscono ancora la differenza tra una videoconferenza e la realtà, o che fanno -facevano- lavori che non si surrogano su internet.


Tu dici, se si vuole contenere il virus, si deve separare la popolazione, io non ho parlato né di quello che si vuole ne di quello che si deve fare, ma di quello che si può, e così non c'è nessuna relazione inversa, la volontà di quelli che vogliono alcune cose, si scontra con quella di quelli che ne vogliono altre, e non può che risultarne un rapporto di potere, un qualcosa di esistente sul piano di quello che si può, o non si può, fare.
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

sapa

Citazione di: niko il 09 Marzo 2021, 15:58:49 PM
Citazione di: Jacopus il 09 Marzo 2021, 13:43:42 PM
Per Niko. Che vi siano aspetti manipolatori da parte di lobbies di potere è certo. I pescecani da guerra escono quando c'è una guerra su cui mangiare. Questa è una guerra particolare ma gli interessi sono alti e i pescecani sono già in cerca delle loro prede. Non credo però ad una dittatura gestita dall'alto con scopi anche piuttosto oscuri. Per quanto riguarda il "generando immensa povertà", a livello globale la contrazione del PIL è stata del 4 per cento. Statisticamente significa che se io guadagnavo 1000 euro, oggi ne guadagno 960. Non mi sembra corretto il termine "immensa". Detto questo credo che il COVID non stia facendo altro che redistribuire in modo ancora più ingiusto la ricchezza, ma questo non dipende dal Covid, ma dagli assetti geoeconomici del mondo attuale. Il Covid è fastidioso proprio per questa sua naturale democrazia, che pone in dubbio tutte le fantasiose creature ideologiche del capitalismo globalizzato, come quella dello sgocciolamento (se i ricchi sono ricchi qualcosa arriverà anche ai poveri, che saranno meno poveri e così via). Il mondo è "terminato" e questo è inaccettabile da una religione come quella "mercatistica" fondata sull'incremento infinito degli indici, dei capitali, degli oggetti da acquistare ed ora, scusata la battuta macabra, dei morti da conteggiare.


Beh penso che avere il comando sui poveri perché continuino a lavorare e consumare in condizioni di povertà e totale ignoranza per mantenere i ricchi, sia più che sufficiente, come scopo, neanche tanto occulto, di una dittatura o di un'oligarchia. Quelli che hanno lo yacht, si devono pur assicurare di continuare ad averlo su tempi lunghi, in qualche modo.


I paesi europei hanno perso in media l'otto, e non il quattro, per cento del pil, perché hanno attuato misure di contenimento più severe, il più basso quattro, viene come risultato mondiale al netto dei paesi che se ne sono infischiati, delle misure di contenimento, magari perché avevano ben altri problemi a cui pensare.


Ovviamente guardo al mio dato locale, quindi l'otto e non il quattro.


Poi siccome come dici anche tu, l'economia nel capitalismo deve sempre crescere, anche stare a più zero, cioè non crescita, è un grave problema, meno otto è un disastro, non è solo la media del pollo per cui qualcuno guadagna pochi euro di meno, è un insieme di effetti deleteri a lungo termine, che più a lungo dura la situazione di emergenza, e quindi di povertà, più sono pericolosi: inflazione, aumento delle tasse, disoccupazione, compressione dei salari, taglio dei servi pubblici, taglio del welfare, eccetera.


L'Euoropa contemporanea con il meno otto per cento del pil, per dire, è proprio il mondo in cui, finita l'emergenza, i disoccupati e gli imprenditori falliti durante l'emergenza proveranno a rifarsi una vita, e non ci riusciranno, date le mutate condizioni economiche, quindi andranno a costituire una riserva di lavoratori o aspiranti tali disperati, pronti ad accettare le peggiori condizioni di esistenza e sfruttamento. Dalla Cina non impariamo e importiamo solo a combattere il virus, purtroppo impariamo e importiamo il modello specificamente dittatoriale e pseudo socialista di gestione sociale e della forma di vita.
Concordo, quel - 8% di PIL, insieme al +20 e passa di Debito/PIL, è destinato ad avere conseguenze drammatiche, specialmente se consideriamo che non eravamo tornati ai livelli del 2008, già prima dello scoppio della pandemia. Dal 2008 al 2020 le economie non erano ancora riuscite a ricucire le toppe necessarie, che ci è piombata addosso la peste. Noi, famosi per la ingessatura dei nostri sistemi a supporto, caliamo il doppio della media europea, come avevamo risentito più degli altri già dal 2008. Insomma, in 12 anni vediamo le entrate calare (se non interrompersi) e le uscite aumentare. Il valore delle nostre proprietà immobiliari evaporare per una fetta consistente e i costi per tasse/spese sugli immobili crescere, quando ancora stiamo pagando il prezzo pieno pre-crisi. E poi che il prolungarsi dell'emergenza viene in soccorso, per modo di dire, perchè stiamo "drogando" il sistema da 1 anno, con i blocchi ai licenziamenti e i cosiddetti ristori. Quando il virus sarà sotto controllo, appariranno a tutti le macerie che ha prodotto.

Jacopus

#149
Ripeto quello che ho già scritto. Il Covid 19 ha esaltato ciò che già stava accadendo, ovvero l'accentuazione delle diseguaglianze, non solo nella classica divisione mondo occidentale/terzo mondo, ma anche all'interno dello stesso mondo occidentale. Nessuna ricchezza viene eventualmente creata con la libertà di movimento in questa fase, perchè se attuata comporterebbe semplicemente il crollo del sistema sanitario, con l'impossibilità di curare anche tutto ciò che è extra-Covid. Ma la ricchezza è presente in modo fantastico nel nostro "mondo occidentale" solo che è mal distribuita e una diversa distribuzione non è prevista nella agenda tecnocratica. Esigendo libertà di movimento e di impresa, ingessate dal Covid, paventando complotti e trame da arcana imperii, otteniamo un duplice risultato negativo:
1) non cambiamo il trend negativo economico, specialmente in un paese come il nostro, che è un paese con una alta percentuale di ricchezza proveniente da servizi;
2) non cambiamo la filosofia di fondo del capitalismo, che è fondata sul consumo illimitato di risorse. Se invece si considerassero le risorse "finite" come effettivamente sono, si inizierebbe a pensare ad una loro più equa redistribuzione, magari pensando di privilegiare la sanità. Ma queste sono opzioni politiche e la politica è scomparsa per essere sostituita da un comitato di esecutori tecnici che fanno in modo che la macchina proceda senza che ci si ponga tante domande sull'origine della ricchezza e sulla sua disuguaglianza.


Rispetto al decremento del PIL globale al 4 per cento, una precisazione. Il Pil non è solo influenzato dal COVID. Contemporaneamente vanno considerati molti altri parametri. Pensare che il PIL cresca perchè alcuni paesi "se ne sono infischiati" delle regole di prevenzione è poco credibile e anche abbastanza illogico. Tra gli altri parametri suggerisco la ripartizione della ricchezza proveniente da industria o servizi, la curva demografica, la direzione dei flussi finanziari, la capacità di ristrutturazione ecologica della società, gli investimenti digitali ma anche il livello di partenza di sviluppo. Se una nazione inizia ora il processo di industrializzazione è inevitabile che il suo range di sviluppo sia superiore a quello di una società industrialmente matura. Ulteriore obiezione. Il PIL è considerato un metro di misurazione della ricchezza facile da calcolare ma che non rispecchia il vero benessere di una società, che è dato anche da fattori non facilmente misurabili. Anche su questi fattori, purtroppo, l'Italia fa fatica. Uno di questi è infatti la "coesione sociale", un indicatore molto fragile nel nostro paese.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

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