Metafisica del coronavirus

Aperto da Ipazia, 23 Marzo 2020, 19:58:13 PM

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Jacopus

Salve Viator. Effettivamente siamo OT, ma di vergognoso a mio parere c'è solo l'incapacità di comprendere la grandezza della Resistenza nella storia italiana. Un paese di opportunisti, facilmente identificabile nella grande figura attoriale di Alberto Sordi, che trova la forza per opporsi e combattere per la libertà. Ovviamente c'è chi invece ama il tallone dei dittatori o pensa che solo con la paura del bastone l'uomo sa stare al mondo. Sono punti di vista. Buon proseguimento.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

niko

Ma come fate a non vedere la dittatura:


negazione dei più elementari diritti umani, istituzionalizzazione della delazione e dell'infamità, segregazione di milioni persone che non hanno commesso reati, modello lavoristico e familistico di tipo ottocentesco dei criteri di elargizione della poca libertà di movimento residualmente concessa, con segregazione particolare persecutoria e infame dei giovani, degli studenti, degli artisti, dei vagabondi, dei sessualmente non conformi, delle prostitute e degli improduttivi in generale: chi non ha un lavoro e una famiglia è un cittadino di serie b che secondo loro può essere segregato in maniera più crudele e più duratura di tutti gli altri, la vita di chi non ha un lavoro e una famiglia non è necessaria, ribadisco, non è una vita necessaria, per questa dittatura tecnocratica di merda, ma un comitato di medici che mi dice in base alle mie personali scelte (abitative, riproduttive, occupazionali eccetera, insomma scelte ricadenti nell'ambito dell'autodeterminazione come intangibile valore) se io, cittadino come gli altri che vota e paga le tasse, posso camminare per strada o no, se posso varcare una frontiera o no, non è un comitato di medici, è un comitato di nazisti, qui si è impedito ad ognuno, individuo, famiglia, gruppo sociale di vario tipo che sia, di scegliere il livello di accettazione rischio che era disposto a correre, e si invece è imposta una soglia di accettazione del rischio standardizzata da pazzi ipocondriaci, da gente che accetta (accetta per modo di dire, nel senso che comunque lo fanno accettare) oltreché di perdere l'umanità di sorrisi e strette di mano, oltreché di perdere l'intangibile diritto costituzionalmente sancito di far entrare in casa propria chi cavolo si voglia a che ora si voglia e in che numero si voglia (a questo punto siamo arrivati...), accetta anche, per colmo dell'assurdo, di impoverirsi fino a non avere più un futuro e una dignità, e tutto questo pur di non ammalarsi di una cosa che se sei sano e non anziano non uccide e ti fai cinque-dieci giorni al letto.


Il fatto è che se io come individuo intangibile, soggetto di diritto, cittadino ed essere umano, maggiorenne, in pieno possesso delle mie facoltà mentali, voglio rischiare la morte (ovvero di avere un rischio di morte di un milionesimo per cento più di un anno solito al netto di tutta la montatura)  pur di non piegarmi a una regola da ipocondriaci che mi impone di lavarmi le mani quando tocco un mio simile, non lo posso fare perché qualcuno a già deciso per me il livello di accettazione del rischio relativo a questa "emergenza", e questo livello di accettazione del rischio, deciso dallo stato, prevede una gerarchia di valori, da me assolutamente contestata, per cui la mia sopravvivenza fisica viene prima del mio diritto a toccare un mio concittadino non convivente senza prima e dopo lavarmi le mani, ma la questione è, di di chi sono le mani? Le mani sono mie, la vita è mia, il corpo è mio, e questa dittatura lede il diritto più fondamentale dai tempi della magna carta inglese, l'habeas corpus, il possesso individuale e non statuale dei corpi, inteso principalmente come il diritto a non essere imprigionati senza processo.


Vogliamo poi parlare del termine "emergenza" usato per una situazione che si strascina da un anno?


Emergenza semanticamente significa qualcosa che "emerge" e coglie tutti di sorpresa, quindi semmai, soluzioni da dittatura e coprifuoco erano vagamente accettabili a marzo scorso, quando nessuno sapeva la letalità del virus ne come affrontarlo, ne vi erano misure di contenimento, cura, ricovero, monitoraggio e risposta all' "emergenza" adeguate appunto perché l'emergenza coglieva tutti di sorpresa, quindi si poteva sostenere che "nel dubbio" erano state scelte le misure più drastiche.
Ma cosa sta a significare lo strascinarsi dell' "emergenza" in una situazione completamente mutata come a novembre, in cui ormai, avendo visto la situazione a marzo, si sapeva tutto della malattia, della sua (blanda) letalità, di come il problema fosse l'afflusso eccessivo e non gestibile di malati negli ospedali e nelle strutture di cura e non la letalità in se.


Ricapitolando marzo ci hanno detto: "dovete restare a casa (negazione di ogni libertà, socialità e  e autodeterminazione) perché sennò si intasano (neanche fossero gabinetti) gli ospedali, oltre un certo numero di malati, i malati rimarrebbero abbandonati nelle ambulanze (come poi è anche successo) non curati eccetera. C'è la soglia non ben definita ma sempre gravante come minaccia, della soglia di malati da non superare, se no, oltre quella soglia non verrà curato più nessuno, se no non verremo più curati neanche noi, sennò i medici dovranno scegliere chi far vivere o no e avranno tanti problemi di coscienza eccetera. Non si sa mai bene quale sia tale soglia, ma è sempre, nella rappresentazione ideologica dell'emergenza infinita, a un passo dall'essere raggiunta, e, naturalmente, pur non essendo facile da quantificare, sicuramente ci deve entrare ben in testa che essa deriva da una questione prettamente di allocazione delle risorse, ovvero naturalmente sta per essere raggiunta la soglia critica di saturazione degli ospedali perché le disponibilità degli ospedali sono poche e contate, perché i medici sono pochi, perché i farmaci sono pochi, perché tutto è poco. Come se questi parametri non potessero, in tempi ragionevoli, essere corretti e aumentati. Come se l'essere "poco" di tutte queste risorse fosse un destino, una iattura per cui davanti al virus invincibile tutto è per definizione poco, e non una cosa contingente (se fosse reale e comunicata in buona fede), che deriva non solo dall'avere in generale in Italia una sanità sfasciata anche da prima dell'emergenza, ma dal non averla aggiustata con una mobilitazione straordinaria di mezzi e risorse tra marzo e novembre, cosa per cui l'intero consiglio dei ministri Conte è secondo me da mandare ai lavori forzati in miniera, il peggiore dal dopoguerra.


E noi, da bravo popolo bue abbiamo fatto la nostra parte, siamo riamasti a casa, con inni dai balconi e strombazzamenti vari.
Poi a novembre ricomincia l' "emergenza" insomma questa storia "emerge" ancora. Ancora la motivazione per la privazione della libertà è l'intasamento (termine sempre idraulico) degli ospedali.
Ora, non so se qualcuno ha idea di quanto, in soldi, in euro, sia costata la gestione di questa pandemia, chiudendo tutto, dando ristori alle imprese, sussidi a chi rischiava la fame, azzerando l'intrattenimento, il turismo, l'immobiliare, buona parte dell'istruzione. Miliardi e miliardi e miliardi andati in fumo o dirottati da un uso produttivo a un uso meramente speculativo o parassitario. Gestione basata sulle chiusure, sulla negazione della libertà che genera stress problemi psicosomatici e altre malattie, e sul mantenimento assistenziale, welferistico eccetera, (contro la loro volontà!) di lavoratori e piccoli imprenditori disperati.


E' un'ordine di grandezza di ricchezza persa che si misura in miliardi di euro, generazione di debito pubblico, dissesto finanziario a livello nazionale ed europeo eccetera. E il problema, secondo la grancassa ideologica del regime è che si intasano gli ospedali. State a casa, ci dicono perché si intasano gli ospedali. A novembre, come a marzo, come a febbraio, come sempre. E' un mantra.
Gli ospedali si intasano, sempre.

Ora, mi chiedo io, con un decimo dei soldi, dei quattrini sonanti, ma anche delle energie lavorative, delle conoscenze, della forza lavoro che questi geni di politici tecnocrati hanno buttato, hanno letteralmente mandato in fumo, per affossare intenzionalmente il mio paese e far regredire di duecento anni la mia civiltà (politica delle chiusure e del creare milioni di nuovi poveri, sfamati con le briciole di un welfare che alla lunga non reggerà), quanti ospedali, si sarebbero potuti costruire?


Invece di pagare miliardi di ristori, costruiamo gli ospedali. Invece di affossare la mobilità con danni per miliardi, costruiamo gli ospedali. Invece di creare un debito che dovremo pagare per decenni tra tasse e inflazione, costruiamo gli ospedali. Invece di distruggere le imprese e i posti di lavoro, costruiamo gli ospedali.


Un piano di gestione territoriale razionale del problema, per costruire altri due ospedali (che poi, in realtà, quasi sempre bastano strutture para ospedaliere tipo rsa per i problemi posti dal covid) per ogni ospedale già presente in Italia, riempirli di personale, attrezzature, assoldare cinque medici per ogni medico operante in Italia, cinque infermieri per ogni infermiere e cinque oss per ogni oss, sembra una cosa costosissima richiedente un dispendio di energie al limite dell'impossibile?  Una mobilitazione appunto "da guerra"? un'operazione con mobilitazione incredibile dello stato e del popolo tipo ritirata di dunkirk? Nel tempo tra marzo e novembre? Con i prefabbricati  e i tendoni, se necessario? Ma questo si fa quando c'è una pandemia. Si cerca di ridurre i danni, non di aumentarli. La mobilitazione straordinario dovrebbe essere di aiuto, non di isolamento e terrore.


In realtà, tutto questo sarebbe costato un decimo, un ordine di grandezza minore, dei soldi che hanno speso per risolvere il problema assistenzialmente, a suon di assistenzialismo a chi ha perso l'impresa e il lavoro che poi genererà tasse e debito pubblico per tutti, isolazionisticamente e evitando fisicamente i contagi con interi settori della vita sociale educativa ed economica andati distrutti, a suon di persone recluse che hanno perso la libertà e visto il paese andare in pezzi, danni per miliardi di miliardi che a triplicare gli ospedali e i medici di tutta Italia in confronto era un decimo o un centesimo della cifra con cui si possono quantificare e qualificare quei danni.


Il problema è che una vota che gli ospedali esistessero e fossero efficienti, e si sapesse dove mettere i malati, tutto il costrutto paranioco della pandemia si smonterebbe. Gli ospedali non si intaserebbero. La gente potrebbe camminare per strada. Invitare in casa propria chi vuole. Non ci sarebbe più motivo di spiare. Di ridurre al fallimento. Di licenziare. Un gran numero di medici assoldati temporaneamente per l' "emergenza" potrebbe sia lavorare negli ospedali, che assistere a domicilio chi facesse la scelta, più razionale e anche più civica in caso di forma non grave, di fare la malattia a casa. I malati starebbero negli ospedali, e la gente sana starebbe per strada, a casa o nei posti di lavoro a fare una vita quasi normale, come nei paesi civili tipo Svezia. Non ci sarebbe più la ratio, la ragione, di medicalizzare, e quindi di disumanizzare, la gente sana. L'ospedale permette di metterci dentro i malati anche per distinguerli dai sani. E' anche un contenimento delle anzie, delle paure e delle ipocondrie, utile, in questo senso psicologico, a chi è dentro e a chi è fuori. Per questo in una dittatura di tipo nazista sorta strumentalizzando una blanda pandemia l'ospedale si deve intasare. Sovraccaricare. Perché così non si distinguono, o meglio non si collocano più ben precisamente nel tempo e nello spazio i sani e i malati. Non c'è più il luogo dei sani e il luogo dei malati e il mondo intero diventa ospedale, o, che è lo stesso, il mondo intero diventa luogo sano redento dalle pratiche mistiche dei medici e politicanti dittatori.


Il tempo si è fermato. Non si ammette che l'emergenza è un metodo di governo. Si sentono gli annunci nei supermercati: Per la vostra sicurezza dovente rispettare delle norme sul mettere la museruola e distanziarvi come alieni in questi giorni. Ma quali "in questi giorni", dico io? E' un anno che va avanti sta storia. Di solito non linguaggio comune, ordinario, non si dice "in questi giorni" per indicare un anno o una questione che va avanti da un anno. Eppure l'annuncio non lo hanno aggiornato. Dovrebbe dire: "  gentili clienti, non c'è nessuna emergenza, dovete distanziarvi come alieni e mettere la museruola perché come soluzione a quella che a suo tempo fu un'emergenza, non si è trovato niente di meglio." Questo è il minimo che mi aspetto da una comunicazione veritiera e non dal bollettino di una dittatura.
Lo stesso ogni singolo cartello che sta in giro per la città che dice "emergenza coronavirus, fate questo e questo, con i disegnini eccetera". Ormai è un anno. Non c'è nessuna emergenza. Ci stanno pigliando per i fondelli. Dovrebbero dire "gestione ordinaria dell'emergenza coronavrus". Perché ormai lo sanno com'è la questione e la malattia, sanno tutte le variabili in gioco, e hanno deciso di gestirlo così. Ma Essendo diventata una questione ordinaria dovrebbe passare al vaglio della volontà popolare, quantomeno con fine dello stato di emergenza e libere elezioni o un referendum, se vogliamo rinunciare alla nostra libertà per la nostra salute o no. Per questo la chiamano ancora emergenza. Anche se ormai emerge solo la bassezza umana.









Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

InVerno

Nella consapevolezza che le dittature cambiano di forma ma non di segno, e perciò bisogna essere guardinghi nell'individuare nuove forme di totalitarismo comunque esse si presentino e al di là del quantitativo di zucchero dietro le quali esse si nascondono, ci troviamo in una forma di strana dittatura, unica nella storia umana : anzichè lottare per autoalimentarsi, ha messo in moto una macchina gargantuesca per autoestinguersi il prima possibile. Salutiamo con nostalgia le vecchie dittature che tentatavo di propagarsi e di autoalimentarsi perpetuamente, oggi abbiamo le dittature con il timer per l'autodistruzione.
Le scuse sono dovute. Ricordate prima di internet si diceva : il problema è che manca l'accesso all'informazione, è per questo che le persone hanno idee balzane. Scusate, ci siamo sbagliati. C'è una certezza tuttavia. Alla fine di tutto questo, e la fine ci sarà, quando questa famigerata dittatura scomparirà come una bolla di sapone quando incontra la punta di un ago, l'ago della siringa di un vaccino, i suoi teorici non faranno un post per presentare la più semplice ed umile ammissione, sempre la stessa: Scusate, ci siamo sbagliati. Scompariranno, cambieranno discorso, sarà acqua sotto i ponti, si ricicleranno, come se non fosse mai successo che un granchio grosso come un tir gli avesse mosso l'alluce, o ci sarà da puntare il dito altrove. Ma "scusate ci siamo sbagliati"? L'attesa sarà lunga e invano, per leggere queste poche e semplici parole.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

viator

Salve niko. Credo di aver capito (se secondo te non ho capito, non stare neppure a chiarirmi, forse continuerei nel non capire).

Tu vorresti che al popolo venga lasciata la sacra libertà di comportamento individuale (riproduttivo, sessuale, lavorativo, di spostamento etc. etc.), quindi che esso popolo continui a godere di una certa "normalità".........nonostante quella che non vuoi sia chiamata "emergenza" (vabbè, la chiameremo "straordinarietà").

Poi rimproveri (giustamente) ai Governi di aver sfasciato la sanità pubblica e di non aver mai provveduto ad organizzarla in modo efficiente e consono ad emergenze e straordinarietà.

Ma allora secondo te il popolo deve poter vivere come su nulla accadesse mentre la pandemia dovrebbe riguardare solo l'operare della Sanità ! Ma quale curiosa interpretazione dei diritti del popolo !!.

E' la solita trita visione secondo la quale il popolo, finchè non prende il potere, reclama solo diritti senza mai parlar di doveri mentre, se poi giunge al potere, risulterà soggetto solo a dei ferrei "doveri sociopopolari" e si troverà privo dei diritti individuali fondamentali.

P.S. : Ma, ideologia a parte..................li "sordi" (soldi) dove stanno, visto il nostro debito pubblico, il crollo del PIL, il fatto che i duecento e rotti miliardi svaniranno come neve al sole per "ristorare" ristoratori, skiliftari, artisti da circo etc. etc. ?. Saluti.



Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

La punta dell'ago  vaccinale ha già fatto morti, molto più  certi dei morti da covid. Altri morti li fa una dittatura che tiene segregata l'intera popolazione sulla base di un 95% di positivi che non hanno nessun sintomo e di un 5% di forme gravi che hanno mostrato tutta la buffonaggine di una scienza medica allo sbando che ha bisogno di un regime poliziesco per non naufragare definitivamente.

Ad una mia amica è stato sospeso un intervento ortopedico in un ospedale a 100 km da casa sua per un tampone "debolmente" positivo, sbugiardato 2 giorni dopo da un secondo tampone fatto a casa che se era "figlia di" le avrebbero certamente ripetuto nell'ospedale medesimo senza sospendere l'intervento. La sua seria patologia messa in discussione da una scienza e organizzazione sanitaria di merda. "E l'Italia giocava alle carte e parlava di calcio nei bar". Anzi non più.  La dittatura sanitaria nol consente.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Kobayashi


Al di là dell'uso spregiudicato del termine "dittatura", ciò che dice niko è perfettamente razionale e sono convinto che fra un paio di anni la letteratura scientifica sarà piena di saggi che, dati alla mano, dimostreranno che la strategia scelta per affrontare questa epidemia è stata completamente sbagliata (come appunto analizzato da niko, la scelta semplicistica di chiudere tutto anziché un rafforzamento del sistema sanitario con l'aggiunta, dico io, di azioni mirate a proteggere gli over 75... altro che chiudere le scuole).
E ci si potrà fare qualche domanda sul perché di questi errori quasi globali.
Non si tratta di essere paranoici per capire, per esempio, che la drammatizzazione della situazione è servita per giustificare lo stanziamento record di fondi pubblici (che saranno le prossime generazioni a dover risarcire), soprattutto tenendo conto di ciò che ormai sappiamo tutti e cioè che i salti di qualità nell'accumulo di ricchezza nel capitalismo li si fa nei momenti di crisi.
Quindi non è complottismo pensare che l'élite economica ha avuto tutto l'interesse affinché avesse successo quest'opera di drammatizzazione, attraverso per esempio la loro quotidiana prassi di lobbing presso le istituzioni politiche e nell'attività di influenza dei mass media.
E poi i politici che non vogliono assumersi responsabilità (quando poi sarebbero scelti e pagati proprio per questo)... e via dicendo.

Ma mi sfugge il senso dell'ironia di alcuni interventi come se i temi proposti fossero delle stravaganti teorie alla QAnon...

sapa

#126
Citazione di: Kobayashi il 07 Marzo 2021, 15:41:12 PM

....
E ci si potrà fare qualche domanda sul perché di questi errori quasi globali.....

Ciao Kobayashi, concordo con tutto il tuo post (anche se si sta andando OT), in fondo è vero, come dice niko, che gran parte della drammatizzazione è ascrivibile all'insufficienza delle strutture medico-ospedaliere e questo, a quanto sembra, in quasi tutto il mondo. Noi blocchiamo tutto con il 50% della capienza recettiva e delle strutture ospedaliere occupate, ma anche in Germania hanno fatto lo stesso, pur avendo 10 volte più posti di terapia intensiva rispetto a noi.
Ma non c'è solo l'errore di valutazione dei piani pandemici globali, c'è anche l'insufficienza conclamata di tracciamento e controllo, quindi di prevenzione. In pratica, si viene chiusi in casa tutti, perchè non si è in grado di controllare e reprimere i comportamenti scorretti e le eventuali sanzioni sono risibili o non applicate. I governi nazionali di mezzo mondo hanno dovuto arrendersi alla globalizzazione della società civile, invece di vietare, se del caso, gli spostamenti pericolosi, hanno preferito vietarli tutti. Che poi, a guardarci bene, a lavorare ci si può andare ( muniti di autocertificazione), sono lo svago e il tempo libero considerati veramente pericolosi. Io avrei capito la chiusura, breve, ma assoluta: tutti in casa per 2-3 settimane e si fermi proprio tutto. Così, invece, ha l'aria proprio di un accanimento, se è "dittatura", è dittatura stolta.

viator

Salve kobayashi. Tu introduci un'ottica dell'argomento completamente diversa da quella che io ho voluto commentare a niko. Perciò puntualizzarei, (grassettando tra parentesi) :


Citazione di: Kobayashi il 07 Marzo 2021, 15:41:12 PM
Al di là dell'uso spregiudicato (facciamo : del tutto improprio) del termine "dittatura", ciò che dice niko è perfettamente razionale (su ciò e da tale punto di vista sono COMPLETAMENTE d'accordo) e sono convinto che fra un paio di anni la letteratura scientifica sarà piena di saggi che, dati alla mano, dimostreranno che la strategia scelta per affrontare questa epidemia è stata completamente sbagliata (come appunto analizzato da niko, la scelta semplicistica di chiudere tutto anziché un rafforzamento del sistema sanitario con l'aggiunta, dico io, di azioni mirate a proteggere gli over 75... altro che chiudere le scuole). (Infatti io avrei lasciato libero corso più o meno come in Svezia - ahimè con risultati assai più tragici - ma la politica il proprio cinismo lo deve riservare ad altri aspetti !).
E ci si potrà fare qualche domanda sul perché di questi errori quasi globali.
Non si tratta di essere paranoici per capire (la mia critica a niko è stata alla sua impronta ideologica), per esempio, che la drammatizzazione della situazione è servita per giustificare lo stanziamento record di fondi pubblici (che saranno le prossime generazioni a dover risarcire), soprattutto tenendo conto di ciò che ormai sappiamo tutti e cioè che i salti di qualità nell'accumulo di ricchezza nel capitalismo li si fa nei momenti di crisi.
Quindi non è complottismo pensare che l'élite economica ha avuto tutto l'interesse affinché avesse successo quest'opera di drammatizzazione, attraverso per esempio la loro quotidiana prassi di lobbing presso le istituzioni politiche e nell'attività di influenza dei mass media.
E poi i politici che non vogliono assumersi responsabilità (quando poi sarebbero scelti e pagati proprio per questo)(quale candore !!)... e via dicendo.(non è che "e poi"......, è che SEMPRE ED ANZITUTTO i nostri politici sono lo specchio di un Paese in cui molti hanno pezzi o briciole di Potere e NESSUNO ha la minima responsabilità)

Ma mi sfugge il senso dell'ironia di alcuni interventi come se i temi proposti fossero delle stravaganti teorie alla QAnon...
Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

niko

Citazione di: InVerno il 07 Marzo 2021, 07:35:53 AM
Nella consapevolezza che le dittature cambiano di forma ma non di segno, e perciò bisogna essere guardinghi nell'individuare nuove forme di totalitarismo comunque esse si presentino e al di là del quantitativo di zucchero dietro le quali esse si nascondono, ci troviamo in una forma di strana dittatura, unica nella storia umana : anzichè lottare per autoalimentarsi, ha messo in moto una macchina gargantuesca per autoestinguersi il prima possibile. Salutiamo con nostalgia le vecchie dittature che tentatavo di propagarsi e di autoalimentarsi perpetuamente, oggi abbiamo le dittature con il timer per l'autodistruzione.
Le scuse sono dovute. Ricordate prima di internet si diceva : il problema è che manca l'accesso all'informazione, è per questo che le persone hanno idee balzane. Scusate, ci siamo sbagliati. C'è una certezza tuttavia. Alla fine di tutto questo, e la fine ci sarà, quando questa famigerata dittatura scomparirà come una bolla di sapone quando incontra la punta di un ago, l'ago della siringa di un vaccino, i suoi teorici non faranno un post per presentare la più semplice ed umile ammissione, sempre la stessa: Scusate, ci siamo sbagliati. Scompariranno, cambieranno discorso, sarà acqua sotto i ponti, si ricicleranno, come se non fosse mai successo che un granchio grosso come un tir gli avesse mosso l'alluce, o ci sarà da puntare il dito altrove. Ma "scusate ci siamo sbagliati"? L'attesa sarà lunga e invano, per leggere queste poche e semplici parole.


primo, se pure questa storia finisse nel giro, diciamo, di due anni, due anni di dittatura mi basterebbero e mi avanzerebbero, sarebbe semmai chi mi ha tolto la libertà per due anni che mi dovrebbe, al limite, deve delle scuse: non c'è bisogno di nessun complottismo, l'esagerazione di questa emergenza al fine di rimuovere ogni libertà e precipitare milioni di persone nella povertà avviene per strumentalizzazione politica anche senza una regia occulta e un complotto vero e proprio, ovvero è un problema di rapporto costi e benefici, per limitare la circolazione di un virus non si può rinunciare ad essere una società aperta e liberale, perché se si smette di essere una società aperta e liberale ne conseguono fame, morte, imbarbarimento e abrutimento che fanno tanti morti quanti il virus, e comunque uccidono la qualità della vita, a prescindere dalla sua durata o quantità.


Si è detto, abbastanza impropriamente, che il lavoro per i più è stato conservato e sono state tolte cose secondarie, come divertimenti e svaghi: innanzitutto milioni di persone hanno perso il lavoro, chi dice che per i più la possibilità di lavorare è stata conservata dovrebbe vergognarsi, milioni di persone hanno perso il lavoro milioni di imprese hanno chiuso, e visto che anche se il virus passerà, la povertà e la barbarie che il virus ha portato non passeranno, tutti quei milioni di persone che oggi hanno perso il lavoro, un domani non lo ritroveranno o lo ritroveranno a condizioni peggiori di prima, e le imprese chiuse non potranno riaprire, o riapriranno a condizioni peggiori di prima, perché come a seguito di ogni crisi, il capitale si sarà concentrato nelle mani di pochi, che avranno potuto sfruttare il tempo di crisi per investire su, e comprare, ciò che i disperati saranno stati costretti a vendere, con conseguenti condizioni di lavoro più disumane per tutti, e conseguenti minore possibilità di autorealizzazione e di impresa per tutti, quindi scordiamoci che tutto sparirà con un vaccino, le conseguenze di impoverimento e di abrutimento psicologico le porterà un'intera generazione, se ancora questo non vi è chiaro, che dire, svegliatevi...


secondo, appunto, vengono tagliati gli svaghi, (con questo, con svaghi, si intende non solo divertimento, ma anche turismo, arte, cultura... fatti non foste a viver come bruti, non vale più di questi tempi) ma questo configura, appunto una figura generazionale di schiavo, perché chi lavora senza poi, almeno nel tempo libero, svagarsi e senza usufruire di socialità umana e arricchimento culturale questo tipo umano è, appunto, uno schiavo, chi lavora oggi solo per portare a casa la pagnotta con cui avere le forze per lavorare domani, il lavoratore non emancipato e senza diritti, che dopo il lavoro sta segregato in casa, è una figura di transizione tra un cittadino, che un tempo era, verso un robot senza diritti, che è quello che lo stanno facendo diventare.


Distruggere il cosiddetto "tempo libero", con la scusa che tanto, secondo i tecnocrati, il tempo libero non è una necessità, è immediatamente distruggere la dignità e l'emancipazione del lavoro, se non si lavora per il tempo libero, la conseguenza sul piano umano e sociale è che allora, tragicamente si lavora per il lavoro, cioè si è schiavi, si vive come bruti, si va verso un futuro di ancora minore libertà rispetto al presente; che il senso critico sia così mancante che neanche questo si capisca anche mi sembra terribile. Che cosa è un lavoratore di venti, trenta o quaranta anni che dopo il lavoro non esce di casa? Che cosa è uno studente che dopo lo studio non esce di casa? Se non un recluso, uno ai lavori o agli studi forzati? Quello che mi pare incredibile è che la dittatura, sia sul piano dei diritti sociali, che sul piano dei diritti politici, ce l'abbiamo sotto gli occhi ma non vogliamo vederla. Ci beviamo la scusa che la dittatura è per il nostro bene, che senza dittatura sarebbe peggio. Beh vi dirò una cosa sconvolgente, tutte le dittature, in passato, hanno detto di essere per il bene dei sudditi, e che senza di esse sarebbe stato peggio.


Per rispondere anche a viator, la sanità deve essere al servizio del cittadino, questo vuol dire che la priorità deve essere lavoro, dignità e socialità: ogni misura sanitaria deve essere compatibile con queste priorità o essere accantonata. Quindi è una risposta "sanitaria" e quindi secondo me accettabile al virus, potenziare medici e ospedali, ma è una risposta inaccettabile recludere la popolazione, perché così si salava la vita ma non la qualità minima della vita. Lo scopo in cui dovrebbe muoversi la sanità dovrebbe essere solo e limitatamente curare e assistere i malati, non impedire al massimo la circolazione del virus con misure da stato d'assedio francamente disumane qualora protratte per più mesi, il medico, l'esperto della sanità non è un igienista, non è un induttore di ipocondrie, sta lì per curare gli ammalati, di questo si è persa la dimensione con questa crisi: i riduttori dei contagi, quelli che devono occuparsi dall'aspetto propriamente igienico, e non sanitario del problema, sono i politici, che devono farlo nel rispetto della libertà e della sanità anche mentale del popolo, quindi trovare misure di sanità compatibili con una vita normale e qualora non siano compatibili accantonarle e accettare il rischio calcolato che qualcuno si ammali, perché il disagio di una malattia per alcuni cittadini, non è minore o di minor valore del disagio di una reclusione, di un rapporto tra persone spezzato, di una scuola negata per altri, e il tema deve essere equilibrare costi e benefici, non contrastare il virus rinunciando alla nostra umanità, cioè fare una cura peggiore del male. Io chiamo negazionisti dell'ovvio, quelli ce ancora non vedono che la cura, da oltre un anno, in mezzo mondo, è peggiore del male.


La sanità è al servizio del malato, e, dato che fino a prova contraria il malato è un essere umano civilizzato e socializzato, che di solito lavora o studia, il limite intrinseco di un atto per poter essere definito "sanitario" è che quell'atto deve permettere il più possibile il lavoro, la dignità e la socialità del "curato", di colui che usufruisce dell'atto sanitario. Deve dunque facilitare tutto ciò, e non impedirlo. Si cura un uomo per facilitare la sua auto realizzazione, rimuovere gli ostacoli ad essa che possono essere a volte le malattie fisiche, non certo per farlo vivere uno, o due, o cento giorni in più come una pianta, come una bestia o comunque in un modo in cui lui, o la maggior parte degli uomini, non vorrebbe vivere.


Ogni medico o operatore sanitario in senso lato ha una responsabilità, secondariamente verso tutta la società, ma primariamente verso lo specifico paziente, verso le singole persone di cui si prende cura, che è prioritaria e va oltre quella verso la società in generale. Se la sanità si pone contro le attività realizzative e auto realizzative dell'uomo non è sanità, è tecnocrazia, è ospedalizzazione del mondo. Un uomo che vive quantitativamente e temporalmente di più rispetto a una presunta data destinale o prestabilita di morte ma vivendo male, non avendo intorno a se le condizioni minime per essere felice, si riduce a uno strumento utile a chi lo sfrutta, ad esempio un moderno sistema più o meno impersonale di sfruttamento tramite consumo e lavoro come il capitalismo, non a se stesso, e quindi quella "cura" non è una cura rivolta a lui, è una cura verso i suoi nemici o sfruttatori, verso il sistema che a vari livelli su di lui ci campa. Lo schiavo funzionerà meglio per un po' e questo farà la felicità dei padroni di schiavi, non dello schiavo. Per curare davvero qualcuno in carne ed ossa, ti devi fermare quando la cura lede la sua dignità. Tale limite è stato, presso di noi come popolo di malati, di recente abbondantemente superato.
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

InVerno

#129
Ti rendi conto, spero, che le "dittature" di natura politica generalmente non nascono con l'intento di creare disoccupazione, ma di saccheggiare i diritti dei lavoratori  a favore della clack del dittatore? Ti rendi conto, spero, che far precipitare nella povertà le persone non va a favore dell'eventuale "clack capitalistica" \ "plutocrazia" o che altro tu voglia chiamarla, che abbisogna di consumatori sufficientemente dotati economicamente, e non di nullatenenti? Vuoi parlarci apertamente di chi sono questi dittatori così capiamo il famoso "cui prodest?" oppure vuoi lasciarlo indefinito così da poterci incollare qualsiasi teoria, sebbene contradditorie una con l'altra, perchè è celato il conflitto di interessi che le tiene insieme? Non siamo per niente OT, questa è pura metafisica, della più fumosa e vaga delle specie, assente di qualsiasi appiglio con il reale, manca di nomi, manca di fatti, manca di relazioni, manca di storia, è carne senza osso, incapace di sopravvivere al più basilare scrutinio fattuale del "chi\come\dove\quando", e sopravvive solamente nel fantastico teatrino di enti metafisici che interagiscono tra loro come presi da vita propria.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

niko

Citazione di: InVerno il 08 Marzo 2021, 09:37:03 AM
Ti rendi conto, spero, che le "dittature" di natura politica generalmente non nascono con l'intento di creare disoccupazione, ma di saccheggiare i diritti dei lavoratori  a favore della clack del dittatore? Ti rendi conto, spero, che far precipitare nella povertà le persone non va a favore dell'eventuale "clack capitalistica" \ "plutocrazia" o che altro tu voglia chiamarla, che abbisogna di consumatori sufficientemente dotati economicamente, e non di nullatenenti? Vuoi parlarci apertamente di chi sono questi dittatori così capiamo il famoso "cui prodest?" oppure vuoi lasciarlo indefinito così da poterci incollare qualsiasi teoria, sebbene contradditorie una con l'altra, perchè è celato il conflitto di interessi che le tiene insieme? Non siamo per niente OT, questa è pura metafisica, della più fumosa e vaga delle specie, assente di qualsiasi appiglio con il reale, manca di nomi, manca di fatti, manca di relazioni, manca di storia, è carne senza osso, incapace di sopravvivere al più basilare scrutinio fattuale del "chi\come\dove\quando", e sopravvive solamente nel fantastico teatrino di enti metafisici che interagiscono tra loro come presi da vita propria.


La disoccupazione è un modo come un altro per saccheggiare i diritti del lavoratore, non c'è contraddizione tra disoccupazione e saccheggiare i diritti del lavoro ma sinergia, appunto l'esercito industriale di riserva, se in tanti sono disoccupati, i pochi che lavorano accettano, e sempre più accetteranno, di lavorare come schiavi, ecco un bel cui prodest.


Sul fatto che secondo te servano consumatori abbienti anche nell'interesse degli industriali e dei grandi ricchi, beh, che dire, il fordismo è strafinito, ma era strafinito pure prima di questa situazione, si può avere consumo sufficiente pure in condizioni di povertà generalizzata, basta che il sistema si regga sui consumi di lusso e sulle grandi differenze di reddito tra cittadini, sulla guerra, o meglio sull'alternanza pace e guerra che crea nuovi mercati, e sulla sovrappopolazione data anche dal non controllo delle nascite e dall'immigrazione indiscriminata: se si è in tanti, se si è stipati, mediamente qualcuno dei tanti consuma e gli atri possono andare a farsi benedire ed ecco che anche solo per questo il padrone non ha più la maschera del padre buono; lo stesso saccheggio infinito dei beni pubblici, delle conoscenze e dei flussi di informazione spontaneamente prodotte dalla vita umana, dei vari aspetti biopolitici dell'esistenza non ultimo quello medico, per poi rivenderli, in forma privata, e ridarli a chi ne fu il legittimo proprietario in modo però che a condizioni mutate di esistenza questi debba pagarli (l'essenza del postfordismo è Totò che vende fontana di Trevi), è un trovare all'infinito nuovi mercati e nuove scoperte dell'America anche se le verdi praterie del pianeta in senso prettamente geografico appaiono ben esaurite; per tutti questi motivi dovrebbe esserci chi consuma i balocchi inutili che escono dalle catene di montaggio del capitalismo ancora per qualche secolo anche in condizioni di grave impoverimento, mancanza di welfare e di diritti elementari, se era questa la tua preoccupazione, tranquillo...


su chi sono i nuovi dittatori mi vuoi tirare dentro a tutti i costi in una discussione che come ho già detto prima non mi interessa: non c'è nessun complotto, qualcuno ha preso la palla al balzo di un'epidemia al 99% delle probabilità assolutamente naturale, per farsi "gli affari suoi", più realistico di così, si muore.


Comunque, visto che siamo alle domande retoriche, ma secondo te che deve fare un sedicenne in queste condizioni da un anno? Tu ci staresti a sedici anni a queste regole? Il mondo non è solo degli adulti e degli anziani, il mondo è di tutti...
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

InVerno

Citazione di: niko il 08 Marzo 2021, 11:18:43 AM
Comunque, visto che siamo alle domande retoriche, ma secondo te che deve fare un sedicenne in queste condizioni da un anno? Tu ci staresti a sedici anni a queste regole? Il mondo non è solo degli adulti e degli anziani, il mondo è di tutti...
Di stare a vento, perchè questa non sarà nè la prima nè l'ultima volta che le teorie di crescita infinita andranno a cozzare con la realtà, e quando succederà di nuovo, perchè succederà inevitabilmente di nuovo, e sarà peggio, di trovarsi con una vita il più possibile cucita intorno ad un idea di vita che sia il più possibile protetta dai collaterali del prossimo schianto. E' difficile, certo, ma a volte bisogna guardare un pò più in là dell'oliva nell'aperitivo, e bisogna cominciare presto. Comunque se vuoi continuare a non esplicitare i fatti e i nomi, non vedo perchè continuare. Se qualcuno ha preso la palla al balzo, manca l'intenzionalità che è necessaria a sostenere il resto della "dittatura", c'è sempre qualcuno che prende la palla al balzo, e a sedici anni mi preoccuperei di capire dove dovranno essere i miei piedi per prendere il prossimo.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

baylham

Citazione di: niko il 07 Marzo 2021, 01:07:53 AM

E noi, da bravo popolo bue abbiamo fatto la nostra parte, siamo riamasti a casa, con inni dai balconi e strombazzamenti vari.
Poi a novembre ricomincia l' "emergenza" insomma questa storia "emerge" ancora. Ancora la motivazione per la privazione della libertà è l'intasamento (termine sempre idraulico) degli ospedali.
Ora, non so se qualcuno ha idea di quanto, in soldi, in euro, sia costata la gestione di questa pandemia, chiudendo tutto, dando ristori alle imprese, sussidi a chi rischiava la fame, azzerando l'intrattenimento, il turismo, l'immobiliare, buona parte dell'istruzione. Miliardi e miliardi e miliardi andati in fumo o dirottati da un uso produttivo a un uso meramente speculativo o parassitario. Gestione basata sulle chiusure, sulla negazione della libertà che genera stress problemi psicosomatici e altre malattie, e sul mantenimento assistenziale, welferistico eccetera, (contro la loro volontà!) di lavoratori e piccoli imprenditori disperati.


E' un'ordine di grandezza di ricchezza persa che si misura in miliardi di euro, generazione di debito pubblico, dissesto finanziario a livello nazionale ed europeo eccetera. E il problema, secondo la grancassa ideologica del regime è che si intasano gli ospedali. State a casa, ci dicono perché si intasano gli ospedali. A novembre, come a marzo, come a febbraio, come sempre. E' un mantra.
Gli ospedali si intasano, sempre.

Ora, mi chiedo io, con un decimo dei soldi, dei quattrini sonanti, ma anche delle energie lavorative, delle conoscenze, della forza lavoro che questi geni di politici tecnocrati hanno buttato, hanno letteralmente mandato in fumo, per affossare intenzionalmente il mio paese e far regredire di duecento anni la mia civiltà (politica delle chiusure e del creare milioni di nuovi poveri, sfamati con le briciole di un welfare che alla lunga non reggerà), quanti ospedali, si sarebbero potuti costruire?


Invece di pagare miliardi di ristori, costruiamo gli ospedali. Invece di affossare la mobilità con danni per miliardi, costruiamo gli ospedali. Invece di creare un debito che dovremo pagare per decenni tra tasse e inflazione, costruiamo gli ospedali. Invece di distruggere le imprese e i posti di lavoro, costruiamo gli ospedali.



E' ovvio che non ci sono gli ospedali, le apparecchiature, i medici, gli infermieri, le cure: per averli bisogna investire risorse e soprattutto il tempo necessario per costruire gli ospedali, le apparecchiature, per formare i medici, gli infermieri, per trovare le cure. Proprio perché non ci sono devi trovare alternative. Si chiama economia.
Inoltre anche se ci fossero non sono risolutivi per salvare tutte le vite umane.
Capisco che per te la vita di un anziano non vale niente, ma per l'anziano e per chi vuole bene all'anziano vale tutto.


Per quanto riguarda la dittatura, è ovvio che siamo in una dittatura, è la dittatura della democrazia. Se qualcuno conosce una dittatura migliore lo ringrazio.

niko

Citazione di: InVerno il 08 Marzo 2021, 11:56:47 AM
Citazione di: niko il 08 Marzo 2021, 11:18:43 AM
Comunque, visto che siamo alle domande retoriche, ma secondo te che deve fare un sedicenne in queste condizioni da un anno? Tu ci staresti a sedici anni a queste regole? Il mondo non è solo degli adulti e degli anziani, il mondo è di tutti...
Di stare a vento, perchè questa non sarà nè la prima nè l'ultima volta che le teorie di crescita infinita andranno a cozzare con la realtà, e quando succederà di nuovo, perchè succederà inevitabilmente di nuovo, e sarà peggio, di trovarsi con una vita il più possibile cucita intorno ad un idea di vita che sia il più possibile protetta dai collaterali del prossimo schianto. E' difficile, certo, ma a volte bisogna guardare un pò più in là dell'oliva nell'aperitivo, e bisogna cominciare presto. Comunque se vuoi continuare a non esplicitare i fatti e i nomi, non vedo perchè continuare. Se qualcuno ha preso la palla al balzo, manca l'intenzionalità che è necessaria a sostenere il resto della "dittatura", c'è sempre qualcuno che prende la palla al balzo, e a sedici anni mi preoccuperei di capire dove dovranno essere i miei piedi per prendere il prossimo.


"di stare a vento"

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se mi rispondi con una frase così dialettale che non si trova neanche su google, non ti seguo... forse intendevi stare in campana, stare attento?

Non potremmo stare attenti noialtri, intendo noi come resto della società, a chi non è nel periodo vitale ed esistenziale dell' "attenzione", e della "prudenza", e ha tutto il diritto di non esserlo? O forse pure i bambini in questa logica devono "stare attenti"? per me comunque, l'attenzione in se non è un valore, la libertà e l'autodeterminazione, lo sono.

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"perché questa non sarà ne la prima ne l'ultima volta che le teorie di crescita infinita andranno a cozzare con la realtà, e quando succederà di nuovo, perché succederà inevitabilmente di nuovo, e sarà peggio, di trovarsi con una vita il più possibile cucita intorno ad un idea di vita che sia il più possibile protetta dai collaterali del prossimo schianto."

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Frase sempre un po' misteriosa, non ti seguo del tutto, ma un'idea di vita immune agli effetti collaterali dei disastri mi pare sia impossibile, i disastri vanno evitati e prevenuti, e quando succedono non vanno strumentalizzati politicamente.

La vita che prescinde dai disastri, non vorrei che sia il solito discorso, questo sì trito e ritrito (sai, visto che poi fai seguire la giornalistica e a me insopportabile oliva nell'aperitivo, sono un po' prevenuto, eh) sui "veri valori", "le cose importanti nella vita" che dovrebbero portare gli schiavi e i sudditi ad essere "resilienti" e ad accettare qualsiasi prepotenza il prepotente di turno voglia loro imporre. Costruitevi un tesoro in cielo, così ogni disastro naturale e artificiale avvenga sulla terra non vi toccherà.

Costruitevi amore, così non lo vedrete interrompersi per la povertà o la chiusura delle frontiere, costruitevi amicizia, così non la vedrete finire nell'imposizione di pratiche competitive, macchiniche e disumane, costruitevi un posto di lavoro del cazzo così non ve lo toglieranno.

(E sempre allegri, bisogna stare, che il nostro piangere fa male al re, cit)

Ebbene la vita non deve essere fatta di rinunce, la gioia non è una ricompensa, la sofferenza non è ne una punizione ne una prova, sono qui, non so per quanto tempo ci sarò, ogni spirito decadente e cristianeggiante non mi interessa e non mi riguarda, è lungi da me in ogni senso, preferisco di gran lunga l'aperitivo, ovvero quello che certi soloni sapientoni vedono e simbolizzano nell'aperitivo.

Si dice che il capitalismo non abbia religione, ma in tempi di magra qualcuno è sempre pronto a riscoprire una morale della rassegnazione e della sofferenza considerata come punizione o prova, quindi istruttiva quando non salvifica, c'è sempre un Lama che viene a chiedere di fare sacrifici. Per me respinti tutti al mittente, verdi, rossi, cinesi, neri, andassero a fare la predica altrove: io sono un uomo libero e tale voglio rimanere, i sacrifici, li facesse qualcun altro, o meglio ancora chi li chiede, o meglio ancora di più, nessuno.

Poi vai a vedere che cosa sono questi "veri valori", queste "cose importanti nella vita": tutto conformismo e accettazione delle briciole che i tecnocrati hanno stabilito siano necessarie in questi tempi. Questa inchiesta sui veri valori della vita ti dovevo, e questa inchiesta ho fatto. Di fare i nomi, le date eccetera, è un argomento ridicolo, come l'oliva nell'aperitivo. Ma come si fa ad essere così succubi ad un linguaggio mediatico fatto di paura, nullità, pseudoscienza e stilemi da ripetere, letteralmente, a pappagallo? Io non lo so, veramente.

Vi contagiate davanti alla tv.
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

niko

Citazione di: baylham il 08 Marzo 2021, 12:16:27 PM
Citazione di: niko il 07 Marzo 2021, 01:07:53 AM

E noi, da bravo popolo bue abbiamo fatto la nostra parte, siamo riamasti a casa, con inni dai balconi e strombazzamenti vari.
Poi a novembre ricomincia l' "emergenza" insomma questa storia "emerge" ancora. Ancora la motivazione per la privazione della libertà è l'intasamento (termine sempre idraulico) degli ospedali.
Ora, non so se qualcuno ha idea di quanto, in soldi, in euro, sia costata la gestione di questa pandemia, chiudendo tutto, dando ristori alle imprese, sussidi a chi rischiava la fame, azzerando l'intrattenimento, il turismo, l'immobiliare, buona parte dell'istruzione. Miliardi e miliardi e miliardi andati in fumo o dirottati da un uso produttivo a un uso meramente speculativo o parassitario. Gestione basata sulle chiusure, sulla negazione della libertà che genera stress problemi psicosomatici e altre malattie, e sul mantenimento assistenziale, welferistico eccetera, (contro la loro volontà!) di lavoratori e piccoli imprenditori disperati.


E' un'ordine di grandezza di ricchezza persa che si misura in miliardi di euro, generazione di debito pubblico, dissesto finanziario a livello nazionale ed europeo eccetera. E il problema, secondo la grancassa ideologica del regime è che si intasano gli ospedali. State a casa, ci dicono perché si intasano gli ospedali. A novembre, come a marzo, come a febbraio, come sempre. E' un mantra.
Gli ospedali si intasano, sempre.

Ora, mi chiedo io, con un decimo dei soldi, dei quattrini sonanti, ma anche delle energie lavorative, delle conoscenze, della forza lavoro che questi geni di politici tecnocrati hanno buttato, hanno letteralmente mandato in fumo, per affossare intenzionalmente il mio paese e far regredire di duecento anni la mia civiltà (politica delle chiusure e del creare milioni di nuovi poveri, sfamati con le briciole di un welfare che alla lunga non reggerà), quanti ospedali, si sarebbero potuti costruire?


Invece di pagare miliardi di ristori, costruiamo gli ospedali. Invece di affossare la mobilità con danni per miliardi, costruiamo gli ospedali. Invece di creare un debito che dovremo pagare per decenni tra tasse e inflazione, costruiamo gli ospedali. Invece di distruggere le imprese e i posti di lavoro, costruiamo gli ospedali.



E' ovvio che non ci sono gli ospedali, le apparecchiature, i medici, gli infermieri, le cure: per averli bisogna investire risorse e soprattutto il tempo necessario per costruire gli ospedali, le apparecchiature, per formare i medici, gli infermieri, per trovare le cure. Proprio perché non ci sono devi trovare alternative. Si chiama economia.
Inoltre anche se ci fossero non sono risolutivi per salvare tutte le vite umane.
Capisco che per te la vita di un anziano non vale niente, ma per l'anziano e per chi vuole bene all'anziano vale tutto.


Per quanto riguarda la dittatura, è ovvio che siamo in una dittatura, è la dittatura della democrazia. Se qualcuno conosce una dittatura migliore lo ringrazio.


E' ovvio che non ci sono gli ospedali, le apparecchiature, i medici, gli infermieri, le cure: per averli bisogna investire risorse e soprattutto il tempo necessario per costruire gli ospedali, le apparecchiature, per formare i medici, gli infermieri, per trovare le cure. Proprio perché non ci sono devi trovare alternative. Si chiama economia.

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e questo vale al massimo per Marzo. poi sono seguiti: aprile, maggio ecc, fino a novembre. Che scuse hanno per giustificare che gli ospedali non ci sono ancora, pur essendo decorso l tempo per allestirli, magari non costruendoli da capo ma dedicando altre strutture? questo si fa in caso di emergenza, si requisisce, si cambia di destinazione ad altri servizi, si ingaggia il personale.

Non si investe su un sistema di chiusure e securitario, che costa molto di più, decine di volte di più, di quanto sarebbe costata una soluzione prettamente sanitaria del problema. Se fosse appunto una emergenza "normale", non strumentalizzata. Constatare che le risorse non ci sono, si chiama "economia" nel senso colloquiale in cui lo intendi tu, chiedersi perché e per come non ci siano, si chiama invece senso critico.

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Inoltre anche se ci fossero non sono risolutivi per salvare tutte le vite umane.Capisco che per te la vita di un anziano non vale niente, ma per l'anziano e per chi vuole bene all'anziano vale tutto.Per quanto riguarda la dittatura, è ovvio che siamo in una dittatura, è la dittatura della democrazia. Se qualcuno conosce una dittatura migliore lo ringrazio.


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Il raggiungimento dell'immunità di gregge, il non sfacelo economico e sociale dei (loro) figli e del paese, il poter campare anche in futuro e non solo nell'eterno presente, è tutto nel pieno interesse degli anziani.


Un'epidemia ha una conta dei morti complessiva, intendo dal suo inizio alla sua fine, e non solo una conta dei morti per unità di tempo. Un anziano può morire non solo di covid, ma anche di povertà, malasanità o di isolamento, per così dire, anti-covid, come quelli che sono stati reclusi nelle rsa senza più diritto di visita, o che sono stati lasciati morire soli.


Siccome c'è una dittatura e non una democrazia, voi pensate di avere il diritto, o comunque la facoltà, di dire che io abbia in qualche modo o in qualche punto affermato che per me (ma quando mai?) la vita di un anziano non vale niente, senza prove, e senza citare dove e quando lo averi affermato.


Vedete, questa naturalmente è come l'oliva nell'aperitivo, un argomento puramente mediatico che avete imparato per condizionamento e ripetete a pappagallo. Non avete diritto all'insulto al negazionista, ne a dire che il negazionista vuole gli anziani morti. Questo diritto ve lo da la dittatura, come (falso) diritto al trascendimento nell'insulto.


Se ci fosse una dittatura della democrazia, e non una dittatura punto e basta, allora la conseguenza del punto in cui siamo arrivati, cioè il punto di saturazione, sarebbe dovuta essere, fine dello stato di emergenza e libere elezioni. E non il governo dei draghi e degli speranza che restano al loro posto.



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

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