Metafisica del coronavirus

Aperto da Ipazia, 23 Marzo 2020, 19:58:13 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

davintro


il possibile diffondersi (innestandosi su tendenze purtroppo già in atto da tempo, vedi il rossobrunismo dei vari Fusaro, esaltante il totalitarismo di un Putin o di un Maduro, in contrapposizione alla società aperta di stampo occidentale) di simpatie verso modelli dittatoriali come quello cinese, reputati più efficaci alla risoluzione di un'emergenza come questa, è un pericolo da cui dovremmo guardarci con lo stesso grado di preoccupazione che riserviamo all'epidemia stessa. Che in una situazione di eccezionale emergenza come questa si proceda a una PARZIALE e PROVVISORIA limitazione dei diritti individuali a tutela della salute pubblica, è qualcosa che anche in un'ottica liberale razionale e lungimirante può, essere accettata e giustificata. Il principio liberale "la mia libertà termina quando inizia quella libertà altrui" può porsi come motivazione di una autolimitazione dei diritti, se necessaria a tutelare lo stesso principio di libertà in un'ottica più ampia, perché riferita alla libertà di tutti, di un'intera comunità. Cioè, le limitazioni a cui siamo sottoposti non implicano un'inversione valoriale per cui la libertà individuale diverrebbe  valore inferiore rispetto alla salute, alla sicurezza pubblica, in nome di un'ideologia salutista, ma semplicemente l'ammissione che la difesa della libertà comprende la difesa della vita e della salute, in quanto sue necessarie condizioni. Ma ammettere che la libertà necessita di vita e salute (un morto o un intubato non ha nessuna libertà), al punto che, in nome di queste ultime si può in parte accettare di essere limitata in situazioni di emergenza, è ben diverso dal pensare che esse siano in assoluto beni più preziosi della libertà stessa. Proprio il loro essere necessarie condizioni per essa, ne rivela anche la subordinazione, in nome del principio per cui ciò che serve (vita e salute) ha sempre meno valore rispetto al fine in sé (la libertà). Teniamo conto che, mentre la morte è un destino tragico ma inevitabile, il vivere il tempo che ci è concesso in libertà o sottomissione è una scelta, ed è per questo che i nostri sforzi dovrebbero mirare soprattutto, più che a rimandare eternamente una fine già scritta, a difendere il nostro essere liberi in coerenza, ed è per questo che troverei sempre preferibile terminare la vita un pò prima, ma vivendo fino all'ultimo da uomo libero, piuttosto che tirare a campare sotto un regime dittatoriale e le sue imposizioni salutistiche. Se si decide di limitare alcuni diritti lo si fa solo entro i limiti in cui appare strettamente necessario a che si possa superare prima possibile l'emergenza e tornare a godere appieno della libertà una volta di nuovo assicurate i suoi presupposti strumentali, vita e salute, il discorso rientra in piena coerenza nell'ottica della libertà bene sommo, un po' come una ritirata strategica di un esercito dopo una battaglia persa: non ci si ritira perché si è persa la coscienza del senso del combattere ma per ricreare le condizioni per cui in un futuro si potrà tornare a combattere in modo più efficiente.


Ciò che dovrebbe far preoccupare è che questa sospensione parziale della libertà, pur ragionevole nello specifico contesto, rischia di creare un pericoloso precedente a cui un domani un governo, più o meno, autoritario, potrà appellarsi per giustificare l'introduzione di nuove forme di controllo sui cittadini, sui loro spostamenti, i loro consumi, la loro stessa libertà di espressione, utilizzando ad hoc la propaganda, i media per ingigantire pericoli sanitari in realtà inferiori all'attuale Corona Virus, manipolando l'opinione pubblica per convincerla della ragionevolezza degli interventi. L'unica forma di prevenzione di questo scenario è una comunità scientifica il più possibile autonoma nella ricerca e informazione dell'effettivo stato delle cose, sui reali margini di pericolosità, autonoma rispetto alle istanze politiche. Ed è per questo che la preservazione delle garanzie a tutela della massima indipendenza della ricerca scientifica e della cultura in generale da ogni forma di controllo e manipolazione statale dovrebbe, caposaldo del pensiero liberale appare sempre più una necessità prioritaria. Lungi dall'interpretarla come occasione di contestazione ideologico-valoriale del modello di società aperta, fondata sul primato della libertà degli individui (pregherei di tener conto della scelta della forma plurale "individui") questa emergenza dovrebbe piuttosto richiamare alla vigilanza verso la tutela dei suoi dispositivi di limitazione verso ogni abuso del potere politico

Ipazia

#31
Citazione di: Gyta il 25 Marzo 2020, 13:33:24 PM
Esatto. Ecco perché è importante – a mio avviso- evitare letture pseudo (e sottolineo pseudo) filosofiche in un momento che chiede completa consapevolezza e non il girare la questione altrove. Qui l'unica filosofia da adoperarsi è quella che miri alla presa di coscienza della gestione di fronte alle emergenze, l'analisi alla situazione economica che manovra, inerente la filosofia politica

La vedo dura se è vero che:

Citazione... le lotte e le coscienze deste non si ergono da strumentalizzazioni tout court...

@davintro

Riflessione importante la tua che allarga la prospettiva di questa discussione.

Concordo pienamente ponendoti un quesito: com'è che laddove "si rispetta meno la libertà degli individui" si sono adottate strategie più efficenti nella salvaguardia della loro vita e dove invece si ciancia alla grande di libertà individuali li si è lasciati liberi ... di morire e infettare, teorizzandone persino l'ineluttabilità ?

Fatta la tara degli estremi della gaussiana tra dove li si sono lasciati morire in carcere coi familiari (Italia) e dove li si sono salvati efficacemente incarcerando meno popolazione possibile (Corea del Sud, Taiwan, Giappone)
.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

baylham

Citazione di: Ipazia il 25 Marzo 2020, 11:42:28 AM
Citazione di: baylham il 25 Marzo 2020, 11:32:52 AM
Citazione di: Ipazia il 25 Marzo 2020, 00:03:45 AM
Gli orientali ci hanno dato le perle, ma noi siamo i porci
Alle false rappresentazioni di gioia per il ritorno alla normalità di un regime totalitario, che puzza di cadavere, preferisco la vitalità disordinate delle democrazie occidentali. Alle perle preferisco i porci.

Per ora a puzzare di cadavere, ancor più delle bare in giro per l'Italia, è la coscienza nera liberal liberista che ha anteposto il PIL alla vita dei suoi cittadini. Una visita negli ospedali lombardi o spagnoli, e nelle abitazioni dove si lasciano morire i contagiati, aiuterebbe a chiarire il concetto. Sia in termini razionali che metafisici. Ovviamente volendo restare nel dominio metafisico del non-nichilistico. Per il nichilismo liberal-liberista it's all OK. Meno rami secchi da alimentare. Il tory BoJo l'ha detto chiaro e tondo. L'Italia in padania lo sta realizzando.

Non considero affatto razionale che il sistema sociale ed economico ruoti attorno all'obiettivo di eliminare i morti da virus o alle capacità del sistema sanitario. E' il modo migliore per aumentare i morti, non per diminuirli.

A me sembra che lo Stato e la popolazione italiana in generale stiano reagendo bene, in Gran Bretagna hanno rapidamente fatto una inversione di rotta.


Hlodowig

Amico @baylham,

Certo che sta reagendo bene, non ha mai reagito.

Porto in causa e a mio sostegno una breve chiacchierata in famiglia, coadiuvata da un whatsapp:

Citazione

- foto di degustazione culinaria di un mio parente

- io che prendo il pretesto per auto-invitarmi a casa loro, pranzo o cena che sia.

- altro familiare che ricorda la multa.

- censura da parte mia, per quello a cui ho fatto seguito, reagendo in maniera razionale ed emotiva. (vi risparmio i dettagli dell' opera.)

Se questa è prenderla bene, allora io dico che ce la stiamo prendendo perbene in quel posto.


Hlodowig

Citazione di: niko il 25 Marzo 2020, 11:13:53 AM

Ciao Holdowing,


io volevo dire che l'istinto è la fonte, la causa, dell'apparire (e non certo dell'essere) della libertà, apparire che avviene quando l'istinto è represso da un'opposizione più forte di esso, e la libertà (di cui prima dell'opposizione/repressione neanche ci preoccupavamo) improvvisamente ci manca, appare proprio perché ci manca (ecco la situazione che sto vivendo in questi giorni, ma penso che sia paradigmatica della dinamica tra istinto e libertà in generale).


E così la repressione -impossibile- a meglio vedere è solo una deviazione dell'istinto: quello che prima ci faceva agire nel solito modo nella quotidianità, ora ci fa contemplare la libertà, che contempliamo perché non l'abbiamo più: l'apparire della libertà alla coscienza è comunque la conseguenza di un istinto attivo, che non si è spento, perché ha trovato un altro modo, di manifestarsi. Istinto che in precedenza ci guidava verso una varietà di oggetti del desiderio perduti, che ora la libertà perduta sintetizza, cercando vie traverse per riconquistarli: sia come fantasia di ripristino dello stato precedente, che come progetto alternativo di avvicinamento agli stessi oggetti del desiderio, che però tenga conto dell'ostacolo, per aggirarlo in qualche modo (simbolicamente eh, sennò infettiamo tutti e ci fanno la multa).

Si, mi riferivo proprio a quello che tu, diligentemente e discretamente hai appena espresso.

In più, leggendoti proprio ora, rafforzi in me l' idea di quanto ho appena riferito poco sopra. (il mio precedente intervento)

Di per sé, sono convinto che lo spirito umano, di riflesso all' istinto naturale, non può e né deve essere messo in gabbia.

È una malsana decisione in quanto la reazione a lungo termine sarà molto più violenta, (il sonno della ragione, le maschere che cadono, gli specchi che si infraggono) quanto più le libertà individuali saranno represse.

L' Italia, non sta reagendo bene, anzi, è stata essa stessa portatrice malsana di quell' aria di austerità, con la quale accusava gli altri (parlo dei nostri politicanti da strapazzo, nessuna distinzione di classe o di merito) e con il conseguente mediocre tentativo di autorevolezza (meglio sarebbe chiamarla autorità) e con la quale si cerca ancora, nonostante tutto, il diversivo per nasconderne la scempiaggine degli ultimi 40 anni.

Freedom

Come già qualcuno ha scritto, la metafisica con il Covid-19 non c'entra nulla.

Infatti il Dizionario ci dice che la metafisica è: Ogni dottrina filosofica che si presenti come scienza della realtà assoluta, che cerchi cioè di dare una spiegazione delle cause prime della realtà prescindendo da qualsiasi dato dell'esperienza;

insomma presupposto della metafisica è la ricerca sui limiti e sulle possibilità di un sapere che non può derivare in modo diretto dall'esperienza sensibile.

Sono tuttavia interessanti le riflessioni che ci propone l'autrice del thread:

Citazione di: Ipazia il 23 Marzo 2020, 19:58:13 PMI virus sono prodotti evolutivi collocati sul confine tra materia inanimata e animata in quanto sprovvisti della capacità di riprodursi e alimentarsi in assenza di una cellula biologica che infettano. Già questo parassitismo archetipico può indurre riflessioni sul senso della vita e su come essa funzioni all'origine della sua evoluzione.
Già, nessuno vive senza l'aiuto, volontario o forzato, degli altri. Con buona pace dei cosiddetti autosufficienti.......
Citazione di: Ipazia il 23 Marzo 2020, 19:58:13 PMMa più interessante è un'altra questione: la virulenza con cui il coronavirus ha impattato sulla nostra vita attualizza un dibattito ricorrente nel meta-evoluzionismo su chi, tra noi e i virus, sia il vero vincitore al vertice della catena alimentare e di dominio del pianeta.
Un grande bagno di umiltà per l'essere umano del giorno d'oggi, che ha superato la superbia biblica di coloro che costruirono la Torre di Babele. E che mostra una sfrontata volontà di godere senza più alcun freno morale, etico e/o di semplice buon senso. I deliri di onnipotenza da crescita illimitata del Pil e da evoluzione tecnologica mi paiono uscirne nettamente ridimensionati.

Condivido tuttavia anche l'amara riflessione che non appena possibile, quali che siano le condizioni dell'umanità all'uscita da questa crisi, da questa catastrofe mondiale, ci saranno caramelle a go go per tutti.

Ammesso, ma non concesso, che ci siano le condizioni per farlo. Perché non è da scartare l'ipotesi formulata da chi contempla la possibilità che l'umanità sia ad una svolta storica, epocale. Naturalmente gli è stato correttamente risposto che non solo è presto per dirlo ma, anche, solo per pensarlo. Pur tuttavia la fase che stiamo vivendo mi pare sia solo all'inizio. Occorre dunque essere molto prudenti ma anche attenti.

Stiamo a vedere.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

niko

#36

"Ma più interessante è un'altra questione: la virulenza con cui il coronavirus ha impattato sulla nostra vita attualizza un dibattito ricorrente nel meta-evoluzionismo su chi, tra noi e i virus, sia il vero vincitore al vertice della catena alimentare e di dominio del pianeta."



Piccola nota pignola tanto per sdrammatizzare: non possiamo essere in lotta contro i virus per conquistare i vertici della catena alimentare perché noi ne facciamo parte e loro no, quindi difficilmente gli interesserebbe conquistarli e ce li cedono volentieri (non hanno metabolismo e non si nutrono, proprio per questo sono un caso limite del vivente).
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Hlodowig

#37
Citazione di: Freedom il 25 Marzo 2020, 23:16:58 PM
insomma presupposto della metafisica è la ricerca sui limiti e sulle possibilità di un sapere che non può derivare in modo diretto dall'esperienza sensibile.

Buon @Freedom,

Sai, mio padre Uomo Stimatissimo e Moralmente Rispettato da tutti coloro che lo conoscevano (Figurarsi che alla sua morte, conobbi certi pezzi grossi di cui non ero a conoscenza, men che meno lui, molto probabilmente), un giorno rispose in maniera diretta e concreta ad una delle mie perplessità, circa l' insieme mente, pensiero, cervello ed esperienza.

Mi rispose esattamente così:

Citazione
metti un uomo in una gabbia senza mai fargli vedere la luce del giorno, lascialo li fin quasi alla fine dei suoi giorni, poi liberalo e chiedigli cosa oda, pensi e senta.

Grande Uomo mio padre! (e senza aver bisogno di un dizionario qualsiasi.)

iano

#38
Citazione di: Ipazia il 23 Marzo 2020, 19:58:13 PM
I virus sono prodotti evolutivi collocati sul confine tra materia inanimata e animata in quanto sprovvisti della capacità di riprodursi e alimentarsi in assenza di una cellula biologica che infettano. Già questo parassitismo archetipico può indurre riflessioni metafisiche sul senso della vita e su come essa funzioni all'origine della sua evoluzione.

Ma più interessante è un'altra questione: la virulenza con cui il coronavirus ha impattato sulla nostra vita attualizza un dibattito ricorrente nel meta-evoluzionismo su chi, tra noi e i virus, sia il vero vincitore al vertice della catena alimentare e di dominio del pianeta. Stavolta dobbiamo riconoscere che il virus ha marcato parecchi punti a suo vantaggio, esibendo impietosamente la nostra vulnerabilità nei suoi confronti, malgrado i potenti mezzi biotecnologici che la rivoluzione scientifica ha prodotti dai tempi in cui eravamo in sua totale balia e l'unica difesa che potevamo opporre si collocava ai livelli metafisici più bassi dove diventa superstizione.

Tanto più grande è dunque lo scotto di fronte all'attuale arretramento, che fino a due mesi fa avremmo ritenuto fantascientifico, convinti di aver relegato quel medioevo in archivio per sempre, possedendo, anche per i casi letali ancora in essere, capacità di contrasto e confinamento a prova di pandemia. C'eravamo supponentemente illusi di potercela fare pure di fronte alle drastiche misure che la Cina ha dovuto attuare per contrastarlo ed anche alla fine di febbraio i nostri metafisici occidentali, forse non saggi, prestati alla virologia, ci assicuravano con nonchalance che si trattava di una influenza solo un po' più complicata che, come ogni anno, avrebbe dato il colpo di grazia a qualche vegliardo comunque giunto al suo fine vita.
Sembra che una sperimentazione a livello internazionale ( Cina compresa) avesse dimostrato , costruendo un virus in laboratorio , che un potenziale virus , come il virus che ci sta impestando , potesse passare dai pipistrelli agli umani ,come sembra sia successo n effetti.
Ci si poteva munire quindi delle armi per prevenire e /o combattere il possibile nemico , ma i nostri arsenali si sono nel frattempo attrezzati aggiornandosi solo contro i possibili nemici umani.
Evidentemente temiamo più l'uomo dei virus.
Siamo sopravvissuti finora senza combattere i virus , non avendo armi.
Oggi abbiamo armi e tempi di reazione potenzialità sempre più rapidi.
Sembra quindi naturale usare queste armi , anche se al primo colpo abbiamo fatto cilecca. La seconda volta faremo centro.
E questo mi sembra un punto di svolta.
Nulla sarà più come prima , ma in un senso molto più lato , e le cui implicazioni non mi appaiono del tutto chiaro.
Tutti gli esseri viventi sono parassiti a vicenda in modi più o meno diretti , in una catena che oggi sappiamo di poter alterare.
Per mia ignoranza non capisco il ruolo della metafisica in ciò.
Mi viene in mente un paragone , non so' quanto opportuno , e forse cervellotico , con la immigrazione.
Quelli che chiudono le porte agli immigrati sono immigrati di vecchia data.
Noi che chiudiamo , o almeno ci stiamo attrezzando per farlo , la porta ai virus ,siamo anche una accozzaglia di vecchi virus.
Non sto dicendo che non dobbiamo combattere il virus.
Abbiamo scelto una strada e la percorriamo fino in fondo.
Non sarebbe male però riflettere dove porta.
Se comporta una svolta rivoluzionaria nella storia della vita , oppure no.
A me sembra di sì , anche se rientra nell'elenco più ampio di tutte le rivoluzioni che un essere vivente che fa un uso massiccio di coscienza , mai visto prima , sta mettendo in atto.
È l'uso di questa coscienza che farà' si che nulla sarà  più come prima , uscendo dalla contingenza pur tragica del momento.
Ma come sarà' ?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

InVerno

E' filosoficamente troppo facile salire sul carro apocalitticista che, non riconoscendosi per disparate ragioni in questa società, accorre a decretarne la morte per autocombustione. Il rigor mortis è una cosa seria, far la corsa a chiudere la bara con il molto probabile rischio di sentir suonare una campanella all'interno, che figuraccia per un apocalittico. Morte, per quale rinascita poi? Il modello cinese, ovvero tutto ciò che c'è di peggio in occidente coronato e cristalizzato dall'obbedienza di matrice confuciana rifluita nei modelli totalitari del secolo scorso.  Avremo almeno la decenza di accettare un totalitarismo, solo se in caso cui cambiasse qualcosa, non per irrigidirci ulteriormente in ciò che già siamo, più rigidi di quanto già siamo, tanto che qualcuno già ci vede come morti. Questa pandemia è il primo passo per qualcosa di molto più profondo, per un altro disincantamento, questa volta non dalla magia e dal pensiero simpatico, ma dal cornucopismo e dal feticismo delle merci. L'agenda è carica di impegni, il Covid passerà, altri arriveranno, rimbocchiamoci le maniche, anche e sopratutto la filosofia, quella seria, quella fuori dalle accademie, quella che si mangia si beve e si respira.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

#40
Concordo con la riflessione di InVerno, escluso il bias sinofobico che non tiene conto del fatto che sopravvivere al virus è innanzitutto un fatto tecnoscientifico e procedurale, e solo dopo scatta il piano inclinato politico. Variamente declinabile e assai invasivo anche nella democrazia liberal-liberista sudcoreana, ancora più efficace di quella cinese nel tracciare le persone, riducendo conseguentemente contagiati, morti e reclusi.

Concordo pure col padre di Hlodowig che la filosofia "fuori dalle accademie, quella che si mangia si beve e si respira" la praticava certamente.

Ridurre la filosofia all'iperuranio e lasciar razzolare la robotica scientista nel quotidiano è poco saggio e anche poco filosofico perchè non coglie il legame che indissolubilmente lega res cogitans e res extensa. Legame assai stretto anche tra uomo e virus.

(il quale, rispondendo a niko, partecipa pure lui alla lotta per la sua esistenza e riproduzione, con i mezzi che la sua limitatissima e ultradeterministica biologia gli consente. Determinismo che ancora una volta rivela la sua misteriosa capacità di inventare nuovi problemi, bastonando la nostra supponente ignoranza e lanciandoci la sfida - mortale - del superamento).

Che la relazione della res cogitans con la res extensa, della mente umana con la natura, sia fin da subito metafisica, ce lo ricorda l'ossessivo "perchè ?" dei nostri cuccioli. La scienza è metafisica naturale, arte ed estetica sono metafisica del piacere, la religione è metafisica dell'immaginario, la filosofia è meta-metafisica, metafisica pura. E' interrogazione sul senso del domandarsi il senso delle cose, trovando lungo la strada di questa interrogazione il senso delle cose che ci toccano, tra cui il virus. Con il suo corollario di sensi e piani inclinati derivati.

P.S.
(Dimenticanza imperdonabile: l'etica. Che è metafisica del vivere. Sulla quale problematicità mi pare inferire anche la parte finale del post di Freedom)
.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Freedom

Citazione di: Hlodowig il 26 Marzo 2020, 00:45:27 AM


metti un uomo in una gabbia senza mai fargli vedere la luce del giorno, lascialo li fin quasi alla fine dei suoi giorni, poi liberalo e chiedigli cosa oda, pensi e senta.



Devi perdonarmi ma io sono un uomo semplice e non ho capito quello che vuoi esprimere. Se puoi parlare più direttamente lo apprezzerò moltissimo.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Freedom

Per carità non volevo aprire un dibattito sulla Metafisica ed il suo legame con il mondo sensibile. Proprio per questo, anche se ad un primo, superficiale esame, postare le definizioni del Dizionario della lingua italiana può apparire un atteggiamento da antipatico maestrino, proprio per questo dicevo, mi sono appellato al Dizionario della lingua italiana.


Aiuto al quale sono spesso ricorso per fugare le soggettive interpretazioni etimologiche che non aiutano a capirsi. Se ognuno di noi attribuisce un significato personale alle parole italiane......bè lascio all'altrui ragionare trarre le conclusioni.


Se poi, addirittura, non si leggono bene nemmeno le parole scritte......bè allora capirsi diventa un'impresa non facile. A beneficio della reciproca comprensione e non per sterile puntualizzazione:
Citazione di: Ipazia il 26 Marzo 2020, 11:09:40 AMRidurre la filosofia all'iperuranio

Non ho scritto che è la filosofia ma è la Metafisica che sta nell'Iperuranio.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Hlodowig

Citazione di: Freedom il 26 Marzo 2020, 13:08:57 PM
Citazione di: Hlodowig il 26 Marzo 2020, 00:45:27 AM


metti un uomo in una gabbia senza mai fargli vedere la luce del giorno, lascialo li fin quasi alla fine dei suoi giorni, poi liberalo e chiedigli cosa oda, pensi e senta.



Devi perdonarmi ma io sono un uomo semplice e non ho capito quello che vuoi esprimere. Se puoi parlare più direttamente lo apprezzerò moltissimo.

A parer mio è molto semplice.

Bisogna scendere e poi salire, per scendere.

Non saprei in quale altro modo poterlo esprimere a parole.

L' iperuranio non si raggiunge con la lettura, con la scrittura e con il verbo-verbale.  (e bada, per me, non è un mondo a parte.)

Ci vedo personalmente la solita arroganza umana e la sua sfrontata limitatezza, nel conferire parametri di perfezione a qualcosa che ancora oggi, è tutto da sentire, figurarsi da dimostrare.

Ce lo dimostra invece, con tutta la sua violenza e potenza, quella massiccia stella che sta nel centro della via lattea e senza la quale, io, te, Ipazia, gli amici tutti di questo forum, il mondo, comprensivo di sole, luna (e gli altri pianeti che fan da corollario), non esisteremmo, a partire nel nostro caso, da un L.U.C.A.

Ma questo, il caro Platone, non lo sapeva, probabilmente.

Meglio sarebbe, il sentire e il parlare di perfettibilità. (come diceva sempre mio padre.)

Nessuna provocazione, nessun dibattito, nessuna scaramuccia da bar.

In fondo, anche Platone era un pensatore, come lo erano quelli prima di lui e quelli dopo di lui, come lo siamo tutti noi, almeno qui, in questo forum.

All' amica @Ipazia, invece, vorrei farle il complimento personale, è stato commovente leggere il suo ultimo intervento.

Sarei spinto nel baciarla dietro la nuca e a render omaggio ed onore, a quella di Alessandria.

bobmax

Mi rivolgo all'improbabile lettore, che scorrendo gli interventi in questa sezione dedicata alla filosofia, possa sperabilmente ritrovarsi insoddisfatto.

Vorrei rincuorarlo, lo stesso disagio che sta provando dimostra che è sulla buona strada.
Una strada che richiede di affrontare l'orrore del Nulla.
Lo sguardo della Medusa non può essere evitato.

Per cui non ti angustiare, caro improbabile lettore. Quella che hai di fronte è solo una prova che ti aspetta.

In definitiva, sei tu e solo tu che puoi fare in modo che il Bene sia.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Discussioni simili (5)