Mente e cervello: una complementarità di opposti.

Aperto da Carlo Pierini, 11 Luglio 2018, 16:04:40 PM

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sgiombo

Citazione di: Carlo Pierini il 20 Luglio 2018, 00:11:16 AM
Citazione di: sgiombo il 19 Luglio 2018, 22:54:18 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 19 Luglio 2018, 21:28:23 PM
SGIOMBO
Se il mondo fosse retto da un regime deterministico (in senso laplaciano), ogni nostra azione sarebbe auto-determinata dalle nostre qualità morali,

CARLO
Esempio:
La legge di gravità è una forma di determinismo: se qualcuno ti dà una spinta e ti fa precipitare dal 15mo piano di un grattacielo, tu puoi scegliere - grazie alle tue qualità morali - di non schiantarti al suolo?
CitazioneOvviamente no.
Ma precipitare per forza di gravità non é qualcosa di etico o meno!

CARLO
Bravo. Se rileggi cos'è il determinismo scopri che non ha niente di etico, e che si tratta di un regime come quello della legge di gravità, ma esteso ad ogni aspetto del mondo. QUESTO è il significato di determinismo, non quello che stai fantasticando tu.
CitazioneBravissimo: continua a ripetere i tuoi pregiudizi acritici e i tuoi plateali fraintendimenti e non andrai lontano!

Jacopus

Ciao Sgiombo. Un problema la tua interpretazione del determinismo lo pone. Sia che si tratti di persona deterministicamente votata all'antisocialita', sia che si tratti di persona "casualmente" votata all'antisocialita', la sanzione sociale per i suoi atti sarebbe una mera convenzione.
Tutti potrebbero a ragione ritenersi innocenti anche di fronte ai delitti piu' efferati.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

sgiombo

Citazione di: Jacopus il 20 Luglio 2018, 11:05:52 AM
Ciao Sgiombo. Un problema la tua interpretazione del determinismo lo pone. Sia che si tratti di persona deterministicamente votata all'antisocialita', sia che si tratti di persona "casualmente" votata all'antisocialita', la sanzione sociale per i suoi atti sarebbe una mera convenzione.
Tutti potrebbero a ragione ritenersi innocenti anche di fronte ai delitti piu' efferati.


E perché mai?

E' la loro intrinseca malvagità (prescindendo dalla complicatissima questione dei condizionamenti sociali, relativi, limitati eppure in qualche misura sempre inevitabili, che è appunto un' altra questione; e comunque rientra nel "capitolo" dei condizionamenti estrinseci) a determinarli a delinquere, e non una coercizione estrinseca, non una' estrinseca "causa di forza maggiore" (come ad esempio l' esser sotto il tiro di uno armato che glielo imponga per aver salva la vita), nel qual caso unicamente sarebbero da ritenere innocenti.

E' invece se non delinquessero essendo determinati dalle loro proprie qualità morali (ergo: per puro caso fortuito; tertium non datur), ovvero per "libero arbitrio", che le loro azioni non avrebbero alcuna valenza morale (negativa o anche eventualmente positiva): farebbero il bene per puro culo e il male per pura sfiga e non rispettivamente per la loro (inesistente in questo caso del libero arbitrio) bontà d' animo o rispettivamente malvagità ).

Carlo Pierini

#18
Citazione di: sgiombo il 20 Luglio 2018, 08:24:21 AM
Citazione di: Carlo Pierini il 20 Luglio 2018, 00:11:16 AM
CARLO
Bravo. Se rileggi cos'è il determinismo scopri che non ha niente di etico, e che si tratta di un regime come quello della legge di gravità, ma esteso ad ogni aspetto del mondo. QUESTO è il significato di determinismo, non quello che stai fantasticando tu.

CitazioneBravissimo: continua a ripetere i tuoi pregiudizi acritici e i tuoi plateali fraintendimenti e non andrai lontano!

CARLO
<<Determinismo: concezione della realtà secondo la quale tutti i fenomeni del mondo sono collegati l'un l'altro e si verificano secondo un ordine necessario e invariabile (il che esclude la presenza del libero arbitrio)>>. [Dizionario Treccani]
http://www.treccani.it/enciclopedia/determinismo_%28Dizionario-di-filosofia%29/

Studia, invece di manipolare il significato delle parole secondo i tuoi comodi del momento.

sgiombo

Citazione di: Carlo Pierini il 20 Luglio 2018, 12:55:00 PM
Citazione di: sgiombo il 20 Luglio 2018, 08:24:21 AM
Citazione di: Carlo Pierini il 20 Luglio 2018, 00:11:16 AM
CARLO
Bravo. Se rileggi cos'è il determinismo scopri che non ha niente di etico, e che si tratta di un regime come quello della legge di gravità, ma esteso ad ogni aspetto del mondo. QUESTO è il significato di determinismo, non quello che stai fantasticando tu.

CitazioneBravissimo: continua a ripetere i tuoi pregiudizi acritici e i tuoi plateali fraintendimenti e non andrai lontano!

CARLO
<<Determinismo: concezione della realtà secondo la quale tutti i fenomeni del mondo sono collegati l'un l'altro e si verificano secondo un ordine necessario e invariabile (il che esclude la presenza del libero arbitrio)>>. [Dizionario Treccani]
http://www.treccani.it/enciclopedia/determinismo_%28Dizionario-di-filosofia%29/

Studia, invece di manipolare il significato delle parole secondo i tuoi comodi del momento.

Appunto: studia tu, invece di manipolare, come sei solito fare tu, e non io, il significato delle parole secondo i tuoi comodi del momento

Carlo Pierini

Citazione di: sgiombo il 20 Luglio 2018, 15:48:54 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 20 Luglio 2018, 12:55:00 PM
Citazione di: sgiombo il 20 Luglio 2018, 08:24:21 AM
Citazione di: Carlo Pierini il 20 Luglio 2018, 00:11:16 AM
CARLO
Bravo. Se rileggi cos'è il determinismo scopri che non ha niente di etico, e che si tratta di un regime come quello della legge di gravità, ma esteso ad ogni aspetto del mondo. QUESTO è il significato di determinismo, non quello che stai fantasticando tu.

CitazioneBravissimo: continua a ripetere i tuoi pregiudizi acritici e i tuoi plateali fraintendimenti e non andrai lontano!

CARLO
<<Determinismo: concezione della realtà secondo la quale tutti i fenomeni del mondo sono collegati l'un l'altro e si verificano secondo un ordine necessario e invariabile (il che esclude la presenza del libero arbitrio)>>. [Dizionario Treccani]
http://www.treccani.it/enciclopedia/determinismo_%28Dizionario-di-filosofia%29/

Studia, invece di manipolare il significato delle parole secondo i tuoi comodi del momento.

SGIOMBO
Appunto: studia tu, invece di manipolare, come sei solito fare tu, e non io,
il significato delle parole secondo i tuoi comodi del momento
CARLO
;D ...Vuoi dire che la Treccani l'ho scritta io?

Jacopus

Come moderatore invito Sgiombo e C. Pierini a fare interventi piu' articolati che offrano qualcosa di piu' di un inutile battibecco come quello mostrato nelle ultime risposte. Grazie.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ivo Nardi

Se continuate in questo modo chiudiamo anche questa discussione. Se accadrà ritenetevi responsabili del  disagio provocato agli altri partecipanti. Chi continuerà a replicare in altre discussioni verrà allontanato dal forum.

Ps Grazie Jacopus, mi hai anticipato di qualche minuto ☺️
Possiamo dare infinite interpretazioni a un riflesso confuso nell'acqua,
ma l'immagine che dà origine a quel riflesso è soltanto una.

Carlo Pierini

#23
Riassumiamo:

SGIOMBO
Se il mondo fosse retto da un regime deterministico (in senso laplaciano), ogni nostra azione sarebbe auto-determinata dalle nostre qualità morali

CARLO
Scrive Laplace:
<<Noi dobbiamo riguardare il presente stato dell'universo come l'effetto del suo stato precedente e come la causa di quello che seguirà. Ammesso per un istante che una mente possa tener conto di tutte le forze che animano la natura, assieme alla rispettiva situazione degli esseri che la compongono, se tale mente fosse sufficientemente vasta da poter sottoporre questi dati ad analisi, essa abbraccerebbe nella stessa formula i moti dei corpi più grandi dell'universo assieme a quelli degli atomi più leggeri. Per essa niente sarebbe incerto ed il futuro, così come il passato, sarebbe presente ai suoi occhi>>. [Pierre Simon de Laplace: "Essai philosophique sur les probabilites"]

Scrive il Dizionario Treccani:
<<Determinismo: concezione della realtà secondo la quale tutti i fenomeni del mondo sono collegati l'un l'altro e si verificano secondo un ordine necessario e invariabile (il che esclude la presenza del libero arbitrio)>>.
http://www.treccani.it/enciclopedia/determinismo_%28Dizionario-di-filosofia%29/


Quello che volevo dire (pensavo fosse chiaro) è che il Diz. Treccani non fa altro che confermare quanto già affermato da Laplace, poiché la possibilità di descrivere l'intero Mondo per mezzo di <<una formula (matematica) che abbraccia i moti dei corpi più grandi dell'universo assieme a quelli degli atomi più leggeri>> significa un Mondo già *determinato* univocamente, fin dalle sue origini, dalle leggi che lo governano e all'interno del quale non esiste dunque alcuna possibilità di modificare il corso degli eventi (l'antico concetto di "Fato", o di "destino"). E' evidente che in un tale Mondo i concetti di "etica" di "responsabilità" o di "colpevolezza" non avrebbero alcun significato perché, come ribadisce il dizionario Treccani, il determinismo esclude per definizione l'esistenza del libero arbitrio che è la conditio-sine-qua-non dell'etica.
Pertanto, se vogliamo sostenere che, invece, nella realtà concreta *esistono* margini di libertà e che l'uomo *ha* la possibilità di scegliere una azione piuttosto che un'altra, allora dobbiamo contestare la validità del determinismo, o, quantomeno, limitarne il dominio di validità, magari ai soli fenomeni fisici e negarne l'estensione alla dimensione psichica (che è quello che che sostengo io).
Insomma, non si può pretendere (come fa Sgiombo) che il Mondo sia governato da un regime deterministico (in senso laplaciano) e, nello stesso tempo, sostenere che le nostre qualità morali ci permettono di cambiare il corso degli eventi. O l'una, o l'altra cosa; tertium non datur.

sgiombo

#24
Citazione di: Carlo Pierini il 20 Luglio 2018, 18:47:42 PM
Riassumiamo:

SGIOMBO
Se il mondo fosse retto da un regime deterministico (in senso laplaciano), ogni nostra azione sarebbe auto-determinata dalle nostre qualità morali

CARLO
Scrive Laplace:
<<Noi dobbiamo riguardare il presente stato dell'universo come l'effetto del suo stato precedente e come la causa di quello che seguirà. Ammesso per un istante che una mente possa tener conto di tutte le forze che animano la natura, assieme alla rispettiva situazione degli esseri che la compongono, se tale mente fosse sufficientemente vasta da poter sottoporre questi dati ad analisi, essa abbraccerebbe nella stessa formula i moti dei corpi più grandi dell'universo assieme a quelli degli atomi più leggeri. Per essa niente sarebbe incerto ed il futuro, così come il passato, sarebbe presente ai suoi occhi>>. [Pierre Simon de Laplace: "Essai philosophique sur les probabilites"]

Scrive il Dizionario Treccani:
<<Determinismo: concezione della realtà secondo la quale tutti i fenomeni del mondo sono collegati l'un l'altro e si verificano secondo un ordine necessario e invariabile (il che esclude la presenza del libero arbitrio)>>.
http://www.treccani.it/enciclopedia/determinismo_%28Dizionario-di-filosofia%29/


Quello che volevo dire (pensavo fosse chiaro) è che il Diz. Treccani non fa altro che confermare quanto già affermato da Laplace, poiché la possibilità di descrivere l'intero Mondo per mezzo di <<una formula (matematica) che abbraccia i moti dei corpi più grandi dell'universo assieme a quelli degli atomi più leggeri>> significa un Mondo già *determinato* univocamente, fin dalle sue origini, dalle leggi che lo governano e all'interno del quale non esiste dunque alcuna possibilità di modificare il corso degli eventi (l'antico concetto di "Fato", o di "destino"). E' evidente che in un tale Mondo i concetti di "etica" di "responsabilità" o di "colpevolezza" non avrebbero alcun significato perché, come ribadisce il dizionario Treccani, il determinismo esclude per definizione l'esistenza del libero arbitrio che è la conditio-sine-qua-non dell'etica.
Pertanto, se vogliamo sostenere che, invece, nella realtà concreta *esistono* margini di libertà e che l'uomo *ha* la possibilità di scegliere una azione piuttosto che un'altra, allora dobbiamo contestare la validità del determinismo, o, quantomeno, limitarne il dominio di validità, magari ai soli fenomeni fisici e negarne l'estensione alla dimensione psichica (che è quello che che sostengo io).
Insomma, non si può pretendere (come fa Sgiombo) che il Mondo sia governato da un regime deterministico (in senso laplaciano) e, nello stesso tempo, sostenere che le nostre qualità morali ci permettono di cambiare il corso degli eventi. O l'una, o l'altra cosa; tertium non datur.
CitazioneInnanzitutto il brano anche da te citato da Laplace continua con la precisazione (che come quasi tutti gli altri antilaplaciani ti guardi bene dal citare) che

"Con la perfezione che ha saputo conferire alla astronomia, l' ingegno umano offre un limitato esempio di tale Intelligenza. Le sue scoperte in meccanica e in geometria, aggiunte a quella della gravitazione universale, l' hanno reso capace di abbracciare nelle medesime espressioni analitiche gli stati presenti e futuri del sistema del mondo. Applicando lo stesso metodo agli oggetti della sua conoscenza, l' intelletto umano è riuscito a ricondurre i fenomeni osservati a leggi generali e a prevedere quelli che vengono prodotti da determinate circostanze. Tutti questi sforzi nella ricerca della verità tendono ad avvicinarlo continuamente alla grande Intelligenza sopra nominata, dalla quale, però, resterà sempre infinitamente lontano. Siffatta tendenza, tipica della specie umana, è ciò che ci rende superiori agli animali, e il progresso in tal senso distingue nazioni ed epoche e ne costituisce la vera gloria" (evidenziazioni in grassetto mie).

Dunque
Laplace, contrariamente a ciò che spessimo gli viene falsamente attribuito (anche qui da parte tua), non afferma affatto la pretesa della "possibilità di descrivere l'intero Mondo per mezzo di <<una formula (matematica) che abbraccia i moti dei corpi più grandi dell'universo assieme a quelli degli atomi più leggeri>>".


Inoltre é evidente che solo in un mondo deterministico "a là Laplace", checcé ne dica la Treccani,
i concetti di "etica" di "responsabilità" o di "colpevolezza" hanno un significato perché il determinismo esclude per definizione l'esistenza del libero arbitrio che è incompatibile con l' etica.


Tu (e forse anche la Treccani) confondi la assenza di coercizioni estrinseche, la quale é incompatibile con l' eticità di chi costringe ad agire contro la sua propria volontà determinata intrinsecamente dalle -e sicura dimostrazione delle- sue proprie qualità morali), con l' assenza di determinazioni  intrinseche (ovvero il libero arbitrio) la quale farebbe sì che il comportamento (umano) sarebbe meramente casuale, fortuito e non conseguente qualità morali (ma invece conseguente il mero caso fortuito), non etico: nessuno agirebbe come agirebbe per il fatto di essere più o meno buono oppure malvagio ma casomai solo per il fatto di essere più o meno fortunato oppure sfortunato.

Dunque
l'esistenza del libero arbitrio é inclusa  nell' indeterminismo, il quale è per definizione l' esclusione della -la conditio-sine-qua-non della non esistenza- dell'etica.


Pertanto, se vogliamo sostenere che, invece, nella realtà concreta *esistono* margini di libertà da coercizioni estrinseche e che l'uomo *ha* la necessità di scegliere (deterministicamente) una azione piuttosto che un'altra (in conseguenza di come é, delle sue qualità morali) anziché essere costretto da altri, da "cause di forza maggiore" estrinseche alla sua volontà, ad agire come agisce, allora dobbiamo affermare la validità del determinismo (e limitarne il dominio di validità, magari ai soli fenomeni fisici e negarne l'estensione alla dimensione psichica si può, coerentemente con la credenza nella verità della conoscenza scientifica dei fenomeni fisici stessi che ne impone come una conditio sine qua non la "chiusura causale", solo se si afferma che non vi é interferenza fra fisico-materiale e mentale; ma se, come me, se ne ammette comunque una corrispondenza biunivoca, allora poco cambia anche a livello mentale, dal momento che il mentale stesso diverrebbe in ogni caso in corrispondenza biunivoca col divenire deterministico della materia).


Insomma, non si può pretendere (come fa Carlo Pierini) che il mondo sia governato da un regime indeterministico (in senso antilaplaciano, ovvero che implichi il libero arbitrio) e, nello stesso tempo, sostenere che le nostre azioni sono sintomo di reali nostre qualità morali nel determinare il corso degli eventi anziché del puro caso. O l'una, o l'altra cosa; tertium non datur.

Carlo Pierini

Citazione di: sgiombo il 21 Luglio 2018, 11:56:50 AM
Citazione di: Carlo Pierini il 20 Luglio 2018, 18:47:42 PM
Riassumiamo:

SGIOMBO
Se il mondo fosse retto da un regime deterministico (in senso laplaciano), ogni nostra azione sarebbe auto-determinata dalle nostre qualità morali

CARLO
Scrive Laplace:
<<Noi dobbiamo riguardare il presente stato dell'universo come l'effetto del suo stato precedente e come la causa di quello che seguirà. Ammesso per un istante che una mente possa tener conto di tutte le forze che animano la natura, assieme alla rispettiva situazione degli esseri che la compongono, se tale mente fosse sufficientemente vasta da poter sottoporre questi dati ad analisi, essa abbraccerebbe nella stessa formula i moti dei corpi più grandi dell'universo assieme a quelli degli atomi più leggeri. Per essa niente sarebbe incerto ed il futuro, così come il passato, sarebbe presente ai suoi occhi>>. [Pierre Simon de Laplace: "Essai philosophique sur les probabilites"]

Scrive il Dizionario Treccani:
<<Determinismo: concezione della realtà secondo la quale tutti i fenomeni del mondo sono collegati l'un l'altro e si verificano secondo un ordine necessario e invariabile (il che esclude la presenza del libero arbitrio)>>.
http://www.treccani.it/enciclopedia/determinismo_%28Dizionario-di-filosofia%29/


Quello che volevo dire (pensavo fosse chiaro) è che il Diz. Treccani non fa altro che confermare quanto già affermato da Laplace, poiché la possibilità di descrivere l'intero Mondo per mezzo di <<una formula (matematica) che abbraccia i moti dei corpi più grandi dell'universo assieme a quelli degli atomi più leggeri>> significa un Mondo già *determinato* univocamente, fin dalle sue origini, dalle leggi che lo governano e all'interno del quale non esiste dunque alcuna possibilità di modificare il corso degli eventi (l'antico concetto di "Fato", o di "destino"). E' evidente che in un tale Mondo i concetti di "etica" di "responsabilità" o di "colpevolezza" non avrebbero alcun significato perché, come ribadisce il dizionario Treccani, il determinismo esclude per definizione l'esistenza del libero arbitrio che è la conditio-sine-qua-non dell'etica.
Pertanto, se vogliamo sostenere che, invece, nella realtà concreta *esistono* margini di libertà e che l'uomo *ha* la possibilità di scegliere una azione piuttosto che un'altra, allora dobbiamo contestare la validità del determinismo, o, quantomeno, limitarne il dominio di validità, magari ai soli fenomeni fisici e negarne l'estensione alla dimensione psichica (che è quello che che sostengo io).
Insomma, non si può pretendere (come fa Sgiombo) che il Mondo sia governato da un regime deterministico (in senso laplaciano) e, nello stesso tempo, sostenere che le nostre qualità morali ci permettono di cambiare il corso degli eventi. O l'una, o l'altra cosa; tertium non datur.
CitazioneInnanzitutto il brano anche da te citato da Laplace continua con la precisazione (che come quasi tutti gli altri antilaplaciani ti guardi bene dal citare) che

"Con la perfezione che ha saputo conferire alla astronomia, l' ingegno umano offre un limitato esempio di tale Intelligenza. Le sue scoperte in meccanica e in geometria, aggiunte a quella della gravitazione universale, l' hanno reso capace di abbracciare nelle medesime espressioni analitiche gli stati presenti e futuri del sistema del mondo. Applicando lo stesso metodo agli oggetti della sua conoscenza, l' intelletto umano è riuscito a ricondurre i fenomeni osservati a leggi generali e a prevedere quelli che vengono prodotti da determinate circostanze. Tutti questi sforzi nella ricerca della verità tendono ad avvicinarlo continuamente alla grande Intelligenza sopra nominata, dalla quale, però, resterà sempre infinitamente lontano. Siffatta tendenza, tipica della specie umana, è ciò che ci rende superiori agli animali, e il progresso in tal senso distingue nazioni ed epoche e ne costituisce la vera gloria" (evidenziazioni in grassetto mie).

Dunque
Laplace, contrariamente a ciò che spessimo gli viene falsamente attribuito (anche qui da parte tua), non afferma affatto la pretesa della "possibilità di descrivere l'intero Mondo per mezzo di <<una formula (matematica) che abbraccia i moti dei corpi più grandi dell'universo assieme a quelli degli atomi più leggeri>>".


Inoltre é evidente che solo in un mondo deterministico "a là Laplace", checcé ne dica la Treccani,
i concetti di "etica" di "responsabilità" o di "colpevolezza" hanno un significato perché il determinismo esclude per definizione l'esistenza del libero arbitrio che è incompatibile con l' etica.


Tu (e forse anche la Treccani) confondi la assenza di coercizioni estrinseche, la quale é incompatibile con l' eticità di chi costringe ad agire contro la sua propria volontà determinata intrinsecamente dalle -e sicura dimostrazione delle- sue proprie qualità morali), con l' assenza di determinazioni  intrinseche (ovvero il libero arbitrio) la quale farebbe sì che il comportamento (umano) sarebbe meramente casuale, fortuito e non conseguente qualità morali (ma invece conseguente il mero caso fortuito), non etico: nessuno agirebbe come agirebbe per il fatto di essere più o meno buono oppure malvagio ma casomai solo per il fatto di essere più o meno fortunato oppure sfortunato.

Dunque
l'esistenza del libero arbitrio é inclusa  nell' indeterminismo, il quale è per definizione l' esclusione della -la conditio-sine-qua-non della non esistenza- dell'etica.


Pertanto, se vogliamo sostenere che, invece, nella realtà concreta *esistono* margini di libertà da coercizioni estrinseche e che l'uomo *ha* la necessità di scegliere (deterministicamente) una azione piuttosto che un'altra (in conseguenza di come é, delle sue qualità morali) anziché essere costretto da altri, da "cause di forza maggiore" estrinseche alla sua volontà, ad agire come agisce, allora dobbiamo affermare la validità del determinismo (e limitarne il dominio di validità, magari ai soli fenomeni fisici e negarne l'estensione alla dimensione psichica si può, coerentemente con la credenza nella verità della conoscenza scientifica dei fenomeni fisici stessi che ne impone come una conditio sine qua non la "chiusura causale", solo se si afferma che non vi é interferenza fra fisico-materiale e mentale (ma casomai, come sostengo io, corrispondenza biunivoca).


Insomma, non si può pretendere (come fa Carlo Pierini) che il mondo sia governato da un regime indeterministico (in senso antilaplaciano, ovvero che implichi il libero arbitrio) e, nello stesso tempo, sostenere che le nostre azioni sono sintomo di reali nostre qualità morali nel determinare il corso degli eventi anziché del puro caso. O l'una, o l'altra cosa; tertium non datur.

CARLO
Tagliamo la testa al ...topo: dammi  la tua definizione di "determinismo", altrimenti non facciamo altro che discutere vanamente sulle parole, come piace tanto a te e come, invece, non piace affatto a me.

sgiombo

Citazione di: Carlo Pierini il 21 Luglio 2018, 12:11:36 PM


CARLO
Tagliamo la testa al ...topo: dammi  la tua definizione di "determinismo", altrimenti non facciamo altro che discutere vanamente sulle parole, come piace tanto a te e come, invece, non piace affatto a me.
Chiedo a moderatori e webmaster come mi devo comportare dal momento che mi sembra che l' interlocutore sia tornato al battibecco anzichè proporre un intervento più articolato (anche perché mi sembra ovvio che per "determinismo" ho sempre inteso ciò di cui parla dice Laplace nel passo citato).

Carlo Pierini

Citazione di: sgiombo il 21 Luglio 2018, 12:46:16 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 21 Luglio 2018, 12:11:36 PM


CARLO
Tagliamo la testa al ...topo: dammi  la tua definizione di "determinismo", altrimenti non facciamo altro che discutere vanamente sulle parole, come piace tanto a te e come, invece, non piace affatto a me.
Chiedo a moderatori e webmaster come mi devo comportare dal momento che mi sembra che l' interlocutore sia tornato al battibecco anzichè proporre un intervento più articolato (anche perché mi sembra ovvio che per "determinismo" ho sempre inteso ciò di cui parla dice Laplace nel passo citato).

CARLO
Se non ci intendiamo sul significato preciso del termine "determinismo" ogni discussione diventa vana. Per cui io ti do la mia definizione sintetica:

<<Determinismo: concezione della realtà secondo la quale tutti i fenomeni del mondo sono collegati l'un l'altro e si verificano secondo un ordine necessario e invariabile (il che esclude la presenza del libero arbitrio)>>.

...e se tu mi dai la tua definizione, altrettanto sintetica, la discussione può continuare tranquillamente, senza alcuna polemica.

sgiombo

Attendo chiarimenti da moderatori e webmaster.

Jacopus

Per Carlo. La posizione di Sgiombo sul determinismo e sulla sua connessione con l'etica e il libero arbitrio, per quanto discutibile, mi sembra chiara. Perche' dovrebbe continuare a ripeterla?
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

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