Menu principale

Mazzarò è malvagio?

Aperto da Ercole, 21 Settembre 2018, 21:53:54 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Ercole

Sono sempre rimasto infastidito dal racconto di Giovanni Verga La roba e dall'implicita morale finale: colui che troppo accumula termina la propria vita disperandosi dinnanzi alla minaccia della Morte che avanza.
In realtà mi viene da pensare che la Morte non è meno spaventosa per chi non possiede nulla e il mero fatto di aver accumulato terre e possessi non rende una persona peggiore di chi, per svariate ragioni, non è riuscito a farlo...quindi a mio avviso Mazzarò è solamente una persona ingiudicabile che al termine della sua vita scorge l'orrore della Morte che avanza.
Cosa ne pensate?

Sariputra

Penso che Verga intendesse che, se uno ha molte cose, soffre di più nel lasciarle. E' evidente che, se uno non ha niente, non è che gli passa la paura della morte, ma  almeno per questa ragione non avrà da soffrirne ancora di più. In realtà penso che si possa soffrire anche solo per dover lasciare la propria "ciotola per le elemosine" e viceversa andarsene serenamente anche se ricchi di beni materiali. Per me la differenza sta tutta nel grado di attaccamento alle cose che si posseggono e soprattutto su come si è arrivati ad accumularle. Se sei diventato ricco rubando, truffando, sfruttando gli altri in modo gretto e meschino, nonché profondamente egoista, non ti aspetta certo un sereno passaggio ( ma chi diventa ricco senza fare un pò tutto questo? Mah!...).
(Qui ovviamente non inserisco la convinzione hindu che , visto il karma negativo accumulato, il ricco deve pure temere la rinascita come zecca, cozza o pidocchio. Tutte le forme di vita che si "aggrappano" sono le destinazioni di un simile karma...ma questa è un'altra cosa :)).
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

paul11

chi sa vivere ,sa bene tramontare

Kobayashi

Diciamo che si giudica forse l'ingenuità di pensarsi eterni o più duraturi come la roba inanimata che si è accumulato. Un'identificazione che nella sua caduta apre al terrore...
Ma in effetti anche l'identificazione con un lavoro che si vorrebbe concludere, con delle persone che si vorrebbe continuare a seguire etc.
E' il modo per dimenticarsi che si deve morire.
Diciamo che chi invece non ha niente e nessuno, chi cerca con fatica di sopravvivere anziché conquistare cose e costruire relazioni, è più abituato a immaginarsi il fatto reale della morte, potendone vedere anche l'aspetto positivo di termine definitivo delle sofferenze terrene.

Phil

Citazione di: paul11 il 21 Settembre 2018, 22:16:13 PM
chi sa vivere ,sa bene tramontare
In merito, parafrasando Mazzarò direi "la roba vita non è di chi l'ha, ma di chi la sa fare".
E su questo "saper vivere" si aprono molti scenari interpretativo-esistenziali...

Discussioni simili (1)