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Materia e sostanza

Aperto da viator, 28 Maggio 2019, 15:38:56 PM

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Carlo Pierini

Citazione di: Ipazia il 30 Maggio 2019, 14:21:55 PM
CitazioneCARLO

<<Successivamente [Einstein] fece un enorme passo teorico, generalizzando il concetto e affermando: <<Se un corpo perde l'energia L sotto forma di radiazioni, la sua massa diminuisce di L/c² >>.


IPAZIA
L'avevo letto ed infatti nella mia replica e link, leggendolo, si chiarisce appunto l'aspetto "radiazioni". Se una reazione - e soltanto quelle nucleari lo fanno - emette radiazioni pesanti corpuscolate come raggi alfa o beta, neutroni, elettroni,... vi è un trasferimento di materia dall'atomo alla radiazione e Einstein vale. Già nell'emissione di fotoni ad alta energia (raggi gamma) la trasformazione è imponderabile perchè il fotone non ha massa*. Nelle reazioni chimiche (incluse quelle esplosive) l'atomo non viene modificato e non vi è emissione di radiazioni per cui vale la legge di conservazione di massa. Tantomeno scaldando l'acqua.

CARLO
...A Ipa', ...te stai a sbajà!  :)
Einstein non si riferisce solo alle emissioni di particelle dotate di massa, ma ad ogni tipo di energia radiante. Ho ritrovato il libro di Gamow, il quale scrive:

<<La relazione tra la massa e l'energia può essere estesa a tutti i tipi di energia. I campi generati da conduttori carichi e da magneti diventano una realtà fisica ponderabile, anche se la massa del campo elettrico generato da una sfera di rame di un metro di diametro caricata al potenziale elettrico di 1000 volt pesa circa 2 x 10-22 grammi, mentre il campo magnetico generato da un comune magnete da laboratorio farebbe deviare l'ago di una bilancia di un numero di divisioni della scala corrispondenti a 10-15 grammi.
Anche l'energia termica possiede una massa ponderabile: un litro d'acqua riscaldato a 100°C pesa 10-20 grammi di più della stessa quantità di acqua fredda, mentre l'energia di una bomba atomica da 20 chiloton pesa circa 1 grammo>>.   [G. GAMOW: Biografia della Fisica - pg. 184]

IPAZIA
W.Reich ha dato importanti contributi alla psicologia sociale (Massemphsycologie) prima di deflagrare nell'irrazionalismo vitalistico, che comunque, a differenza di Jung e altri spiritisti, cercò di verificare sperimentalmente pur con una indubbia componente di ciarlataneria. Di lui rimane un importante influsso nella storia del pensiero basato sulla liberazione sessuale: make love (orgon) not war (dor).

CARLO
Perché non la finisci con questi pettegolezzi su Jung? Comportati da donna di scienza, perbacco! Prima gli hai dato dell'astrologo e dell'alchimista adesso dello spiritista. Vuoi sapere cosa ne pensava Jung degli spiritisti e degli Ufo? Ecco, te lo dice lui direttamente:

<<In questo saggio ["I fondamenti psicologici della credenza negli spiriti"] ho delineato un quadro dell'interpretazione psicologica del problema degli spiriti dal punto di vista delle attuali conoscenze dei processi inconsci. Mi sono attenuto esclusivamente all'aspetto psicologico della questione ed ho evitato di proposito di rispondere alla domanda se gli spiriti esistano in sé e se possano provare la loro esistenza tramite effetti materiali. Evito la questione non perché la consideri a priori futile, ma perché non sono in condizione di addurre prove sperimentali né in un senso né nell'altro. Penso che il lettore si renda conto quanto me che è straordinariamente difficile addurre una prova attendibile di un'esistenza indipendente degli spiriti, dato che le solite comunicazioni spiritiche per lo più altro non sono che produzioni del tutto normali dell'inconscio personale.
Di solito questi fenomeni parapsichici sembrano condizionati dalla presenza di un medium. E, per quanto mi consta, in base alla mia esperienza, SI TRATTA DELL'ESTERIORIZZAZIONE DI COMPLESSI INCONSCI, E IO HO L'ASSOLUTA SICUREZZA CHE SI TRATTI APPUNTO DI FENOMENI DI QUESTO GENERE. Ho ripetutamente osservato gli effetti telepatici dei complessi inconsci e anche numerosi fenomeni parapsichici, ma in essi NON RAVVISO ALCUNA PROVA DELL'ESISTENZA REALE DEGLI SPIRITI e, finché la prova faccia difetto, devo considerare tutto questo campo come un'appendice della psicologia.
Penso che la scienza debba imporre a se stessa tale limitazione. Inoltre non si deve mai dimenticare che la scienza è semplicemente un fatto intellettuale e che l'intelletto è soltanto una tra molte funzioni psichiche essenziali, per cui non è sufficiente da solo a fornire una rappresentazione completa del mondo. A questo fine è necessaria anche una altra funzione, il sentimento, che spesso perviene a convinzioni diverse da quelle dell'intelletto, né si può sempre provare che le convinzioni del sentimento siano necessariamente inferiori. Noi abbiamo anche delle percezioni subliminali che non sono disponibili per l'intelletto e che, quindi, sono assenti dalla rappresentazione meramente intellettuale del mondo. Pertanto siamo perfettamente giustificati nell'attribuire all'intelletto una validità limitata. Ma se lavoriamo con l'intelletto, dobbiamo procedere scientificamente e attenerci a postulati empirici finché ci manchi una prova inconfutabile contro la loro validità>>.  [JUNG: I fondamenti psicologici della credenza negli spiriti, tratto da "Inconscio, occultismo e magia" - pg. 248]

<<Per il primitivo, il fenomeno spiritico rappresenta la prova diretta della realtà del mondo spirituale. Se indaghiamo sul significato da lui attribuito a questi fenomeni, osserviamo che il fatto più comune è rappresentato dall'apparizione di fantasmi. [...]
I sogni sono una delle origini più importanti della credenza dei primitivi negli spiriti. Molto spesso il protagonista di un sogno è una persona, e il primitivo è pronto a credere che si tratti di uno spirito o di un fantasma. [...] Un esempio è dato dall'apparizione in sogno di defunti CHE IL PRIMITIVO INTERPRETA INGENUAMENTE come un effettivo ritorno degli spiriti>>.  [JUNG: I fondamenti psicologici della credenza negli spiriti, tratto da "Inconscio, occultismo e magia" - pg. 233]

<<Le voci sui dischi volanti, che sono diffuse in ogni parte del mondo, pongono un problema in grado di sollecitare I'interesse dello psicologo, per una serie di motivi. Anzitutto - e si tratta evidentemente del punto più scottante - ci si domanda se essi esistano realmente o se si tratti di semplici prodotti della fantasia. Questo interrogativo rimane ancora senza risposta. Se esistono realmente, che cosa sono con esattezza? Se invece sono fantasie, perché mai dovrebbero nascere voci del genere?
A questo riguardo ho fatto un'interessante scoperta, assolutamente inattesa. Nel 1954 pubblicai un articolo sul settimanale svizzero <<Die Weltwoche», IN CUI MI ESPRIMEVO SCETTICAMENTE, sebbene citassi con il dovuto rispetto l'autorevole opinione di un numero abbastanza sostanzioso di esperti di aeronautica che credono alla realtà degli Ufo. Nel 1958 questa intervista venne improvvisamente riscoperta dalla stampa mondiale, e la «notizia» si propagò con rapidità fulminea da un confine all'abro della terra, ma - purtroppo - in forma travisata. Venivo citato come un «credente», un sostenitore cioè dell'esistenza degli Ufo. Consegnai alla United Press una rettifica con la versione corretta della mia opinione, ma questa volta il messaggio venne passato sotto silenzio: nessuno, per quanto io sappia, ne diede la minima notizia, tranne un unico giornale tedesco.
La morale della storia è piuttosto interessante. Poiché il comportamento della stampa è una specie di «test Gallup» riferito all'opinione pubblica mondiale, occorre concludere che le notizie che affermano l'esistenza di Ufo sono le benvenute, mentre lo scetticismo parrebbe indesiderabile. Credere nella realtà degli Ufo si addice all'opinione pubblica, mentre l'incredulità dev'essere scoraggiata. Ciò suscita l'impressione che nel mondo intero ci sia la propensione a credere ai dischi volanti, accompagnata dal desiderio che questi possano essere reali, tendenze entrambe sostenute da una stampa che d'altra parte non dimostra alcuna simpatia per il fenomeno in questione.
Basta già questo fatto per nulla trascurabile a suscitare l'interesse dello psicologo. Perché mai dovrebbe essere più desiderabile che esistano i dischi volanti piuttosto che non esistano affatto? Le pagine seguenti costituiscono un tentativo di offrire una risposta a tale interrogativo>>.    [JUNG: Prefazione a: Un mito moderno. Le cose che si vedono in cielo - pg. 19]

Carlo Pierini

SGIOMBO
la materia in questo caso si trasforma inoltre da massa in energia, molto ben "ponderabilmente" (in misura certa, determinata) secondo la celeberrima equazione einsteiniana in questa discussione tirata in ballo a sproposito (nelle reazioni chimiche) da CarloPierini 

CARLO
Come sempre, non hai giustificato il tuo <<a sproposito>> riferito a me. Perché? Rispondo io, oppure me lo dici tu?

Ipazia

#47
L'aumento di massa con la velocità dei corpi è teorizzato da Einstein come superamento della concezione "statica" di massa di Newton in quella che oggi viene definita massa relativistica. Il concetto è abbastanza controverso (basta fare un breve giro in rete) ed e legato alla quantità di moto della massa considerata (per cui si deve anche postulare una massa "Newtoniana" a riposo). Suppongo che l'affermazione di Gamow sull'acqua calda sia legato all'aumento della quantità di moto (correlata alla velocità) delle molecole che si verifica somministrando energia in forma di calore. Nel link postato un fisico afferma che questo non può essere confuso con variazioni di massa intesa in senso chimico.

Rimanderei la questione ad un fisico. Per quel che riguarda la chimica, essendo la molecola il riferimento "ponderale" elementare di questa disciplina, una deviazione dal principio della conservazione di massa può verificarsi solo nel caso di reazioni nucleari che modificano la costituzione del nucleo dando origine a nuovi isotopi o elementi di massa diversa con emissione di radiazioni.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Carlo Pierini

#48
Citazione di: Ipazia il 30 Maggio 2019, 17:06:34 PM
L'aumento di massa con la velocità dei corpi è teorizzato da Einstein come superamento della concezione "statica" di massa di Newton in quella che oggi viene definita massa relativistica. Il concetto è abbastanza controverso (basta fare un breve giro in rete) ed e legato alla quantità di moto della massa considerata (per cui si deve anche postulare una massa "Newtoniana" a riposo). Suppongo che l'affermazione di Gamow sull'acqua calda sia legato all'aumento della quantità di moto (correlata alla velocità) delle molecole che si verifica somministrando energia in forma di calore. Nel link postato un fisico afferma che questo non può essere confuso con variazioni di massa intesa in senso chimico.
CARLO
Certo, non si tratta di un aumento di massa degli atomi, ma è l'energia stessa che appare anche come massa. Infatti, persino i campi elettrici e magnetici appaiono come massa. Nel caso della nitroglicerina, o di qualsiasi altra reazione esotermica (o endotermica), si può dire che si tratta di energia chimica, ma solo nel senso di energia di legame chimico tra atomi e tra molecole.

IPAZIA
Rimanderei la questione ad un fisico. Per quel che riguarda la chimica, essendo la molecola il riferimento "ponderale" elementare di questa disciplina, una deviazione dal principio della conservazione di massa può verificarsi solo nel caso di reazioni nucleari che modificano la costituzione del nucleo dando origine a nuovi isotopi o elementi di massa diversa con emissione di radiazioni.

CARLO
Esattamente!

0xdeadbeef

A tutti
Ma quindi, fatemi capire, se per Leibniz e Kant la "materia" è composta dalla massa e
dell'energia (cito solo questi due filosofi in quanto quelli la cui definizione a me pare
più accostarsi ad una concezione "moderna"), e se Einstein afferma, prima, l'equivalenza di
questi due elementi per poi affermare, sulla base di una sostanziale indistinzione fra materia
e campo, la materia come "densità di campo" (così mi sembrerebbe, ma accetto volentieri
correzioni, visto che questa non è proprio la mia "materia"...), qual'è, sulla base degli
argomenti che svolgete lungo questa discussione, la vostra definizione di "materia"?
saluti

Ipazia

Citazione di: Carlo Pierini il 30 Maggio 2019, 18:43:35 PM
CARLO
Certo, non si tratta di un aumento di massa degli atomi, ma è l'energia stessa che appare anche come massa. Infatti, persino i campi elettrici e magnetici appaiono come massa. Nel caso della nitroglicerina, o di qualsiasi altra reazione esotermica (o endotermica), si può dire che si tratta di energia chimica, ma solo nel senso di energia di legame chimico tra atomi e tra molecole.

Sai bisogna accertare se questo apparire come massa (relativistica) deriva da una formula o dal fatto che qualcuno l'ha pesata. Per noi chimici la bilancia è sacra  ;)  E allora la questione diventa proprio questa:

Citazione di: 0xdeadbeef il 30 Maggio 2019, 19:20:25 PM
A tutti
Ma quindi, fatemi capire, se per Leibniz e Kant la "materia" è composta dalla massa e
dell'energia (cito solo questi due filosofi in quanto quelli la cui definizione a me pare
più accostarsi ad una concezione "moderna"), e se Einstein afferma, prima, l'equivalenza di
questi due elementi per poi affermare, sulla base di una sostanziale indistinzione fra materia
e campo, la materia come "densità di campo" (così mi sembrerebbe, ma accetto volentieri
correzioni, visto che questa non è proprio la mia "materia"...), qual'è, sulla base degli
argomenti che svolgete lungo questa discussione, la vostra definizione di "materia"?
saluti

La "densità di campo" dei fisici corrisponde allo "stato di aggregazione della materia" dei chimici. Ovvero sono due prospettive dello stesso fenomeno naturale per nulla in contraddizione tra loro perchè da un lato si fotografa la realtà come campi di forze mentre dall'altro come aggregazione materica di tali campi (l'atomo).

Rispondendo alla domanda: anche la materia è un dato relativistico in funzione delle equazioni di stato che la determinano (temperatura, pressione, composizione chimica, radiazione). Il mix di questi elementi è cruciale: basti pensare al range strettissimo, ben più sottile della cruna di un ago, che permette la biochimica aerobica del carbonio immerso in una matrice liquida acquosa. Cioè noi.

Dalla fisica sappiamo che la chiusura causale è il principio di conservazione di massa+energia. Direi che questa è la materia. Ma la fisica ci parla anche di antimateria, che all'impatto con la materia si annichilisce in radiazione inponderabile. Comunque penso che nella nostra vita reale dobbiamo preoccuparci solo della materia. Almeno lo spero: è già tanto dura così.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Carlo Pierini

Citazione di: 0xdeadbeef il 30 Maggio 2019, 19:20:25 PM
A tutti
Ma quindi, fatemi capire, se per Leibniz e Kant la "materia" è composta dalla massa e
dell'energia (cito solo questi due filosofi in quanto quelli la cui definizione a me pare
più accostarsi ad una concezione "moderna"), e se Einstein afferma, prima, l'equivalenza di
questi due elementi per poi affermare, sulla base di una sostanziale indistinzione fra materia
e campo, la materia come "densità di campo" (così mi sembrerebbe, ma accetto volentieri
correzioni, visto che questa non è proprio la mia "materia"...), qual'è, sulla base degli
argomenti che svolgete lungo questa discussione, la vostra definizione di "materia"?
saluti
CARLO
Esiste una definizione della persona il cui pseudonimo è oxdeadbeef?
Voglio dire: la materia è un'entità cosi complessa, misteriosa e multiforme che non potremo mai trovare una definizione univoca ed esauriente. Potremo tentare definizioni diverse, ma comunque puramente indicative, a seconda del punto di vista da cui la si osserva. Per esempio, dal punto di vista della dinamica la materia è massa; dal punto di vista della chimica essa è combinazione di atomi e molecole; dal punto di vista biologico essa è organizzazione di cellule, tessuti, organi, ecc.; dal punto di vista della microfisica è un insieme complesso di campi di forze, ...ecc., ecc.. 
Ma dubito fortemente che tra i vari punti di vista - o scale di osservazione - ne esista uno che possa essere considerato il più fondamentale di tutti, sebbene, per istinto saremmo portati a pensare che il fondamento sia da cercare a livello sub-atomico.

sgiombo

Citazione di: Carlo Pierini il 30 Maggio 2019, 16:16:01 PM
SGIOMBO
la materia in questo caso si trasforma inoltre da massa in energia, molto ben "ponderabilmente" (in misura certa, determinata) secondo la celeberrima equazione einsteiniana in questa discussione tirata in ballo a sproposito (nelle reazioni chimiche) da CarloPierini

CARLO
Come sempre, non hai giustificato il tuo <<a sproposito>> riferito a me. Perché? Rispondo io, oppure me lo dici tu?

Come sempre argomento (mentre tu solitamente sentenzi).
In questo caso lasciavo per sottinteso l' argomento che già aveva svolto Ipazia (alla quale infatti mi rivolgevo).

E cioé che tu parlando dell' esplosione della nitroglocerina, che é una reazione chimica nella quale la massa egli atomi si ridistribuisce in molecole diverse da quelle iniziali né aumentando né diminuendo complessivamente, cosi come le energia chimiche dei legami fra glia tomi stessi, cosicché dopo la reazione si ha altrettanta massa ed altrettanta energia complessive che prima, a sproposito parli di eventi di trasformazione di massa in energia e viceversa, cosa che invece accade nelle ben diverse reazioni nucleari, nelle quali la materia complessiva (massa + energia) rimane costante da "prima" a "dopo" ma in parte trasformandosi dall' una all' altra forma (le razioni nucleari emettono fra l' altro raggi gamma, che sono materia sotto forma di energia (senza massa) presente "dopo" e non "prima" e che derivano secondo le proporzioni e = mcc da una certa quota di massa delle particelle nucleari di "prima" che conseguentemente manca nelle particelle di "dopo".

Conclusione: a sproposito confondi trasformazioni di massa in (diversamente aggregata) massa e di energia in (diversamente distribuita) energia, nelle quali non si ha reciproca trasformazione di massa in energia o viceversa ma restano costanti sia la massa sia l' energia complessive (reazioni chimiche), con trasformazioni di massa in energia e viceversa, persistendo costante la quantità di materia totale (reazioni nucleari).

sgiombo

Citazione di: 0xdeadbeef il 30 Maggio 2019, 19:20:25 PM
A tutti
Ma quindi, fatemi capire, se per Leibniz e Kant la "materia" è composta dalla massa e
dell'energia (cito solo questi due filosofi in quanto quelli la cui definizione a me pare
più accostarsi ad una concezione "moderna"), e se Einstein afferma, prima, l'equivalenza di
questi due elementi per poi affermare, sulla base di una sostanziale indistinzione fra materia
e campo, la materia come "densità di campo" (così mi sembrerebbe, ma accetto volentieri
correzioni, visto che questa non è proprio la mia "materia"...), qual'è, sulla base degli
argomenti che svolgete lungo questa discussione, la vostra definizione di "materia"?
saluti


La materia, per tutti i filosofi che capiscono di fisica (della fisica dei loro tempi ovviamente) e per tutti i fisici moderni (da Einstein in poi), anche quei non pochi che non capiscono di filosofia, può esser massa e/o energia e si può trasformare (a seconda dei casi; deterministicamente):

da massa a (diversa) massa restando la massa complessiva costante;

da energia a (diversa) energia restando l' energia complessiva costante;

da massa a energia e/o da energia a massa (secondo la universale e costante proporzione e = mcc; ergo:) restando la materia complessiva costante.

Chi pretende che l' energia sia qualcosa di diverso da materia (e magari costituisca la mente, il pensiero, la res cogitans) non ha capito pressocché nulla di fisica.

E con la pretesa che la energia pretesa immateriale (mentre é res extensa a pieno titolo) abbia a che fare con il pensiero (res cogitans) é la dimostrazione vivente (spero proprio che Davintro segua anche questa discussione) che per fare della ontologia filosofica adeguata é necessaria una conoscenza per lo meno elementare delle scienze naturali.

sgiombo

Citazione di: Ipazia il 30 Maggio 2019, 19:48:11 PM


Dalla fisica sappiamo che la chiusura causale è il principio di conservazione di massa+energia. Direi che questa è la materia. Ma la fisica ci parla anche di antimateria, che all'impatto con la materia si annichilisce in radiazione inponderabile. Comunque penso che nella nostra vita reale dobbiamo preoccuparci solo della materia. Almeno lo spero: è già tanto dura così.


Sì, ma l' "antimateria" é pur sempre massa (materia massiva; sarebbe stato più consono il termine di "antimassa", ma ormai...) esattamente come la materia (massiva; ovvero la massa) "ordinaria": é sempre massa che, oltre a trasformarsi in altra massa (le reazioni chimiche avvengono anche nell' antimateria; ovviamente purché ve ne sia a sufficienza di aggregata analogamente alla materia: vi é chi sensatamente, non assurdamente ipotizza intere galassie di antimateria da qualche parte dell' universo; naturalmente a debita distanza da quelle più prossime di "materia ordinaria"), si trasforma in energia (col concorso di complementare "materia ordinaria" di carica elettrica opposta), così come energia si trasforma in massa ("materia ordinaria" e complementare "antimateria"; sarebbe stato più elegante dire "massa" ed antimassa", ma ormai...).

0xdeadbeef

Citazione di: Ipazia il 30 Maggio 2019, 19:48:11 PM

Dalla fisica sappiamo che la chiusura causale è il principio di conservazione di massa+energia. Direi che questa è la materia.

A Ipazia
Aveva dunque ben intuito Aristotele ("tutte le cose prodotte, sia dalla natura che dall'arte,
hanno materia, giacche la possibilità che ha ciascuna di essere o di non essere, questa è,
per ciascuna di esse, la sua materia")?
La materia, ovvero, come "potenza"?
E a proposito di conservazione della massa e dell'energia mi sembrerebbe interessante il
punto di vista di Cusano, il quale (sempre partendo dal concetto aristotelico) afferma che
la materia è: "la possibilità indeterminata nella quale esistono, in forma contratta, tutte
le cose dell'universo".
Che ne pensi?
saluti

sgiombo

#56
Citazione di: 0xdeadbeef il 30 Maggio 2019, 20:59:04 PM
Citazione di: Ipazia il 30 Maggio 2019, 19:48:11 PM

Dalla fisica sappiamo che la chiusura causale è il principio di conservazione di massa+energia. Direi che questa è la materia.

A Ipazia
Aveva dunque ben intuito Aristotele ("tutte le cose prodotte, sia dalla natura che dall'arte,
hanno materia, giacche la possibilità che ha ciascuna di essere o di non essere, questa è,
per ciascuna di esse, la sua materia")?
La materia, ovvero, come "potenza"?
E a proposito di conservazione della massa e dell'energia mi sembrerebbe interessante il
punto di vista di Cusano, il quale (sempre partendo dal concetto aristotelico) afferma che
la materia è: "la possibilità indeterminata nella quale esistono, in forma contratta, tutte
le cose dell'universo".
Che ne pensi?
saluti

Mi scuso per non essere il diretto interpellato ma non posso trattenermi dal notare che fra le intuizioni di Aristotele e la materia delle scienze moderne non riesco proprio a intravedere alcun ben che minimo nesso.

In particolare (per dirla "a là Aristotele") la materia é in qualsiasi momento in atto come determinate proporzioni fra determinati tipi di particelle massive e determinate proporzioni di determinati tipi di energia e in potenza come determinate altre proporzioni fra determinati tipi di particelle massive e determinate altre proporzioni di determinati tipi di energia (di modo che la somma totale della materia stessa, nelle varie determinate e determinatamente mutevoli forme di massa e di energia, resti costante) secondo le leggi del divenire ordinato della natura fisica.

Le parole che citi di Cusano poi sinceramente (e chiedendo scusa a CarloPierini per la durezza dell' espressione) mi sembrano un irrazionalistico brancolare nel buio dell' ignoranza (decisamente scusabile, ai suoi tempi).

0xdeadbeef

Citazione di: Carlo Pierini il 30 Maggio 2019, 20:03:19 PMCARLO
Esiste una definizione della persona il cui pseudonimo è oxdeadbeef?
Voglio dire: la materia è un'entità cosi complessa, misteriosa e multiforme che non potremo mai trovare una definizione univoca ed esauriente. Potremo tentare definizioni diverse, ma comunque puramente indicative,a seconda del punto di vista da cui la si osserva. Per esempio, dal punto di vista della dinamica la materia è massa; dal punto di vista della chimica essa è combinazione di atomi e molecole; dal punto di vista biologico essa è organizzazione di cellule, tessuti, organi, ecc.; dal punto di vista della microfisica è un insieme complesso di campi di forze, ...ecc., ecc..
Ma dubito fortemente che tra i vari punti di vista - o scale di osservazione - ne esista uno che possa essere considerato il più fondamentale di tutti, sebbene, per istinto saremmo portati a pensare che il fondamento sia da cercare a livello sub-atomico.


Ciao Carlo
Va bene, però il tuo è relativismo bello e buono, non credi?
In verità la filosofia (che coincide con la metafisica) ha la pretesa, magari assurda ed
insensata, di porsi come "scienza prima". Per cui, diciamo, "ci prova" eccome a dare la
"regola" a tutte le scienze particolari...
Insomma, da un punto di vista filosofico il tuo discorso non dico non sia accettabile, ma
è filosofico in un senso... "negativo" (come negazione della filosofia).
Meno male che ti salvi con quel "il più fondamentale" posto alla fine...
saluti

0xdeadbeef

Citazione di: sgiombo il 30 Maggio 2019, 21:11:33 PM
Mi scuso per non essere il diretto interpellato ma non posso trattenermi dal notare che fra le intuizioni di Aristotele e la materia delle scienze moderne non riesco proprio a intravedere alcun ben che minimo nesso.


A Sgiombo
Ipazia parlava di "chiusura causale"; quindi, presumo, di "causa" o "potenza".
Aristotele parla della materia come "potenza": mi chiedevo se c'è un nesso fra le due
affermazioni...
saluti

sgiombo

Volendo cercare nessi ad ogni costo li si trova perfino fra il diavolo e l' acqua santa.

Ma che senso ha?

Secondo me nella filosofia antica c'é una sola intuizione che (mutatis mutandis; e si tratta di "mutandoni" enormi, un po' come quelli delle donne dei telefilm ambientati nell' Inghilerra vittoriana!) resta attuale per la fisica moderna; la distinzione, nell' ambito della materia, fra "pieno" e vuoto" degli atomisti.

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