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Matematica e mondo

Aperto da bobmax, 12 Aprile 2021, 14:01:57 PM

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bobmax

La matematica è frutto della razionalità e ne è probabilmente la miglior forma di espressione.

E' diffusa tuttavia l'idea che la matematica sia a tutti gli effetti un'astrazione, ossia un insieme di teorie la cui eventuale relazione con la realtà dovrebbe considerarsi casuale.
Intendendo con "realtà" questo nostro esserci mondano. Ossia il mondo.

Questa idea ritiene che matematica e realtà (esserci) siano separate, a sé stanti.
Di modo che il mondo "reale" potrebbe seguirebbe leggi (nel caso poi ce ne fossero, ma potrebbero pure non esserci...) che prescindono dalla matematica. La matematica è perciò considerata uno strumento opzionale, che può descrivere la realtà ma in alcuni casi pure non può farlo.
E la matematica può non essere in grado di descrivere la realtà perché questa, per certi versi, non è razionale...

Secondo questa idea alcuni aspetti del mondo possono perciò non essere razionali.

Ma può davvero il mondo non essere razionale?

O non è invece la razionalità, e la matematica che ne è l'espressione più pura, il tessuto la cui trama sostiene l'intero universo?

Credere il contrario, non vuol dire abbandonarsi alla irrazionalità?

Ma questo rifiuto del pensiero razionale, perché considerato incapace di descrivere il mondo, non è in sostanza rifiuto di noi stessi, di ciò che siamo, in quanto animali razionali?

E soprattutto, questo rifiuto non è un rigetto dell'etica tout-court?

Perché un conto è il supporre che il mondo non esaurisca il Tutto, un altro ritenere che lo stesso mondo possa essere irrazionale.

Cedendo all'irrazionalità rinneghiamo la fede nella Verità, che richiede fede nel pensiero razionale e quindi nella matematica costi quello che costi.
Così invece che seguire il pensiero razionale sino al suo limite, che è necessariamente il limite del mondo, per avvertirne l'oltre, ci perdiamo nel caos dell'irrazionalità.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Jacopus

Bobomax, tra l'apodittico e il presuntuoso ti rispondo così. Voltaire con Candide ha risposto alla tua domanda e io mi assocerei alla risposta data da Messieur Arouet.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

Quale matematica ? Non certo quella di Euclide. E neppure quella di Pascal e Cartesio. Resesi irreperibili le forme ideali e le rette parallele si son dovute inventare matematiche multidimensionali per tenere il passo della fisica moderna. La matematica è la storia di una lunga serie di dispositivi di calcolo che si sono evoluti a seconda dei contesti applicativi reali, esportando i moduli di qua e di là ed inventandone di nuovi secondo le necessità. Già il nome dei moduli, funzioni, ne disvela l'occasionalità e strumentalità.

Tutto questo è razionale ? Certamente. Ma chissà quante altre funzioni sono inglobate nella petrosa irrazionalità in attesa che un Michelangelo le tragga al battesimo della razionalità quando quella pietra ci dovesse servire.

Più che teorizzare a priori il migliore dei mondi possibili con la sua mathesis universalis al seguito trovo razionale chinarci di fronte al mondo reale, cucendogli addosso abiti sulla sua misura man mano che ne scopriamo le forme.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

#3
Credo che la matematica sia parte della realtà solo nella misura in cui è parte di noi, ma che derivi comunque dal nostro rapporto con la realtà.
È nostra tendenza storica però porre fuori di noi ciò  che è dentro di noi per legittimare la nostra conoscenza, non avendo sufficientemente alta opinione di noi. Con ciò che fa' parte strettamente  di noi possiamo giungere solo a conclusioni relative, non assolute. A cosa ebbero servirci?
Se cerchiamo la verità vuol dire che non la abbiamo dentro di noi, compresi gli strumenti per cercarla, che devono essere perciò fuori di noi. Noi possiamo solo attingervi in qualche misura.
Così li poniamo in realtà alternative.
Ma se la matematica è avulsa dalla realtà corrente non resta poi che sorprenderci di quanto bene riesca a vestirla.
Mirabolante e fortunato caso.
Il classico dilemma è se inventiamo la matematica o se ci limitiamo a scoprirla.
Ma a noi accorti uomini moderni dovrebbe ormai essere chiaro che c'è dentro di noi ancora tutto un mondo da scoprire.
Rimane il fatto che ci rassicura pensarla fuori di noi, se la maggioranza lo crede.
Un innocente escamotage che ci rassicuri sul fatto che non stiamo girando a vuoto , ciò a cui ci pare esser destinati senza un aiuto dall'esterno.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

viator

Salve bobmax. Citandoti . "Ma può davvero il mondo non essere razionale?".

Tu afferri un concetto umano (quello di razionale - irrazionale) e vorresti analizzare se ciò che è frutto di ciò che è stato dal mondo generato (l'uomo) sia applicabile al mondo stesso.

Scusami ma tra mondo e uomo cosa o chi sarebbe il generatore e chi il generato ?. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

bobmax

Che il mondo debba essere razionale è una necessità etica!

Se non fosse razionale la vita sarebbe una presa in giro.

La fede nella Verità è per prima cosa fede nella razionalità del mondo.
È un atto di fede perché non vi è certezza. Ma questa fede è necessaria per anche solo sperare di inoltrarci nel mondo.

Tuttavia questo atto di fede non è sufficiente.
Perché ammesso che il mondo non sia irrazionale, la sola razionalità lo renderebbe un deserto.

È perciò necessario un ulteriore atto di fede. Che è fede nel Bene assoluto.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Ipazia

Citazione di: bobmax il 12 Aprile 2021, 22:20:42 PM
Che il mondo debba essere razionale è una necessità etica!
Ma vale pure: Che il mondo debba essere etico è una necessità razionale.
CitazioneSe non fosse razionale la vita sarebbe una presa in giro.
Sarebbe poco gestibile, più che altro.
CitazioneLa fede nella Verità è per prima cosa fede nella razionalità del mondo.
La razionalizzazione del mondo serve la causa della verità, condivisa attraverso la persuasione (Parmenide)
CitazioneÈ un atto di fede perché non vi è certezza. Ma questa fede è necessaria per anche solo sperare di inoltrarci nel mondo.
concordo
CitazioneTuttavia questo atto di fede non è sufficiente.
Perché ammesso che il mondo non sia irrazionale, la sola razionalità lo renderebbe un deserto.
pure qui
CitazioneÈ perciò necessario un ulteriore atto di fede. Che è fede nel Bene assoluto.
Senza scomodare gli Assoluti, direi di tornare all'etica e alle buone pratiche razionalizzatrici.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

#7
Citazione di: bobmax il 12 Aprile 2021, 22:20:42 PM
Ma questa fede è necessaria per anche solo sperare di inoltrarci nel mondo.

La capacità di credere è fondamentale perché indirizza là razionalità
Così funziona la matematica e così funzioniamo noi.
Se la matematica sembra essere un linguaggio universale è perché noi siamo fatti di matematica.
Non sappiamo se il mondo è fatto di distinte moltitudini, ma a noi non può che apparire così.
È un po' la sindrome dell'idraulico per il quale il mondo è fatto di tubi.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

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