Marxismo oggi in risposta ad alcune riflessione di Niko

Aperto da green demetr, 18 Giugno 2021, 15:37:16 PM

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Jacopus

Sono d'accordo con te Koba. La liberazione delle forze laiche ha prodotto l'attuale disastro. Ma restare imprigionati in una visione teologica non è la soluzione o al massimo è una soluzione regressiva, "asiatica" e ben poco ellena. Come dire, dalla padella alla brace.
Estrarre dalla religiosità una formula in grado di creare una società giusta e laica fu una scoperta della rivoluzione francese e fu l'istanza principale per la nascita della sociologia (della quale Comte è uno dei padri). Da allora non abbiamo fatto grandi progressi. Il capitalismo tendenzialmente scende a patti solo su "minaccia" e la crescente globalizzazione non permette neppure esperimenti politici su piccola scala.
Spesso penso che la ricetta possa essere quella di riscoprire la terza ed ultima parola del più famoso slogan di allora: "fraternitè".
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

#16
Citazione di: paul11 il 28 Giugno 2021, 11:12:59 AM

"Lo spazio simbolico dell'Origine del Tempo deve dunque essere sottratto alla temporalità stessa intesa come distruzione nichilistica permanente di ogni stabilità." A mio avviso, se non si parte da questo punto, e si parte invece da una fantomatica "materia" originaria come matrice del mondo...
A mio avviso di fronte ad una simile proposizione non si può che rispondere:
Citazione di: L.Wittgenstein - Tractatus Log.Phil. - 6.53...ogni volta che altri voglia dire qualcosa di metafisico, mostrargli che, a certi segni nelle sue proposizioni, egli non ha dato significato alcuno...
... salvo esorcizzare con una formula magica metafisica il divenire, sottraendosi ad un'analisi logicamente sensata del suo protagonista "tempo".
Citazione"L'origine della Religione, o più esattamente delle religioni, sta dunque nella razionale esigenza di sottrarre allo scorrimento annichilatore del tempo un'Origine che possa funzionare da garante di tutti i valori fondativi di una comunità. L'origine della religione è dunque assolutamente razionale, e questo non è capito da tutti coloro che si perdono nel totemismo della magia, nel culto dei morti e nell'inganno dei sacerdoti, nell'ignoranza delle masse e nella legittimazione religiosa del potere di classe."
l'origine della Religione si riconferma pertanto mitologia dell'Origine, la quale ...
Citazione[E' esatto : nella costituzione di una identità di popolo che superi i clamori del tempo, costruendo la tradizione a fondamento . Ed è per questo che le forme economiche e sociali mutano, ma non così  le forme religiose.
... come ogni favola, in quanto tale, può permettersi il lusso di restare costante nel tempo, mentre nel reale circostante todo cambia.
Citazione"Chi vuole dunque l'ateismo deve essere consapevole che il suo vero avversario, quello cui deve prima di tutto saper rispondere, non è certamente la religione (o meglio i miti ed i dogmi del tutto prescientifici ed indimostrabili di cui le religioni si nutrono), ma è il nichilismo, cioè la totale insensatezza integrale del mondo naturale e sociale, quel nichilismo contro cui a suo tempo tutte le religioni sono nate, sono cresciute e si sono mantenute nonostante i numerosissimi "smascheramenti" di tipo sociologico e scientifico."
Il peggior nichilismo, come afferma un celebre filosofo, è la tarantola velenosa che ha inventato il "mondo dietro il mondo", sul quale ...
CitazioneGrandioso......avrei solo specificatamente scritto meglio sulla "insensatezza integrale del mondo naturale e sociale", probabilmente allude che il pensiero nichilista ha voluto determinarsi nel mondo naturale e sociale, tipicamente positivistico e in cui è caduto anche Marx e soprattutto Engels.
...anche Marx ha espresso un pensiero fulminante, contro l'alienazione religiosa, che è una delle forme in cui il nichilismo agisce.
Citazione"Mentre i "pezzi" dell'analisi economica, sociologica e storica del marxismo possono essere forse riparati, il "pezzo" del suo fondamento filosofico non può essere riparato, ma deve essere integralmente sostituito. C'è però un impedimento: come possono i nichilisti prendere coscienza del nichilismo?"
Sarebbe come chiedere alla tarantola di rinunciare al suo veleno ...
CitazioneEsatto.....semplicemente non possono e osservano un mondo che a loro non piace ,eppure condivendo la stessa cultura nichilista dei loro "padroni"che non vogliono ammettere. Sposando la stessa matrice culturale nichilista, vedono il mondo rovesciato.
... e costringerla a vedere il mondo dritto, mettendola a testa in giù. Le tarantole umane hanno inventato la teologia, quale espediente a tale acrobatico scopo.
Citazione-La filosofia propriamente detta ......viene per così dire razionalizzata, cioè depersonificata e trasformata in una struttura veritativa di tipo logico-ontologico. 

La filosofia classica greca nacque proprio così. Dal linguaggio del mito si passò man mano all'ontologia.

-.........Si tratterà di una soluzione rifiutata da Marx che così consegnerà ai suoi seguaci una soluzione nichilista. Una vera bomba a tempo, ormai scoppiata, di cui la stragrande maggioranza dei marxisti appare inconsapevole.

E' ovvio, ne è conseguente
Le possenti mammelle di mamma Sophia hanno nutrito talmente tanti scaraffoni filosofici che possono sopportare anche queste bolle di sapone a tempo. Quale tempo ? Torna da capo.


pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Ipazia

Lo "spazio simbolico del Tempo religioso dell'Origine" ha prodotto talmente tanti morti ammazzati tra infedeli ed eretici che a metterli tutti in fila non basterebbe la via Lattea. Il tempo reale della storia moderna non è che abbia brillato molto nelle magnifiche e progressive sorti promesse, ma almeno non va in cerca di mali e beni metafisici per scrollarsi di dosso le responsabilità e le colpe. Marx e Nietzsche hanno raccontato l'uomo del "tempo di mezzo" tra la morte di Dio e le rispettive utopie. Concordo che non è un belvedere, ma i profeti del mondo liberato dai numi alcune dritte le hanno date e si tratta di far tesoro del loro patrimonio critico.

La società classista pare invincibile, nella realtà e nelle mitologie, ma non è ricorrendo a mitologie decotte che verrà superata. E neppure a versioni laicizzate pietisticamente. Le profezie più fondate sono ancora quelle del materialismo storico e della dialettica sociale. Ammesso e non concesso che l'ultimo dio, il Capitale, abbia lasciato ancora fieno in cascina per il progresso umano.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

niko

#18
Citazione di: green demetr il 26 Giugno 2021, 16:01:21 PM
"femminismo, rigurgiti di nazionalismo, familismo, populismo, deismo, clericalismo, etica del lavoro presupponente uno stato etico, xenofobia, è proprio roba che non fa per me, preferisco sballarmi con altro" cit Niko

Con comunitarismo non intendo alcuna delle forme ideologiche che hai elencato.
Il comunitatismo è proprio una risposta che viene necessariamente dalla relazione con l'altro, di fronte a te, quindi nel comunitarismo, che uso in maniera generica, ma non ideologica, è  bandita ogni metafisica, che premetta, e non decida solo successivamente cosa sia l'uomo, e cosa sia l'umanità che lo caratterizza. Se vogliamo da manualistica un moto sintetico alla Hegel.
Femminismo, nazionalismo, populismo, deismo, eticità etica, xenofobia sono altrettante sfaccettature dell'errore originario di pretendere qualcosa a scapito di qualcos'altro.
Sono tutte etiche del livore, dell'odio.
Benchè quindi siamo d'accordo, anzi molto d'accordo:

"Per essere più precisi,  il deisiderio non integrabile nella figura umana è infinito (il desiderio infinito di cui parla spesso Fusaro come se fosse un problema e un'aberrazione contingente del capitalismo post muro di Berlino, e non un destino da accettare nietzscheanamente con amore), perché rappresenta l'ambizione infinita intrinseca del capitale che è incompatibile con la sua stessa costituzione in assoluto, e quindi anche il suo (scontato) destino di fallimento nel dominare completamente la natura, ma questa stessa ambizione infinita è la corretta (corretta nel senso di ricettacolo possibile di immedesimazione istintuale umana e realistica, tale è il capitale, tale è la natura) mimesi della natura che dovrà sopravvivere nella società liberata che prenderà il posto del capitalismo, il residuo che, a mio personale giudizio, fu a suo tempo il bene nel male, il piccolo desiderio di amore non integrato nel colosso, e rimarrà, o almeno mi auguro che rimanga, nella nascente società del comunismo, o quantomeno del meglio, come filo conduttore del vecchio col nuovo" cit Niko

Certamente, il desiderio è ciò che caratterizza l'essere uomo in quanto tale, perciò è evidente che il comunismo e le sue inverazioni storiche sociali (gulag,la cina etc) testimoniano della vera quintessenza del politico che si fa chiamare comunismo, che combacia con il suo fascismo, nemmeno tanto velato.
Mi fa sorridere dunque che tu voglia salvare il comunismo, infatti il tuo è un augurio, ossia una dichiarazione di intenti contraria ed eguale alla sua utopia.
Nessun idea di lavoro, nessuna consapevolezza della fine delle utopie.
Il comunitarismo genericho che intendo io, è proprio l'esatto opposto di una adesione ideologica, è anzi un lavoro personale che riguarda me e te.
Ma d'altronde è per questo che sono solo, direi che è inevitabile.
Troppa sedimentazione ideologica.

Passiamo al buon Preve, un filosofo nemico di Nietzche, ma che fa filosofia proprio come Nietzche: martellando il cervello vuoto dei suoi allievi e consolidali (? mica tanto visto gli attacchi che subì) politici.

Si ho capito l'intento di Preve, è quello di rifondare la percezione del marxismo, non come ideologia, con il partito a farne le veci, ma come naturale struttura ontologica sociale.
Ossia da manualistica, quella dell'agone schiavo-padrone.
In effetti ho visto il film sul giovane Marx.
In effetti quello che premeva a Marx, era il superamento del lavoro intra-personale, che generava sempre una lotta locale, senza alcun respiro realmente sociale, in funzione di un pensiero ad ampio respiro che descrivesse le dinamiche sociali generali, per poi dirigerle verso una struttura di dimensione socialista.
Quindi come il socialismo è la lotta particolare, e quindi vittima sempre del Capitale, così il comunismo è il tentativo del suo rilancio in funzione antagonista.
Mi manca tutto il lavoro su Marx.
Iniziamo a settembre.

Tornando a bomba, il nichilismo, con l'accettazione dello svuotamento dei valori, risulta per Preve, un nemico formidabile.

E' corretto politicamente, non filosoficamente, come invece pretende nell'articolo.
O meglio la filosofia di cui parla è quella della politica filosofica, ossia Platone.

Per parte mia sto con Ipazia, Preve dimentica completamente tutta la parte metafisica, che in Marx invece è non solo evidente, ma preponderante.

Se togliamo infatti quella parte, sono corrette le critiche fatte a Marx, che col suo lavoro, ha semplicemente dato una forma forte teorica al capitalismo.
Ossia il capitalismo è stato creato da Marx stesso.
(cosa falsa, perchè se è vero che Marx ha visto il Capitale, lo ha visto nella sua dimensione metafisica e non solo politica, ossia economica).

Ma il fatto di decidere di dimenticarsene, è proprio la testimonianza, del suo carattere forte, sia a livello politico che propriamente filosofico.(Non è che se la dimentica, è che proprio la riscrive).
Preve era una persona come non ce ne sono più. 8)




Per dirla in parole molto povere, io credo che la natura sia slancio verso l'infinito, e credo nel progresso, ovvero credo che il capitalismo, al netto delle sue contraddizioni e assurdità, sia la migliore integrazione storicamente mai apparsa del soggetto-diveniente umano con la natura, addomesticare la seriazione infinita e la realizzazione spaziale e temporale delle infinite possibilità è una prassi che deriva dalla retta contemplazione della natura, la natura ha sete di infinito, l' "uomo" ha sete di infinito, e quindi il capitalismo lo considero retrospettivamente una necessità.


Considero la realtà del post umano, ovvero l'integrazione di tecnologia ed evoluzione biologica, non do all'universo antropologico (o etologico umano istantaneamente considerato prescindendo dalla sua evoluzione) un'importanza tale da identificare l'uomo con la parola, ma anzi considero la parola la realtà stessa della protesi tecnologica e del postumano, con la parola integriamo nell'umano l'extraumano ed espungiamo arbitrariamente dall'umano parti dell'umano, e questo da sempre.


Io prendo sul serio quelli che parlano con Dio, con il vento, con le stelle, con i cani, con gli angeli, con i demoni, con i morti, con le macchine, con gli infinitamente distanti, ma prendo anche sul serio quelli che litigano con il vicino perché non lo capiscono, la babilonia e la barbarie, quelli che espellono i muti e i non parlanti dall'universo dell'auto riconoscimento "umano", quelli che subiscono il trauma di ogni educazione condizionante, il cui il nome si separa dalla cosa perché sia possibile parlare, prendo insomma sul serio tutti i grandi solve e coagula della parola e tutte le sue filiazioni interiori;



proprio in senso tassonomico mi pare ovvio che la comunità dei parlanti non è una specie, perché non si riconosce orizzontalmente nel tempo con la compatibilità sessuale e genitale e non procede nel tempo con una filiazione materiale (il nesso tra pederastia e nascita della filosofia è non ovvio, super-ovvio, per questo a volte spendo qualche parola nelle discussioni su omosessualità e affini); considerato tutto ciò, giungo quindi alla conclusione che non solo la parola e la facoltà di parola non rappresenta e non costituisce quello che realmente ed essenzialmente è homo sapiens, ma, in quanto parola, è intrinsecamente inidonea a rappresentare una specie vivente qualsiasi, la parola è parola, è l'alienazione dei parlanti dalla loro internità animale di specie: se le orchidee parlassero, la parola sarebbe inidonea a appresentare le orchidee come specie.



Il mio nichilismo parte proprio dalla considerazione che ogni vivente è individuo, specie e materia, specie e materia evolvono, l'individuo deve accettarlo e in un certo senso anticiparlo se non vuole trovarsi costretto ad inseguire, l'uomo non è niente, davvero non è niente, è una cosa, un'entità, che tra diecimila anni o si sarà estinta o non corrisponderà più alla sua specie animale attuale, e già da ora non esiste perché come ho detto prima la parola trascende l'identificazione di specie (ogni identificazione di specie) e l'uomo nel tempo che gli è concesso di esistere come individuo e come specie, già di per sé breve, vive ipnotizzato dalla parola.



Il mio grande sogno è che non sopravviva l'uomo, che sia sospeso il giudizio sulla necessità di sopravvivenza della parola e che sopravviva, anzi si auto-superi, lo slancio verso l'infinito che ravviso già oggi nella natura, e "nel capitalismo" come natura umana, considerata ad una certa fase del suo sviluppo e della sua integrazione col resto, pur con tutte le sue contraddizioni; penso di insomma di avere un'idea su quali e quanti testimoni debbano passare nella staffetta della storia e quali no;



per questo sostengo la globalizzazione contro ogni comunitarismo, il comunitarismo, almeno per come esce dalla bocca di Fusaro, è già oggi xenofobia, familismo, etica del lavoro presupponente uno stato etico, critica distruttiva al sessantotto e all'antifascismo, equiparazione di borghesi e proletari che dovrebbero essere uniti contro una sorta di nemico immaginario chiamato aristocrazia finanziaria, malinteso giusnaturalismo che pretende di convertire direttamente i bisogni in diritti senza passare per la considerazione sacra dei desideri;



io sono felice di non avere nulla da spartire con tutto ciò, sono altro, e se sbaglio, sbaglio in altri modi e per altri versi...

e tu Green, sentenzi di voler costruire comunità tra me e te tranne poi arrogarti il diritto di discriminare tra quello che è analisi, quello che è augurio e quello che è sedimento ideologico... questo riconferma la mia sfiducia verso ogni forma "comunità".
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Ipazia

#19
L'unico infinito nelle corde del capitalismo è quello della sua accumulazione. Quindi non è fuori luogo sviluppare il concetto di "cattivo infinito". Tra "comunità" è "comunismo" non cederei alla seduzione della parola (dopo averla tanto vituperata). Comunità è l'ethos di cui comunismo è nomos. Non l'unico possibile, ma senza comunità non vi è comunismo possibile.

Il globalismo non produce le premesse per una comunità comunista, ma è una potente macchina di sfruttamento e accumulazione capitalistica globale in cui l'unica umanità ancora non belante è una oligarchia - la razza Bilderberg - disumanata dal suo stesso modello di realtà dominata. La covidemia ci ha dato un assaggio di che cosa sono capaci.

Lo "slancio verso l'infinito" del Capitale ha come ultimo obiettivo l'alienazione totale del tempo di vita degli schiavi, ridotti a motore a due tempi dell'accumulazione: produzione-consumo. E' uno slancio delirante in cui l'esito escatologico più probabile è il manicomio globale. Fatte salve le varie ed eventuali di tipo rivoluzionario. Sempre possibili e auspicabili.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Salve Ipazia. Citandoti : "Lo "slancio verso l'infinito" del Capitale ha come ultimo obiettivo l'alienazione totale del tempo di vita degli schiavi, ridotti a motore a due tempi dell'accumulazione: produzione-consumo. E' uno slancio delirante in cui l'esito escatologico più probabile è il manicomio globale. Fatte salve le varie ed eventuali di tipo rivoluzionario. Sempre possibili e auspicabili".

Meravigliosa metafora motoristica la tua. Motore a due tempi in cui il carburante è la produzione ed il lubrificante è il denaro.

Circa l'esito escatologico...............quello manicomiale sicuramente non potrà riguardare il nostro Bel Paese, dato il luminoso precedente della Legge Basaglia la quale eliminò dal manicomio nazionale tutti manicomi locali. Noi da settantanni ci siamo posti all'avanguardia per quanto riguarda le Leggi manicomiali. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

baylham

Sono più preoccupato dello slancio verso l'infinito della popolazione umana rispetto a quello del capitale.

Riaffermo la domanda: qual è il nesso "terribile" tra tempo e nulla alla base dell'etichetta di nichilismo appicciata ormai a qualunque cosa?
Mi pare di capire che il Preve preferisca l'illusione simbolica alla realtà evolutiva. Di nuovo, una preferenza soggettiva.

Il comunitarismo è semplicemente patetico, roba da preti e letterati. Ancora adesso rispetto a numerosi filosofi piccolo borghesi ignoranti di economia e fisica non posso che riconoscere la genialità di Marx che interpretava la società come un sistema evolutivo. Nonostante molte critiche possibili, almeno l'obiettivo utopico del comunismo di Marx che condivido era di godersi la vita.

L'ateismo interessa a me, è la mia concezione della vita, degli infiniti universi bruniani: una straordinaria, meravigliosa esplorazione senza sensi obbligati, sensi che non sono in potere di alcuno come aveva intuito l'"antiumanitarismo" di Marx.

L'avversario del nichilismo è il nichilista stesso.




Ipazia

Citazione di: baylham il 29 Giugno 2021, 02:04:51 AM
Sono più preoccupato dello slancio verso l'infinito della popolazione umana rispetto a quello del capitale.
Direi che le due cose vanno a braccetto e contribuiscono a tenere il gregge soggiogato.
CitazioneRiaffermo la domanda: qual è il nesso "terribile" tra tempo e nulla alla base dell'etichetta di nichilismo appicciata ormai a qualunque cosa?
Mi pare di capire che il Preve preferisca l'illusione simbolica alla realtà evolutiva. Di nuovo, una preferenza soggettiva.
L'illusione dell'Essere è dura a morire. E si inventano formule magiche per esorcizzare il divenire delle cose e dei valori.
CitazioneIl comunitarismo è semplicemente patetico, roba da preti e letterati. Ancora adesso rispetto a numerosi filosofi piccolo borghesi ignoranti di economia e fisica non posso che riconoscere la genialità di Marx che interpretava la società come un sistema evolutivo. Nonostante molte critiche possibili, almeno l'obiettivo utopico del comunismo di Marx che condivido era di godersi la vita.
Se per comunitarismo intendiamo una filosofia della miseria, Marx vi ha già risposto con "Miseria della filosofia". Che gli straccioni (Lumpenproletariat) siano alternativi al Capitale era una bufala evidente anche ai suoi tempi. Soggettivamente essi condividono con preti e padroni lo status privilegiato dei parassiti e su tale base soggettiva trovano sempre un accordo, sulla pelle dei produttori che sgobbano per tutti. Il che si unisce al fattore oggettivo dell'esercito di riserva che tanto contribuisce all'eternarsi dell'accumulazione capitalistica e alla debolezza degli sfruttati.
Però va detto che il comunismo ha un carattere comunitario e su tale comunità di liberi produttori  gaudenti va posto il significato etico dell'utopia comunista.
CitazioneL'ateismo interessa a me, è la mia concezione della vita, degli infiniti universi bruniani: una straordinaria, meravigliosa esplorazione senza sensi obbligati, sensi che non sono in potere di alcuno come aveva intuito l'"antiumanitarismo" di Marx.
"Antiumanitarismo" di classe, dalla parte degli oppressi da molteplici parassitismi.
CitazioneL'avversario del nichilismo è il nichilista stesso.
A sua insaputa. Dal suo supernichilistico "mondo dietro il mondo". E meno lo sa, più se la prende col "nichilismo" di chi ha posto sulla natura l'origine ontologica di tutto. Anche senza simboli.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jacopus

Credo che le categorie di Marx vadano aggiornate. La coscienza di classe, mai esistita fra il lumpenproletariat, non sta molto bene neppure fra i proletari, che preferiscono ad essa i richiami sovranisti. Ed allora eccola, la coscienza di classe rifugiarsi fra le calde braccia di teneri rivoluzionari da salotto, pronti ad indignarsi e ad agitare falce e martello dopo aver mangiato sushi e un ottimo vino alsaziano.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

#24
Poichè ogni fatto reale è in continuo divenire, anche la "coscienza di classe" si evolve nei suoi soggetti. Ma la distinzione tra formiche e cicale antropomorfiche rimane ed è trasversale ai redditi. Il metodo marxista è adeguato anche ad analizzare la società moderna e individuare i nuovi produttori e i nuovi parassiti. Compito non facile, ma nessuna scienza nasce infusa e si deve aggiornare pure lei continuamente.

Facile è invece, anche ad occhio nudo, cogliere il carattere parassitario di certe "etnie" e di comportamenti irresponsabilmente procreativi. Anche alla luce della nuova sensibilità nei confronti dei diritti dell'infanzia, che non va scodellata in balia di gommoni e altrui welfare di chi una regola in materia se l'è data.
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niko

#25
Citazione di: Ipazia il 29 Giugno 2021, 19:06:06 PM
Citazione di: baylham il 29 Giugno 2021, 02:04:51 AM
Sono più preoccupato dello slancio verso l'infinito della popolazione umana rispetto a quello del capitale.
Direi che le due cose vanno a braccetto e contribuiscono a tenere il gregge soggiogato.
CitazioneRiaffermo la domanda: qual è il nesso "terribile" tra tempo e nulla alla base dell'etichetta di nichilismo appicciata ormai a qualunque cosa?
Mi pare di capire che il Preve preferisca l'illusione simbolica alla realtà evolutiva. Di nuovo, una preferenza soggettiva.
L'illusione dell'Essere è dura a morire. E si inventano formule magiche per esorcizzare il divenire delle cose e dei valori.
CitazioneIl comunitarismo è semplicemente patetico, roba da preti e letterati. Ancora adesso rispetto a numerosi filosofi piccolo borghesi ignoranti di economia e fisica non posso che riconoscere la genialità di Marx che interpretava la società come un sistema evolutivo. Nonostante molte critiche possibili, almeno l'obiettivo utopico del comunismo di Marx che condivido era di godersi la vita.
Se per comunitarismo intendiamo una filosofia della miseria, Marx vi ha già risposto con "Miseria della filosofia". Che gli straccioni (Lumpenproletariat) siano alternativi al Capitale era una bufala evidente anche ai suoi tempi. Soggettivamente essi condividono con preti e padroni lo status privilegiato dei parassiti e su tale base soggettiva trovano sempre un accordo, sulla pelle dei produttori che sgobbano per tutti. Il che si unisce al fattore oggettivo dell'esercito di riserva che tanto contribuisce all'eternarsi dell'accumulazione capitalistica e alla debolezza degli sfruttati.
Però va detto che il comunismo ha un carattere comunitario e su tale comunità di liberi produttori  gaudenti va posto il significato etico dell'utopia comunista.
CitazioneL'ateismo interessa a me, è la mia concezione della vita, degli infiniti universi bruniani: una straordinaria, meravigliosa esplorazione senza sensi obbligati, sensi che non sono in potere di alcuno come aveva intuito l'"antiumanitarismo" di Marx.
"Antiumanitarismo" di classe, dalla parte degli oppressi da molteplici parassitismi.
CitazioneL'avversario del nichilismo è il nichilista stesso.
A sua insaputa. Dal suo supernichilistico "mondo dietro il mondo". E meno lo sa, più se la prende col "nichilismo" di chi ha posto sulla natura l'origine ontologica di tutto. Anche senza simboli.



Ma appunto in natura tanti infiniti diversi si parassitano tra di loro, per questo invitavo a sospendere un attimo la parola e guardare le figure, per capire il rapporto mimetico tra capitalismo e natura, l'iperrealismo delle merci e l'accumulazione di spettacoli.

Ma in fondo le piante organizzano in un certo modo la materia inerte per vivere, gli erbivori si mangiano le piante e i carnivori si mangiano gli erbivori, ma rispetto al rapporto privilegiato che il grande albero ha con il sole, tutta l'animalità là intorno è parassitismo. Il simbolo di pace non è l'uomo, ma neanche l'agnello.
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Jacopus

" il carattere parassitario di certe etnie!". Concetto interessante, ma davvero poco marxista ( a meno che non si consideri Marx come una sorta di verbo divino, rappresentazione che non sarebbe piaciuta neppure a Marx). A questo punto in questa discussione mi fermo qui. Non penso di poter dare nè di poter ricevere.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

Citazione di: Jacopus il 29 Giugno 2021, 20:07:25 PM
Credo che le categorie di Marx vadano aggiornate. La coscienza di classe, mai esistita fra il lumpenproletariat, non sta molto bene neppure fra i proletari, che preferiscono ad essa i richiami sovranisti. Ed allora eccola, la coscienza di classe rifugiarsi fra le calde braccia di teneri rivoluzionari da salotto, pronti ad indignarsi e ad agitare falce e martello dopo aver mangiato sushi e un ottimo vino alsaziano.
Con gli odierni sistemi democratici, in realtà, anche la coscienza di classe non è necessaria. Se esiste una forma di organizzazione comunitaria che riesce a garantire a tutti i proletari una condizione di vita migliore basta presentare questa forma come programma politico e tutti i proletari la voteranno per calcolo individualistico.

Ipazia

Citazione di: anthonyi il 29 Giugno 2021, 21:53:16 PM
Con gli odierni sistemi democratici, in realtà, anche la coscienza di classe non è necessaria. Se esiste una forma di organizzazione comunitaria che riesce a garantire a tutti i proletari una condizione di vita migliore basta presentare questa forma come programma politico e tutti i proletari la voteranno per calcolo individualistico.
E' la scommessa, persa, della socialdemocrazia. Persa per varie cause su cui si può stilare una graduatoria, ma la risultante è che il trend va verso un aumentato divario sociale e di numero dei poveri anche nelle società opulente. Con moltiplicatori, quali il boom demografico di alcune aree povere, la desertificazione, il degrado metropolitano, il deprezzamento a livelli ottocenteschi della forza lavoro, che appaiono di difficile correzione.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Ipazia

Citazione di: niko il 29 Giugno 2021, 21:07:46 PM
Ma appunto in natura tanti infiniti diversi si parassitano tra di loro, per questo invitavo a sospendere un attimo la parola e guardare le figure, per capire il rapporto mimetico tra capitalismo e natura, l'iperrealismo delle merci e l'accumulazione di spettacoli.

Ma in fondo le piante organizzano in un certo modo la materia inerte per vivere, gli erbivori si mangiano le piante e i carnivori si mangiano gli erbivori, ma rispetto al rapporto privilegiato che il grande albero ha con il sole, tutta l'animalità là intorno è parassitismo. Il simbolo di pace non è l'uomo, ma neanche l'agnello.
Tralasciando l'iperrealismo di merci che avvelenano il pianeta e l'accumulazione di spettacoli criminali a sfondo parassitario, va detto che il modo in cui si attua il "parassitismo" naturale antropologico, che il profeta chiama "ricambio organico uomo natura", avviene attraverso un medium denominato "lavoro" che rende specifico il concetto di parassita sub specie humana.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

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