Schumpeter vs Marx: analogie e differenze tra le loro teorie economiche

Aperto da iksos, 05 Giugno 2016, 13:54:21 PM

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iksos

Ho intenzione di presentare questo argomento come tema principale della mia tesina per l'esame di maturità: la "distruzione creatrice" di Schumpeter, gli effetti negativi e positivi della competitività socio-economica. Avrei intenzione di iniziare con filosofia presentando un confronto tra Schumpeter e Marx così da spiegare la teoria economica di Schumpeter facendo contemporaneamente riferimento a quella di Marx.

Sino ad ora ho trovato questi punti di unione e divergenza tra i due:

Entrambi rifiutano il sistema statico dell'economia secondo cui le strutture economiche sono le stesse ed a mutare è solo la domanda dei consumatori.

Entrambi adottano il sistema dinamico dell'economia contraddistinto dal ripetersi di un ciclo economico suddiviso in fasi di espansione, recessione, depressione e ripresa. Al termine di ogni ciclo l'economia assume un nuovo equilibrio diverso da quello precedente.

Per Schumpeter lo sviluppo economico è causato dalla necessità che ha l'imprenditore di innovare per non essere surclassato dalla concorrenza.
Per Marx invece lo sviluppo economico si ha a causa dell'accumulo di sempre maggiore profitto da parte del capitalista che fa ciò rubando alla forza lavoro il plusvalore prodotto da quest'ultima.

Entrambi vedono nel capitalismo il susseguirsi di crisi cicliche di sovrapproduzione ma Marx le intende in maniera negativa poiché secondo lui sarà proprio una crisi di sovrapproduzione a portare all'implosione del capitalismo al contrario di quanto sostenuto da Schumpeter che invece vede in maniera positiva le crisi del capitalismo poiché esse stimolano l'imprenditore alla ricerca dell'innovazione come strumento per superare la crisi e potenziare il sistema capitalistico.

Entrambi riconoscono che nel corso della storia le organizzazioni socio-economiche sono cambiate ma la causa di questo cambiamento è individuata da Marx nella lotta di classe mentre da Schumpeter nella "distruzione creatrice" ovvero in quel processo che porta le imprese che hanno saputo innovarsi ad affermarsi su quelle che non hanno saputo innovarsi e che schiacciate dalla concorrenza saranno costrette alla chiusura.

Questo lavoro di confronto è stato fatto autonomamente da me quindi è chiaro che è tutto ancora molto indeterminato e sicuramente carico di imprecisioni.

Vi sarei molto grato se riuscite a darmi delle indicazioni su come correggere eventualmente alcuni errori e magari su qualche punto di contatto o divergenza che avete individuato voi.

Grazie mille.

paul11

Di Schumpeter lessi nei primi anni Ottanta "Capitalismo,socialismo e dempcrazia".
Se la memoria non mi tradisce, scrivi bene.
Aggiungerei che capì che la battaglia non era solo nella logica produttiva, ma paradossalmente nella forza improduttiva.
La burocrazia degli Stati e la stessa burocrazia dentro l'organizzazione imprenditoriale(il managerialismo)  costituiscono un nerbo fondamentale nel consenso al capitalismo,che non era analizzato bene da Marx.
Mentre Marx fa analisi sociologiche derivati dal ciclo economico,direi in maniera un pò troppo meccanicistica, non sia avvede che la trasformazione della sovrastruttura derivati dalla struttura economica crea nuovi ruoli sociali, che Marx per il suo tempo sottovaluta.

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