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Lo starec Zosima

Aperto da Jacopus, 21 Giugno 2021, 23:17:08 PM

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Jacopus

"Perchè dovete sapere, miei cari, che ciascuno di noi è senza dubbio colpevole per tutti e di tutto sulla terra, non solo per la comune colpa universale, ma individualmente ognuno per tutti gli uomini e per ogni uomo sulla terra." Solo quando sarà raggiunta questa consapevolezza "ciascuno di voi avrà la forza di conquistare il mondo con l'amore e di lavare i peccati del mondo con le proprie lacrime".


Dostoevskij fa dire queste parole al monaco Zosima, che è steso sul letto, in articulo mortis. Vi lascio riflettere su questa frase senza alcun commento, almeno per ora.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

Un punto d'approdo importante dell'etica laica è la natura personale delle colpa. Tale evoluzione ha disinnescato uno degli aspetti più tossici del pensiero e potere religioso: il senso di colpa generalizzato.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Ipazia

#2
E c'è di peggio. Se tutti siamo colpevoli ab origine finisce che nessuno lo è realmente: la colpa, nel passaggio metafisico, si banalizza e la redenzione, fattasi questione collettiva, finisce con l' accanirsi contro chi non si lascia redimere dall'ammmore universale, trasformandolo in capro espiatorio che dovrà,  con le sue lacrime, lavare la  renitenza alla buona novella. Storia vista fin troppe volte anche in salsa laica, aleggiante pure sugli aspetti più paranoici della covidemia.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Kobayashi

Le inestricabili e infinitamente complesse relazioni di ciascuna creatura con tutti e tutto hanno come ovvia conseguenza l'espansione della responsabilità del singolo ben al di là dei limiti delle proprie azioni dirette.
Questa verità ci dovrebbe spingere alla cura dell'essere, all'accettazione del ruolo di custodi della creazione.
Ogni creatura, per quanto sgangherata, fa parte del tutto. Se, pur potendolo, non la salviamo, scontiamo una colpa spirituale, filosofica, anche se il diritto e l'etica dei bravi cittadini ci scagionano.
Ecco perché sentiamo di essere colpevoli: sappiamo che la salvezza di tutti passa attraverso questo superamento dei propri limiti individuali, che è del resto un'operazione di pura coerenza filosofica, la quale tuttavia stenta a realizzarsi come se fossimo condannati ad un ottuso egoismo "naturale" (che appunto naturale non è, se lo si guarda dal punto di vista del tutto).

viator

Salve. Citando da Ipazia : "Un punto d'approdo importante dell'etica laica è la natura personale delle colpa. Tale evoluzione ha disinnescato uno degli aspetti più tossici del pensiero e potere religioso: il senso di colpa generalizzato".............il quale rappresenta strumento rozzo ma efficacissimo per il controllo dei sottoposti. A tal punto l'Autorità potrà raccontare : "alle mie colpe ci penso io, alle tue invece..........sono sempre io a pensarci". Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

baylham

Una concezione assurda della vita.

Ipazia

Citazione di: baylham il 22 Giugno 2021, 14:55:28 PM
Una concezione assurda della vita.
Ma assai remunerativa. Mentre il religioso cianciava di colpa, amore e lacrime, qualcuno in miniera, campi e officine si spaccava la schiena per garantire al monaco medesimo condizioni di vita decisamente più confortevoli.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Alexander

Buongiorno a tutti


La vita (naturale) è assurda in se stessa. Insensata. Non ha quindi molto senso parlare di concezioni assurde. Su cosa si può basare una concezione "meno assurda" se non nell'assurdità dell'esistere stesso?

Lou

Pur sottoscrivendo alcuni rilievi critici che sono da voi emersi alla lettura e riflessione sul passo, Dostoevskij con profondità inedite, a mio parere, è stato capace di indagare un senso, quello di colpa, che ha caratterizzato la psiche umana come forse nessun altro "senso" abbia fatto. Tant'è che le voci dei personaggi che si intrecciano nei suoi romanzi sviscerano questa indagine in maniera magistrale, una emozione con cui volenti o nolenti,  affonda le radici in origini antiche e ne mostra tutt'ora la portata. In ottica dostoevskiana, mi azzardo a dire che le parole di Zosima si collocano nella sua volontà di inveramento del dio, in questo caso cristiano: un antidoto al nichilismo, ateismo, individualismo e derivati, posizione che si trova ben espressa nel passo citato.
Detto ció, la magistralità con cui è affrontato il tema sul piano psicologico è assolutamente inestimabile, e, pur manifestando estrema assonanza con le vostre critiche, sostengo che, in ogni caso, il senso di colpa manifesti in tutta la sua portata uno stimolo all'indagine e a una ricerca interiore che ne sancisce un primato rispetto all'esteriorità.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

viator

Citazione di: Alexander il 22 Giugno 2021, 17:40:01 PM
Buongiorno a tutti


La vita (naturale) è assurda in se stessa. Insensata. Non ha quindi molto senso parlare di concezioni assurde. Su cosa si può basare una concezione "meno assurda" se non nell'assurdità dell'esistere stesso?

Assurdo significa "incomprensibile e/o vano nelle sue origini e nei suoi scopi. La vita naturale lo è - ovviamente per le capacità ed i desideri umani. Siamo talmente imbecilli da trovare assurdo ciò che ci ha espresso senza concidere con l'imbecillità dei nostri scopi e desideri.


Siamo imbecilli quanto il figlio che voglia rimproverare il padre di averlo fatto quale (il figlio) è. Saluti
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Lou

Citazione di: Alexander il 22 Giugno 2021, 17:40:01 PM
Buongiorno a tutti


La vita (naturale) è assurda in se stessa. Insensata. Non ha quindi molto senso parlare di concezioni assurde. Su cosa si può basare una concezione "meno assurda" se non nell'assurdità dell'esistere stesso?
Interessante il naturale messo tra parentesi, se pure la distinzione naturale/non naturale sia di per sè stessa assurda? I più e meno assurdi secondo quale metro?
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

baylham

Che la vita sia una colpa da espiare è una assurdità. Che un uomo sia colpevole e responsabile dei mali degli altri uomini è un'altra assurdità.
Espressioni di una religiosità malsana.


















bobmax

Sì, ciascuno di noi è il figlio unigenito.
Perché vi è solo il Padre e il Figlio, che sei tu.

Sei stato gettato nel mondo.
Ti sei gettato nel mondo.

Per esistere è avvenuta necessariamente la separazione.
Perché esisti solo in quanto vi è altro. E l'altro è il mondo.

Se l'altro non ci fosse, tu non ci saresti.

Ma la separazione, necessaria per l'esistenza, è pure la fonte di ogni male.

Puoi continuare a esistere, incurante del male.
Ma alla fine non puoi più ignorarlo.
È inaccettabile!

E allora inizia il percorso a ritroso.
Ti accorgi di essere il figlio.
Preghi di essere liberato dal male.

Ma la strada è una sola.

L'amore.

Che ti riporta al Padre.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

daniele22

Citazione di: Jacopus il 21 Giugno 2021, 23:17:08 PM
"Perchè dovete sapere, miei cari, che ciascuno di noi è senza dubbio colpevole per tutti e di tutto sulla terra, non solo per la comune colpa universale, ma individualmente ognuno per tutti gli uomini e per ogni uomo sulla terra." Solo quando sarà raggiunta questa consapevolezza "ciascuno di voi avrà la forza di conquistare il mondo con l'amore e di lavare i peccati del mondo con le proprie lacrime".


Dostoevskij fa dire queste parole al monaco Zosima, che è steso sul letto, in articulo mortis. Vi lascio riflettere su questa frase senza alcun commento, almeno per ora.


Ciao a tutti. E' evidente che qui ci si trova di fronte ad un atto di accusa. Che naturalmente condivido. Però una correzione la metterei: non di conquistare il mondo, bensì di conquistare se stessi. Che senso ha star qui a discutere sull'assurdità della vita, sulla responsabilità, o sui sensi di colpa? Ma mi faccia il piacereeee!!

Ipazia

La ricongiunzione c'è in natura ed è quella della preda col predatore. Le uniche lacrime sincere sono quelle del coccodrillo dopo un lauto pasto. Anche Zosima, dopo l'agnello pasquale, ben cotto, non avrà fatto eccezione. L'amore assoluto non è dato; lo si può solo porre. E assoluto non sarà mai, nemmeno nell'ideologia più empatica. A regnare sovrana è la dialettica, divoratrice instancabile di massimi sistemi.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri