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Lo spirito deleterio

Aperto da SimoneP, 21 Aprile 2016, 10:01:44 AM

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SimoneP

Riporto qui' sotto una riflessione che riguarda una categoria dello spirito umano,frutto della mia riflessione.
Il documento è una mia bozza.

:"Distinguo una particolare forma nelle categorie dell'essere  umano:L'uomo  deleterio. Tale forma ,che determina un'attitudine introversa e limitata ,si manifesta nello spirito deleterio , coerente con il carattere malevolo dell'esistenza  umana,che determina nell'uomo un'azione disgregativa che, corrodendo la coscienza attraverso la quale l'individuo  stesso agisce  ,determina in esso comportamenti che tendono ad annichilire  ciò che chiamo l'oggetto di interesse tra due individui.In altre parole,l'uomo deleterio è vittima della vita e tale condizione,a carattere disgregativo,pur non limitando ma spesso enfatizzando la socievolezza dell'individuo ,intacca la durevolezza del rapporto tra un essere e l'uomo deleterio, che in tal modo asseconda l'azione distruttiva del proprio Io ,ampliando il proprio dolore e palesando a se il volto orrido del ritratto della vita umana.Ma mi chiedo perché il male prevalga sul bene, perché sia più facile distruggere che creare ,perché la morte dolga meno della vita.Tale quesito ad oggi non si è ancora rivelato ,ciò che è certo è che tale condizione terrestre si sia inevitabilmente proiettata nell'esistenza umana, attraverso ciò che ribadisco essere lo spirito deleterio ,manifestando l'esclusività del rapporto tra l'uomo e il mondo che egli abita."

green demetr

Finalmente un tema umanista.

Ciao SimoneP, il tema da te sollevato è assai arduo, e potrebbe aprire un vero e proprio vaso di Pandora.
Io è da 20 anni che me ne occupo.

Non so bene se il tuo sia uno sfogo, un quesito da lasciare crescere nelle pieghe del web, oppure una proposta di analisi.

Come già scritto altrove i miei riferimenti sono Nietzsche, Heidegger e la Psicanalisi Lacaniana (Zizek compreso).

Così solo per testare se qualcosa ha un eco con la tua tesi provo a formulare 3 possibili macro-problemi, da cui poi estrarre magari qualcosa di comune.

1) Il tema del nichilismo.
Poichè sostanzialmente descrivi un uomo deleterio, possiamo assumerlo nella categoria dell'umano troppo umano, ossia in tutte quelle prassi, che compongo la modernità dell'uomo contemporaneo: in una sola parola "solitudine ed egoismo".

2) Il tema della gettatezza nel mondo.
L'uomo nasce, suo malgrado, in un Mondo già dato, con le sue prassi, con le sue politiche, con la sua cultura. lo iato esistenziale, tra la sua formazione traumatica, in quanto ha coscienza della sua morte, e la necessità alla sopravvivenza ingenerano in lui vortici di disgregazione basata sul dualismo Spirito - Corpo.

3) Il tema del soggetto.
L'uomo abita l'inconscio, non esiste soggetto, senza il suo movimento contrario, un movimento in cui si costituisce la sua paradossalità, in psicanalisi si chiama "Sintomo".

I tre temi si costituiscono come

1) il momento eroico della RESISTENZA umana.

2) l'abisso che si apre sul mortale: La Religione.

3) le forme del principio di Morte.

Al male come lo chiami tu quindi si contrappongono tre momenti di resistenza, ma ogni resitenza, in realtà non va che a ridefinire in maniera ancora più tragica, il dolore che tu dipingi come Spirito Deleterio.
La maggior parte della gente scappa, o proprio non ce la fa ad affrontare un simile "muro del pianto".

A te la decisione se aprire quel vaso, o se invece nella risposta aprire una diversa direzione a questo interessantissimo topic.

*ciaociao*
Vai avanti tu che mi vien da ridere

maral

Citazione di: SimoneP il 21 Aprile 2016, 10:01:44 AM
:"Distinguo una particolare forma nelle categorie dell'essere  umano:L'uomo  deleterio. Tale forma ,che determina un'attitudine introversa e limitata ,si manifesta nello spirito deleterio , coerente con il carattere malevolo dell'esistenza  umana,che determina nell'uomo un'azione disgregativa che, corrodendo la coscienza attraverso la quale l'individuo  stesso agisce  ,determina in esso comportamenti che tendono ad annichilire  ciò che chiamo l'oggetto di interesse tra due individui.In altre parole,l'uomo deleterio è vittima della vita e tale condizione,a carattere disgregativo,pur non limitando ma spesso enfatizzando la socievolezza dell'individuo ,intacca la durevolezza del rapporto tra un essere e l'uomo deleterio, che in tal modo asseconda l'azione distruttiva del proprio Io ,ampliando il proprio dolore e palesando a se il volto orrido del ritratto della vita umana.Ma mi chiedo perché il male prevalga sul bene, perché sia più facile distruggere che creare ,perché la morte dolga meno della vita.Tale quesito ad oggi non si è ancora rivelato ,ciò che è certo è che tale condizione terrestre si sia inevitabilmente proiettata nell'esistenza umana, attraverso ciò che ribadisco essere lo spirito deleterio ,manifestando l'esclusività del rapporto tra l'uomo e il mondo che egli abita."
Ciao Simone, se ho ben capito questo tuo "spirito deleterio" corrisponde a uno spirito intimamente distruttivo che ha nella propria distruttività rivela la contraddizione radicale della propria esistenza. Ma se questa contraddizione esiste non possiamo rimuoverla o semplicemente reprimerla, essa c'è, anche se il suo esserci è contraddizione e occorre farne conto, poiché è nel cuore stesso dell'esistenza, sta nella sua vitale e pulsante manifestazione per come si rivela.
In esso (nella contraddizione che esprime) c'è tutto il male e il dolore di esistere, ma questo male e questo dolore non è che l'esistnza stessa nel suo continuo meraviglioso e sempre nuovo infinito rivelarsi. 

paul11

Citazione di: SimoneP il 21 Aprile 2016, 10:01:44 AM
Riporto qui' sotto una riflessione che riguarda una categoria dello spirito umano,frutto della mia riflessione.
Il documento è una mia bozza.

:"Distinguo una particolare forma nelle categorie dell'essere  umano:L'uomo  deleterio. Tale forma ,che determina un'attitudine introversa e limitata ,si manifesta nello spirito deleterio , coerente con il carattere malevolo dell'esistenza  umana,che determina nell'uomo un'azione disgregativa che, corrodendo la coscienza attraverso la quale l'individuo  stesso agisce  ,determina in esso comportamenti che tendono ad annichilire  ciò che chiamo l'oggetto di interesse tra due individui.In altre parole,l'uomo deleterio è vittima della vita e tale condizione,a carattere disgregativo,pur non limitando ma spesso enfatizzando la socievolezza dell'individuo ,intacca la durevolezza del rapporto tra un essere e l'uomo deleterio, che in tal modo asseconda l'azione distruttiva del proprio Io ,ampliando il proprio dolore e palesando a se il volto orrido del ritratto della vita umana.Ma mi chiedo perché il male prevalga sul bene, perché sia più facile distruggere che creare ,perché la morte dolga meno della vita.Tale quesito ad oggi non si è ancora rivelato ,ciò che è certo è che tale condizione terrestre si sia inevitabilmente proiettata nell'esistenza umana, attraverso ciò che ribadisco essere lo spirito deleterio ,manifestando l'esclusività del rapporto tra l'uomo e il mondo che egli abita."

Perchè c'è sempre autocoscienza inferiore all'ignoranza .Creare vuol dire progettare, metterci conoscenza e passione; distruggere basta un attimo di ignoranza.

anthonyi

Nel corso della mia vita spesso ho avuto comportamenti auto distruttivi. A un certo punto poi mi sono accorto che la fonte di questi comportamenti non ero io, ma una forza malefica che agiva dentro di me. Forse una visione spiritualista come quella che ho sviluppato ultimamente può aiutare a comprendere i meccanismi che si muovono dietro ogni spirito deleterio, il quale vive una situazione dualistica nella quale, nei momenti giusti, la parte negativa entra in azione per bloccare le opportunità relazionali.
Anche la timidezza può avere una spiegazione analoga, della presenza di una volontà negativa che blocca la persona in un momento in cui per lei sarebbe molto importante comunicare

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