Lo "zero matematico", lo "zero fisico", lo "zero metafisico" e l'"Uno".

Aperto da Eutidemo, 13 Maggio 2021, 13:06:29 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Eutidemo

Ciao Bobmax :)
Tu scrivi che occorre andare "oltre" l'esistenza e la non esistenza; e che qui abbiamo l'"Essere", il quale, essendo "oltre" l'esistenza equivale al "Nulla".
E' un discorso molto "intrigante", ma un po' "fumoso"; ed invero, per renderlo davvero "significativo", dovresti definire e spiegare il "significato" della locuzione "oltre".
Cosa vuol dire "oltre", secondo te?
Ed infatti, secondo la comune accezione dell'avverbio in questione:
- non si può andare "oltre" il niente, perchè non si può "scavalcare" quello che non c'è!
- si può invece andare oltre "qualcosa" che c'è... ma allora vuol dire che qualcosa c'è!
Un saluto! :)

niko

Il modo in cui il nulla non corrisponde a sè stesso lo rende dinamicamente  e verirativamente uguale all'essere infatti il nulla non corrisponde a se stesso in modo indefinito, non ce' una realta locale semantica o temporale unitaria del nulla che ce lo faccia riconoscere come tale in un reperimento esperienziale possibile, quindi riscontrare estensivamente ed esaurientemente  l'essere nella sua uniformità o varietà e' lunico modo "pratico" per accertarsi delle verita e quindi della nullità  del nulla o meglio lo sarebbe perché anche esaurire il catalogo dell essere per assicurarsi che il nulla sia nulla e' impossibile. Insomma io penso che se del nulla si può dire qualcosa di sesto e' che il contrario di nulla a livello filosofico e' tutto, non già essere e siccome il tutto e inattingibile alla conoscenza e all'esperienza  per quanto si cerchi di rimuoverlo il nulla continua sempre ad esistere quantomeno come possibilita
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

bobmax

Citazione di: Eutidemo il 15 Maggio 2021, 05:21:45 AM
Ciao Bobmax :)
Tu scrivi che occorre andare "oltre" l'esistenza e la non esistenza; e che qui abbiamo l'"Essere", il quale, essendo "oltre" l'esistenza equivale al "Nulla".
E' un discorso molto "intrigante", ma un po' "fumoso"; ed invero, per renderlo davvero "significativo", dovresti definire e spiegare il "significato" della locuzione "oltre".
Cosa vuol dire "oltre", secondo te?
Ed infatti, secondo la comune accezione dell'avverbio in questione:
- non si può andare "oltre" il niente, perchè non si può "scavalcare" quello che non c'è!
- si può invece andare oltre "qualcosa" che c'è... ma allora vuol dire che qualcosa c'è!
Un saluto! :)


Sì, con "oltre" si fa normalmente riferimento a qualcosa. Questo perché oltre è implicitamente inteso all'interno del sistema dei qualcosa.

Questo sistema è il mondo, un susseguirsi di esistenza e non esistenza.

Però in questo caso è richiesto di andare oltre allo stesso mondo, cioè all'esistenza e alla non esistenza. Il "qualcosa" non ha perciò più alcun significato.

Andare oltre non implica l'annullamento del mondo. Il mondo può continuare a esserci.
Solo che, pur essendoci, è nulla.

L'orrore, latente dalla mia nascita e che ho avvertito solo in alcuni momenti per subito ritrarmi, non lo posso più evitare.
È il velo di Maya che cade.

L'inferno, dove lasciata è ogni speranza, nella disperazione si rivela essere comunque un luogo sicuro: il Bene è!

Ma l'abisso del Nulla assoluto, che si spalanca come implacabile realtà, pretende da me l'impossibile: che l'Essere sia.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Ipazia

Confondere il senso delle cose con la loro ontologia spalanca sì una abisso, ma che non porta da nessuna parte. Un buco nero verso cui lanciarsi, un seppuku della ragione. Nella scommessa insolente che oltre il buco nero ci sia l'illuminazione. Mentre la ragione induce a considerare che ci sia, realmente, nulla. Qualcuno mise in guardia dall'abisso che a forza di guardarlo si mette a guardare dentro di te.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri