L’irriducibilità dell’uomo

Aperto da Jacopus, 16 Giugno 2023, 08:36:05 AM

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Pensarbene

mi sembra di capire che siete contro il politeismo in favore del monoteismo ;)
oppure contro tutto e tutti? O:-)

Ipazia

Il monoteismo è  solo apparente. Tutti i monoteismi hanno, in cielo e in terra, la loro gerarchia di padrini non dissimili dagli antichi numi e sacerdoti. Con analogie nelle cosche laiche.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pensarbene

volevo dire: il paganesimo non il politeismo.
Io non sono pagano,non ho feticci,il potere e i soldi non mi hanno mai interessato,alla mia famiglia neppure
Trovo il paganesimo attuale,generalizzato e permeante,ridicolo e inutile
Miliardi di "fedeli del cellulare","adoratori di Internet","seguaci di vip" ecc ...sono uno spettacolo da circo di seconda mano e terza categoria.
Tutti Pinocchi nel Paese dei Balocchi confinante col Regno di Oz:il Grande Vecchio ride e se la spassa,la sua macchina non è un aggeggio,è un supercomputer quantistico retto dall'AI.




Alberto Knox

Citazione di: iano il 26 Giugno 2023, 23:29:50 PMPossiamo allora dire che essa non sia responsabile del dove siamo andati a finire?
Non credo, e comunque puntare il dito verso qualcuno per sentirsi dalla parte giusta mi suona di ipocrisia. Tutti devono rivedere se stessi e il rapporto relazionale con se stessi e con  il prossimo se vogliamo uscirne.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Ipazia

Tutti gli abitanti del "mondo dietro il mondo" sono feticci. Anche i più nobili e antichi, rivestiti di metafisiche millenarie. Di rango, cultura ed eleganza superiori, indubbiamente, ai feticci dello sradicato e volgare immaginario capitalistico. Ma non meno illusori.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pensarbene

Tu dici Ipazia,che questo è praticamente sempre stato un mondo pagano e idolatra,materialistico e utilitaristico:al di sopra di quasi ogni sospetto?
In linea generale sono d'accordo però ci sono state oasi di civiltà e umanità nella storia.
Io conosco abbastanza bene la cultura degli indiani d'America:,in alcune cose era interessanti .
Penso alla Comune di Parigi,agli esperimenti sociali dei socialisti rivoluzionari citati da Marx,penso a Gandhi,a Martin Luther King,
a Rosa Luxembourg,a Nelson Mandela.
Penso anche a Gino Strada e ai medici senza frontiere.
Insomma,qualcosa di buono è stato fatto.
Io sono un artista , scrivo e dipingo e mi occupo di arte amatoriale di qualità,ritengo che l'arte in molti momenti della storia abbia risollevato il gregge e qualche pastore.
Il mago di Oz è quello che è ma non mi pare sia riuscito a fare altro che un copia incolla di sè stesso ritrovandosi con un esercito di terracotta esistenziale e di dubbia tenuta psicologica e sociale 
Per questo punta sulle macchine ma anche lì sarà poi la stessa cosa.
Il potere e la ricchezza sono come le uova delle mosche parassite che crescono dentro animali vivi e li distruggono gradualmente.
Alla fine che cosa resta di loro e dei loro :un testamento 8) ;D O:-) e quattr'ossa.
Invece di Sabin, ad esempio,resta la sconfitta della poliomielite,tanto per fare un esempio!!!!

 
 



iano

#96
Citazione di: Alberto Knox il 27 Giugno 2023, 12:37:43 PMNon credo, e comunque puntare il dito verso qualcuno per sentirsi dalla parte giusta mi suona di ipocrisia. Tutti devono rivedere se stessi e il rapporto relazionale con se stessi e con  il prossimo se vogliamo uscirne.
Occorre aggiustare il tiro, allargare il raggio relazionale, rivedendo anche il ''se stessi'' come insieme di esseri viventi.
La responsabilità è individuale, ma l'individuo non è causa tanto efficace da poter essere incolpato.
Sarebbe come dare la colpa dei miei errori ai miei batteri intestinali.
La causa è impersonale, è l'umanità, un insieme di individui che agiscono come uno, condividendo un credo, e la causa è quel credo.
Che un insieme di individui agisca come uno condividendo un credo non è cosa banale.
Se la cosa và male nessun individuo è responsabile, ma è l'individuo che deve contribuire a un nuovo credo da condividere, perchè è lui che può valutarne le conseguenze nel tempo, e per quello che vedo io un credo troppo concentrato sull'uomo secondo me è inadeguato alle nuove conoscenze, in base alle quali allargare il raggio relazionale non è una scelta, ma una necessità vitale.
Un cambio di rotta non più rimandabile.
Non facile, perchè comporta una rivoluzione etica, e come fai a spiegarglielo a quelli che hanno sempre creduto di essere nel giusto perchè hanno seguito un bene unico e immutabile, messo nero su bianco e scolpito nella pietra?
La spiegazione sarebbe anche facile. Basta dire che ciò che è stato scritto si può riscrivere.
Ma putrtroppo, caro Alberto, dietro a Dio, si nasconde  un idolo da qualche millennio, la tecnologia, in forma di scrittura.
Se la scrittura può essere sacra allora è sacra la trecnolgia.
Fin qui abbiamo imparato a camminare dritto insieme, ma alla prima curva che abbiamo incontrato stiamo rischiando di andare fuori strada. Dobbiamo ancora imparare a sterzare.
Ma è finito il tempo dei profeti e non è chiaro perchè.
E' finito il tempo degli uomini capaci di emozionare il loro prossimo fino a farne di tanti uno.


 
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Pensarbene

#97
Forse si tratta di una forma di depressione pandemica causata da non si sa che cosa.
Perchè l'ipotesi di una malattia di specie viene considerata solo nei casi di COVID e non in relazione alla status mentale umano?
Dopo tutto non sappiamo quasi niente dei virus,di quelli lenti o lentissimi in particolare.
Forse la specie umana è portatrice,in parte "sana" in parte no,di un qualcosa di ignoto.
Non sarebbe strano,potrebbe anche essere.
In fondo,perchè la gente comune che rappresenta il 90% della popolazione mondiale,sembra incapace di uscire dagli schemi,soffrire di analfabetismo funzionale anche nei paesi ricchi e "avanzati",preferisce una vita tutto sommato improduttiva,poco creativa e banale?
Forse sono i portatori sani quelli che se la cavano meglio,"nel bene e nel male",se poi lo sapessero ma non dicessero un bel niente ...
Naturalmente potrebbe valere il discorso opposto:data una specie con un modesto QI di massa,caratteristiche gregarie e dipendenti,qualcuno potrebbe avere qualcosa che gli altri non hanno.Qualcosa che non sappiamo.
In fondo,oltre al batterio della stupidità:
https://www.italiasalute.it/13128/Ecco-virus-che-rende-stupidi.html
potrebbe esisterne uno che stimola l'intelligenza ed altre facoltà.
Su questo pianeta ho imparato che a volte ,l'impossibile diventa dapprima improbabile e poi probabile ...





Ipazia

Riprendendo il filo del discorso della specificità umana porrei in evidenza il potenziamento delle facoltà individuali di trarre piacere dal mondo e dai propri costrutti per via solipsistica, in maniera antitetica alla sua natura inesorabilmente sociale.

L'animale più sociale di tutti, che deve un elevato posizionamento nella scala evolutiva alla sua socialità, ha inventato pure il modo di trovare senso nel mondo e piacere in solitudine. 

Molte produzioni e attività culturali e corporee sono fruibili in totale solitudine fino al particolare godimento della solitudine in sé. 
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jacopus

Ipazia, mi viene da risponderti con un motto di Gregorio Magno, che mi è particolarmente affine:
"pro veritate adversa diligere", che significa sia "la verità si raggiunge amando ciò che è contrario", sia "la verità si raggiunge amando le avversità". Oppure senza scomodare Gregorio Magno, possiamo interpellare Spinoza l'eretico e il suo "omnis determinatio negatio est".
La differenza è quantitativa, credo. In questo sta la irriducibilità dell'uomo, perchè può pensare altrimenti e nel pensare altrimenti struttura una tradizione, che diventa una cultura che struttura il pensiero successivo. Volenti o nolenti anche quanto sto scrivendo, nel suo piccolo, struttura il pensiero di chi sta leggendo. Più si scende nella semplicità delle forme di vita e più questo pensare altrimenti si riduce, senza sparire, poichè anche i mammiferi non sono solo istinto, e probabilmente neppure le api, ma il repertorio di quanto è possibile fare per esprimere la propria vita è inversamente proporzionale a due fattori che sono il SNC e la Cultura. Si potrebbe un pò per gioco esprimere il tutto attraverso una formula: Q SP = Q SNC x Q C. dove Q è la progressione e SP le scelte possibili, SNC il Sistema Nervoso centrale e C la cultura.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

iano

#100
Citazione di: Ipazia il 05 Luglio 2023, 19:34:45 PMRiprendendo il filo del discorso della specificità umana porrei in evidenza il potenziamento delle facoltà individuali di trarre piacere dal mondo e dai propri costrutti per via solipsistica, in maniera antitetica alla sua natura inesorabilmente sociale.

L'animale più sociale di tutti, che deve un elevato posizionamento nella scala evolutiva alla sua socialità, ha inventato pure il modo di trovare senso nel mondo e piacere in solitudine.

Molte produzioni e attività culturali e corporee sono fruibili in totale solitudine fino al particolare godimento della solitudine in sé.

Non è la scienza, né la cultura,  ci salveranno, ma la coscienza di essere scienza e di essere cultura.
Diversamente saremo condannati ad impoverirci sempre più, riducendoci ad essere ciò che di noi non si può negare, ad essere solo ciò che di noi non sappiamo, finché non lo sappiamo.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#101
Sarebbe il fallimento della pratica filosofica del ''conosci te stesso'' se sistematicamente continuiamo a negare ciò che di noi veniamo a conoscere, per il solo motivo che conoscendolo possiamo negarlo.
Se non prendiamo coscienza di questo meccanismo automatico di autoalienazione non potremo arrestarlo, e arrestarlo è il primo passo per responsabilizzarci.
Se ci convinciamo di essere irriducibili il rischio è di ridurci sempre più man mano che ci conosciamo, rifiutando tutto ciò che possiamo rifiutare di noi quando verrà a nostra conoscenza.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Jacopus

Direi che il principio spinoziano è molto sintonico con il gnothi seauton. Ha molto a che vedere con la necessità di avere uno sguardo sulla totalità del mondo e delle sue possibilità. Al contrario un certo modo di concepire la scienza produce strumenti di precisione che separano e differenziano e solo in questo modo possono giungere a livelli di precisione tali da poter manipolare il mondo. Si tratta però di una manipolazione che manipolando, rompe le connessioni e le relazioni fra i soggetti del mondo. Pensare nel senso di lasciare possibile sempre altro e sempre il contrario di ciò che si pensa è un atto riflessivo fondamentale da molte prospettive, non ultima quella della limitazione della violenza umana. Il pensiero scientifico che non si interroga sulle sue premesse epistemologiche è un pensiero fideistico e assolutizzante molto simile a quello religioso integralista. L'irriducibilità dell'uomo sta anche in questa capacità di vedere criticamente il mondo che lui stesso ha costruito, prima con il pensiero e poi con l'azione. In ogni caso non penso che questa irriducibilità sia esclusivo appannaggio di homo sapiens, a causa di una sorta di investitura. Altre specie potranno giungere a analoghi livelli di irriducibilità o diversi livelli di irriducibilità, e in ogni caso ogni specie in realtà ha strati di irriducibilità, così come all'interno della specie umana, vi sono soggetti più irriducibili di altri.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

La riduzione di cui si parla è l'umano puntiforme ad una dimensione (H.Marcuse). Ovvero la dimensione dogmatica dell'uomo-macchina prodotto da una scienza la cui unica scientificità è la capacità  produttiva in serie, nelle sue filiere, di stereotipi ideologici e algoritmi comportamentali.

L'irriducibilità è la resistenza a tale processo di standardizzazione.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

Citazione di: Ipazia il 06 Luglio 2023, 10:35:08 AML'irriducibilità è la resistenza a tale processo di standardizzazione.
Con questa frase ci possiamo fare il nostro manifesto.  :)
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''