Le visioni mistiche sono illusioni soggettive?

Aperto da Carlo Pierini, 16 Maggio 2019, 13:59:16 PM

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Carlo Pierini

#30
Citazione di: Sariputra il 17 Maggio 2019, 11:49:19 AM
Citazione di: Carlo Pierini il 17 Maggio 2019, 02:27:01 AM
Citazione di: Sariputra il 17 Maggio 2019, 00:31:29 AMEcco dunque una valutazione dall'interno dell'esperienza detta 'mistica' di ciò che racconta il Carlo: personalmente ritengo trattarsi di uno stato intermedio che invito umilmente Carlo, se interessato, ad approfondire senza considerarlo come una 'meta' raggiunta. Si può e si deve 'procedere oltre'... restando "semplici"...Cosa significa "restare semplici" nel contesto di un'esperienza di questo tipo? Significa viverla con serenità senza supporre di aver raggiunto alcunché. Assaporarla come la vista della pioggia sulla montagna... "Saper scomparire" dice Ajahn Brahm... ;D
CARLO Non so bene cosa intendi con "procedere oltre". La visione del Caduceo mi ha "iniziato" ad una ricerca a 360 gradi grazie alla quale ho scoperto che non si tratta di un archetipo tra i tanti, ma della rappresentazione "grafica" dell'"Archetipo massimo", cioè, di un principio universale, l'equivalente del Tao-yin-yang cinese, che nella nostra cultura è conosciuto come il principio di complementarità degli opposti, di cui ho già sintetizzato le "regole" principali. Ho scritto due migliaia di pagine di applicazioni nei più svariati campi della conoscenza: psicologia, simbologia, logica, teologia, filosofia, ecc., e ho abbozzato anche una teoria sulla storia della nostra cultura modellata sulla complementarità. Ma il mio scopo finale è dimostrarne la validità nel campo della Fisica, perché solo in questo modo è possibile unificare le due "polarità" del sapere (scienze fisiche e scienze dello spirito) sotto un unico principio i cui attributi (unità, dualità, trinità, onnipresenza, trascendenza/immanenza, ecc.) coincidono - ed è già evidente - con quelli che da sempre la tradizione religiosa ha attribuito a Dio. Qualcosa come un Principio-Dio che è, insieme, principio logico (dialogica), filosofico (dialettica), psicologico (il Sé), simbolico (gli archetipi sono strutture yin-yang-Tao), principio storico, ecc.. Pertanto, per me, "procedere oltre", significa soprattutto portare a compimento questo cammino fino a fare della Complementarità anche principio della Fisica, piuttosto che procedere in un percorso di perfezionamento interiore personale. Tantopiù, che, specialmente durante i primi anni di ricerca, nei momenti di maggior concentrazione ho avuto delle altre fugaci visioni che sono state determinanti per superare certi momenti di "stasi evolutiva" della ricerca. La più "illuminante", quella che mi ha dato una piena comprensione del concetto di "archetipo" - che è centrale nel mio percorso - l'ho raccontata in questo thread: https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/gli-archetipi-esistono-io-li-ho-'visti'!/ Lo ripropongo perché con una semplice immagine "spiega" l'archetipo con semplicità e poesia, meglio di pagine e pagine di elucubrazioni filosofiche. VERDI - Ah, forse è lui, op. Traviata https://youtu.be/reVVlOVRctA?t=82

SARIPUTRA
E' un obiettivo realisticamente difficile da raggiungere perché dovresti far accettare a chi è dogmaticamente e rigidamente 'materialista' e che ha fede solo nella dimostrazione scientifica  l'oggettività di un vissuto soggettivo che, per definizione, sfugge a simile 'staticità' delimitante.
In più lo vorresti fare con le stesse modalità di una ricerca empirica scientifica.

CARLO
Il vissuto soggettivo è solo il punto di partenza. Per esempio, il Sé è una complementarità di opposti secondo modalità (psicologiche) diverse da come lo è nella simbologia (rappresentazioni grafiche). Ciò che non cambia nel passaggio da una disciplina all'altra sono le regole, cioè la struttura logica del Principio . Infatti, il fisico N. Bohr(premio Nobel) ebbe la mia stessa intuizione:

"Il principio di complementarietà di Nils Bohr era nientemeno che un tentativo per costruire la pietra angolare di una nuova epistemologia. Quando «...nella prospettiva filosofica generale... ci si presentano situazioni che richiamano quella della fisica quantistica», non significa che queste situazioni siano in qualche modo un pallido riflesso, o «vaghe analogie», di un principio che risulta fondamentale soltanto nella fisica quantistica; piuttosto è la situazione della fisica quantistica che rappresenta soltanto un riflesso di un principio onnipervadente. (...)                  
Qualunque fossero i fattori più importanti che contribuirono alla formulazione del principio di complementarietà da parte di Bohr in fisica, (...) fu il significato universale del ruolo della complementarietà che Bohr intendeva sottolineare. (...) Infatti, come Rosenfeld fa puntualmente notare, «Mentre la sua intuizione sul ruolo della complementarietà in fisica si approfondiva nel corso di questi anni creativi, egli riuscì a indicare situazioni in campo psicologico e biologico che presentano anch'esse aspetti complementari; e la considerazione di tali analogie da un punto di vista epistemologico gettava luce, a sua volta su problemi fisici non familiari.
Bohr dedicò una notevole quantità di duro lavoro ad esplorare le possibilità di applicazione della complementarietà ad altri campi del sapere; egli attribuiva a questo compito un'importanza non minore delle sue ricerche puramente fisiche".
(G. HOLTON: L'immaginazione scientifica - pg.132)


https://it.wikipedia.org/wiki/File:Coat_of_Arms_of_Niels_Bohr.svg

SARI
Praticamente vorresti rendere oggettiva sia la misura della fetta di salame tagliata che il piacere soggettivo dato dal gustarla...

CARLO
Certo, ma su piani distinti, non con-fusi. Il Principio è in Fisica la misura della fetta, in Psicologia il piacere soggettivo del gustarla.  :)

SARI
Comunque rispetto la tua nobile aspirazione : Il principio di complementarietà come 'scienza del tutto'.

CARLO
E' un'idea antica, anzi ...archetipica. Il Tao non è altro che questo: un Principio "del Tutto", come qualunque altra concezione monoteistica di Dio. Cos'altro è Dio, se non l'Uno da cui TUTTO ha origine e verso cui TUTTO ha il suo fine (o la sua fine)?

Carlo Pierini

IPAZIA
La mia competizione è di tipo decoubertiniano non di tipo madre-di-tutte-le-battaglie. Non perseguo l'annichilimento dogmatico dei miei avversari, ma la sintesi dialettica. Non vado a la guerre comme alla guerre, ma traggo spunti dall'avversario credendo fermamente nella biunivocità della persuasione e nel comune rispetto delle regole del gioco dialettico in cui conta solo l'intelligenza, non la tessera ideologica. Perciò trovo più stimolante un avversario da cui posso attingere nuove prospettive di un alleato da cui non attingo nulla che già non sappia. Gli alleati servono in altri contesti che in questa sede escluderei.

Tutto questo non mi deriva da una generica etichetta o empatia che pure vi sono, ma dalla convinzione che ogni pensiero umano è immanente - quindi non in balia di demoni - e tale rimane anche nei sistemi di pensiero e pratiche più lontani dai miei. La cui lontananza, finchè e regolata dallo spirito decoubertiniano di cui sopra, mi suscita più curiosità che avversione.

CARLO
Ottima riflessione. Ma c'è un "piccolo" problema: una "sintesi dialettica" può essere ottenuta dal confronto tra opposti dialettici (complementari), non tra opposti frontalmente contraddittori del tipo "Dio esiste/Dio non esiste". Se ha ragione l'uno l'altro ha torto.
In altre parole, se sei agnostica puoi ascoltare le ragioni "gnostiche" che supportano il teismo, ma se sei atea, neghi a-priori l'esistenza (o la validità) di tali ragioni . E io ho proprio l'impressione che tu sia atea, non agnostica. Se è così, la tua colta riflessione è solo ...fumo negli occhi.


https://youtu.be/57tK6aQS_H0?t=2


:)

paul11

Il principio di complementarietà è nel divenire delle energie, nella dinamica delle trasformazioni, dove il principi odi autoconservazione tende al riequilibrio e di nuovo un caos per un nuovo riequilibrio.
E' nei blocchi energetici del corpo che portano infiammazaioni e malattie , è nelle eruzioni vulcaniche che sprigionano energia dalla terra, è nei gradienti termici dell'acqua negli oceani che creano uragani e correnti marine, è nella storia umana di evoluzione involuzione rivoluzione.
E' in ogni dominio dell'intero scibile, se non ci fosse si configurerebbe un universo  statico  in un tempo eterno. La complementarietà sta nel divenire, nei mutamenti dello squilibrio e riequilibrio

E' possibile  unire materia scientifica e mistica metafisica completando ad esempio  la fenomenologia husserliana.
Si dovrebbe rianalizzare il "fenomeno" che dalla percezione sensibile e intuitiva, kantianamente parlando, diventa coscienza. L'intenzionalità fenomenologica è ciò che mi spinge attivamente a vivere fisicamente, conoscitivamente, emotivamente.
L'errore culturale è quella di sezionare le dinamiche(è una comodità analitica, che sbaglia nelle sintesi che sono sempre parziali dentro un solo contesto , mai totale), ma l'uomo ha una coscienza sola, e quando conosce, conosce con la sua totale interezza di coscienza , non con pezzetti di coscienza, noi siamo sensi percettivi, intuito, intenzionalità, intelletto ,ragione e ancora psiche ,anima, spirito noi amiamo conoscendo e conosciamo soprattutto ciò che amiamo.
Bisognerebbe allora cambiare lo scopo della cultura, che non è conoscere per aumentare la tecnica, ma conoscere per il benessere umano, perché l'aumento della tecnica non necessariamente porta a miglioramento del vivere umano. Noi siamo troppo testa e poca coscienza.
L'altro problema è la comunicazione. Una visione di interezza della coscienza è difficilmente oggettivabile e quindi improba all'universalismo, perché è una soggettiva è un personale stato di coscienza.E' più simile al linguaggio poetico, artistico che non a quello specificatamente scientifico.
Allora, altro passo successivo ,sarebbe di disarticolare la "parola"come segno , risezionarla per ridarle vitalità, significazione, è un po' quello che ha fatto Deridda.

Ipazia

@Pierini

Fumo negli occhi è la tua incapacità di leggere un testo: se io affermo l'immanenza di tutto riesco a fare sintesi dialettica con un pensiero teista per la sua parte immanente. Spero che adesso ti sia più chiaro. Sui massimi sistemi non vi è sintesi dialettica perchè appartengono all'intimo delle supposizioni umane su cui si può fare letteratura e poesia, ma non filosofia o scienza.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

odradek

a Paul 11

citazione:
E' possibile  unire materia scientifica e mistica metafisica completando ad esempio  la fenomenologia husserliana.
Si dovrebbe rianalizzare il "fenomeno" che dalla percezione sensibile e intuitiva, kantianamente parlando, diventa coscienza. L'intenzionalità fenomenologica è ciò che mi spinge attivamente a vivere fisicamente, conoscitivamente, emotivamente.

Guarda che Kant l'han buttato dalla torre qualche post fa come mistificatore e personaggio dannoso,
quindi parlare di Kant non penso sia indicato.  Non è più gradito. 
Quindi sappi che stai citando un filosofo le cui considerazioni lasciano il tempo che trovano di fronte   a ben altri titani del pensiero.

Carlo Pierini

#35
Citazione di: odradek il 16 Maggio 2019, 22:42:32 PM
CARLO
Io confuto le asserzioni argomentate, non le sentenze senza processo.

ODRADEK
Alle sentenze ci si appella

CARLO
Alle sentenze sì, ma le sentenze senza processo non sono sentenze.

ODRADEK
richiamando nuovi argomenti ed avocando eccezioni nel merito e nella sostanza della "sentenza".

CARLO
Troppo comodo per il "sentenziante" privo di argomenti. Le argomentazioni sono d'obbligo per entrambe le parti. Altrimenti, l'uno argomenta e l'altro, comodamente, si limita a dire "no".

odradek

CARLO
Troppo comodo per il "sentenziante" privo di argomenti. Le argomentazioni sono d'obbligo per entrambe le parti. Altrimenti, l'uno argomenta e l'altro, comodamente, si limita a dire "no".

Ma quando le argomentazioni costituiscono in :

a-propri sogni
b-"visioni" -pre o post prandiali- non è dato saperlo ma sarebbe indicativo
c- deliri di un erotomane in senescenza  (parlo di Jung -ti sarà nota la sua convivenza a tre con moglie ed amante, che è un archetipo niente male ...non per moralismo sia chiaro, ma così, per gradire)
d- disconoscimento evoluzionismo (a tua insaputa è considerata non più una teoria, -se non dai soliti noti per l'ininfluenza fattuale delle loro opinioni- ma un dato di fatto).
e- testimonianzìe di altri sofferenti patologie del lobo prefrontale destro.

il tutto farcito con citazioni di quantistica varia ed è curioso come la più astrusa ed incomprensibile delle scienze sia così "intima"  alle stesse persone che vedono la "scienza" come il fumo negli occhi o come una pratica da sempliciotti

Quando invece gli stessi scienziati non capiscono che cosa stiano osservando ecco che si fiondano i "metafisici "  a dar risposte. Allora si che la scienza è uno spasso.

Abdicare al principio di realtà è molto più che rispettabile; è onorevole, e filosoficamente è uno dei vertici a cui si aspira, tra le altre cose, forse, chi lo sa.
Bisogna dichiararlo però

sgiombo

Citazione di: odradek il 17 Maggio 2019, 14:37:30 PM
a Paul 11

citazione:
E' possibile  unire materia scientifica e mistica metafisica completando ad esempio  la fenomenologia husserliana.
Si dovrebbe rianalizzare il "fenomeno" che dalla percezione sensibile e intuitiva, kantianamente parlando, diventa coscienza. L'intenzionalità fenomenologica è ciò che mi spinge attivamente a vivere fisicamente, conoscitivamente, emotivamente.

Guarda che Kant l'han buttato dalla torre qualche post fa come mistificatore e personaggio dannoso,
quindi parlare di Kant non penso sia indicato.  Non è più gradito.  
Quindi sappi che stai citando un filosofo le cui considerazioni lasciano il tempo che trovano di fronte   a ben altri titani del pensiero.

Ma per favore...

Pretendere che un gigante del pensiero come Kant (dal quale per la cronaca personalmente dissento non poco) sarebbe stato "buttato dalla torre qualche post fa" (da quale presuntuoso nanerucolo?), che sia "un filosofo le cui considerazioni lasciano il tempo che trovano di fronte   a ben altri titani del pensiero" (chi? I presuntuosissimi tromboni irrazionalistici francesi "di dopo Sartre"?) é semplicemente penoso!

Un minimo di senso delle proporzioni, prego!

Carlo Pierini

#38
Citazione di: sgiombo il 17 Maggio 2019, 15:34:27 PM
Ma per favore...

Pretendere che un gigante del pensiero come Kant (dal quale per la cronaca personalmente dissento non poco) sarebbe stato "buttato dalla torre qualche post fa" (da quale presuntuoso nanerucolo?), che sia "un filosofo le cui considerazioni lasciano il tempo che trovano di fronte   a ben altri titani del pensiero" (chi? I presuntuosissimi tromboni irrazionalistici francesi "di dopo Sartre"?) é semplicemente penoso!
Un minimo di senso delle proporzioni, prego!
CARLO
Anche Tolomeo era un gigante del pensiero astronomico. Ma la sua idea era sbagliata. 
I tuoi sono discorsi arcaici, fondati ancora sull'ipse dixit. Per questo non ti confronti mai con i fatti che contraddicono le tue idee. Proprio come Kant.

odradek

citazione Davintro:
E penso che questi pregiudizi condizionino la gnoseologia kantiana, portandola a ridurre il materiale della scienza a quello delle intuizioni sensibili, relegando quelle intellettuali al coglimento di vuote forme e schemi ordinatrici del materiale sensibile, cadendo così nella contraddizione di dover negare la qualifica di scienza alla sua critica stessa, che si riferisce alle condizioni trascendentali della conoscenza, quindi a quel materiale intelligibile a cui egli stesso nega l'applicabilità della scienza.


per Carlo chiedi a lui cosa ne pensa di Kant.

citazione:
Pretendere che un gigante del pensiero come Kant (dal quale per la cronaca personalmente dissento non poco) sarebbe stato "buttato dalla torre qualche post fa" (da quale presuntuoso nanerucolo?), che sia  "un filosofo le cui considerazioni lasciano il tempo che trovano di fronte   a ben altri titani del pensiero" (chi? I presuntuosissimi tromboni irrazionalistici francesi "di dopo Sartre"?) é semplicemente penoso!

Quindi niente, l'intera gnoseologia kantiana viene dichiarata inficiata
ma per te è più importante depositare la tua sgiombatina sulla giacca di un altro utente con "Ma per favore..." ed "E' penoso !"

pensa invece quanto è penoso dover rispondere alle sgiombatine; questa mi ha ingannato perchè essendo breve l'occhio è riuscito a leggerla prima di saltare il post ed infatti ecco che mi ritrovo un bel penoso da un utente che ha fatto il suo chicchirichì; e vabbè pazienza.

Quindi Kant non l'hanno demolito ? Hai letto male? Hai capito male? Volevi solo scrivere penoso? Volevi solo esprimere il tuo viril sdegno con ma per favore ?

Riesco ad ignorarti se posti le solite lunghe tiritere, ma corti così non riesco ad ignorarli.
Scusami.

sgiombo

Citazione di: Carlo Pierini il 17 Maggio 2019, 15:54:21 PM
Citazione di: sgiombo il 17 Maggio 2019, 15:34:27 PM
Ma per favore...

Pretendere che un gigante del pensiero come Kant (dal quale per la cronaca personalmente dissento non poco) sarebbe stato "buttato dalla torre qualche post fa" (da quale presuntuoso nanerucolo?), che sia "un filosofo le cui considerazioni lasciano il tempo che trovano di fronte   a ben altri titani del pensiero" (chi? I presuntuosissimi tromboni irrazionalistici francesi "di dopo Sartre"?) é semplicemente penoso!
Un minimo di senso delle proporzioni, prego!
CARLO
Anche Tolomeo era un gigante del pensiero astronomico. Ma la sua idea era sbagliata.
I tuoi sono discorsi arcaici, fondati ancora sull'ipse dixit. Per questo non ti confronti mai con i fatti che contraddicono le tue idee. Proprio come Kant.
Citazione
Per tua norma e regola mi confronto sempre con opinioni sui fatti che pretenderebbero (e talvolta naturalmente ci riescono) di contraddire (meglio: confutare) la mie idee e convinzioni; purché non si tratti di evidenti superstizioni e pacchiani irrazionalismi.

Poiché Tolomeo era uno scienziato (grande) il superamento (falsificazione) delle sue teorie lo colloca inevitabilmente nella gloriosa storia del pensiero, mentre Kant era un filosofo (grandissimo), il che conferisce un'  attualità ben più duratura al suo pensiero. 

sgiombo

Citazione di: odradek il 17 Maggio 2019, 15:58:55 PM
citazione Davintro:
E penso che questi pregiudizi condizionino la gnoseologia kantiana, portandola a ridurre il materiale della scienza a quello delle intuizioni sensibili, relegando quelle intellettuali al coglimento di vuote forme e schemi ordinatrici del materiale sensibile, cadendo così nella contraddizione di dover negare la qualifica di scienza alla sua critica stessa, che si riferisce alle condizioni trascendentali della conoscenza, quindi a quel materiale intelligibile a cui egli stesso nega l'applicabilità della scienza.


per Carlo chiedi a lui cosa ne pensa di Kant.

citazione:
Pretendere che un gigante del pensiero come Kant (dal quale per la cronaca personalmente dissento non poco) sarebbe stato "buttato dalla torre qualche post fa" (da quale presuntuoso nanerucolo?), che sia  "un filosofo le cui considerazioni lasciano il tempo che trovano di fronte   a ben altri titani del pensiero" (chi? I presuntuosissimi tromboni irrazionalistici francesi "di dopo Sartre"?) é semplicemente penoso!

Quindi niente, l'intera gnoseologia kantiana viene dichiarata inficiata
ma per te è più importante depositare la tua sgiombatina sulla giacca di un altro utente con "Ma per favore..." ed "E' penoso !"

pensa invece quanto è penoso dover rispondere alle sgiombatine; questa mi ha ingannato perchè essendo breve l'occhio è riuscito a leggerla prima di saltare il post ed infatti ecco che mi ritrovo un bel penoso da un utente che ha fatto il suo chicchirichì; e vabbè pazienza.

Quindi Kant non l'hanno demolito ? Hai letto male? Hai capito male? Volevi solo scrivere penoso? Volevi solo esprimere il tuo viril sdegno con ma per favore ?

Riesco ad ignorarti se posti le solite lunghe tiritere, ma corti così non riesco ad ignorarli.
Scusami.
Citazione
Al di là della tua prosa oltraggiosa che non mi fa né caldo né freddo, prendo atto senza alcun problema dell' enorme distanza teorica che mi divide da te.

Non senza notare che il Pretendere che un gigante del pensiero come Kant (dal quale per la cronaca personalmente dissento non poco) sarebbe stato "buttato dalla torre qualche post fa" (da quale presuntuoso nanerucolo?), che sia  "un filosofo le cui considerazioni lasciano il tempo che trovano di fronte   a ben altri titani del pensiero" (da Sgiombo stigmatizzata) non é una sgiombatina ma invece una odradektinatina.

Conoscendo la serietà di Davintro non credo proprio che le sue decise critiche a Kant (anch' io ovviamente mi permetto di muoverne) sia da intendersi ben altrimenti che una penosamente presuntuosa pretesa di "averlo gettato dalla torre" come "
un filosofo le cui considerazioni lasciano il tempo che trovano di fronte   a ben altri titani del pensiero" (parole che infatti sono solo odradektinatine e non farina del sacco di Davintro).






Citazioneper Carlo chiedi a lui cosa ne pensa di Kant.
CitazioneCavolo, di fronte a un critico così autorevole non posso che arrendermi!

Phil

La domanda del topic, secondo me, contiene già la sua risposta: le visioni (quelle oggetto del discorso) sono soggettive, nel senso di personali, così come sono personali i 5 o più sensi (ovvero non possono essere interscambiati fra più soggetti); anche la mistica, come vissuto esperenziale, è soggettiva (in tutti i sensi del termine).
Il punto di partenza della domanda mi sembra essere che le visioni mistiche non possono che essere soggettive (in sincerità, non so se siano mai accadute spontanee "visioni di massa", senza che girassero fra la folla tisanine di ayahuasca o altri "richiami" per spiritualità). Tali visioni soggettive sono anche illusioni? Essendo percettivamente soggettive e non trasferibili, l'eventuale vaglio intersoggettivo presuppone delicato dialogo ed estrema fiducia nella narrazione dell'esperienza; ciò nonostante non si potrà mai verificare se siano davvero illusioni, illuminazioni o illocuzioni affermative (salvo vivere collegati a determinati macchinari, ipotesi piuttosto improbabile e che comunque non vieterebbe di sostenere che quelle anomalie cerebrali siano il modo biologico con cui l'immateriale comunica con il materiale... all'infalsificabilità immaterialistica mi pare non ci sia soluzione).

Se ho esperienza sensibile di una bottiglia, posso passartela ("tu" generico) e sapere che ne pensi; anche tu la percepisci trasparente, liscia, leggera, etc.? Forse si, forse no. Se Kant parla di a priori trascendentali della conoscenza (o qualunque altro filosofo parli di categorie gnoseologiche), se ne può discutere anche in piazza: «quanti ragionano e conoscono secondo le categorie kantiane, alzino la mano!»; segue poi rapida conta di coloro con le mani basse a cui si chiedono spunti di riflessione per un paradigma alternativo o integrativo.
Se invece ho un'esperienza mistica con visioni, non posso porgerle al mio vicino e chiedergli se anche lui vede quelle forme, quei colori, quei simboli, etc. per sapere che ne pensa. La differenza fra esperienza mistica soggettiva (spirituale) ed esperienza percettiva "condivisibile" (materiale) è perlopiù questa. Il che non significa che l'esperienza materiale e condivisibile sia "più vera" (non è detto che la quantità faccia la qualità), ma almeno c'è un'esperienza comune su cui riflettere.
[Sono superfluo nello "spiegare" questa differenza, ma ho notato che talvolta se ne parlava come fosse un'argomentazione dirimente fra "pregiudizi" materialisti e diritti spiritual-teoretici della metafisica "razionale" (appellativo figlio del "compromesso storico"... anche se al volo non ne colgo il senso: c'è anche una metafisica che si autodefinisce irrazionale? Forse quella di De Chirico?)]

Se non si sente il bisogno di ricorrere alla comprensione (in entrambi i sensi) del pubblico, sia esso composto da credenti, psichiatri, occultologi, filosofi, forumisti o altro, potrebbe essere perché ci si è posti su un cammino individuale (di fede e/o rivoluzione dello scibile umano) che non necessita, prima del "compimento", né di approvazione comunitaria, né di prematura divulgazione. Viceversa, l'incomprensione e la polemica sono dietro l'angolo; soprattutto se si è nella sezione «filosofia» (forse in «spiritualità» ci sarebbe stata un'accoglienza meno avversa).
E a questo punto che fine fa il contenuto delle visioni?
«Ognuno parla inevitabilmente del suo scarafaggio», direbbe Wittgenstein (e Pino Daniele avrebbe una colorita, ma non volgare, postilla da aggiungere).


P.s.
@paul11
Il filone Kant-Husserl-Derrida (trascendentalismo-fenomenologia-decostruzione) è di per se tanto fertile quanto spigolosamente impopolare; soprattutto il passaggio fra gli ultimi due è un momento chiave e futuribile della contemporaneità (e qui il «secondo me» non ci stava bene), sebbene la sua "storia degli effetti" (Wirkungsgeschichte, per dirla con Gadamer) è ancora "immatura" per essere patrimonio consapevolmente condiviso dalla comunità (o meglio, viceversa), resta una questione ancora molto "specialistica" (comunque condivido l'istanza del tuo spunto).

Carlo Pierini

#43
PHIL
La domanda del topic, secondo me, contiene già la sua risposta: le visioni (quelle oggetto del discorso) sono soggettive, nel senso di personali, così come sono personali i 5 o più sensi (ovvero non possono essere interscambiati fra più soggetti); anche la mistica, come vissuto esperenziale, è soggettiva (in tutti i sensi del termine).
Il punto di partenza della domanda mi sembra essere che le visioni mistiche non possono che essere soggettive (in sincerità, non so se siano mai accadute spontanee "visioni di massa", senza che girassero fra la folla tisanine di ayahuasca o altri "richiami" per spiritualità). Tali visioni soggettive sono anche illusioni? Essendo percettivamente soggettive e non trasferibili, l'eventuale vaglio intersoggettivo presuppone delicato dialogo ed estrema fiducia nella narrazione dell'esperienza; ciò nonostante non si potrà mai verificare se siano davvero illusioni, illuminazioni o illocuzioni affermative (salvo vivere collegati a determinati macchinari, ipotesi piuttosto improbabile e che comunque non vieterebbe di sostenere che quelle anomalie cerebrali siano il modo biologico con cui l'immateriale comunica con il materiale... all'infalsificabilità immaterialistica mi pare non ci sia soluzione).

CARLO
La tua riflessione sembra irreprensibile SE non la si confronta con l'esperienza. E, allora, per capire se sei in buona fede o no, ti chiedo: l'hai letto il resoconto della mia esperienza "visionaria" del caduceo? Se sì, ci hai trovato SOLO immagini arbitrarie e nient'altro? Hai capito quali sono i particolari di quell'esperienza che contraddicono il punto di vista materialista, o che, comunque, lo pongono in seria discussione?

Insomma, vorrei che fosse chiara una cosa: quando ho avuto quell'esperienza lì, io ero un teorico del materialismo-agnosticismo come lo sei tu; e se mi sono "convertito" non è per la visione in sé, ma per le risposte razionali che la mia ricerca mi ha imposto di dare alle obiezioni del Carlo ateo. Prima di passare al "nemico", cioè, ho dovuto rispondere in modo convincente a TUTTE le sue (del Carlo ateo) obiezioni. E ci sono voluti alcuni anni per convincerlo in modo definitivo, sebbene la visione in sé avesse incrinato fin dal primo momento il muro del mio scetticismo, non foss'altro che per le modalità in cui si era presentata. Mi resi conto immediatamente, cioè, che se le mie convinzioni materialiste erano corrette, quella cosa lì non avrebbe mai dovuto succedere. Invece era successa.

Quindi, mi domando: possibile che qualunque altro materialista non si renda conto di tutto ciò?
Ecco, se davvero vuoi mettere a confronto le tue riflessioni con i fatti reali, ti do persino un aiutino: "Geometria non euclidea" e "compasso/squadra". Cosa ti suggeriscono?

Carlo Pierini

Cit. CARLO
Anche Tolomeo era un gigante del pensiero astronomico. Ma la sua idea era sbagliata.
I tuoi sono discorsi arcaici, fondati ancora sull'ipse dixit. Per questo non ti confronti mai con i fatti che contraddicono le tue idee. Proprio come Kant.

CitazioneSGIOMBO
Poiché Tolomeo era uno scienziato (grande) il superamento (falsificazione) delle sue teorie lo colloca inevitabilmente nella gloriosa storia del pensiero, mentre Kant era un filosofo (grandissimo), il che conferisce un'  attualità ben più duratura al suo pensiero.

CARLO
Peccato, però, che egli avesse stabilito (arbitrariamente) che la dimensione trascendente è inaccessibile all'esperienza umana (assoluta separazione tra Dio e uomo), mentre l'esperienza di migliaia di mistici testimonia il contrario. Peccato anche che avesse manipolato il significato proprio di "trascendentale" per riuscire nel suo inganno. E che avesse manipolato anche il significato di "noumeno" (che coincide con quello di "archetipo") pur di decretarne (arbitrariamente) l'inconoscibilità assoluta. In questo modo è riuscito a degradare il concetto di conoscenza al rango di "opinione", e quello di teologia al rango di superstizione.
E' per questo che ti sembra un grande filosofo: perché in questo modo ha azzerato il valore dell'esperienza e ha esaltato il valore delle ...chiacchiere.

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