Le leggi fisiche sono assolute come le leggi matematiche che le esprimono.

Aperto da Carlo Pierini, 12 Settembre 2017, 19:14:23 PM

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iano

Citazione di: Carlo Pierini il 13 Settembre 2017, 15:06:18 PM


<<La Logica matematica è una scienza delle leggi più generali dell'esser vero. (...) Così come un'isola deserta fra i ghiacciai è là molto tempo prima di essere scoperta, così pure le leggi matematiche valgono già da prima della loro scoperta. Pertanto, i pensieri veri, non solo sono indipendenti dal nostro riconoscerli tali, ma sono indipendenti anche dal nostro pensarli. Essi non appartengono a coloro che li pensano, bensì si presentano nello stesso modo a tutti coloro che li concepiscono. (...)
Un terzo regno va dunque riconosciuto. Ciò che vi appartiene concorda da un lato con le rappresentazioni, perché non può venir percepito con i sensi, e d'altro lato con le cose, perché non ha bisogno di alcun portatore ai contenuti della cui coscienza appartenere. Così il pensiero che articoliamo nel teorema di Pitagora è vero atemporalmente, indipendentemente dal fatto che qualcuno lo ritenga vero. Non ha bisogno di alcun portatore. E' vero, cioè, non soltanto a partire dal momento in cui è stato scoperto, proprio come un pianeta è in un rapporto di azione reciproca con altri pianeti già prima che lo si scopra>>.   [G. FREGE, tratto da: "La filosofia di Gottlob Frege", di C. BIANCHI - pg. 150]




<<...C'è un rompicapo che ha disturbato gli scienziati di tutti i tempi: come è possibile che la matematica, che è un prodotto del pensiero umano indipendente dall'esperienza, si adatta così eccellentemente agli oggetti della realtà fisica? Può forse la ragione umana senza l'esperienza scoprire col puro pensiero le proprietà delle cose reali?..>>. [A. EINSTEIN, tratto da "Fisica senza dogma" di FRANCO SELLERI - pg. 46]


L'angolo musicale:
HAYDN: Duetto Adamo & Eva, op. La Creazione
https://youtu.be/KJhm9gO1fbY
Al rompicapo di Einstein ognuno dà la sua risposta,come ha fatto Frege,e come hanno fatto altri con argomentazioni alternative,tutte parimenti rispettabili.
Frege dice che la logica matematica è la scienza dell'essere vero.E io sono d'accordo.
Sostiene inoltre con Platone che la matematica vive in un regno tutto suo.E io non sono d'accordo.
Ma che la matematica viva in un regno tutto suo o che venga inventata lì per lì,più o meno alla bisogna,cosa cambia nella pratica e nelle applicazioni della matematica?
Direi nulla,se non fosse che cambia l'atteggiamento mentale di chi la matematica pratica,e quindi il modo e il percorso con cui giungono ai loro teoremi.
A parte ciò  l'idea che la matematica viva in un regno tutto suo è una fantasticheria superflua.
Una ipotesi non necessaria se non a tranquillizzare qualche matematico un po' ansioso.
La matematica dal mio punto di vista è uno dei tanti strumenti che usiamo per un dato scopo,che servono ognuno in genere a qualcosa di preciso,dimostrandosi più o meno adeguate allo scopo.
Poi succede che uno strumento si dimostri a volte più versatile del previsto,e questo è sicuramente il vaso della matematica.
A noi serve per interagire con la realtà.Punto.
Se Einstein pensava con le sue teorie di descrivere una realtà assoluta,era inevitabile che per contro si sorprendesse dell'inattesa efficacia della matematica allo scopo.
Se invece avesse visto alle sue teorie come un mezzo utile per interagire con realtà,allora la matematica sarebbe solo stata parte di quel mezzo,con nessuno motivo per non attendersi la sua efficacia allo scopo.
È bello meravigliarsi e stupirsi di fronte a certi misteri,oltre che indirettamente utile,perché ciò ci spinge sulla strada della conoscenza.
Sappiamo di aver raggiunto la conoscenza quando sparisce la meraviglia,non senza provare per ciò un umano disappunto,quando le cose si banalizzano.Questa è la notizia cattiva.
La notizia buona è che i motivi per meravigliarsi non finiscono mai.
Un po' come risolvere un cruciverba su "L'eternità enigmistica"🤓
P.S.Ovviamente ognuno cerca di portare prove alla propria teoria.
Una prova considerata forte riguardò al fatto che il teorema di Pitagora può  solo scoperto e non inventato,è il fatto che sia stato elaborato nel tempo da diverse culture e in diversi tempi in modo indipendente.A me non sembra un argomentazione così forte.
A meno che uno non pensi che la clava si a l'invenzione di un sol uomo e che da questi si sia diffusa all'intera umanità.
Ma certamente no.E' stata scoperta e riscoperta come il teorema di Pitagora,senza bisogno di inventarsi il favoloso mondo in cui vivono le clave.😄
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Carlo Pierini

#16
Citazione di: iano il 15 Settembre 2017, 17:22:20 PM
Frege dice che la logica matematica è la scienza dell'essere vero.E io sono d'accordo.
Sostiene inoltre con Platone che la matematica vive in un regno tutto suo.E io non sono d'accordo.

Intanto, Platone, Pitagora e Galilei dicono qualcosa di più e di ben diverso da uno scarno e parodistico "regno tutto suo". E, se non sei d'accordo, la tua è una questione di fede allo stato puro, e quindi del tutto trascurabile da un punto di vista epistemologico.

IANO
Ma che la matematica viva in un regno tutto suo o che venga inventata lì per lì,più o meno alla bisogna,cosa cambia nella pratica e nelle applicazioni della matematica?

CARLO
No, ma qui siamo in un NG di filosofia, non di matematica applicata. E alla filosofia interessa investigare anche sulla natura generale di quei curiosi simboli che chiamiamo "numeri" e sulla loro origine.

IANO
A parte ciò  l'idea che la matematica viva in un regno tutto suo è una fantasticheria superflua.

CARLO
E' superflua per te che non sai vedere oltre la siepe dell'orticello materialista, ma non per chi, come centinaia di ricercatori delle cosiddette discipline dello spirito (o della cultura), che hanno portato alla luce in questi ultimi 70-80 anni una gran mole di osservazioni-indizi convergenti (quindi di prove) sull'esistenza degli archetipi. E i numeri hanno tutte le carte in regola per appartenere alla categoria degli archetipi, proprio come indicavano le intuizioni "superflue" di Pitagora, Platone, Dionigi, Scoto Eriugena, Galilei, Frege, e, ciascuno a suo modo, altre decine e decine di filosofi del passato

IANO
Sappiamo di aver raggiunto la conoscenza quando sparisce la meraviglia,

CARLO
O forse la meraviglia sparisce quando crediamo saccentemente che il mondo sia riducibile entro i confini esplorabili dai nostri strumenti tecnologici di osservazione e dai nostri gretti e ingenui strumenti concettuali di tipo scientifico.

IANO
Una prova considerata forte riguardò al fatto che il teorema di Pitagora può  solo scoperto e non inventato,è il fatto che sia stato elaborato nel tempo da diverse culture e in diversi tempi in modo indipendente.A me non sembra un argomentazione così forte.

CARLO
Neanche a me.

IANO
A meno che uno non pensi che la clava si a l'invenzione di un sol uomo e che da questi si sia diffusa all'intera umanità.
Ma certamente no.E' stata scoperta e riscoperta come il teorema di Pitagora,senza bisogno di inventarsi il favoloso mondo in cui vivono le clave.😄

CARLO
Sì, ma è un po' più difficile applicare lo stesso discorso banale della clava ad un archetipo come, per esempio, il "caduceo" della visione che ho descritto nel topic "Una esperienza visionaria molto istruttiva". Una clava nasce da una esperienza oggettiva col mondo che è comune a tutti gli uomini, mentre la nascita di un archetipo presenta ben altre difficoltà concettuali da risolvere.

P.S.: non capisco (o forse sì) perché i tuoi interventi sono limitati ai monologhi-proclami, e eviti di rispondere punto per punto alle domande e alle obiezioni che ti vengono mosse, come faccio io. Questo NG dovrebbe essere un luogo di dialogo, non una sala conferenze.

iano

Al rompicapo di Eimstein esistono diverse risposte e tutte sono le benvenute,anche le tue.
Rispondo solo alle cose che capisco,perché per mio limite non sono in grado di comprendere tutto quello che scrivi.
Per la parte che capisco non condivido nulla,ma non per questo devi mostrarti astioso,Carlo.
Se me lo chiedi in modo esplicito non ti rispondo più.
Secondo me sbagli su tutti i fronti,ma non credo di averti mai offeso.
Continuerò ad infinito a dirti dove sbagli,se me lo permetti.Fimche' me lo permetti.
Dimmi stop e io la pianto li.
Puoi citare chi vuoi,ma senza appellarti alla loro autorevolezza per portare acqua al tuo mulino.
Quello che dice Fragr,Galileo, Einstein,Carlo o Iano può essere a buon diritto criticato da tutti.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Carlo Pierini

#18
Citazione di: iano il 15 Settembre 2017, 23:23:48 PM
Al rompicapo di Eimstein esistono diverse risposte e tutte sono le benvenute,anche le tue.


La mia risposta, se ti interessa, l'ho data nel topic " La Conoscenza è una complementarità di opposti. E i numeri sono archetipi"
nella sezione "Tematiche spirituali" (il primo post e la Risposta #3)

IANO
Rispondo solo alle cose che capisco,perché per mio limite non sono in grado di comprendere tutto quello che scrivi.

Per la parte che capisco non condivido nulla,ma non per questo devi mostrarti astioso,Carlo.
Se me lo chiedi in modo esplicito non ti rispondo più.
Con simpatia,Senastiano.

CARLO
Non c'è nessun astio; né ti chiedo di astenerti dal commentare quello che ti pare opportuno commentare. Preferirei, però, il dialogo, e specialmente delle risposte alle mie domande di chiarimento, che erano comprensibilissime. Altrimenti ne esce un'arida e anche un po' monotona giustapposizione di monologhi. Tutto qua.
Con altrettanta simpatia.


L'angolo musicale:
MOZART: Tu sai per chi m'accese, op. Mitridate
https://youtu.be/NNmRbpOYngw

Mario Barbella

Citazione di: Carlo Pierini il 13 Settembre 2017, 15:06:18 PM
Citazione di: epicurus il 13 Settembre 2017, 11:50:29 AM
Citazione di: Carlo Pierini il 12 Settembre 2017, 19:14:23 PMSe si è consapevoli del fatto che le leggi fisiche si esprimono con delle operazioni matematiche, la probabilità che in futuro una legge fisica possa cambiare, coincide con la possibilità che possano cambiare le regole della matematica e, quindi, della logica.

Le leggi matematiche e logiche si basano su stipulazioni e definizioni linguistiche.

Non c'è niente di "stipulato" nella logica e nella matematica. Le loro regole sono indipendenti dall'arbitrio soggettivo. Come scrive il matematico Frege:

<<La Logica matematica è una scienza delle leggi più generali dell'esser vero. (...) Così come un'isola deserta fra i ghiacciai è là molto tempo prima di essere scoperta, così pure le leggi matematiche valgono già da prima della loro scoperta. Pertanto, i pensieri veri, non solo sono indipendenti dal nostro riconoscerli tali, ma sono indipendenti anche dal nostro pensarli. Essi non appartengono a coloro che li pensano, bensì si presentano nello stesso modo a tutti coloro che li concepiscono. (...)
Un terzo regno va dunque riconosciuto. Ciò che vi appartiene concorda da un lato con le rappresentazioni, perché non può venir percepito con i sensi, e d'altro lato con le cose, perché non ha bisogno di alcun portatore ai contenuti della cui coscienza appartenere. Così il pensiero che articoliamo nel teorema di Pitagora è vero atemporalmente, indipendentemente dal fatto che qualcuno lo ritenga vero. Non ha bisogno di alcun portatore. E' vero, cioè, non soltanto a partire dal momento in cui è stato scoperto, proprio come un pianeta è in un rapporto di azione reciproca con altri pianeti già prima che lo si scopra>>.   [G. FREGE, tratto da: "La filosofia di Gottlob Frege", di C. BIANCHI - pg. 150]

EPICURUS
Quindi mettere in dubbio la verità di un teorema della logica del prim'ordine sarebbe ridicolo.

CARLO
Appunto.

EPICURUS
Ma poi col dire che le leggi logiche e matematiche cambiano, intendi che possiamo esserci sbagliati ad identificarle, oppure che proprio ciò che prima era vero ora è falso e così via?

CARLO

No, mi riferisco alla possibilità, per capirci, che in futuro "5x4" dia un risultato diverso da 20. E se questa è un'ipotesi ridicola, è altrettanto ridicolo pensare che, in futuro, per imprimere ad una massa di 5 Kg una accelerazione di 4 m/sec^2 sia necessaria (a parità di condizioni) una forza di valore diverso dai 20 Nw che sono sempre stati necessari; oppure che in futuro occorra un numero di arance diverso da 20 se vorremo darne 5 a ciascuno dei nostri 4 amici.

EPICURUS
Ma per quanto riguarda le leggi fisiche? Queste dipendono da com'è fatto il mondo, e quindi potrebbe essere che le regolarità del mondo cambino.


CARLO
Vuoi dire che in futuro potrebbero bastare 2 arance per darne 5 a ciascuno dei 4 amici di cui sopra? ...Ma siamo in un NG di filosofia, o un cottolengo?    :)

Citazione di: Carlo Pierini il 12 Settembre 2017, 19:14:23 PMvisto che consideriamo immutabili le leggi della logica, dobbiamo considerare tali anche le leggi fisiche da essa (dalla logica) espresse.

EPICURUS
Domanda: secondo te basta che una proposizione sia formulata in linguaggio logico/matematico, e allora questa proposizione è vera in modo immutabile?

CARLO
, se il tuo computer funziona!  :) Voglio dire: se milioni di computers - che sono costruiti ciascuno sulla base di migliaia di corrispondenze rigorosetra certe regolarità fisiche e il linguaggio matematico - funzionano da anni (in certe condizioni ben determinate), non vedo alcun motivo per cui, a parità di condizioni, non dovrebbero funzionare anche domani. Tu ne vedi?
Insomma, se ti pare ridicolo pensare che domani 5x4 non farà più 20, perché non trovi altrettanto ridicola l'idea che - sempre a parità di condizioni - il tuo computer potrebbe non funzionare più? Perché le leggi della matematica dovrebbero essere più stabili delle leggi della fisica.?

EPICURUS
Io suppongo tu non creda a questo,

CARLO
...Supponi male, perché persino Pitagora e Galilei, tra molti altri, pensavano che la matematica sia il linguaggio della Natura, cioè, la logica originaria con cui il "Demiurgo" ha costruito il mondo materiale: e la rivoluzione scientifica - che si fonda proprio su quest'idea - dimostra che i Nostri erano sicuramente più prossimi alla verità di quanto non lo siano gli sconsiderati e noiosi piagnistei relativisti sull'incommensurabilità tra mappa e territorio, tra soggetto e oggetto o tra rappresentazione e cosa. Lo stesso Einstein scriveva:
;) <<...C'è un rompicapo che ha disturbato gli scienziati di tutti i tempi: come è possibile che la matematica, che è un prodotto del pensiero umano indipendente dall'esperienza, si adatta così eccellentemente agli oggetti della realtà fisica? Può forse la ragione umana senza l'esperienza scoprire col puro pensiero le proprietà delle cose reali?..>>. [A. EINSTEIN, tratto da "Fisica senza dogma" di FRANCO SELLERI - pg. 46]

Mario Barbella

Aggiungerei la nota (o l'idea) che potrebbe essere anche una raccomandazione, quella di considerare un "uno" inscindibile : "Osservatore Universo osservato (ovvero: vissuto) sì ché una così detta "Legge fisica" sia proprio questa fusione naturale; detto questo suggerisco di continuare il nostro consueto rapporto con la scienza  purché non si dimentichi questo.
L'angolo musicale:
HAYDN: Duetto Adamo & Eva, op. La Creazione
https://youtu.be/KJhm9gO1fbY
Un augurio di buona salute non si nega neppure a... Salvini ! :)
A tavola potrebbe pure mancare il cibo ma... mai il vino ! Si, perché una tavola senza vino è come un cimitero senza morti  ;)  (nota pro cultura (ed anche cucina) mediterranea)

Mario Barbella

Citazione di: iano il 15 Settembre 2017, 17:22:20 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 13 Settembre 2017, 15:06:18 PM


<<La Logica matematica è una scienza delle leggi più generali dell'esser vero. (...) Così come un'isola deserta fra i ghiacciai è là molto tempo prima di essere scoperta, così pure le leggi matematiche valgono già da prima della loro scoperta. Pertanto, i pensieri veri, non solo sono indipendenti dal nostro riconoscerli tali, ma sono indipendenti anche dal nostro pensarli. Essi non appartengono a coloro che li pensano, bensì si presentano nello stesso modo a tutti coloro che li concepiscono. (...)
Un terzo regno va dunque riconosciuto. Ciò che vi appartiene concorda da un lato con le rappresentazioni, perché non può venir percepito con i sensi, e d'altro lato con le cose, perché non ha bisogno di alcun portatore ai contenuti della cui coscienza appartenere. Così il pensiero che articoliamo nel teore.ma di Pitagora è vero atemporalmente, indipendentemente dal fatto che qualcuno lo ritenga vero. Non ha bisogno di alcun portatore. E' vero, cioè, non soltanto a partire dal momento in cui è stato scoperto, proprio come un pianeta è in un rapporto di azione reciproca con altri pianeti già prima che lo si scopra>>.   [G. FREGE, tratto da: "La filosofia di Gottlob Frege", di C. BIANCHI - pg. 150]




<<...C'è un rompicapo che ha disturbato gli scienziati di tutti i tempi: come è possibile che la matematica, che è un prodotto del pensiero umano indipendente dall'esperienza, si adatta così eccellentemente agli oggetti della realtà fisica? Può forse la ragione umana senza l'esperienza scoprire col puro pensiero le proprietà delle cose reali?..>>. [A. EINSTEIN, tratto da "Fisica senza dogma" di FRANCO SELLERI - pg. 46]


L'angolo musicale:
HAYDN: Duetto Adamo & Eva, op. La Creazione
https://youtu.be/KJhm9gO1fbY
Al rompicapo di Einstein ognuno dà la sua risposta,come ha fatto Frege,e come hanno fatto altri con argomentazioni alternative,tutte parimenti rispettabili.
Frege dice che la logica matematica è la scienza dell'essere vero.E io sono d'accordo.
Sostiene inoltre con Platone che la matematica vive in un regno tutto suo.E io non sono d'accordo.
Ma che la matematica viva in un regno tutto suo o che venga inventata lì per lì,più o meno alla bisogna,cosa cambia nella pratica e nelle applicazioni della matematica?
Direi nulla,se non fosse che cambia l'atteggiamento mentale di chi la matematica pratica,e quindi il modo e il percorso con cui giungono ai loro teoremi.
A parte ciò  l'idea che la matematica viva in un regno tutto suo è una fantasticheria superflua.
Una ipotesi non necessaria se non a tranquillizzare qualche matematico un po' ansioso.
La matematica dal mio punto di vista è uno dei tanti strumenti che usiamo per un dato scopo,che servono ognuno in genere a qualcosa di preciso,dimostrandosi più o meno adeguate allo scopo.
Poi succede che uno strumento si dimostri a volte più versatile del previsto,e questo è sicuramente il vaso della matematica.
A noi serve per interagire con la realtà.Punto.
Se Einstein pensava con le sue teorie di descrivere una realtà assoluta,era inevitabile che per contro si sorprendesse dell'inattesa efficacia della matematica allo scopo.
Se invece avesse visto alle sue teorie come un mezzo utile per interagire con realtà,allora la matematica sarebbe solo stata parte di quel mezzo,con nessuno motivo per non attendersi la sua efficacia allo scopo.
È bello meravigliarsi e stupirsi di fronte a certi misteri,oltre che indirettamente utile,perché ciò ci spinge sulla strada della conoscenza.
Sappiamo di aver raggiunto la conoscenza quando sparisce la meraviglia,non senza provare per ciò un umano disappunto,quando le cose si banalizzano.Questa è la notizia cattiva.
La notizia buona è che i motivi per meravigliarsi non finiscono mai.
Un po' come risolvere un cruciverba su "L'eternità enigmistica"🤓
P.S.Ovviamente ognuno cerca di portare prove alla propria teoria.
Una prova considerata forte riguardò al fatto che il teorema di Pitagora può  solo scoperto e non inventato,è il fatto che sia stato elaborato nel tempo da diverse culture e in diversi tempi in modo indipendente.A me non sembra un argomentazione così forte.
A meno che uno non pensi che la clava si a l'invenzione di un sol uomo e che da questi si sia diffusa all'intera umanità.
Ma certamente no.E' stata scoperta e riscoperta come il teorema di Pitagora,senza bisogno di inventarsi il favoloso mondo in cui vivono le clave.😄
Mi limito a far presente che l matematica è uno dei linguaggi che 'Osservatore" usa per approcciarsi e fondersi con realtà dell'Universo (che è, poi, una faccia o un aspetto, se non proprio la sostanza dell'Osservatore, ovvero, l'IO cosciente stesso)
Un augurio di buona salute non si nega neppure a... Salvini ! :)
A tavola potrebbe pure mancare il cibo ma... mai il vino ! Si, perché una tavola senza vino è come un cimitero senza morti  ;)  (nota pro cultura (ed anche cucina) mediterranea)

Carlo Pierini

Citazione di: Mario Barbella il 17 Settembre 2017, 09:13:03 AMMi limito a far presente che l matematica è uno dei linguaggi che 'Osservatore" usa per approcciarsi e fondersi con realtà dell'Universo (che è, poi, una faccia o un aspetto, se non proprio la sostanza dell'Osservatore, ovvero, l'IO cosciente stesso)

"Fondersi" o "con-fondersi"?

Mario Barbella

Un augurio di buona salute non si nega neppure a... Salvini ! :)
A tavola potrebbe pure mancare il cibo ma... mai il vino ! Si, perché una tavola senza vino è come un cimitero senza morti  ;)  (nota pro cultura (ed anche cucina) mediterranea)

Mario Barbella

Citazione di: Carlo Pierini il 12 Settembre 2017, 22:31:16 PM
Citazione di: sgiombo il 12 Settembre 2017, 21:35:30 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 12 Settembre 2017, 19:14:23 PM
Citazione
A quanto pare Carlo Pierini ritiene che le leggi fisiche "sono espresse dalla logica" (e per questo le dobbiamo considerare immutabili).

Resto allibito.

E io che pensavo che fossero osservate empiricamente, o comunque sottoposte a verifica/falsificazione empirica ed accettate solo nel caso non ne fossero falsificate, e non invece dedotte logicamente a priori ! ! !
Che non bastasse che fossero logicamente corrette perché fossero vere, ma occorresse anche che fossero empiricamente non falsificate ! ! !

Senti, Sgiombo, cerca di non manipolare ciò che dico; già te l'ho scritto cinque o sei volte che la validità di una legge si fonda "su migliaia di verifiche sperimentali passate" (ricordi?) e non sul fatto che sia espressa dalla logica. Quindi, invece di restare allibito, spiegaci perché una legge fisica dovrebbe cambiare nel tempo e una legge logico-matematica no.
il mio parere è che una legge fisica, ritenuta tale, sembrerebbe potersi modificare a motivo di possibili dubbi sul grado di conoscenza sulla stessa da parte dell'Osservatore.
Un augurio di buona salute non si nega neppure a... Salvini ! :)
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Mario Barbella

Citazione di: iano il 15 Settembre 2017, 17:22:20 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 13 Settembre 2017, 15:06:18 PM





<<...C'è un rompicapo che ha disturbato gli scienziati di tutti i tempi: come è possibile che la matematica, che è un prodotto del pensiero umano indipendente dall'esperienza, si adatta così eccellentemente agli oggetti della realtà fisica? Può forse la ragione umana senza l'esperienza scoprire col puro pensiero le proprietà delle cose reali?..>>. [A. EINSTEIN, tratto da "Fisica senza dogma" di FRANCO SELLERI - pg. 46]



https://youtu.be/KJhm9gO1fbY
Al rompicapo di Einstein ognuno dà la sua risposta,come ha fatto Frege,e come hanno fatto altri con argomentazioni alternative,tutte parimenti rispettabili.
Frege dice che la logica matematica è la scienza dell'essere vero.E io sono d'accordo.
Sostiene inoltre con Platone che la matematica vive in un regno tutto suo.E io non sono d'accordo.
Ma che la matematica viva in un regno tutto suo o che venga inventata lì per lì,più o meno alla bisogna,cosa cambia nella pratica e nelle applicazioni della matematica?
Direi nulla,se non fosse che cambia l'atteggiamento mentale di chi la matematica pratica,e quindi il modo e il percorso con cui giungono ai loro teoremi.
A parte ciò  l'idea che la matematica viva in un regno tutto suo è una fantasticheria superflua.
Una ipotesi non necessaria se non a tranquillizzare qualche matematico un po' ansioso.
La matematica dal mio punto di vista è uno dei tanti strumenti che usiamo per un dato scopo,che servono ognuno in genere a qualcosa di preciso,dimostrandosi più o meno adeguate allo scopo.
Poi succede che uno strumento si dimostri a volte più versatile del previsto,e questo è sicuramente il vaso della matematica.
A noi serve per interagire con la realtà.Punto.
Se Einstein pensava con le sue teorie di descrivere una realtà assoluta,era inevitabile che per contro si sorprendesse dell'inattesa efficacia della matematica allo scopo.
Se invece avesse visto alle sue teorie come un mezzo utile per interagire con realtà,allora la matematica sarebbe solo stata parte di quel mezzo,con nessuno motivo per non attendersi la sua efficacia allo scopo.
È bello meravigliarsi e stupirsi di fronte a certi misteri,oltre che indirettamente utile,perché ciò ci spinge sulla strada della conoscenza.
Sappiamo di aver raggiunto la conoscenza quando sparisce la meraviglia,non senza provare per ciò un umano disappunto,quando le cose si banalizzano.Questa è la notizia cattiva.
La notizia buona è che i motivi per meravigliarsi non finiscono mai.
Un po' come risolvere un cruciverba su "L'eternità enigmistica"🤓
P.S.Ovviamente ognuno cerca di portare prove alla propria teoria.
Una prova considerata forte riguardò al fatto che il teorema di Pitagora può  solo scoperto e non inventato,è il fatto che sia stato elaborato nel tempo da diverse culture e in diversi tempi in modo indipendente.A me non sembra un argomentazione così forte.
A meno che uno non pensi che la clava si a l'invenzione di un sol uomo e che da questi si sia diffusa all'intera umanità.
Ma certamente no.E' stata scoperta e riscoperta come il teorema di Pitagora,senza bisogno di inventarsi il favoloso mondo in cui vivono le clave.😄
Senza nulla togliere alla posizione di Carlo Pierini, sono convinto che la  "meraviglia" di Einstein si spieghi passando attraverso il significato di "Osservatore" quale unico auto-responsabile di ogni giudizio e considerazione sul Suo (dell'Osservatore) "Universo" in cui e con cui l'Osservatore stesso , che non è il tale che fa questo o quell'altro, si identifica. Detto questo, non mi sembra più  così strano che il linguaggio matematico, che l'Osservatore stesso sceglie ed usa, non sia così in  contrasto con gli eventi che egli stesso giudica, valida, misura ed esprime. Tante cose si possono spiegare se si riuscisse ad agguantare bene il significato profondo dell'Osservatore, che chiamerei meglio "Osservatore universale unico ed assoluto", non esente dall'errore per via della "flaccidità" della Sua Conoscenza, che, per quanto elevata,  è come il guinzaglio del cane  che pur certificando benissimo la proprietà del padrone sul cane. non di meno ne assicura l'assoluto dominio su questo. :)
Un augurio di buona salute non si nega neppure a... Salvini ! :)
A tavola potrebbe pure mancare il cibo ma... mai il vino ! Si, perché una tavola senza vino è come un cimitero senza morti  ;)  (nota pro cultura (ed anche cucina) mediterranea)

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