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Le facce della natura

Aperto da Daniele Bragagnolo, 08 Agosto 2017, 16:47:13 PM

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Daniele Bragagnolo

Ciao è la prima volta che scrivo in quanto sono iscritto in questo forum da circa un giorno. 
Trovo estremamente interessante notare come, nei secoli, nella poesia e nella filosofia, la natura abbia sembra avuto un ruolo fondamentale. 
In essa si ricercava l'archè,principio di tutte le cose, in essa si ritrovava la figura della madre, in essa si ritrovava l'ostilità di una perfida nemica che inganna i propri figli, illudendoli di una felicità che essi non sapranno mai trovare.
Ho trovato affascinante l'incipit dell'opera principale  di Shopenhauer, " Il mondo come volontà e rappresentazione" , che inizia con una frase di Goethe :" La natura non cerca forse, in fondo, di conoscere se stessa?". In qualche modo dietro essa si cela costantemente un ruolo, concedetemi la parola. La natura si nutre in qualche modo di un carattere esistenziale oggettivo o/e soggettivo.
Vorrei tralasciare i pensieri di Severino o Heidegger attorno all'essere, seppur siano molto interessanti e a volte li ritengo un po "sofistici".
Volevo perciò soffermarmi sul "ruolo della natura".

maral

E' vero, come è stato detto, i fisici sono il modo che hanno gli atomi per conoscersi. Ma la natura , comunque la si presenti, è sempre una rappresentazione culturale della natura, che nasce da un modo di sentirla che varia nel tempo. In tal senso non c'è una frattura tra natura e cultura, perché qualsiasi cosa si dica della natura è sempre e solo la cultura del tempo e del luogo che lo dice dando significato al termine.

lorenzo

#2
Citazione di: maral il 08 Agosto 2017, 19:47:30 PMqualsiasi cosa si dica della natura è sempre e solo la cultura del tempo e del luogo che lo dice dando significato al termine.
Non sarei così categorico.
Ma è facile che, con un termine così generico, si possa dire tutto e il contrario di tutto, ovviamente con le categorie culturali correnti.
Ma lo stesso vale per parole come città, patria, donna... qualsiasi cosa se ne dica "è sempre e solo la cultura del tempo e del luogo" ecc.
Tuttavia, dire che la natura ha i suoi ritmi o che la donna concepisce e mette al mondo i figli non mi sembrano rappresentazioni culturali.
Gli USA importano merci ed esportano dollàri.

Daniele Bragagnolo

La mia domanda era semplice curiosità non tanto sulla specifica terminologia bensi era dettata dalla mia curiosità nel vedere come voi vedete la natura. Spesso la natura richiama la nostra attenzione portandoci a riflessioni nella dimensione esistenziale. Dando per scontato le valenze antropologiche della questione, la mia voleva essere un domanda di curiosità nel vedere come voi vedete la dimensione "esterna"(esterna per modi di dire"). Ad esempio Shopenhauer vedeva nella natura un'illusione, una realtà coperta da quel famosissimo "velo di maya" tanto conosciuto. C'è chi la vede in modo pessimistico, chi invece ha una concezione panteistica. Ognuno ha la sua visione. Cos'è per voi "natura"? Questa è la domanda usando brutali parole.

acquario69

Citazione di: Daniele Bragagnolo il 11 Agosto 2017, 15:18:56 PM
La mia domanda era semplice curiosità non tanto sulla specifica terminologia bensi era dettata dalla mia curiosità nel vedere come voi vedete la natura. Spesso la natura richiama la nostra attenzione portandoci a riflessioni nella dimensione esistenziale. Dando per scontato le valenze antropologiche della questione, la mia voleva essere un domanda di curiosità nel vedere come voi vedete la dimensione "esterna"(esterna per modi di dire"). Ad esempio Shopenhauer vedeva nella natura un'illusione, una realtà coperta da quel famosissimo "velo di maya" tanto conosciuto. C'è chi la vede in modo pessimistico, chi invece ha una concezione panteistica. Ognuno ha la sua visione. Cos'è per voi "natura"? Questa è la domanda usando brutali parole.


https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/natura/

Amphitrite

#5
CitazioneAd esempio Shopenhauer vedeva nella natura un'illusione
Sono d'accordo. Sì, la Natura è un'illusione, metaforicamente parlando. Ella esiste, fisicamente, può essere toccata, annusata, nel nostro caso anche profanata. Dal punto di vista spirituale, invece, la Natura diventa un'illusione fondata dall'immaginario umano, una divinità partoriente di dei che sono personificazioni di ogni suo elemento: acqua, terra, aria e fuoco. Questi "dei" potrebbero essere soltanto dei miraggi, poiché non hanno né corpo né voce umana. Loro possono manifestarsi solo attraverso la voce di un tuono, oppure onda del mare.
Così divina e bella quant'è la Natura, ella è anche portatrice di distruzione e caos (secondo i peccati dei mortali).
"Aveva un temperamento insofferente della disciplina e temerario, non aveva rispetto né per gli dei né per gli uomini che dimostravano di non meritarlo (...) Non aveva alcuna considerazione per chi sapeva solo parlare senza essere capace di agire." (Su Dionisio I di Siracusa)

doxa

Amphitrite ha scritto:
CitazioneDal punto di vista spirituale, invece, la Natura diventa un'illusione fondata dall'immaginario umano, una divinità partoriente di dei che sono personificazioni di ogni suo elemento: acqua, terra, aria e fuoco. Questi "dei" potrebbero essere soltanto dei miraggi, poiché non hanno né corpo né voce umana. Loro possono manifestarsi solo attraverso la voce di un tuono, oppure onda del mare.


Brava Amphitrite, quel che hai scritto è un inno al paganesimo e agli dei pagani. Non far leggere il tuo post ai tuoi amici ortodossi, altrimenti ti fanno abiurare la tua fede cristiana. 

Amphitrite

CitazioneBrava Amphitrite, quel che hai scritto è un inno al paganesimo e agli dei pagani. Non far leggere il tuo post ai tuoi amici ortodossi, altrimenti ti fanno abiurare la tua fede cristiana.
In realtà, la mia fu una descrizione poetica verso le bellezze della Natura, e non un invocazione/glorificazione (per essere un inno). Per fortuna chi è ortodosso nel mio cerchio, non è talmente ignorante da non distinguere tra rispetto per le nostre radici antiche e venerazione propria :) Comunque, starò attenta :)
"Aveva un temperamento insofferente della disciplina e temerario, non aveva rispetto né per gli dei né per gli uomini che dimostravano di non meritarlo (...) Non aveva alcuna considerazione per chi sapeva solo parlare senza essere capace di agire." (Su Dionisio I di Siracusa)

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