Le due vie della filosofia occidentale

Aperto da Jacopus, 06 Dicembre 2023, 08:40:36 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

daniele22

@Ipazia @green demetr
Cit: "La struttura è il rapporto soggetto-feticcio, la sovrastruttura è la sua riproduzione.
Dove sta lo sclero?
Tu stesso dici che chi cerca nel fuori rischia di cadere nel feticismo.
E secondo te il feticismo non è alla base dei piaceri personali che tu dici siano la cosa importante su cui si basa l'etologia umana?
Ok, manca però la parte argomentativa: secondo te il piacere è fuori o dentro il feticcio? Perchè sembra che per te il piacere è dentro.
E' impossibile caro amico."
.
Per quel che attiene ai cavoli a merenda la mia come si chiama neuroplasticità mi consente cose ben più orribili.
Il presupposto è che io di Marx non ne so nulla, come di Hegel del resto, a parte qualche nozione per quest'ultimo. Ma sono però certo che da qualche parte ci sia nel suo pensiero un punto di crisi. E forse proprio perché non potè assistere alle evidenze dell'indeterminismo di Heisemberg e magari non conosceva neppure Gauss ... proprio non lo so.
Prima di abbandonare questa mia provocazione fondata sul nulla, un solo pensiero, che è una domanda che pretende di capirne un po' di più: da un punto di vista marxista sarebbe lecito affermare che i femminicidi siano in connessione col patriarcato, o col capitalismo?
Alla seconda domanda rispondo che sì, ma sarebbero una morbosità, da intendersi nel senso buddhista dell'attaccamento.
Alla terza domanda se l'ho ben capita, il piacere è dentro di me, così come dentro di tutti noi. Perchè sarebbe dunque impossibile? Rispondo così all'ultima domanda dicendo che per ora sei incomprensibile, ma ...

Ipazia

#46
L'ottocento è un secolo positivista che pensa di risolvere tutto con la scienza. Grandi progressi tecnologici;  altro che transumanesimo e IA: si passa dal millenario cavallo/asino/cammello/elefante alla macchina.  L'evoluzionismo darwiniano completa il quadro.

Tutto ciò ha influenzato anche Marx per la parte escatologica, assai meno per la genetica del materialismo storico, ben più fondato teoreticamente.

Dal materialismo storico nasce il rapporto struttura/sovrastruttura, che non risente minimamente dei successivi sviluppi della fisica e delle scienze esatte. Poco anche del darwinismo, perche l'evoluzione della società umana è assai poco naturale. Il darwinismo serve piuttosto ad evidenziare le aporie delle narrazioni teologiche, che operano a livello sovrastrutturale.

La reificazione della donna, tra schiava e fattrice, operata dalla società patriarcale, spiega il femminicidio da possesso di un umano di rango inferiore, attivo fino ai nostri tempi, almeno a livello di motore psicologico, laddove sia stato - non ovunque - superato nel diritto.

Il capitalismo non fa distinzioni tra i sessi: reifica tutti e tutto. E "supera" i rapporti di proprietà patriarcali, nello specifico della sottomissione sessuale.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

PhyroSphera

Citazione di: green demetr il 13 Dicembre 2023, 21:22:37 PMIl punto della questione Hegel-Marx non va letta in questi termini.
Serve una meditazione a parte.
Per darti idea è cià che si dipana intrinsecamente alla vita, o alla storia.
Non è quindi la vita o la storia.
Ciò che è intrinseco è il metodo dialettico che forma il soggetto.
Il preteso errore fatto da Hegel di Marx, consiste nel fatto che ha posto il soggetto nel metafisico.
Mentre per Marx il soggetto è sempre dentro la vita, dentro la storia.
Per questo si dice, correttamente, che la filosofia di Marx è storicista.
Ma storicista non vuol dire fermare la storia ad un assoluto, ma il suo esastto opposto, questo è valido per entrambi i filosofi.
Naturalmente come già evinciamo leggendo la mia discussione sulla fenomenologia, Marx deve o non averla letta, probabile, o averla fraintesa completamente.
Per questo molti marxisti rifiutano la lettura di Marx come filosofo.
Sono d'accordo, le critiche di Marx a Hegel sono fonte di imbarazzo e di tentativi di ricucitura facendo balzi mortali.
In Hegel non c'è un soggetto metafisico.
Marx in maniera del tutto errata pensa ad una dialettica che scaturisce dentro il soggetto.
Non ha letto Hegel, che invece gli avrebbe rimproverato di fare un errore madornale, il soggetto non è una entità, non è un animale, non è un robot.
Il soggetto è sempre soggetto di qualcosa.
Appartiene per definizione alla sfera delle cose, e perciò delle merci.
Hegel non arriva a fare questo collegamento.
Marx va oltre le semplificazioni imbarazzanti hegeliane (famiglio-stato-dio), e fa una lettura approfondita e attualissima del soggetto-cosa, del soggetto mercificato.
Leggere le pagine di Marx è assai più attuale che leggere Hegel.
Il punto bomba è che Hegel non tratta del soggetto.
Ma del soggetto come PROBLEMA della coscienza.
La pretesa coscienza di classe del comunismo è una chimera, un errore per chi sappia leggere Hegel.
Il comunismo ma anche il marxismo continuano a NON LEGGERE HEGEL.
Questo è possibile per via dell'industria culturale.
Hegel viene nascosto come scrittore fascista (e di fatto lo era, ma non nei suoi anni giovanili, dove era un napoleonico, un anarchico).
Sembra assurdo eppure nell'età di Internete le persone sono piu stupide di prima, pur avendo la possibilità di essere infinitamente piu intelligenti.
Aporie della storia.
E qui torniamo a Nietzche, e alle scuole psicologiche di altissimi pensatori (lontanissimi dalle istituzioni e dalle loro menzogne).
In effetti Dr.D consiglia Adorno.
Provo ad aprire discussione a breve ;) (tranquilli lo sta già leggendo).

Ciò che si dipana intrinsecamente alla vita... sarebbe la materia del dissidio Hegel-Marx? Affermazione totalitarista la tua.
Quel che vuol dire il termine storicismo è un conto, i significati che esso assunse in Hegel e Marx è un altro conto. Entrambi si illusero di aver trovato la chiave di volta della storia, il primo nella sua forma dialettica, il secondo nella sua teorizzazione della dittatura del proletariato. Entrambi se ne distaccarono, che io sappia. Hegel ammise la non universalità del suo sistema, Marx restò spaventato dalla violenza che scorgeva nel suo stesso movimento; ma il loro operato filosofico fondamentale restò lo stesso. Trovai menzione di ammissioni, anzi confessioni, da parte di entrambi (non saprei adesso dove)... Ma quel che importa dire è che nacquero degli eventi dalle filosofie di Hegel e Marx definibili totalitari... L'illusione di una superiorità culturale e un ottimismo spietato, da una parte; dall'altra l'inganno di una superiorità sociale, un odio crudele.
Io nei miei messaggi non avevo fatto capire né inteso dire che le critiche di Marx ad Hegel sono fonte di imbarazzo; tentavo di spiegare che i due loro pensieri hanno buona riuscita a contraddirsi reciprocamente. In fondo senza di loro avremmo avuto stessi errori e disastri, ma senza la filosofia a moderarli.

Mauro Pastore

PhyroSphera

Citazione di: Ipazia il 13 Dicembre 2023, 21:25:03 PMSono sempre sorpresa di fronte a questa diffusa incomprensione della Weltanschauung marxiana che attribuisco o a millantate letture o a una totale incomprensione delle stesse.

Eppure basterebbero le tesi su Feuerbach del '44 per capire quanto umanesimo c'è nel materialismo storico di Marx, che non decade mai a mero scientismo meccanicistico ma, al contrario, individua nel feticismo delle ideologie e del capitale i meccanicismi contro cui il suo progetto di liberazione opererà per tutta la vita.

La borghesia non è un accidente storico, ma è la classe che muove la disumanizzazione dell'umano ridotto a merce attraverso le dinamiche dell'accumulazione capitalistica e del mercato. Anche solo per questo contributo di analisi, chi ha conservato un briciolo di umanesimo dovrebbe essere grato a Marx. Per l'alienazione che egli ha analizzato nei suoi meccanismi più occulti e apparentemente "oggettivi".
Sempre dogmi, da parte vostra, sempre tentativi di trattare i testi di Marx come oggetti sacri, in un gioco di attribuzioni arbitrarie ad imitazione delle letture bibliche ispirate... E non vi siete ancora stancati.

Mauro Pastore 

Ipazia

#49
La dittatura del proletariato non è la chiave di volta della storia in generale, ma uno strumento tecnico facoltativo per superare lo stato classista fondato sulla dittatura del capitale, modulabile in base alla resistenza militare del padronato. Una dittatura classica, maieutica, che poco ha a che fare con la realizzazione storica delle dittature del XX secolo.

Marx non se ne distaccò ed anzi caricò la dose dopo la macelleria padronale susseguita alla Commune del 1870. Lenin prese appunti e perfezionò la strategia, ottenendo una difficile e improbabile vittoria nel 1917.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

PhyroSphera

Citazione di: Ipazia il 16 Dicembre 2023, 16:27:09 PMDal materialismo storico nasce il rapporto struttura/sovrastruttura, che non risente minimamente dei successivi sviluppi della fisica e delle scienze esatte. Poco anche del darwinismo, perche l'evoluzione della società umana è assai poco naturale. Il darwinismo serve piuttosto ad evidenziare le aporie delle narrazioni teologiche, che operano a livello sovrastrutturale.

La concezione strutturale del materialismo storico diventerebbe interessante quando si abbandonasse la sua versione dialettica — ma pure su questo c'è da ridire.

La forma dialettica hegeliana, nella sua prepotente pretesa di essere universale, si ritrova, nella filosofia di Marx, rovesciata, con l'illusione di conoscere il segreto del divenire storico nella opposizione borghesia/proletariato, senza l'accortezza di capire che le due realtà corrispondenti sono diverse sia per ruolo nella storia che per identità... Alla illusione, si aggiunse l'inganno di scorgere il senso della storia nella fine violenta dei presunti colpevoli, i borghesi... sicché le strutture e le sovrastrutture che tu dici sono astrazioni che finiscono per nascondere un violento e cieco razzismo sociale, basato sulla idea sbagliata che i borghesi avessero creato l'indigenza dei proletari... La concezione strutturale diventa gabbia ideologica, nelle mani di Stalin strumento intellettuale usato per creare milioni di morti, tra campi di lavoro, fucilazioni, privazioni (finanche in Parlamento italiano ne hanno trattato con una legge sulla memoria).

Ma aggiungo anche questo: per quanto interessante, il semplice materialismo storico (non dialettico cioè), non essendo la materia tutto, è un modo limitato e limitante di considerare i fatti, che è stato usato per negare i meriti: di religioni, occupazioni lavorative, azioni insomma basate su spiritualità, su trovate di spirito: ecco la dittatura antireligiosa, la demonizzazione di tanti lavori utili per l'umanità... Perché quando si assolutizza il materialismo storico, esso diventa una prigione per la vera politica.


Mauro Pastore 


Ipazia

La sociologia idealista, religiosa e profana, ignora la funzione essenziale del capitale nell'ontologia del borghese. Il borghese senza capitale diventa un proletario, un cortigiano burocrate nella migliore ipotesi, il borghese con capitale, uno sfruttatore, per il meccanismo stesso dell'accumulazione capitalistica, lavoro salariato, profitto, ecc. Indipendentemente dalla consapevolezza e benevolenza del padrone.

Nel mondo sottoposto alla legge del capitale, tertium non datur.

La fine è violenta in quanto soppressione di una classe dominante, ma teoricamente potrebbe avvenire senza lo spargimento di una goccia di sangue. Il capitalista non viene demonizzato come accade con l'eretico, ma gli è concesso l'onore della resa come avviene in uno scontro eticamente corretto e umano, nella visione marxista.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

green demetr

Citazione di: daniele22 il 16 Dicembre 2023, 10:09:05 AM
@Ipazia @green demetr
Cit: "La struttura è il rapporto soggetto-feticcio, la sovrastruttura è la sua riproduzione.
Dove sta lo sclero?
Tu stesso dici che chi cerca nel fuori rischia di cadere nel feticismo.
E secondo te il feticismo non è alla base dei piaceri personali che tu dici siano la cosa importante su cui si basa l'etologia umana?
Ok, manca però la parte argomentativa: secondo te il piacere è fuori o dentro il feticcio? Perchè sembra che per te il piacere è dentro.
E' impossibile caro amico."
.
Per quel che attiene ai cavoli a merenda la mia come si chiama neuroplasticità mi consente cose ben più orribili.
Il presupposto è che io di Marx non ne so nulla, come di Hegel del resto, a parte qualche nozione per quest'ultimo. Ma sono però certo che da qualche parte ci sia nel suo pensiero un punto di crisi. E forse proprio perché non potè assistere alle evidenze dell'indeterminismo di Heisemberg e magari non conosceva neppure Gauss ... proprio non lo so.
Prima di abbandonare questa mia provocazione fondata sul nulla, un solo pensiero, che è una domanda che pretende di capirne un po' di più: da un punto di vista marxista sarebbe lecito affermare che i femminicidi siano in connessione col patriarcato, o col capitalismo?
Alla seconda domanda rispondo che sì, ma sarebbero una morbosità, da intendersi nel senso buddhista dell'attaccamento.
Alla terza domanda se l'ho ben capita, il piacere è dentro di me, così come dentro di tutti noi. Perchè sarebbe dunque impossibile? Rispondo così all'ultima domanda dicendo che per ora sei incomprensibile, ma ...

Il femminicido è dovuto al capitalismo, è ovvio.
Infatti la donna come l'uomo diventano meri oggetti.
Il dibattito del marxismo contemporaneo sta leggendo Marx come una merceologia.
Strano perchè avendo letto i primi paragrafi di Marx...è proprio quello che dice candidamente fin dall'inizio del capitale.
Vedi noi crediamo di trovare piacere dentro i dolcetti che ci mangiamo.
Dunque tendiamo a credere che il piacere sia un attributo del dolcetto.
Esattamente come nell'uomo macchina, e nella donna macchina.
Meri corpi da macello.
Meri corpi di intercambio (transumanesimo e similia) come pezzi di una macchina.
L'errore sta in quello che dice Hegel, ossia che il piacere nasce dentro la coscienza e non dentro il dolcetto (tantomeno dentro il corpo oggetto sessuale con teorie gender dietro a manetta).
La questione del indeterminismo della fisica contemporanea serve al Dr.D a ribadire di quell'errore antico, che l'uomo crede fermamente in cose definite, certe.
Ma queste cose definite certe, non lo sono mai.
Alla tua coscienza, leggere Marx, leggere Hegel, e sopratutto leggere te stesso con coscienza.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

[
Citazione di: PhyroSphera il 16 Dicembre 2023, 18:15:57 PMCiò che si dipana intrinsecamente alla vita... sarebbe la materia del dissidio Hegel-Marx? Affermazione totalitarista la tua.
Quel che vuol dire il termine storicismo è un conto, i significati che esso assunse in Hegel e Marx è un altro conto. Entrambi si illusero di aver trovato la chiave di volta della storia, il primo nella sua forma dialettica, il secondo nella sua teorizzazione della dittatura del proletariato. Entrambi se ne distaccarono, che io sappia. Hegel ammise la non universalità del suo sistema, Marx restò spaventato dalla violenza che scorgeva nel suo stesso movimento; ma il loro operato filosofico fondamentale restò lo stesso. Trovai menzione di ammissioni, anzi confessioni, da parte di entrambi (non saprei adesso dove)... Ma quel che importa dire è che nacquero degli eventi dalle filosofie di Hegel e Marx definibili totalitari... L'illusione di una superiorità culturale e un ottimismo spietato, da una parte; dall'altra l'inganno di una superiorità sociale, un odio crudele.
Io nei miei messaggi non avevo fatto capire né inteso dire che le critiche di Marx ad Hegel sono fonte di imbarazzo; tentavo di spiegare che i due loro pensieri hanno buona riuscita a contraddirsi reciprocamente. In fondo senza di loro avremmo avuto stessi errori e disastri, ma senza la filosofia a moderarli.

Mauro Pastore

Che c'entra la categoria di totalitarsimo anzitutto.
Quella è una categoria politica.
Qua stiamo parlando di teoria gnoseologica.
La filosofia di Hegel non trova alcuna "volta", il finale del primo capitolo della FdS, che finalmente ho finito questa estate, ne è la riprova.
Hegel anzi sottolinea la disperazione della coscienza, che rimane irrisolta a questo punto, da libro di liceo, fino alla fine della storia.
Finchè è nella storia la coscienza hegeliana, è infelice.
Qua mi fermo perchè appunto, questa è una divagazione su Marx.
Di Marx ho letto solo i primi paragrafi quelli che distinguono la teoria del valore, dalle sue unità di valore d'uso e valore di scambio.
Per ora si sta soffermando sulla teoria del valore riguardo al valore d'uso.
Ti annoto caro Maurizio, che già qui metà se non più dei marxisti, ancora non ha capito la distinzione fra le 2.
Non parliamo dei suoi "avversari" che parlando puntualmente in maniera ingnorante del valore come valore d'uso, li la percentuale sfiora il 100%...
La dice lunga su questi tempi di ignoranza abissale.
Personalmente sto seguendo con attenzione i video (per ora) di LaGrassa.
Mi pare l'unico che parli sapendo di quello che sta parlando, ovvero trovo che i concetti di base lui li sappia.
La Grassa parla apertamente di ignoranza del testo del Capitale da parte dei marxisti, e in particolare dei marxisti comunisti, che oggi sono giustamente scomparsi.
Marx non parla della rivoluzione del proletariato, ma della rivoluzione di classe.
Al contrario di quanto si possa pensare, Marx ha pensato una necessaria alleanza fra borghesi e prolet, dove però chi fa il capo popolo sono proprio i borghesi. La classe è cioè quella che viene progressivamente alienata, i primi naturalmente fuorono al tempo di Marx i sotto-proletari, poi vennero nella teoria classica comunista i prolet, ma Marx sapeva che sarebbe venuto il momento in cui anche i borghesi, sarebbero stati vittima, della dialettica non come si pensa BORGHESE-PROLETARIO, ma MERCE-UMANITA'.
La classe sotto attacco dai massimi predatori attuali, è proprio la borghesia, che come dice giustamente Fusaro, oggi non ha più neanche la coscienza infelice.
Secondo La Grassa gli intellettuali marxisti del futuro, dovranno riunirsi sotto altra bandiera, sotto altro partito, convincendo i borghesi sopratutto.
Per questo motivo Marx è criticato di essere stato in realtà a favore dei borghesi....o poveri PROLET ingnoranti!Non hanno capito niente.
Lo stesso Preve ha rimproverato La Grassa di stare facendo così un favore ai borghesi...OH POVERI PREVE-FUSARO....
La Grassa è ancora vivo, se vi fa piacere ascoltate qualcuno dei suoi video, a me fa morire dal ridere, e insieme imparo.
Il capitalismo in sè non è il nemico (è quello predatorio piuttosto).
La Grassa lo dice, Adorno lo dice, il problema contemporaneo è la super-produzione del mercato (struttura) che necessità di una super-affettazione fin dentro la politica (sovrastruttura).
Lo scambio non è più liberale, ma viene gestito da queste super-catene di distribuzione FERREA e pervasiva delle merci.
Il capitalismo non poteva che diventare questa forma di capitalismo asfitico e disumano.


Citazione di: PhyroSphera il 16 Dicembre 2023, 18:53:39 PMAlla illusione, si aggiunse l'inganno di scorgere il senso della storia nella fine violenta dei presunti colpevoli, i borghesi... sicché le strutture e le sovrastrutture che tu dici sono astrazioni che finiscono per nascondere un violento e cieco razzismo sociale, basato sulla idea sbagliata che i borghesi avessero creato l'indigenza dei proletari... La concezione strutturale diventa gabbia ideologica, nelle mani di Stalin strumento intellettuale usato per creare milioni di morti, tra campi di lavoro, fucilazioni, privazioni (finanche in Parlamento italiano ne hanno trattato con una legge sulla memoria).Mauro Pastore

Certo l'esperimento comunista, con la sua incoprensione di quale fossero le categorie portanti, è diventato un fascismo e dei peggiori.


Citazione di: PhyroSphera il 16 Dicembre 2023, 18:53:39 PMMa aggiungo anche questo: per quanto interessante, il semplice materialismo storico (non dialettico cioè), non essendo la materia tutto, è un modo limitato e limitante di considerare i fatti, che è stato usato per negare i meriti: di religioni, occupazioni lavorative, azioni insomma basate su spiritualità, su trovate di spirito: ecco la dittatura antireligiosa, la demonizzazione di tanti lavori utili per l'umanità... Perché quando si assolutizza il materialismo storico, esso diventa una prigione per la vera politica.Mauro Pastore

Naturalmente Maurizio, mi associo alle tue accorate parole.
Purtroppo anche ascoltando La Grassa le nuove generazioni marxiste, sono ancora più stupide delle precedenti.
Non me ne farei un problema il comunismo è morto.
Se il materialismo in salsa comunista(non dialettico) è morto, quello dialettico, è però ancora vivo e vegeto purtroppo.
I Prolet sono pronti a essere proletarizzati.
Viva la GREGGIA.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: Ipazia il 16 Dicembre 2023, 20:53:22 PMLa sociologia idealista, religiosa e profana, ignora la funzione essenziale del capitale nell'ontologia del borghese. Il borghese senza capitale diventa un proletario, un cortigiano burocrate nella migliore ipotesi, il borghese con capitale, uno sfruttatore, per il meccanismo stesso dell'accumulazione capitalistica, lavoro salariato, profitto, ecc. Indipendentemente dalla consapevolezza e benevolenza del padrone.

Nel mondo sottoposto alla legge del capitale, tertium non datur.

La fine è violenta in quanto soppressione di una classe dominante, ma teoricamente potrebbe avvenire senza lo spargimento di una goccia di sangue. Il capitalista non viene demonizzato come accade con l'eretico, ma gli è concesso l'onore della resa come avviene in uno scontro eticamente corretto e umano, nella visione marxista.
Chissà a che versione stai pensando.
A me pare strana.
La borghesia come dice La Grassa è invece la principale e più importante risorsa delle politiche anti-capitaliste predatorie.
Ma finirà che sarà la stessa borghesia a rendersene conto, per La Grassa questi tempi che stiamo vivendo, sono quelli più propizi, ossia la crisi di passaggio da un Impero ad un altro.
E' ora che si tratta per il marxismo di riorganizzarsi teoricamente per fornire alle categorie che producono, una politica appettibile e umanizzante.
Basta guardare i tentennamenti di un Tycoon come Musk. 
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Ipazia

#55
La borghesia non può essere alternativa al capitale perché il capitalismo nasce con essa e perirà con essa. Dalla rivolta dei ciompi ai tempi nostri il borghese che perde il capitale diventa prolet. Rimane un borghese solo nel mondo delle idee da tosare. A differenza del più illuminato Olivetti o Musk.

Il doppio binario della filosofia occidentale è lo scontro dialettico tra materialismo e idealismo, immanenza e trascendenza. La sintesi c'è già ed è il trascendentale che emerge dall'immanenza. Oggi si può giocare filosoficamente solo sulla natura del trascendentale: classista o egualitario ? Per provvisorie misture intermedie che "rilanciano il discorso" sia in pratica che nei teoremi. Con la storia reale a fare da giudice di ultima istanza.

L'Uno è il Capitale. Il molteplice sono i corpi reali dei soggetti assoggettati. (Dio è morto e gli restano solo le telenovele sui seggi impediti e le 99 vergini nell'aldilà. )
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

PhyroSphera

Citazione di: Ipazia il 16 Dicembre 2023, 18:24:58 PMLa dittatura del proletariato non è la chiave di volta della storia in generale, ma uno strumento tecnico facoltativo per superare lo stato classista fondato sulla dittatura del capitale, modulabile in base alla resistenza militare del padronato. Una dittatura classica, maieutica, che poco ha a che fare con la realizzazione storica delle dittature del XX secolo.

Marx non se ne distaccò ed anzi caricò la dose dopo la macelleria padronale susseguita alla Commune del 1870. Lenin prese appunti e perfezionò la strategia, ottenendo una difficile e improbabile vittoria nel 1917.
Inutile negare per poi ribadire.

Mauro Pastore 

PhyroSphera

Citazione di: Ipazia il 16 Dicembre 2023, 20:53:22 PMLa sociologia idealista, religiosa e profana, ignora la funzione essenziale del capitale nell'ontologia del borghese. Il borghese senza capitale diventa un proletario, un cortigiano burocrate nella migliore ipotesi, il borghese con capitale, uno sfruttatore, per il meccanismo stesso dell'accumulazione capitalistica, lavoro salariato, profitto, ecc. Indipendentemente dalla consapevolezza e benevolenza del padrone.

Nel mondo sottoposto alla legge del capitale, tertium non datur.

La fine è violenta in quanto soppressione di una classe dominante, ma teoricamente potrebbe avvenire senza lo spargimento di una goccia di sangue. Il capitalista non viene demonizzato come accade con l'eretico, ma gli è concesso l'onore della resa come avviene in uno scontro eticamente corretto e umano, nella visione marxista.
Voi avete fatto un idolo della materia e avete inventato un mito sul capitale, quindi avete fatto la borghesia capro espiatorio e non è vero che è una questione facoltativa per voi, perché col vostro distorto pensiero giungete alla conclusione che per risolvere i problemi bisogna fare terminare la borghesia e non avete voglia di capire quanti più problemi c'erano nel regime capitalista. Quanto poi alle teorie della non-violenza, le sbandierate soltanto, perché in realtà siete convinti che l'unica tattica possibile è quella violenta: il sequestro dei beni individuali, la soppressione forzata della proprietà privata... E fingete di combattere la povertà, ma con lo Stato che possiede tutto la povertà dei cittadini resta, anche perché lo Stato che voi pensate non è democratico!

Mauro Pastore 

PhyroSphera

Citazione di: green demetr il 17 Dicembre 2023, 05:16:13 AM[
Che c'entra la categoria di totalitarsimo anzitutto.
Quella è una categoria politica.
Qua stiamo parlando di teoria gnoseologica.
Qualcuno si limita alla gnoseologia, ma Hegel e Marx sono dei pensatori anche politici. Se non affronti la questione, i tuoi discorsi sono vani.

Mauro Pastore 

PhyroSphera

Citazione di: Ipazia il 17 Dicembre 2023, 07:48:17 AMLa borghesia non può essere alternativa al capitale perché il capitalismo nasce con essa e perirà con essa. Dalla rivolta dei ciompi ai tempi nostri il borghese che perde il capitale diventa prolet. Rimane un borghese solo nel mondo delle idee da tosare. A differenza del più illuminato Olivetti o Musk.

Il doppio binario della filosofia occidentale è lo scontro dialettico tra materialismo e idealismo, immanenza e trascendenza. La sintesi c'è già ed è il trascendentale che emerge dall'immanenza. Oggi si può giocare filosoficamente solo sulla natura del trascendentale: classista o egualitario ? Per provvisorie misture intermedie che "rilanciano il discorso" sia in pratica che nei teoremi. Con la storia reale a fare da giudice di ultima istanza.

L'Uno è il Capitale. Il molteplice sono i corpi reali dei soggetti assoggettati. (Dio è morto e gli restano solo le telenovele sui seggi impediti e le 99 vergini nell'aldilà. )
Per gli ingenui il tuo sembra un pensiero sviluppato con coerenza, in realtà vi rifugiate nel trascendentale per non considerare la vita in tutti i suoi aspetti: negate che l'apertura alla trascendenza abbia effetti sulla vita — anche economica — perché siete concentrati sulla sola materia, che voi non pensate veramente molteplice: avete imitato l'Uno trascendente con una falsa unità materiale, pensate di essere passati a grandi libertà e consapevolezze, in realtà vi intontite con la materialità e invece di darvi una svegliata andate pensando alle coincidenze, contemplate ricchi e poveri e assetti materiali senza introspettare gli eventi, senza capirne le reali motivazioni e i reali poteri e non poteri; il possesso materiale per voi è segno di un certo potere, ma a volte si cerca e si mantiene la ricchezza proprio perché non si ha potere; invece voi giudicate la ricchezza borghese segno indubitabile di prepotenza... Ma lo stesso schema da voi usato, borghesia/proletariato, è da voi anche abusato: non avete capito mai chi possono essere veramente i borghesi e i proletari, non immaginate neppure che possono esistere i borghesi-proletari... Guardate al mondo attraverso l'idolo della materia bruta, partite da presupposti insufficienti per una onesta politica e siete degli intrusi nella filosofia, che iniziate ma poi incorrendo nell'errore non continuate, fingendo il contrario.

Mauro Pastore

Discussioni simili (5)