La vera questione del covid.

Aperto da iano, 09 Dicembre 2021, 20:25:01 PM

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iano

Nei rarissimi interventi nelle discussioni sul covid , ho espresso l'opinione che il vero problema del covid non sia il covid, prendendomi gli insulti di chi il covid lo ha vissuto sulla propria pelle, comprensibilmente.
A loro chiedo scusa in modo anticipato, non avendo alcuna intenzione di mettere il dito nella  piaga.
Credo che ciò che il covid ha scatenato metta in evidenza il fatto che  la filosofia della scienza che si basa sui fatti sia stata presa dai fatti  in contropiede.
Poco male, perché una volta che di ciò avrà preso coscienza essa non potrà che rimodularsi alla bisogna, essendo tale modalità nel suo dna.
Di questo quindi dovremmo parlare prioritariamente in un forum di filosofia.
Il quesito sarebbe più precisamente, fino a che punto la narrazione che la scienza ha fatto di se' finora,  con la sua inevitabile approssimazione, sia stata la vera causa di questa pandemia di parole cui il covid ha dato solo il la' ?
Riflettevo su ciò leggendo l'editoriale di Massimiliano ( un nome più corto no?) Panarari su L'Espresso del 5 corrente mese, intitolato "libero pensiero" dove ponendo a premessa il racconto sulla scienza dal cinque- seicento in poi , ne trae conclusioni che un po' si arrampicano sugli specchi, a riprova del fatto che forse il racconto sulla scienza andrebbe aggiornato.
Senza scendere nei dettagli io la questione la sintetizzerei in un modo che rasenta la banalità.
A trovare un accordo fra pochi ci si mette del tempo, ma quando i pochi diventano tanti il tempo aumenta in proporzione, e quando sono tanti tanti non si trova mai.
Ed è propriamente quello che ci sta succedendo.
Chiedo perdono per chi ha sofferto per il covid, agli infermieri e dottori che ci hanno lasciato la vita compiendo il loro dovere, ma a me questo sembra  il vero problema in prospettiva.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

Immagino che quando queste dispute erano relegate ad ambiti più ristretti si svolgessero ne' più ne meno che con accuse di complottiamo e di scientismo, cioè niente di nuovo.
La novità è che in un ambito più allargato non si arriva alla fine.
Non serve distinguere fra competenti e incompetenti, perché accuse di incompetenza saranno state all'ordine del giorno nelle ristrette dispute accademiche. Niente di nuove sotto il sole dunque se non che i "giorni" qui si fanno sempre più lunghi.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

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